Parkland (film)
Parkland
Titolo originale |
Parkland |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 2013 |
Genere | drammatico |
Regia | Peter Landesman |
Sceneggiatura | Peter Landesman |
Produttore | Gary Goetzman, Tom Hanks, Matt Jackson, Bill Paxton, Nigel Sinclair |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Parkland, film statunitense del 2013, regia di Peter Landesman.
Il 22 novembre 1963, John Fitzgerald Kennedy, il trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti, si reca a Dallas, in Texas, con la moglie Jacqueline e il vice presidente Lyndon B. Johnson. Neanche un'ora dopo l'atterraggio a Dallas Kennedy viene assassinato. Questa storia si basa suo veri eventi che accaddero quel giorno e quello che seguì. (Voce narrante)
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Posto di merda per morire. (Kenneth O'Donnell) [a Dallas, Texas]
- È la prima volta che i Servizi Segreti perdono l'uomo che sorvegliavano. (Roy Kellerman)
- [Al fratello Lee Harvey Oswald] I miei figli, mia moglie, i figli dei miei figli, tutti noi per il resto dei nostri giorni pagheremo per quello che hai fatto. (Robert Oswald)
- Mio padre portò la mia famiglia qui quaranta anni fa per sfuggire ai campi di sterminio. Lavorò sodo, si costruì una vita bella e onesta – il famoso sogno americano – [...] ma temo che sia tutto finito adesso. Niente sarà più come prima. Vorrei non aver ripreso queste immagini, signor Stolley. (Abraham Zapruder) [a Richard "Dick" Stolley di Life Magazine]
- Non celebro un funerale da otto anni, ma qualcuno deve aiutare questa famiglia. Dio del cielo e dell'universo infinito, noi di preghiamo e ti supplichiamo per questa famiglia distrutta dal dolore. Preghiamo per coloro che soffrono per lui e lo piangono perché ne hanno molto bisogno. Che Dio abbia pietà della tua anima. (Reverendo Saunders) [recitando l'elegia al funerale di Lee Harvey Oswald]
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Infermiera Doris Nelson: Abbiamo un problema.
Dr. Carrico: Adesso non posso.
Infermiera Doris Nelson: È il presidente. Sta venendo qui.
Dr. Carrico: Che cos'ha?
Infermiera Doris Nelson: Non lo so, ma c'è bisogno di lei.
Dr. Carrico: Sarà un raffreddore...
- Marguerite Oswald: Io ho la responsabilità di ben due presidenti.
Robert Oswald: In che senso?
Marguerite Oswald: Kennedy. E ora il presidente Johnson. E non sono neanche una democratica!
- Marguerite Oswald: Be', io l'ho sempre saputo che Lee era una specie di agente segreto. Tu non lo sapevi?
Robert Oswald: Ma di che stai parlando...?
Marguerite Oswald: Sì, l'hanno reclutato loro quando era nei Marines.
Robert Oswald: "Loro" chi? E perché l'avrebbero reclutato?
Marguerite Oswald: Ma come "chi"?! Il Governo degli Stati Uniti d'America l'ha mandato in missioni molto pericolose! La prima è stata in Russia!
Robert Oswald [scettico]: Ok, ok... Fammi capire meglio. Lee, il nostro Lee, sarebbe stato ingaggiato dal governo come spia...
Marguerite Oswald: Mh-mh.
Robert Oswald [scettico]: ...a un certo punto torna dalla Russia con una moglie di ventun'anni che non parla una parola della nostra lingua, non è in grado di trovare lavoro e ha due figli a cui non riesce neanche a dare da mangiare... Effettivamente è un tipo davvero forte il tuo Lee. E poi che altro ha fatto?
Marguerite Oswald: Lo sai già.
Robert Oswald: Tu sei pazza.
Marguerite Oswald: Non permetterti di parlare a tua madre in questo modo! Lee Harvey Oswald è stato molto più utile a questo paese di qualsiasi altro essere umano vivente! Io non voglio più essere una donna coume! Mentre ti aspettavo ho cominciato a pensare al libro che voglio scrivere.
Robert Oswald: Che... che libro?
Marguerite Oswald: Dovranno essere fatte ricerche molto approfondite. Una casa editrice con molti soldi provvederà a trovare la persona più adatta a scriverlo.
Robert Oswald: Mamma, voglio assicurarmi che tu abbia capito bene che cosa sta succedendo. Tuo figlio... mio fratello... è sospettato di aver ucciso l'uomo più importante del mondo. Se fosse vero... pagherà con la vita per quello che ha fatto.
Marguerite Oswald: È la mia storia, non solo la sua.
- Robert Oswald: Non so davvero come farò... Ho due figli da crescere.
Poliziotto: Be', tutti siamo padri: lei... io... il poliziotto a cui suo fratello ha sparato... il presidente... O meglio: lo erano. Se fossi in lei valuterei seriamente l'idea di cambiare cognome e pregherei di non avere mai bisogno della polizia di Dallas e del Governo Federale, [più minaccioso] prenderei baracca e burattini, mia moglie e i due figli che devo crescere e me ne andrei il più lontano possibile e non tornerei mai più, neanche per morire! [con tono normale] Ma lei faccia come vuole...
- [In carcere, poco dopo l'arresto, parlando attraverso il vetro]
Lee Harvey Oswald: A June servono le scarpe nuove.
Robert Oswald: Oh, le scarpe nuove. Non le serve un maledetto padre? Credi sia contenta di avere l'assassino del presidente come padre?
- Abraham Zapruder: Pubblicherete quei fotogrammi? Perché anche lei converrà che il mondo non dovrebbe vedere certe immagini. Non crede?
Richard Stolley: Normalmente sì, ma in casi come questo dei fotogrammi mancato farebbero nascere speculazioni...
Abraham Zapruder: No, questi non sono problemi miei... Io non... Non mi preoccupo di questo. Io voglio solo preservare la sua dignità.
Richard Stolley: Abbiamo una responsabilità...
Abraham Zapruder: La dignità di un grande uomo, capisce? E quella è una fine molto poco decorosa per un uomo nobile come lui.
- [Lee Harvey Oswald è al pronto soccorso]
Dr. Carrico: Forse riusciamo a salvarlo.
Infermiere: Lo vogliamo davvero?
Forrest Sorrels: Serve una confessione.
Infermiera Doris Nelson: E se dovesse morire?
Forrest Sorrels: Prima deve confessare.
- Marguerite Oswald: Lee era un agente del Governo degli Stati Uniti d'America, dovrebbe essere sepolto al cimitero di Harlington con il presidente Kennedy!
Robert Oswald: Sta' zitta, mamma!
- James Gordon Shanklin [riferito al fascicolo di Lee Harvey Oswald]: Distruggilo.
James Hosty: Sono delle prove.
James Gordon Shanklin: Non serve se non c'è un processo e in cadaveri non sono ammessi in tribunale.
- Robert Oswald: Perché non facciamo il funerale in chiesa?
Mike Howard : Perché nessuna chiesa ha accettato.
Robert Oswald: E nella cappella del cimitero?
Mike Howard: Neanche loro hanno voluto. Avete un posto per tomba solo perché un amico mi ha fatto un favore. E mi dispiace, ma non c'è nessuno che porti la bara.
James Hosty: Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del seno tuo, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Walter Cronkite: Stasera pochi americani andranno a dormire senza portare dentro di sé la sensazione di un personale fallimento. E nel profondo della nostra coscienza troviamo una rinnovata dedizione verso gli ideali amercani che annienta le nuove divisioni politiche, sociali, regliose o razziali. Forse possiamo addirittura affermare che John Fitzgerald Kennedy non è morto invano. Questo è ciò che è accaduto lunedì 25 novembre 1963. Da Walter Cronkite, buonanotte.[1]
Citazioni su Parkland
modifica- Il film poteva essere realizzato come un commovente documentario. Invece il regista Peter Landesman al suo debutto sceglie di trattare la storia come una sfilata di cameo di attori famosi e non. (Peter Travers)
- Il film serio più ridicolo dell'anno. (Robbie Collin)
- Landesman, nel suo primo lungometraggio, non sempre gestisce il corretto equilibrio tra l'angoscia personale e l'importanza storica. Vale la pena vedere Parkland – una nuova avvincente nota a pie' di pagina di una lezione di storia che non svanirà mai. (Rex Reed)
- Le virtù principali di Parkland sono giornalistiche, nel significato migliore del termine. Landesman presenta i fatti e cerca di mostrare gli eventi così come sono accaduti, crudi e privi di abbellimenti. (Mick LaSalle)
- Paul Giamatti interpreta il cartonato di Zapruder, Zac Efron un chirurgo di carta, Billy-Bob Thornton un agente segreto di polietilene. (Robbie Collin)
Frasi promozionali
modifica- Il 22 novembre 1963 il presidente John F. Kennedy fu assassinato. Questa è la storia di ciò che successe dopo.
- On November 22, 1963, President John F. Kennedy was assassinated. This is the story of what happened next.[2]
Note
modifica- ↑ Dal discorso pronunciato a CBS Evening News, 25 novembre 1963. «Tonight there will be few Americans who will go to bed without carrying with them the sense that somehow they have failed. If in the search of our conscience we find a new dedication to the American concepts that brought no political, sectional, religious or racial divisions, then maybe it may yet be possible to say that John Fitzgerald Kennedy did not die in vain. That’s the way it is, Monday, November 25, 1963. This is Walter Cronkite, good night» Cfr. Cronkite Kennedy Final Thoughts, YouTube.com, 26 novembre 2013.
- ↑ Dalla locandina in inglese. Cfr. (EN) Pictures & Photos from Parkland (2013), IMDb.com