Proverbi latini

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Raccolta di proverbi latini.

  • Ab amico reconciliato cave.
Guardati da un amico riconciliato.[1]
  • Absit reverentia vero.
Bando ai pudori di fronte alla verità.
(Ovidio)
  • Abusus non tollit usum.
L'abuso non esclude l'uso.[2]
  • Accidere ex una scintilla incendia passim.
A volte da una sola scintilla scoppia un incendio.[3]
  • Ad impossibilia nemo tenetur.
Nessuno è obbligato a fare l'impossibile.[4]
  • Adulator propriis commodis tantum suadet
L'adulatore tiene di mira solo i suoi interessi.[5]
(Giulio Cesare)
  • Amantis ius iurandum poenam non habet.
Il giuramento dell'innamorato non si può punire.[6]
  • Amicus certus in re incerta cernitur.
Il vero amico si rivela nelle situazioni difficili.[7]
(Quinto Ennio)
  • Amicus omnibus, amicus nemini.
Amico di tutti, amico di nessuno.[8]
  • Amicus Plato, sed magis amica veritas.
Amo Platone, ma amo di più la verità.[9]
(Aristotele)
  • Amor arma ministrat.
L'amore procura le armi [agli amanti perché possano essere grati alla persona amata].[10]
(proverbio medievale)
  • Amor caecus.
L'amore è cieco.[11]
  • Amor gignit amorem.[10]
Amore genera amore.
  • Amor tussisque non celatur.
L'amore e la tosse non si possono nascondere.[12]
  • Amoris vulnus sanat idem qui facit.
La ferita d'amore la risana chi la fa.[12]
  • Anceps fortuna belli.
Le sorti della guerra sono incerte.[9]
(Cicerone)
  • Aquila non captat muscas.
L'aquila non prende mosche.[13]
  • Athenas noctuas mittere.[14]
Mandare nottole ad Atene.
Fare cosa inutile e superflua.
  • Ars est celare artem.[15]
La perfezione dell'arte sta nel celarla.
  • Audi, vide, tace, si vis vivere in pace.[16]
Ascolta, guarda e taci, se vuoi vivere in pace.
  • Barba virile decus, et sine barba pecus.[17]
La barba è decoro dell'uomo e chi è senza barba è pecoro.
Ben visse chi seppe vivere nell'oscurità.[18]
(Ovidio)
Beati i monòcoli nel paese dei ciechi.
Dà due volte chi dà presto.[19]
  • Bis peccat qui crimen negat.[20]
È due volte colpevole chi nega la propria colpa.
  • Bis pueris senes.[21]
Il vecchio è due volte fanciullo.
  • Bonis nocet qui malis parcet.
Chi risparmia i malvagi danneggia i buoni.[22]
  • Bonum nomen, bonum omen.[23]
Buon nome, buon augurio.
  • Caecus non judicat de colore.[24]
Il cieco non giudica i colori.
Non si può giudicare ciò che si sottrae alle nostre attitudini.
  • Caesar non supra grammaticos.[25]
Cesare non (ha autorità) sopra i grammatici.
Le persone più altolocate non possono avere autorità se non su quelle cose di cui s'intendono.
  • Canis caninam non est.[26]
Cane non mangia cane.
Cogli il giorno.
(Quinto Orazio Flacco)
  • Caseus est sanus, quem dat avara manus.
Fa bene quel formaggio servito da una mano avara.[27]
La causa cattiva diventa peggiore col volerla difendere.[28]
(Ovidio)
  • Causa perit iusta, si dextera non sit onusta.[29]
La giusta causa soccombe se la destra non è piena [di denaro].
  • Cave a signatis.
Guàrdati dai segnati.[28]
Antico adagio in odio a coloro che sono affetti da qualche imperfezione fisica: guerci, zoppi, ecc.
  • Cave tibi ab acquis silentibus.
Guàrdati dalle acque chete.[28]
Se sarai cauto, sarai sicuro.
Penso dunque sono.
(Cartesio)
  • Commendatoria verba non obligant.[31]
Le parole di raccomandazione non obbligano.
  • Commune periculum concordiam paret.[32]
Il comune pericolo prepari la concordia.
  • Consuetudo est altera natura.
L'abitudine è una seconda natura.[33]
  • De gustibus non est disputandum.
Sui gusti non si discute.[34]
  • Difficilis in otio quies.
È difficile esser tranquilli nell'ozio.[35]
  • Dulce bellum inexpertis, expertus metuit.
La guerra è dolce per chi non ne ha esperienza, l'esperto la teme.[36]
(proverbio medievale)
  • Dum caput dolet, caetera membra languent.
Quando duole il capo, tutte le membra languono.[37]
  • Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur.
Mentre a Roma si delibera, Sagunto è espugnata.[38]
  • Dum vinum intrat exit sapientia.[39]
Mentre il vino entra, esce la sapienza.
  • Duo cum faciunt idem, non est idem.[35]
Quando due fanno la stessa cosa, non è più la stessa cosa.
  • Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.[40]
L'errare è cosa umana, il perseverare nella colpa invece è diabolico.
  • Error hesternus sit tibi doctor hodiernus.[41]
L'errore di ieri ti sia maestro oggi.
  • Est in canitie ridicula Venus.
È ridicolo l'amore di un vecchio.[42]
(Proverbio medievale)
  • Est modus in rebus, sunt certi denique fines | quos ultra citraque nequit consistere rectum.
C'è una giusta misura nelle cose, ci sono giusti confini | al di qua e al di là dei quali non può sussistere la cosa giusta.
(Quinto Orazio Flacco)
Dall'unghia si conosce il leone.
Da un atto compiuto si rivela la forza dell'autore, morale o materiale.
  • Excusatio non petita fit accusatio manifesta (proverbio medievale)[44]
Chi si scusa senza esserne richiesto s'accusa.
  • Fabas indulcat fames.[45]
La fame addolcisce le fave.
  • Facile est inventis addere.[46]
È facile aggiungere a ciò che è stato inventato.
  • Facile perit amicitia coacta.[47]
Facilmente muore un'amicizia forzata.
  • Facit experientia cautos.[48]
L'esperienza rende cauti.
  • Fac sapias et liber eris.[49]
Fa' di sapere e sarai libero.
  • Felicium omnes sunt cognati.
Tutti sono parenti dei fortunati.[8]
Sia fatta giustizia e perisca pure il mondo.
  • Frangitur ira gravis cum sit responsio suavis.[50]
Una dolce risposta infrange l'ira.
  • Frustra sapiens qui sibi non sapet.[51]
Inutilmente sa chi non sa per sé.
La goccia scava la pietra.
  • Hoc scio pro certo: quoties cum stercore certo, vinco seu vincor, semper ego maculor.
Questo so di sicuro, che quando ho a lottar col letame, ch'io vinca o perda, sempre m'imbratto.[52]
  • Homo longus raro sapiens; sed si sapiens, sapientissimus.
Un uomo lungo (ossia alto) di rado è sapiente; ma se è sapiente, è sapientissimo.[53]
  • Homo sine pecunia, imago mortis.
L'uomo senza danaro è l'immagine della morte.[54]
Genovese quindi mercante.[55]
Comandare a sé stessi è la forma più grande di comando.
(Seneca, Lettere a Lucilio, CXIII.30)
  • In magno mari capiuntur flumine pisces.[56]
Nei grandi fiumi si pescano i grandi pesci.
Nei grandi affari si fanno i grossi guadagni.
La virtù sta nel mezzo.
(Orazio)
Nel vino c'è la verità.
  • Magnum vectigal parsimonia.[57]
La parsimonia è un gran capitale.
(Cicerone)
  • Major e longiquo reverentia.[57]
La riverenza è maggiore da lontano.
(Tacito)
  • Mala gallina, malum ovum.[58]
Gallina cattiva, uovo cattivo.
  • Mature fieri senem, si diu velis senex esse.
Se vuoi vivere vecchio parecchio, – Devi vivere, a tempo, da vecchio.[59]
  • Mea mihi conscientia pluris est quam omnium sermo.[60]
Per me val più la mia coscienza che il discorso di tutti.
(Cicerone)
  • Medicus curat, natura sanat.
Il medico cura ma è la natura che guarisce.[61]
  • Melius est abundare quam deficere.
Meglio abbondare che trovarsi in scarsezza.[62]
  • Mors tua vita mea.[57]
La tua morte è la mia vita.
  • Mortui non mordent.
I morti non mordono[63] [truismo]
  • Mortuo leoni et lepores insultant.
Anche le lepri insultano un leone morto.[64]
  • Multi multa, nemo omnia novit.
Molti sanno molto, nessuno sa tutto.[65]
La natura non procede per salti.[66]
  • Naturalia non sunt turpia.[67]
Le cose naturali non sono turpi.
  • Nemo non formosus filius matri.
Nessun figlio non è bello per sua madre.[68]
  • Ne pulsato portam alterius, nisi velis pulsetur et tua.[69]
Non bussare alla porta altrui se non vuoi che bussino alla tua.
  • Nihil est in intellectu quod non fuerit in sensu.
Nulla è nell'intelligenza che prima non fosse nel senso[70]
  • Non omne quod licet honestum est.[71]
Non tutto ciò che è lecito è onesto.
  • Non omnibus dormio.
Non dormo per tutti.[72]
Il nome è un presagio (v. anche nomina sunt consequentia rerum e conveniunt rebus nomina saepe suis)
(Plauto, Persa, 625)
I nomi sono corrispondenti alle cose.
(Giustiniano, Institutiones, 2, 7, 3)
  • Omne animal post coitum triste.
Tutti gli animali sono mesti dopo il coito.[73]
  • Omne ignotum pro terribili.[74]
Tutto ciò che è ignoto incute paura.
Per chi è puro tutto è puro.
(Paolo di Tarso)
L'amore vince ogni cosa.
(Virgilio, Bucoliche X, 69)
Il tempo porta via tutte le cose.
(Virgilio)
  • Omnis festinatio ex parte diaboli est.[75]
Ogni fretta viene dal diavolo.
Pane e giochi [per distrarre il popolo].
(Giovenale, X 81)
  • Patere quam ipse fecisti legem.[76]
Subisci la legge che tu stesso hai fatta.
  • Pectus est enim quod disertos facit
È infatti il cuore che rende eloquenti
(Quintiliano, 10,7,15)
Il denaro non puzza
(Vespasiano)
Alle stelle [si giunge] attraverso aspri sentieri.[77]
Vi è pericolo nel ritardo.
(Tito Livio, Ab urbe condita; XXXVIII, 25)
  • Philosophum non facit barba.[78]
La barba non fa il filosofo.
  • Prima et secunda nihil, tertia indicat: quarta et quinta talis, tota luna aequalis.[79]
Il primo e il secondo giorno (della lunazione) non significano nulla; il terzo è quello che indica (che tempo farà nel mese): se anche il quarto e il quinto sono simili, tutta la lunazione sarà uguale.
Formula popolare di prognostico meteorologico per le varie lune dell'anno.
  • Prima et secunda nihil: | tertia, lector, indicat: | si quarta et quinta aequalis | tota luna talis, | dum decima non fallat.[80]
La prima e la seconda luna non danno alcun indizio per sicuramente prevedere il tempo; è la terza [, lettore,] quella che indica. Se la quarta e quinta saranno uguali alla terza, tutta la luna correrà tale, purché la decima non manchi, ossia non si dimostri diversa.
Prima vivere, poi fare della filosofia.
  • Quando Sol est in Leone, bibe vinum cum pistone.
Quando il sole è in Leone [segno zodiacale], bevi il vino col pistone [a garganella].[81]
  • Qui aquam Nili bibit rursus bibet.[82]
Chi beve l'acqua del Nilo la berrà di nuovo.
È destinato a ritornarvi.
  • Qui asinum non potest, stratum caedit.[83]
Chi non può bastonare l'asino bastona la bardatura.
  • Qui gladio ferit gladio perit.
Chi di spada ferisce di spada perisce.[84]
  • Qui in pergula natus est, aedes non somniatur.
Chi è nato in una capanna, i palazzi non li vede neanche in sogno.
(Petronio, 74,14)
  • Qui jacet in terra non habet unde cadat.
Per chi giace in terra non c'è pericolo di cadere.[85] [truismo]
  • Qui medice vivit, misere vivit.
Chi vive sotto la guida del medico, vive miseramente.[85]
  • Qui scribit, bis legit.
Chi scrive, legge due volte.[86]
  • Quisque faber fortunae suae.
Ognuno è artefice del proprio destino.
(Appio Claudio Cieco)
  • Quod differtur non aufertur
Ciò che si dilaziona non lo si perde[87]
  • Quod non potest diabolus mulier evincit.
Ciò che non può il diavolo, l'ottiene la donna.[88]
(proverbio medievale)
  • Quot homines tot sententiae.
Tanti uomini, altrettante opinioni.[89]
  • Quot servi tot hostes.
Tanti servi, tanti nemici.[89]
  • Re opitulandum, non verbis.[90]
L'aiuto va dato con i fatti, non con le parole.
  • Rem tene, verba sequentur
Possiedi l'argomento e le parole seguiranno.
(Marco Porcio Catone)
  • Res satis est nota, plus foetent stercora mota.[91]
È cosa nota: lo sterco più è stuzzicato e più puzza.
Al di fuori della Chiesa non v'è salvezza
(Tascio Cecilio Cipriano, Lettera, 73, 21)
  • Sapiens nihil affirmat quod non probet.[93]
Il saggio nulla afferma che non possa provare.
  • Satis quod sufficit.[94]
Ciò che è sufficiente al bisogno, basta.
  • Semel abas, semper abas.[95]
Una volta abate, sempre abate.
Proverbio medioevale, affermante che chi ha vestito una volta l'abito sacerdotale non può spogliarsi più delle idee e delle abitudini ecclesiastiche. Significa anche, per estensione, che si conservano sempre le idee una volta acquistate.
  • Semel in anno licet insanire.
Una volta all'anno è lecito fare follie.
(Seneca)
  • Senatores boni viri: senatus autem mala bestia.[96]
I senatori sono brava gente; ma il senato è una cattiva bestia.
  • Sero venientibus ossa.[97]
Per chi viene troppo tardi restano le ossa.
Se vuoi la pace prepara la guerra.
(Vegezio)
  • Sicut mater, ita et filia eius.
Quale la madre, tale anche la figlia.[98]
  • Simia simia est, etiamsi aurea gestet insignia.[99]
La scimmia resta sempre scimmia, anche se indossa ornamenti d'oro.
Il sole splende per tutti.
Vi sono delle cose di cui tutti gli uomini possono godere.
  • Sorex suo perit indicio.[101]
Il topo perisce per essersi rivelato da sé.
  • Sublata causa, tollitur effectum.[102]
Soppressa la causa, scompare l'effetto.
Io temo comunque i Greci, anche se recano doni.
(Publio Virgilio Marone)
  • Ubi maior, minor cessat.
Dinanzi al più forte, il debole scompare.[8]
  • Ubi opes, ibi amici.
Dove sono le ricchezze, lì sono anche gli amici.[8]
  • Ubi uber, ibi tuber.[103]
Dove è la mammella, ivi è il tumore.
Dove c'è abbondanza, ivi si forma il marciume, la corruzione.
  • Verba movent, exempla trahunt.[104]
Le parole commuovono, ma gli esempi trascinano.
  • Verba volant, scripta manent.[105]
Le parole volano, gli scritti restano.
  • Vigilantibus, non dormientibus, jura succurunt.[106]
Le leggi forniscono aiuto ai vigilanti, non ai dormienti.
Il vino è il latte dei vecchi.
Il popolo (il mondo) vuole essere ingannato, e allora sia ingannato.[108]
  1. Citato in Mastellaro, p. 21.
  2. Citato in Tosi 2017, n. 1408.
  3. Citato in Tosi 2017, n. 1010.
  4. Citato in 1955, p. 6.
  5. Citato in Mastellaro, p. 11.
  6. Citato in Mastellaro, p. 25.
  7. Citato in Mastellaro, p. 18.
  8. a b c d Citato in Mastellaro, p. 20.
  9. a b Citato e tradotto in 1955, p. 15.
  10. a b Citato in De Mauri, p. 27.
  11. Citato in Mastellaro, p. 24.
  12. a b Citato in Mastellaro, p. 23.
  13. Citato in Tosi 2017, n. 2265.
  14. Citato, con spiegazione, in Umberto Bosco, Lessico universale italiano, vol. XV, Istituto della Enciclopedia italiana, Roma, 1968, p. 59.
  15. Citato e tradotto in 1955, § 169.
  16. Citato e tradotto in 1955, § 188.
  17. Citato e tradotto in 1955, § 215.
  18. Citato con traduzione in 1955, p. 28.
  19. Citato in 1921, p. 43, § 161.
  20. Citato e tradotto in 1955, § 243.
  21. Citato e tradotto in Lo Forte, § 148.
  22. Citato con traduzione in 1955, p. 30.
  23. Citato e tradotto in 1955, § 256.
  24. Citato e tradotto in Lo Forte, § 154.
  25. Citato e tradotto in Lo Forte, § 155.
  26. Citato e tradotto in 1955, § 280.
  27. Citato in Andrea Perin e Francesca Tasso (a cura di), Il sapore dell'arte, Skira, Milano, 2010, p. 41.
  28. a b c Citato e tradotto in 1955, p. 37.
  29. Citato e tradotto in 1955, § 305.
  30. Citato e tradotto in 1955, § 312.
  31. Citato e tradotto in 1955, § 343.
  32. Citato e tradotto in 1955, § 344.
  33. Citato in Mastellaro, p. 9.
  34. Citato in 1955, p. 57.
  35. a b Citato in Arthur Schopenhauer, Aforismi sulla saggezza nella vita, traduzione di Oscar Chilesotti, Dumolard, Milano, 1885.
  36. Citato in Marco Costa, Psicologia militare, FrancoAngeli, Milano, 2006, p. 645. ISBN 88-464-7966-1
  37. Citato in 1876, p. 66.
  38. Citato in 1921, p. 496.
  39. (ES) Citato in Jesús Cantera Ortiz de Urbina, Refranero Latino, Ediciones Akal, Madrid, p. 68 § 773. ISBN 9788446012962
  40. Citato e tradotto in 1955, § 645.
  41. Citato e tradotto in 1955, § 650.
  42. Citato in De Mauri, p. 29.
  43. Citato e tradotto in Lo Forte, § 366.
  44. Citato in Giuseppe Fumagalli, L'ape latina, Milano, 1975, p. 82
  45. Citato e tradotto in 1955, § 732.
  46. Citato e tradotto in 1955, § 739.
  47. Citato e tradotto in 1955, § 741.
  48. Citato e tradotto in 1955, § 744.
  49. Citato e tradotto in 1955, § 747.
  50. Citato e tradotto in 1955, § 829.
  51. Citato e tradotto in 1955, § 835.
  52. Citato in 1955, p. 107, § 920.
  53. Citato in 1955, p. 108.
  54. Citato in 1955, p. 109, § 941.
  55. Citato in Filippo Ruschi, Questioni di spazio: la terra, il mare, il diritto secondo Carl Schmitt, G. Giappichelli Editore, 2012, p. 140. ISBN 9788834896839
  56. Citato e tradotto in 1955, § 1072.
  57. a b c Citato in 1955, p. 152.
  58. Citato e tradotto in 1955, § 1313.
  59. Citato in Marco Tullio Cicerone, Catone il vecchio ossia della vecchiezza, versione di Guido Mazzoni, Società anonima Notari, 1928, p. 58.
  60. Citato con traduzione in Jean Louis Burnouf, Metodo per studiare la lingua latina adottato dall'Università di Francia, presso Ricordi e Jouhaud, Firenze 1850, p. 276.
  61. Citato in 1955, p. 158.
  62. Citato in 1955, p. 159.
  63. Citato in AA. VV., Dizionario delle sentenze latine e greche, § 1509, Rizzoli, Milano, 2017.
  64. Citato in 1955, p. 166.
  65. Citato in 1955, p. 168.
  66. Citato in 1921, p. 88, § 319.
  67. Citato e tradotto in Lo Forte, § 733.
  68. Citato in 2017, § 664.
  69. Citato in 1876, p. 58.
  70. Citato in 1921, p. 556.
  71. Citato e tradotto in Lo Forte, § 788.
  72. Citato in 1921, p. 536.
  73. Citato in Paul-Augustin-Olivier Mahon, Medicina legale e Polizia medica, vol. 4, a cura di Giuseppe Chiappari, Pirotta, Milano, 1820, p. 295.
  74. Citato in Guillaume Musso, Central Park, traduzione di Sergio Arecco, Bompiani, 2016, p. 195.
  75. Citato in Ann Casement, Who Owns Jung?, Karnac Books, 2007, Londra, p.176 Anteprima Google
  76. Citato in L. De Mauri, Angelo Paredi e Gabriele Nepi, p. 95.
  77. Citato in Peter Olman, Zwei Mädchen suchen ihr Glück: Caleidoscopio berlinese, Edizioni Mediterranee, Roma, 1966, p. 265.
  78. Citato e tradotto in 1955, § 1970.
  79. Citato, con traduzione e spiegazione, in L'Ape Latina, 1955, p. 236, § 2043.
  80. Citato con spiegazione in La palestra del clero, p. 192.
  81. Citato in 1955, p. 248.
  82. (DE) Citato in Friedrich Otto Bittrich, Ägypten und Libyen, Safari-Verlag, Berlino, 1953, p. 7.
  83. Citato e tradotto in 1955, § 2167.
  84. Dal Vangelo: ... tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada (Mt 26:52).
  85. a b Citato in 1955, p. 256.
  86. Citato in 1955, p. 258.
  87. Citato in Tosi 2017, n. 1174.
  88. Citato in De Mauri, p. 171.
  89. a b Citato in 1955, p. 266.
  90. Citato e tradotto in 1955, § 2342.
  91. Citato e tradotto in 1955, § 2363.
  92. Spesso la frase viene attribuita a Cipriano in una forma diversa: Extra Ecclesiam nulla salus.
  93. Citato e tradotto in 1955, § 2415.
  94. Citato e tradotto in 1955, § 2421.
  95. Citato e tradotto in Lo Forte, § 1034.
  96. Citato e tradotto in 1955, § 2457.
  97. Citato e tradotto in 1955, § 2472.
  98. Citato in 1921, p. 138, § 465.
  99. Citato e tradotto in 1955, § 2528.
  100. Citato e tradotto in Lo Forte, § 1079.
  101. Citato e tradotto in 1955, § 2606.
  102. Citato e tradotto in Lo Forte, § 1097.
  103. Citato e tradotto in Lo Forte, § 1169.
  104. Citato e tradotto in Lo Forte, § 1203.
  105. Citato e tradotto in Lo Forte, § 1204.
  106. Citato e tradotto in Lo Forte, § 1216.
  107. Citato in Proverbi siciliani raccolti e confrontati con quelli degli altri dialetti d'Italia da Giuseppe Pitrè, Luigi Pedone Lauriel, Palermo, 1880, vol. IV, p. 140.
  108. Traduzione in voce su Wikipedia.

Bibliografia

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Voci correlate

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