1992 (serie televisiva)
1992 (serie televisiva)
Serie TV
Titolo originale |
1992 |
---|---|
Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno |
2015 |
Genere | drammatico, storico |
Stagioni | 1 |
Episodi | 10 |
Ideatore |
Stefano Accorsi (da un'idea di) Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo (soggetto) |
Produttore | Mario Gianani, Lorenzo Mieli |
Regia | Giuseppe Gagliardi |
Sceneggiatura | Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo |
Rete televisiva |
Sky Atlantic Sky Cinema 1 |
Interpreti e personaggi | |
|
1992, serie televisiva italiana creata da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo da un'idea di Stefano Accorsi.
Anche se ispirate a fatti realmente accaduti le storie narrate sono frutto della fantasia degli autori.
Il ruolo dei personaggi, delle società, nonché delle organizzazioni esistenti, dunque, è stato liberamente rielaborato o romanzato, così come la loro partecipazione alle vicende immaginarie dei personaggi, inventati dagli autori.
Qualsiasi collegamento con persone vissute o viventi, non esplicitamente individuate, perciò è puramente casuale. (Disclaimer iniziale)
Stagione 1
modificaEpisodio 1
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Rocco Venturi: Fumi?
Luca Pastore: No.
Rocco Venturi: Fumerai!
- Leonardo Notte: Lo so a cosa pensate tutti, gli anni Ottanta sono finiti. Bei momenti, tutto era possibile. Fatturato alle stelle, ci siamo divertiti, siamo andati a letto tardi. Oggi c'è la crisi è vero e qui a Publitalia la raccolta pubblicitaria è in calo. Ma gli anni Ottanta sono uno stato mentale, possono tornare e durare per sempre, dipende solo da voi. La crisi per voi è un'opportunità. Niente più a cena fuori, niente cinema, niente weekend al mare: la gente resterà a casa... a guardare la tv. "Grande è la confusione sotto il cielo: la situazione è eccellente."
Marcello Dell'Utri: Lei è comunista, Notte? Visto che citava Mao Tse-tung.
Leonardo Notte: Mi piaceva come slogan.
- Veronica, guarda che la morte non esiste. La gente muore solo quando viene dimenticata. (Michele Mainaghi)
- Ho ucciso io Laura Palmer.[1] (Scritta sulla t-shirt di Leonardo Notte)
- Leonardo Notte: Devo conquistare un cliente. Cosa piace a un vecchio industriale lombardo?
Veronica Castello: Io!
- Sai com'è nata Domenica in? Per la crisi petrolifera. Invece di andare in gita al mare in macchina la gente doveva stare a casa. (Leonardo Notte)
- Ci stiamo allenando ai canti di chiesa. Ma Chiesa non canta per ora. (Antonio Di Pietro)
- Mamma era così: bella e fragile. Era una luce che nessuno poteva trattenersi dal guardare. Forse per questo non siamo in molti qui oggi. Nessuno vuole scoprire davvero che quella luce si è spenta. Ciao, mamma. (Giulia Castello) [Elegia funebre]
- [Sorprendendola mentre balla e canta davanti al televisore]
Leonardo Notte: Guardi Non è la RAI?
Viola: Sì... ma con spirito critico.
- Ritratto di famiglia con punkabbestia. (Zeno Mainaghi) [Durante un servizio fotografico su Michele Mainaghi e la sua famiglia]
- [Leonardo Notte mostra a un possibile sponsor Non è la RAI come esempio di programma in cui verranno mandate in onda gli spot pubblicitari dei suoi prodotti]
Sponsor: Potrà pur piacere a mia figlia, ma i miei clienti cosa gliene frega, scusate eh?
Leonardo Notte: Lo vuole sapere un segreto? La gente lì fuori è orribile. Non io, eh. Non lei. Gli altri. Sognano cose indicibili. Le guardi. Sono tutte magre, taglia 38, poco seno: bambine. Non è quello che fanno tutte le bambine? Giocano a fare le grandi con i vestiti delle mamme. Ma quando il papà torna a casa e trova le amichette della figlia che ballano tutte insieme ridendo, vogliono che lui le sculacci perché sono state molto molto cattive. Sono loro che lo vogliono, capisce?
Sponsor: Non... Questo suo discorso non mi piace...
Leonardo Notte: Stiamo parlando dei suoi clienti. Non di lei, non di me. Di tutti quei compratori di roncole che mentre le amiche delle figlie imparano le canzoncine, provano i balletti e sognano di diventare famose osservano quei giovani corpi che si muovono, le gambe nude, le gonne che nella piroetta si alzano a mostrare un lembo di mutandina e sentono una voce subliminale, irresistibile "Ehi, tu. Tu che sei un uomo insegnami come si fa".
- Marcello Dell'Utri: Ha presente Chiquita? La banana 10 e lode, ha presente? Be', un tempo si chiamava United Fruit Company. Avevano enormi piantagioni in Guatemala e controllavano il governo con dittatori compiacenti. Per questo la chiamavano la Repubblica delle banane. Ma poi nel '51 ci furono le libere elezioni e divenne presidente il colonnello Arbenz e la prima cosa che fece fu sequestrare i terreni alla United e nazionalizzarli. Un vero disastro per la compagnia. Be', allora sa che fecero? Ingaggiarono un pubblicitario. Lui pose il problema in modo diverso: non era in ballo il profitto di una multinazionale, era in ballo la libertà dell'America. Organizzò finte manifestazioni antiamericane a Città del Guatemala, aprì un ufficio stampa e cominciò a tempestare i quotidiani con la notizia che Arbenz era al soldo di Mosca e che dal Guatemala sarebbe partita l'invasione per gli Stati Uniti. Dopo pochi mesi gli Stati Uniti bombardarono Città del Guatemala spacciandola per una guerra di liberazione e restituirono i terreni alla United Fruit.
Leonardo Notte: Sì. Sì, è una bella storia. Ma io cosa centro?
Marcello Dell'Utri: Dobbiamo salvare la Repubblica delle Banane.
Episodio 2
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Punto uno: limitare il potere di tassazione dello Stato e degli enti locali. Punto due: riconoscere nella Costituzione l'impresa e tutelarla. Punto tre: limitare la presenza dello Stato nell'economia. (Bortolotti) [illustrando il programma a Pietro]
- Non sono in casa. Lasciate un messaggio. (Segreteria telefonica di Luca Pastore)
- [Messaggio nella segreteria di Luca Pastore] Oggi sono un po' giù. Forse perché è domenica. Per me la domenica è un giorno un po' cretino. Mi ricorda quando mi sono svegliata all'ospedale. La sera prima nessuno si era accorto che stavo male. Mio fratello era uscito, i miei erano andati a teatro... Anzi, no. Lo sai cosa aveva fatto mio padre? Era tornato indietro e m'ha detto "Perché non esci? Vai a divertirti, dai." E m'ha dato centomila lire. Lo sai cos'ho fatto dopo? Mi sono tagliata le vene. M'ha salvata il cameriere. Comunque l'altra sera... è strano, lo so, però ho sentito che senza conoscermi tu sapevi un sacco di cose di me. Tu te ne saresti accorto. (Bibi)
- Viola: Che poi lo devo ancora capire che lavoro fai.
Leonardo Notte: Mi scusi...
Passante: Sì?
Leonardo Notte: Mi scusi, lei per chi vota?
Passante: Moana.
Leonardo Notte: E perché?
Passante: Io la amo.
Leonardo Notte: Ecco il mio lavoro: cerco di capire cosa fa la gente e perché.
Viola: Ti pagano, pure?
- Alle occasioni perdute. (Luca Pastore) [Brindando con Giulia Castello]
- Lo sa cosa si dice nell'ambiente della televisione? Che lo spettatore è come un ragazzino di terza media non particolarmente dotato e seduto all'ultimo banco. (Leonardo Notte)
- [Ai provini per Domenica in]
Veronica: [...] Ma ci sono tante altre cose che posso fare meglio di quanto ballo. E ti assicuro che ballo molto bene.
Membro del casting: Guarda che non serve. Ti hanno già presa. Vuol dire che quello che ti dovevi scopare te lo sei già scopato.
- Allora è tutta la vita che mi dicono che non c'ho un cazzo da dire, che devo stare zitto, che non valgo niente, cazzo. Poi vai a scoprire che quelli che ti dicono che non vali un cazzo son gli stessi che han mandato tutto in malora, che han ridotto 'sto paese così, han mandato tutto in vacca, cazzo! Ora basta farsi comandare, oh! Basta farsi mettere le mani in faccia, cazzo! Ora tocca a noi! Tocca a quelli che non valgon niente! Va bene? Ora andiamo a riprenderci questo paese, cazzo! Li mandiamo tutti a casa! Una volta per tutte! Tutti a casa, cazzo! Tutti a casa! Via! Via, cazzo! (Pietro Bosco) [Discorso alla folla]
Episodio 3
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- Veronica ciao, sono Davide Minnello della RAI. Senti, è inutile che ci giro intorno. C'ho brutte notizie: purtroppo la cosa è saltata, niente Domenica In. Vedrai che al prossimo giro tocca a te. La ruota gira. (Davide) [Messaggio in segreteria]
- La politica non si impara sui libri, si impara sul campo [...] (Gianni Bortolotti)
- Qua facciamo la storia e abbiamo bisogno di uomini con le palle. Signori, rock 'n' roll! (Antonio Di Pietro)
- La gente guarda Milano e pensa: il lavoro, la moda, la Bocconi. Io qua vedo solo soldi sporchi. So' i soldi sporchi che tengono insieme i mattoni di questa città. 'na mazzetta, è 'na malattia. È un virus, capisci? (Antonio Di Pietro)
- Cazzo fa? Mica l'ho ucciso io Gesù! (Pietro Bosco) [A una suora che gli chiude la porta in faccia]
- [Su Bettino Craxi] Nessuno ha il coraggio di scrivere quel nome in un articolo su Mani pulite. (Giulia)
- Sei come quel quadro tu: elegante, freddo, ferito. (Veronica) [A Leonardo, riferendosi a un'opera di Lucio Fontana]
- Leonardo Notte: È questo che vuole la gente: sbattere tutti in cella. Guardi, sono su tutte le bancarelle di Milano. [Mostra una t-shirt stampata e del merchandising] "Di Pietro come Che Guevara", "Milano ladrona, Di Pietro non perdona", saponi "Mani pulite", le spille, i gadget... Il gioco di Tangentopoli l'ha visto? Vogliono le manette, vogliono gridare "in galera" a chi li ha governati, godono nel vedere ricchi industriali che dormono su un materasso duro e lercio dietro le sbarre di San Vittore. È una pulsione morbosa, meravigliosa, irrefrenabile.
Marcello Dell'Utri: [Leggendo un menù a tema Tangentopoli] "Spaghetti dell'Inquisitore", "riso freddo alla San Vittore"...
Leonardo Notte: I tedeschi hanno un termine: "schadenfreude".[2] È l'eccitazione che si prova di fronte alle disgrazie altrui. In questo momento l'Italia è attraversata da un'onda inarrestabile di schadenfreude.
Marcello Dell'Utri: Sta suggerendo di arrendersi all'onda?
Leonardo Notte: No. Di cavalcarla.
Marcello Dell'Utri: Ma non dettiamo noi la linea di Fininvest.
Leonardo Notte: Lo so, ma lei può far capire a RTI, ai TG, ai giornali che è questo che vuole la pancia del paese, che se parlano continuamente di Di Pietro moltiplicano gli ascolti e le vendite. E noi gli ascolti pubblicitari.
Marcello Dell'Utri: Schadenfrois...? [sic]
Episodio 4
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- Michele Mainaghi: Ne ho visti molti di sguardi come il suo lì a San Vittore. Rabbia, invidia...
Luca Pastore: Io non la invidio affatto. Lei senza i soldi di sua moglie che cos'era? Un imprenditorino con l'aziendina sull'orlo del fallimento. Tanta ambizione e nessuno scrupolo. Si sposa la donna giusta, lecca il culo ai socialisti e si sistema. Si fa il jet privato, le ville, tutte quelle aziende col suo nome sopra. Ma secondo me lei in fondo lo sa che non vale un cazzo.
Michele Mainaghi: Lei ferisce la mia autostima, sa? [Ride sotto i baffi]
Luca Pastore: Mi chiedo se ogni tanto pensa alle persone che ha ucciso.
Michele Mainaghi: Addirittura?
Luca Pastore: Dicono che la Zenit ha venduto sangue infetto. Molta gente si è ammalata, è morta. Di epatite, di AIDS...
Michele Mainaghi: Ho sbagliato: la sua non è invidia, è ossessione. Il termine medico per l'ossessione deriva da "destino". Si vede che io ero il suo destino.
Luca Pastore: E forse io sono il suo.
- Leonardo Notte: Due mesi fa ho fatto un sondaggio nella classe di mia figlia su chi era il personaggio più amato. Mi sono incuriosito e ho allargato il campione e il risultato è lo stesso: è Berlusconi il più amato.
Marcello Dell'Utri: Al secondo posto c'è Cossiga.
Leonardo Notte: Perché piccona. È pazzo, divertente, accende l'immaginario.
Marcello Dell'Utri: Al terzo Schwarzenegger. Quindi secondo la sua teoria Terminator potrebbe fare politica. È questo che ha fatto? Un sondaggio tra i 9 e i 13 anni, gente che nemmeno vota?
Leonardo Notte: No. Per adesso ancora no.
- Siete tutti così irruenti voi leghisti. Cioè, non tutti. Veramente Bossi è un furbacchione travestito da irruento. "Irruento" o "irruente"? Non so mai come si dice... (Gaetano Nobile)
- Gaetano Nobile: Lo sa che in Israele hanno scoperto che esiste un gene della generosità. Cioè la maggioranza della popolazione è genericamente avara e poi c'è una minoranza che c'ha questo gene. È una specie di anomalia, una mutazione. Come avere undici dita dei piedi, per esempio. Lei è fortunato Bosco perché io appartengo a quella minoranza genetica.
Pietro Bosco: Ha undici dita?
- Caro Bosco, il parlamento è come una scacchiera. Lei deve decidere se muoversi da pedone o da re prima che lo decidano gli altri. (Gaetano Nobile)
- [...] la democrazia parlamentare non si fonda sulla competenza, si fonda sulla rappresentanza. (Gaetano Nobile)
- Credete che le tangenti smetteranno di circolare? Di Pietro era povero, ha fatto una vita dura per questo ce l'ha tanto con chi ha i soldi. Questa è vendetta, non è mica giustizia. (Dott. Morese)
- Moglie di Mainaghi: Innocenti e colpevoli, buoni e cattivi, giusti e peccatori, tutti fanno la stessa fine, per tutti c'è uno stesso destino.
Zeno: L'amore, l'odio e le passioni umane finiscono con la morte perciò godi la vita, mangia serenamente il tuo pane e bevi con gioia il tuo vino. Godi la vita con la donna che ami per questi vuoti e brevi anni che Dio ti lascia vivere.
Bibi: Sii felice finché sei ancora giovane. Fa tutto quello che ti piace e segui i desideri del tuo cuore. La vita finirà. Tutto è come un soffio di vento. Vanità. Vanità. Tutto è vanità. [Elegia funebre citando il Qoelet]
- Leonardo Notte: Io vengo dalla pubblicità.
Politico moderato: E che centra con la politica?
Leonardo Notte: Be', entrambe si basano su promesse non mantenute.
- Prostituta russa: Conosci inno russo?
Leonardo Notte: Simpatizzavo un tempo.
Prostituta russa: E adesso?
Leonardo Notte: E adesso faccio la puttana anch'io! Lo sai cosa si dice sul comunismo, no? Era una buona idea, ma non ha funzionato. Lo sai perché? Perché ci sono gli uomini e come sono gli uomini lo sapete meglio di me. [...] Ognuno pensa ai cazzi suoi. L'uomo vuole mangiare, scopare e fare soldi.
- La mia vita si può riassumere in tre parole: illusione, delusione e collusione. (Leonardo Notte)
- Ma non capite? L'elettorato non è moderato! È smodato, arrapato! Va dove gli tira l'uccello! (Leonardo Notte)
- Egregio dottor Di Pietro, mi perdoni, ma sono fortemente prostrato e consapevole dell'errore commesso e del disonore che ne è derivato alla mia famiglia. Le riconosco e la ringrazio per la sensibilità, pur nella rigorisità giusta delle sue funzioni, che mi ha dimostrato. A mia moglie, che era all'oscuro, e alla quale ho rivelato i fatti confessati ho anche detto dell'impegno di restituire quanto sarà dovuto e necessario e stia certo che farà di tutto per onorare una promessa. Ho pregato il mio avvocato di aiutarla per quanto necessario. Per proposito sono a pregarla vivamente. Lo consideri l'ultimo desiderio per lei e per i miei figli di non attuare pignoramenti e sequestri perché possano realizzare il massimo e poter così sperare che rimanga qualcosa per andare avanti e far studiare i miei figli. Io con quello che è successo non sono più in grado di farlo, me ne pento ed è giusto che paghi. Non mi consideri peggio di come già mi sento. Un saluto, Renato Amorese. (Lettera di suicidio di Renato Amorese) [Voce fuori campo]
Episodio 5
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- Grandissimo Leonardo! Ho saputo che sei di nuovo su piazza. Ma perché non torni con noi? Dai, che ne avremmo un bisogno! Domani c'abbiamo un cliente delicato, ci serve un fuori classe. Fatti vivo, su! Ciao. (Messaggio nella segreteria di Leonardo Notte)
- Bibi: Non ce la fai a lasciarmi in pace, vero?
Attilio Arnaldi: Ho bisogno di una risposta, Bibi.
Bibi: "Astronauta", ti piace come risposta?
Attilio Arnaldi: Brava, continua così. C'è un'azienda ferma, i lavoratori non sanno cosa fare e io cosa gli dico? Che una bambina viziata non ha ancora deciso cosa fare da grande! Complimenti. Bibi, hai deluso tuo padre quand'era vivo. Cerca di non farlo adesso che è morto.
- Rocco Venturi: Mi ricordo un tuo comizio. Eri bravo. Avevi questo sguardo così acceso...
Leonardo Notte: Il segreto è far finta di crederci. Funziona sempre. Anche quando vendi i tortellini.
Rocco Venturi: No, secondo me ci credevi davvero. Che c'è ti manca la politica?
Leonardo Notte: Mi sembra di essere dall'analista.
Rocco Venturi: Allora la prossima volta ti faccio pagare le sedute.
Leonardo Notte: Sempre ai soldi pensi tu!
Rocco Venturi: Ha parlato il comunista! Quanto hai fatturato 'sto mese?
Leonardo Notte: Il modo migliore per difendersi dal denaro è possederne. Tanto.
Rocco Venturi: Però, se non mi ricordo male il tuo comizio era sulla ridistribuzione della ricchezza. Bizzarro, no?
- Risponde la segreteria del dottor Dell'Utri. Lasciate un messaggio dopo il segnale acustico. (Segreteria telefonica di Dell'Utri)
- Questa è la politica: fare promesse! Non mantenerle! (Gaetano Nobile)
- Veronica Castello: Be', però tu sei cambiato.
Pietro Bosco: Sono un deputato ora. Va' che è vero. Lega Nord.
Veronica Castello: E come ci saresti riuscito?
Pietro Bosco: Eh, ho fatto a botte.
- Luca, sono io. Ho pensato a tutto quello che mi hai detto. Mi dispiace così tanto. Mi dispiace da morire. Forse se non fosse successo quello che ti è successo e se io non fossi stata la figlia di mio padre, forse io e te... Non lo so... Non lo sapremo mai... (Bibi) [Messaggio nella segreteria di Luca Pastore]
- Antonio Di Pietro: Pastore ma non ti eri dimesso?
Luca Pastore: Ci ho ripensato.
Antonio Di Pietro: Qua non abbiamo le porte girevoli, dove entri e esci quando ti pare...
Luca Pastore: Un tizio in televisione ha detto che tutto il sistema è criminale.[3] E allora qualcuno dovrà pur combatterlo questo sistema.
- La Danimarca ha vinto gli europei, lo sapevi? [...] Vuol dire che può farcela chiunque, anche chi non conta niente. (Pietro Bosco)
- Sveglia, ragazzi, stiamo rompendo il cazzo agli uomini più ricchi d'Italia! Secondo voi quanto ci mettono a comprarsi qualcuno? Ve lo dico io: niente! Io non mi fido più di nessuno, neanche di voi! (Antonio Di Pietro)
- Per molto tempo ho pensato che avrei ucciso tuo padre e poi mi sarei ucciso. Poi tuo padre mi ha anticipato. Rovina sempre tutto. Poi però ho capito un'altra cosa ancora. Finché non rimuovi il male alla radice, tornerà. (Luca Pastore) [A Bibi]
- L'ho letto poi il suo libro sui samurai e dice che le grandi imprese non si compiono da sobri. Ecco io non sono molto sobrio al momento, ma non è questo il punto. La verità è che mi manca appartenere a qualcosa [...] (Messaggio di Leonardo Notte nella segreteria di Dell'Utri)
Episodio 6
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- Luca Pastore: L'orologio che ha regalato a Ligresti...
Antonio Di Pietro: Falso!
Luca Pastore: Ah!
Antonio Di Pietro: Sequestrati una cinquantina sei mesi fa...
- Niente rossetto! Sembri Jessica Rabbit nana... (Leonardo Notte) [alla giovane figlia Viola]
- Viola: Dove l'hai conosciuta Amanda?
Leonardo Notte: È stata mia cliente anni fa [...]
Viola: Un po' rifatta, no?
Leonardo Notte: Invecchiare fa schifo!
- Leonardo Notte: La vita dopo i vent'anni non è altro che un continuo prepararsi alla morte. Per questo bisogna impegnarsi a dare e ricevere più piacere possibile.
Viola: I papà delle mie amiche non fanno questi discorsi!
Leonardo Notte: I papà delle tue amiche non capiscono un cazzo allora.
Episodio 7
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- Questo facciamo noi uomini con le donne: le deludiamo! (Gaetano Nobile)
- Leonardo Notte: Come sapevi che ero qui?
Bibi: Oggi nella hall mi sembrava di stare in un quadro di Magritte. Poi il concierge mi ha detto che c'era una convention di Publitalia.
- Bibi: Penso che stanotte non dormirò.
Leonardo Notte: Dormiremo da vecchi.
Episodio 8
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Andava bene a scuola, studiava, faceva scherma, leggeva Dostoevskij! Ieri ho trovato un biglietto che ha scritto a un suo compagno in cui scriveva "T.V.B."! (Marina)
- Tre mesi fa giravi strafatta per centri sociali, adesso sembri Sally Spectra. Si diventa quello che si fa? (Leonardo Notte)
Episodio 9
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- Leonardo Notte: Che ne pensi di questi?
Collega di Notte: Ah, io me li farei tutti!
Leonardo Notte: Tutti?
Collega di Notte: Sì, sono tutti più o meno il mio tipo.
Leonardo Notte: E com'è il tuo tipo?
Collega di Notte: Il mio tipo ha la faccia da bravo ragazzo... ma con un gigantesco lato oscuro...
Leonardo Notte: Quando hai detto gigantesco pensavo che alludessi a qualcos'altro!
Episodio 10
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Ragazza in discoteca: What's the matter with you?
Leonardo Notte: Ho ucciso un uomo...
Ragazza in discoteca: What?
Leonardo Notte: ...a colpi di cric, gli ho sfondato la faccia.
Ragazza in discoteca: I can't hear you.
Leonardo Notte [urlando]: Ho ucciso un uomo...
- Antonio Di Pietro: Pastore, hai perso la scommessa! Mille lire!
Luca Pastore [gli consegna una banconota]: Mille lire! [ai colleghi] Siamo arrivati a Craxi!
Citazioni su 1992
modificaFrasi promozionali
modifica- Destini incrociati nell'anno che ha cambiato per sempre il nostro paese.[4]
- La storia non è ancora stata scritta.
- Hystory has not been written yet.[5]
- Il futuro non è ancora stato scritto.[4]
Voci correlate
modifica- 1993 – sequel
Note
modifica- ↑ Riferimento alla serie televisiva I segreti di Twin Peaks. La t-shirt appare anche nel quarto episodio.
- ↑ Cfr. schadenfreude
- ↑ In riferimento al discorso che Bettino Craxi ha pronunciato il 3 luglio 1992 in Parlamento.
- ↑ a b Dallo spot promozionale di Sky. Cfr. Trailer 1992, MYmovies.it
- ↑ Dal poster promozionale in inglese. Cfr. Poster 1992, MYmovies.it