Mafia in Italia
insieme delle organizzazioni criminali italiane di stampo mafioso
Citazioni sulla mafia in Italia.
- È difficilmente contestabile che le organizzazioni mafiose (Cosa Nostra siciliana e 'ndrangheta calabrese) probabilmente sono molto più collegate tra di loro di quanto si affermi ufficialmente e che le stesse non soltanto ben conoscono il funzionamento della macchina statale, ma non hanno esitazioni a colpire chicchessia, ove ne ritengano l'opportunità. (Giovanni Falcone)
- Sconfiggere le mafie è possibile, oltre a essere una necessità vitale per l'equilibrio e lo sviluppo del Paese. Pio La Torre ha testimoniato che le mafie possono essere duramente colpite ogni volta che si realizza una convergenza tra le forze positive della società. (Sergio Mattarella)
- Se il contesto socio-politico sotto i Borbone le hanno fatte nascere, esse si sono consolidate e sono assurte a protagoniste della storia nazionale dopo l'Unità. Era nelle possibilità del nuovo Stato di renderle un residuo borbonico e feudale, e invece le ha fatte diventare soggetti influenti sulla storia nazionale.
Se non è giusto considerare le mafie, dunque, come un risultato dell'Unità d'Italia, è più che giusto ricordare che l'unificazione italiana non è riuscita a superarle, anzi le ha ulteriormente legittimate. La classe che proteggeva i mafiosi sosteneva i governi nazionali, e i governi nazionali erano così consapevoli di questo sostegno che mai hanno ingaggiato una battaglia frontale contro i mafiosi. Le mafie hanno avuto bisogno che si formasse lo Stato nazionale per assumere un ruolo centrale che prima non erano riuscite a svolgere completamente sotto i Borbone. Il nuovo Stato e le sue classi dirigenti sentirono come una necessità governare il Sud servendosi degli ordinamenti in essere in quei territori (comprese le mafie) e riconoscendoli ufficiosamente. Il disprezzo che molti di essi provavano verso i ceti dirigenti e possidenti meridionali non li spingeva a rifiutarne l'alleanza.
L'Unità d'Italia, dunque, consentì a fenomeni legati alla sopravvivenza di ordinamenti feudali di transitare nel nuovo assetto statuale. Era una legittimazione di necessità senza la quale non si sarebbe formata la nazione. L'Unità d'Italia, e in particolare il modo in cui si stabilirono i rapporti tra classe dirigente del Nord e quella del Sud, ha consentito l'influenza delle mafie nella storia politica ed elettorale del nostro Paese. Ma abbiamo dovuto attendere il 1982 (più di un secolo dopo l'Unità d'Italia) per varare una prima normativa antimafia degna della nazione che più di ogni altra aveva prodotto e allevato questa particolare criminalità. Forse le mafie possono essere considerate come il più grande insuccesso della storia unitaria dell'Italia. (Isaia Sales)
- Le mafie costituiscono [...] la principale causa e il principale effetto del mancato sviluppo di gran parte del Mezzogiorno.
- Le mafie hanno avuto origine nel Sud, ma da almeno quarant'anni hanno risalito la penisola, si sono insediate nel Nord – dove il grado di sofisticazione della presenza mafiosa è molto più elevato e quindi molto più difficile da scoprire – e hanno esteso le loro attività all'Europa e al resto del mondo. Le organizzazioni italiane sono funeste protagoniste della globalizzazione del crimine: anche i cartelli della droga tendono ad adottare i modelli organizzativi delle nostre mafie.
- Le quattro regioni più direttamente investite dalle mafie – la Sicilia con Cosa Nostra, la Calabria con la 'ndrangheta, la Campania con la camorra, la Puglia con la sacra corona unita – sono anche le quattro regioni più povere e disperate d'Italia. I criminali esercitano il potere grazie all'assenza di mercato e di fiducia: le mafie controllano il mercato, attraverso il racket, l'usura e la proprietà stessa delle aziende, e puntano sulla mancanza di fiducia dei cittadini nelle istituzioni, sul decadimento dello spirito pubblico.
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