Mafia
tipo di organizzazione criminale
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Citazioni sulla mafia e sui mafiosi.
Citazioni
modifica- A differenza delle organizzazioni puramente criminali, o del terrorismo, la mafia ha come sua specificità un rapporto privilegiato con le élite dominanti e le istituzioni, che le permettono una presenza stabile nella struttura stessa dello Stato. [...] La mafia è l'estensione logica e la degenerazione ultima di una onnicomprensiva cultura del clientelismo, del favoritismo, dell'appropriazione di risorse pubbliche per fini privati. (Antonino Caponnetto)
- A questo può servire parlare di mafia, parlarne spesso, in modo capillare, a scuola: è una battaglia contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per soldi. (Pino Puglisi)
- Abbiamo descritto la MAFIA, che una persona d'ingegno, profonda conoscitrice dell'Isola ci definiva nel modo seguente: «La Mafia è un sentimento medioevale; Mafioso è colui che crede di poter provvedere alla tutela e alla incolumità della sua persona e dei suoi averi mercé il suo valore e la sua influenza personale indipendentemente dall'azione dell'autorità e delle leggi». (Leopoldo Franchetti)
- Abbiamo oggi una mafia più civile e una società più mafiosa. Una mafia sempre più in giacca e cravatta e una società che cambiandosi abito troppe volte al giorno sceglie il travestimento. Insomma, abbiamo interi pezzi di società che hanno ormai introiettato i modelli comportamentali dei mafiosi. E lo si vede in tutti i campi. (Antonio Ingroia)
- Chiunque pensasse di combattere la Mafia nel "pascolo" palermitano e non nel resto d'Italia non farebbe che perdere tempo. (Carlo Alberto dalla Chiesa)
- È proprio per questo che voglio evidenziare come oggi la politica si renda serva della mafia in cambio di beni non patrimoniali. Prendiamo, ad esempio, il politico che allontana un carabiniere o un poliziotto, qualcuno che fa il suo dovere ed indaga sulla mafia: questa intercessione non ha un corrispettivo economico, ma in realtà al mafioso è molto utile. (Luigi Gaetti)
- [Parlando de Il giorno della civetta] È uno di quei libri che non avrei voluto fossero mai stati scritti. Ho una mia personale teoria. Non si può fare di un mafioso un protagonista, perché diventa eroe e viene nobilitato dalla scrittura. Don Mariano Arena, il capomafia del Giorno della civetta, giganteggia. Quella sua classificazione degli uomini – omini, sott'omini, ominicchi, piglia 'n culo e quaquaraquà – la condividiamo tutti. Quindi finisce con l'essere indirettamente una sorta di illustrazione positiva del mafioso e ci fa dimenticare che è il mandante di omicidi e fatti di sangue. Questi sono i pericoli che si corrono quando si scrive di mafia. La letteratura migliore per parlare di mafia sono i verbali dei poliziotti e le sentenze dei giudici. (Andrea Camilleri)
- Fate che la mafia non entra nelle vostre vite perché non è più quella di una volta. (La mafia non è più quella di una volta)
- Ho scoperto la pericolosità di una mafia ecclesiastica non meno potente, insidiosa e nefasta della mafia che il sistema giudiziario in Italia è impegnato a contrastare. (Francesco Miccichè)
- Il freddo, il fatto che erano due giorni che praticamente non toccavo cibo mi spinsero verso un locale con delle insegne, su una c'era scritto "Pizza". Entrai e, quando mi portarono la lista dei cibi, non ci potevo credere. Tra le varie versioni di pizza c'era "pizza mafia"! Io volevo dimenticare e allontanarmi dallo schifo e lì per puro luogo comune associavano la pizza italiana a un fenomeno criminale. (Letizia Battaglia)
- I mafiosi stanno in Parlamento, i mafiosi a volte sono ministri, i mafiosi sono banchieri, i mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione. Se non si chiarisce questo equivoco di fondo... Non si può definire mafioso il piccolo delinquente che arriva e ti impone la taglia sulla tua piccola attività commerciale, questa è roba da piccola criminalità, che credo abiti in tutte le città italiane, in tutte le città europee. Il fenomeno della mafia è molto più tragico ed importante. È un problema di vertici e di gestione della nazione, è un problema che rischia di portare alla rovina e al decadimento culturale definitivo l'Italia" (Giuseppe Fava)
- Il tallone d'Achille della mafia è il culo. E di essere presa per il culo, dove Pif, la prende, non vuole saperne punto. La mafia, specie se sotto i riflettori della denuncia, cresce in mitologia. La mafia, poi, nutrita d'antimafia giganteggia per negazione restituendo a certi professionisti l'agio sociale di un'invincibilità etica che riduce tutto a protocollo. (Pietrangelo Buttafuoco)
- Il terrorismo passa. La mafia resta. (Giancarlo De Cataldo)
- Io so, noi sappiamo chi sono i mafiosi e gli amici dei mafiosi o i loro protettori. Non ho, non abbiamo bisogno di attendere una sentenza o la parola della Cassazione o un'inchiesta giudiziaria perché penso che, prima della responsabilità penale, sempre eventuale, ci sia una responsabilità sociale e politica accertabile. Se il deputato, il consigliere regionale, l'assessore, il primario, il professore universitario se ne vanno in giro con il mafioso è un fatto. Si conoscono, passeggiano sottobraccio, si baciano quando s'incontrano. È soltanto accuratezza non rinviare ai tempi di una sentenza quel racconto. È il mio lavoro dirlo ora, subito. Non sono una testa calda, non sono un estremista, sono un cronista e credo che il mio impegno sia stretto in poche parole: raccontare quel che posso documentare. (Lirio Abbate)
- La criminalità mafiosa si combatte, ad esempio, e su tutto, dal mio punto di vista, colpendo i proventi dell’attività illecita, rendendo le risorse sottratte ai clan disponibili per scopi sociali e istituzionali. (Giorgia Meloni)
- La mafia? A volte penso sia stata inventata per dare uno stipendio a quelli che fanno antimafia. (Maurizio Zamparini)
- La mafia come l'Italia, si fonda su un'istituzione fondamentale: la famiglia. Che dell'Italia è la sola cellula sociale riconosciuta, rispettata e tramandata attraverso i governi e i regimi, le occupazioni e le liberazioni. (Fabrizio Rondolino)
- La mafia, come ricordava il giudice Giovanni Falcone, è un fenomeno umano e sociale e in quanto tale è destinato a finire. E la Sicilia appare molto più reattiva, rispetto ad esempio alla Calabria. Tra l'altro, si tratta di un fenomeno certamente radicato ma tutto sommato "recente", visto che è nato nell'Ottocento, non è un retaggio che si perde nella notte dei tempi. Come è nata, la mafia può anche morire. (Dacia Maraini)
- La mafia e la politica, fra', andranno sempre insieme, | come al cesso, mano nella mano le due amiche sceme. (Gue Pequeno)
- La mafia è stata sempre reazione, conservazione, difesa e quindi accumulazione della ricchezza. Prima era il feudo da difendere, ora sono i grandi appalti pubblici, i mercati più opulenti, i contrabbandi che percorrono il mondo e amministrano migliaia di miliardi. La mafia è dunque tragica, forsennata, crudele vocazione alla ricchezza. [...] La mafia stessa è un modo di fare politica mediante la violenza, è fatale quindi che cerchi una complicità, un riscontro, una alleanza con la politica pura, cioè praticamente con il potere. Se lei mi vuole chiedere come questo rapporto di complicità si concreti, con quali uomini del potere, con quali forme di alleanza criminale, non posso certo scendere nel dettaglio. Sarebbe come riferire della intenzione o della direzione di indagini. (Rocco Chinnici)
- La mafia è sì un'associazione criminale, è sì un problema di polizia e di ordine pubblico; ma non è soltanto questo. È un fenomeno assai più complesso, caratterizzato da una fittissima trama di relazioni con la società civile e con svariati segmenti delle istituzioni. Di qui un intreccio di interessi e un reticolo di alleanze, connivenze e collusioni che sempre hanno fatto della mafia un pericoloso fattore di possibile inquinamento della politica, dell'economia e della finanza (con tutti i rischi che ciò comporta per l'ordinato sviluppo di un sistema democratico). Considerare la mafia come un insieme di qualche centinaio di sbandati, pur violenti e feroci, è dunque riduttivo. (Gian Carlo Caselli)
- "La mafia è una montagna di merda", disse Peppino Impastato. Ma forse è molto meno di quello: la mafia è il niente, il niente che si organizza per derubare e tenere sotto schiaffo chiunque sia qualcosa, faccia qualcosa, produca qualcosa. La mafia è la dittatura degli incapaci. (Michele Serra)
- La mafia fa comodo. Qualcuno ci fa affari. (Giancarlo De Cataldo)
- La mafia non è un'associazione che abbia forme stabili e organismi speciali... Non ha statuti, non ha compartecipazioni di lucro, non tiene riunioni, non ha capi riconosciuti, se non i più forti ed i più abili; ma è piuttosto lo sviluppo ed il perfezionamento della prepotenza diretta ad ogni scopo di male. (dalla relazione finale della Commissione d'inchiesta Franchetti-Sonnino, 1875/76)
- La mafia non sarà mai distrutta perché ci sono troppo interessi, sia a livello economico sia a livello elettorale. L'organizzazione mafiosa non morirà mai. (Carmine Schiavone)
- La mafia quando ero ragazzina, negli anni ’50, in Sicilia era impronunciabile. Se un giornalista andava a chiedere cosa fosse, nessuno rispondeva. Non esisteva. A Palermo abbiamo avuto Ciancimino come sindaco, un mafioso. Negli anni la popolazione si è resa conto del problema, ha preso consapevolezza. (Dacia Maraini)
- La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari. (Gesualdo Bufalino)
- La mafia teme la scuola più della giustizia, l'istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa. (Antonino Caponnetto)
- Le prove dei rapporti tra Stato e Mafia? Purtroppo Mangano. (Mario Natangelo)
- Mafia, una montagna di merda. (Peppino Impastato)
- [Sul ruolo che svolge l'esperienza scolastica nel formare la mentalità mafiosa] Nessuno ha mai voluto aggredire la vera struttura corruttiva della società italiana, la classe scolastica. Questi ragazzini che vengono addestrati, nei comportamenti quotidiani, a sviluppare una mentalità mafiosa, fatta di complicità contro le istituzioni [...] una solidarietà omertosa, in cui l'obiettivo comune è dato dall'ingannare chi è in cattedra [...] e dove gli individui, anziché perseguire il loro scopo, cioè primeggiare per merito, si coalizzano per lucrare il massimo risultato con il minimo sforzo [...] tradendo ogni principio etico individuale, la trasparenza dei comportamenti. (Beniamino Andreatta)
- Non dimentichiamoci che la regione più mafiosa d’Italia non è la Sicilia, ma la Lombardia. (Nichi Vendola)
- Per questi ragazzi non ci sarà scampo, | giocano alla mafia, "Mamma, vado in strada, sparo", | a trent'anni da Capaci, vedi, sarà strano | ma il modello è diventato Genny Savastano. (Caparezza)
- Quando i presunti mafiosi si abbracciano è per controllare se sono presunti armati. (Marcello Marchesi)
- Rimuovendo i mendicanti non si sradica la causa della povertà ma almeno si cerca di contrastare la mafia che sfrutta questa povertà per fare profitto. (Dominique Lapierre)
- [Sulla difficoltà dello Stato a combattere la mafia] Si è trovato davanti un nemico che si è dimostrato più abile e organizzato. (Salvatore Pappalardo)
- So di dire cose sgradevoli ma sta di fatto che la compromissione fra grande industria del Nord e mafia è forte. (Enrico Deaglio)
- Tutti gli studiosi dei fenomeni mafiosi sono concordi nell'affermare che solamente cambiando l'etica civile ed il comune sentire potremo cambiare questa società. Finché non verranno ribaltate le prospettive per cui chi delinque e chi ruba è un delinquente e non un furbo, non saremo in grado di fare passi in avanti. (Luigi Gaetti)
- Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.
- Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo.
- Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.
- La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine.
- La mafia [...] già da molto tempo funge da modello per la criminalità organizzata. Ne consegue che questa sostanziale unitarietà del modello organizzativo consente di utilizzare il termine mafia in senso ampio per tutte le più importanti organizzazioni criminali.
- La mafia, lo ripeto ancora una volta, non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con la miriade di protettori, complici, informatori, debitori di ogni tipo, grandi e piccoli maestri cantori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra con tutto quello che comporta di implicazioni dirette o indirette, consapevoli o no, volontarie o obbligate, che spesso godono del consenso della popolazione.
Voci correlate
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