Paolo Borsellino

magistrato italiano (1940-1992)

Paolo Borsellino (1940 – 1992), magistrato italiano.

Paolo Borsellino

Citazioni di Paolo Borsellino modifica

  • Almeno, l'opinione pubblica deve sapere e conoscere. Il pool deve morire davanti a tutti.[fonte 1]
  • Deve [...] ascriversi ad ennesimo riconoscimento della abilità investigativa di Giuliano se quanto è emerso faticosamente solo adesso, a seguito di indagini istruttorie complesse e defatiganti, era stato da lui esattamente intuito e inquadrato diversi anni prima. Senza che ciò voglia suonare critica ad alcuno, devesi riconoscere che se altri organismi statali avessero adeguatamente compreso e assecondato l'intelligente impegno investigativo del Giuliano, probabilmente le strutture organizzative della mafia non si sarebbero così enormemente potenziate e molti efferati assassini, compreso quello dello stesso Giuliano, non sarebbero stati consumati.[fonte 2]
  • È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.[1][fonte 3]
  • Io accetto, ho sempre accettato più che il rischio [...] le conseguenze del lavoro che faccio, del luogo dove lo faccio e, vorrei dire, anche di come lo faccio. Lo accetto perché ho scelto, ad un certo punto della mia vita, di farlo e potrei dire che sapevo fin dall'inizio che dovevo correre questi pericoli. La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me. E so anche che tutti noi abbiamo il dovere morale di continuarlo a fare senza lasciarci condizionare dalla sensazione che, o financo, vorrei dire, dalla certezza, che tutto questo può costarci caro.[fonte 4]
  • La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.[fonte 5]
  • La paura è normale che ci sia, in ogni uomo, l'importante è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, sennò diventa un ostacolo che ti impedisce di andare avanti.[fonte 6]
  • [Su Rocco Chinnici] [...] né la generale disattenzione né la pericolosa e diffusa tentazione alla convivenza col fenomeno mafioso – spesso confinante con la collusione – scoraggiarono mai quest'uomo, che aveva, come una volta mi disse, la "religione del lavoro".[fonte 7]
  • Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.[fonte 8]
  • Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo.[fonte 9]
  • Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.[2]
  • Vi è stata una delega totale e inammissibile nei confronti della magistratura e delle forze dell'ordine a occuparsi esse solo del problema della mafia [...]. E c'è un equivoco di fondo: si dice che quel politico era vicino alla mafia, che quel politico era stato accusato di avere interessi convergenti con la mafia, però la magistratura, non potendone accertare le prove, non l'ha condannato, ergo quell'uomo è onesto... e no! [...] Questo discorso non va, perché la magistratura può fare solo un accertamento giudiziale. Può dire, be' ci sono sospetti, sospetti anche gravi, ma io non ho le prove e la certezza giuridica per dire che quest'uomo è un mafioso. Però i consigli comunali, regionali e provinciali avrebbero dovuto trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze sospette tra politici e mafiosi, considerando il politico tal dei tali inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Ci si è nascosti dietro lo schema della sentenza, cioè quest'uomo non è mai stato condannato, quindi non è un mafioso, quindi è un uomo onesto![fonte 10]
  • Giovanni, ho preparato il discorso da tenere in chiesa dopo la tua morte: "Ci sono tante teste di minchia: teste di minchia che sognano di svuotare il Mediterraneo con un secchiello... quelle che sognano di sciogliere i ghiacciai del Polo con un fiammifero... ma oggi signori e signore davanti a voi, in questa bara di mogano costosissima, c'è il più testa di minchia di tutti... Uno che aveva sognato niente di meno di sconfiggere la mafia applicando la legge".[fonte 11]
  • [...] i giudici continueranno a lavorare e a sovraesporsi e in alcuni casi a fare la fine di Rosario Livatino [assassinato dalla Mafia] come tanti altri, i politici appariranno ai funerali proclamando unità di intenti per risolvere questo problema e dopo pochi mesi saremo sempre punto e daccapo.[fonte 12]

Attribuite modifica

  • "La Rivoluzione" si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello.
[Erroneamente attribuita] La citazione è in realtà del direttore responsabile di Siracusanews.it Giangiacomo Farina, dall'articolo "Forconi": L'alba dell'ultimo giorno. La rabbia della "Rivoluzione" ma la forza è nel voto. Siracusa al collasso del 20 gennaio 2012.[fonte 13]

Citazioni su Paolo Borsellino modifica

  • [Su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino]
    – Avete stabilito che costoro avevano fatto delle cose buone in vita.
    – Sì.
    – Uno.
    – Eh... illuminazione.
    – Due.
    – Eh... Fognatura.
    – Tre.
    – Eh... Campi di calcetto.
    – Quattro.
    – Eh... Giardinaggio.
    – Cinque.
    – Asili nido.
    – Sei. Lotta alla mafia.
    – No... Non comment... Non comment... [sic] (La mafia non è più quella di una volta)
  • [Su Paolo Borsellino e Giovanni Falcone] Erano siciliani che, a rischio della propria vita, volevano riscattare la terra nella quale erano nati. Ecco perché il loro sacrificio ha fatto maturare non poche coscienze ed è servito a sconfiggere non poche omertà. (Giuseppe Sottile)
  • [Giovanni Falcone e Paolo Borsellino] Li dobbiamo amare più di come amate i Santi e le Madonne perché loro si sono immolati per noi. (Letizia Battaglia, La mafia non è più quella di una volta)
  • Mio padre amava usare il rasoio a mano per farsi la barba anziché il rasoio elettrico perché in questo modo era costretto ogni mattina a guardarsi allo specchio. Guardandosi in faccia tutti i giorni, se mai ce ne fosse stato bisogno, lo aiutava a convincersi che certe cose non si possono proprio fare.[fonte 14] (Fiammetta Borsellino[3])
  • Non è comune vedere una fotografia trasformarsi in icona e poi se capita con una tua fotografia diventa tutto più interessante. La fotografia di Falcone e Borsellino è diventata un'icona e un simbolo di legalità, e porta con sé una serie di valori positivi, come l’amicizia, la complicità, la serenità; ma è anche simbolo della rinascita di un popolo e del suo riscatto contro una mentalità mafiosa che ci opprime da troppo tempo. Ma la cosa curiosa è che tutti questi valori positivi contrastano enormemente con quello che c'è dietro ad una fotografia che in realtà è drammatica perché è una fotografia che parla di morte, di 11 persone uccise e del dolore delle loro famiglie. (Tony Gentile)
  • Ricordo perfettamente che il sabato 18 luglio 1992 andai a fare una passeggiata con mio marito sul lungomare di Carini, senza essere seguiti dalla scorta. Paolo mi disse che non sarebbe stata la mafia a ucciderlo, della quale non aveva paura, ma sarebbero stati i suoi colleghi e altri a permettere che ciò potesse accadere. In quel momento era allo stesso tempo sconfortato, ma certo di quello che mi stava dicendo.[fonte 15] (Agnese Borsellino[4])

Note modifica

  1. Cfr. William Shakespeare, Giulio Cesare: «I paurosi muoiono mille volte prima della loro morte, ma l'uomo di coraggio non assapora la morte che una volta».
  2. Citato in Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, La mafia fa schifo, Mondadori, Milano, 2011, Il libro. ISBN 9788852021176
  3. Figlia di Paolo Borsellino.
  4. Moglie di Paolo Borsellino.

Fonti modifica

  1. Dal suo ultimo incontro pubblico; citato in Santi laici, p. 357.
  2. Dall'ordinanza di rinvio a giudizio del maxi-processo alla mafia; citato in Boris Giuliano: la storia dell'investigatore ucciso dalla mafia, ilPost.it, 23 maggio 2016.
  3. Citato in Giuseppe Ayala, Chi ha paura muore ogni giorno: I miei anni con Falcone e Borsellino, Oscar Mondadori, Milano, 2009, prima di copertina. ISBN 978-88-04-59093-4
  4. Da un'intervista rilasciata a Lamberto Sposini venti giorni prima di morire; citato in Santi laici, p. 360.
  5. Da un discorso di Paolo Borsellino ai cittadini siciliani. La registrazione originale è presente anche nella fiction Paolo Borsellino prodotta da TaoDue film e trasmessa da Mediaset.
  6. Citato in Santi laici, p. 356.
  7. Dalla prefazione a Rocco Chinnici, L'illegalità protetta; riportata in Tsao Cevoli, Io non dimentico: Brevi storie di mafia e antimafia raccontate alla generazione del '92, Liberarcheologia, 2013, p. 117. ISBN 8890572019
  8. Citato in Lavinia Farnese, Borsellino, eroe borghese in prima linea contro la mafia, la Repubblica, 17 luglio 2006, p. 53.
  9. Citato in I complici, p. 36.
  10. Citato in I complici, pp. 6-7.
  11. Citato in Paolo Borsellino: a vent'anni dalla strage di via D'Amelio, aspettiamo ancora la verità sulla sua morte, Oggi.it, 19 luglio 2012.
  12. Da un'intervista. Video disponibile su YouTube.com (min. 5:53).
  13. Stefano Lorenzetto, Chi (non) l'ha detto. Dizionario delle citazioni sbagliate, Marsilio, Venezia, 2019.
  14. Dall'intervista di Fiammetta Borsellino: «La verità su via D'Amelio? 25 anni di omissioni e menzogne», Corriere.it, 13 settembre 2017.
  15. Citato in Giovanni Biancon, E Borsellino disse alla moglie: non sarà la mafia a uccidermi, Corriere.it, 11 novembre 2011.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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