Stanno tutti bene
film del 1990 diretto da Giuseppe Tornatore
Stanno tutti bene
Titolo originale |
Stanno tutti bene |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno | 1990 |
Genere | drammatico |
Regia | Giuseppe Tornatore |
Soggetto | Giuseppe Tornatore |
Sceneggiatura | Giuseppe Tornatore, Tonino Guerra e Massimo De Rita |
Produttore | Angelo Rizzoli jr |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Stanno tutti bene, film del 1990 con Marcello Mastroianni, regia di Giuseppe Tornatore.
- [Risata] Angela, lo vuoi sapere perché sono contento, eh? Avanti, fammi questa domanda. Come? Mi prendono per pazzo? No, no, Matteo Scuro nessuno lo prende per pazzo, puoi stare tranquilla. Io lo dico a tutti di farmi le domande, perché non ci ho paura di rispondere, qualunque sia domanda. Noi ci chiamiamo Scuro, ma non abbiamo niente da nascondere. Tutto alla luce del sole! E allora avanti, fammi la domanda: perché sono contento, eh? E te lo dico io perché sono contento, eh! Perché sento nell'aria il profumo della zagara che viene dalla campagna. Senti, senti pure tu! [inspira ed espira rumorosamente] E quando la zagara è nell'aria, significa che poco ci vuole e arriva l'estate. Che c'entra l'estate? Eh... C'entra, c'entra! Ho affittato cinque... cinque... Come li chiamano? Aiutami! È una parola russa! Bungalow! Cinque bungalow al nuovo stabilimento balneare! Così ci facciamo una bella sorpresa, ai ragazzi, quando ci vengono a passare le ferie! Chi lo sa. Forse stavolta... riusciamo a metterli tutti intorno a un tavolo come ai vecchi tempi. Ti piace? Sei contenta? Mi pare di sentire pure le cicale. Zitta, zitta! Cicale sono! Buon segno! (Matteo, immaginando di parlare alla moglie morta)
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Sogn' napulitano pure io! Pure io sogn' napulitano! Voglio un miliardo, un miliardo! Ladri, assassini, leccaculi! Leccaculi! Tutti ladri, assassini, leccaculi! Sì, assassini, leccaculi, voglio un miliardo! Se non mi portate un miliardo, faccio una strage europea! Leccaculi, tutto quanto! [lo ripete varie volte] Se entro stasera non mi portate un miliardo, vi taglio tutte le antenne della televisione, tutte quante! (Uomo armato sul tetto, a Napoli)
- Sempre 'sta camorra di 'sta segreteria telefonica. A me... me par che se ferma il mondo. (Matteo)
- È cambiato tutto, ma i mobili sono sempre gli stessi. Ti ricordi la nostra prima notte, che tu volevi dormire vestita? Ed io, per farti rispetto, venni a letto col cappello! (Matteo, parlando allo spirito della moglie)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- [In uno scompartimento di un treno]
Passeggera [raccoglie una fotografia e la porge a Matteo]: Senta, dev'essere sua. Le è caduta.
Matteo: Sì, grazie. Meno male, perché ci ho solo questa copia.
Passeggera: E' bellissima. Ma... si occupa di teatro?
Matteo: No, è solo un ritratto di famiglia. Vede, vede? Questo al centro sono io, e mia moglie. E sotto ci sono i miei bambini: Guglielmo, come il Guglielmo Tell di Rossini. Alvaro, La forza del destino di Verdi, Norma, quella di Bellini, Tosca, di Puccini, che ci hanno pure fatto un filme, e Canio, Ridi, Pagliaccio... Io ci ho messo tutti nomi di personaggi dell'opera, ché io sono sempre stato un fanatico della lirica. E così, quattro anni addietro, a Carnevale, mi hanno fatto una sorpresa e si sono vestiti così. [al passeggero al suo fianco] Lo vuole vedere? Prego!
Passeggero: Be', proprio "bambini"... non direi!
Matteo: Ci ha ragione, ma... cosa vuole? uno i figli, quando sono piccoli, se li immagina grandi. Poi, quando diventano grandi, li vede sempre bambini. Eh! - Prostituta: Nonno, che vuoi un po' di compagnia? Guarda che cosce!
Matteo [chinatosi ad allacciarsi una scarpa, scopre il polpaccio]: E guarda tu le mie!
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