Joker (film 2019)

film del 2019 diretto da Todd Phillips

Joker

Immagine Joker (2019) logotype.png.
Titolo originale

Joker

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2019
Genere drammatico, poliziesco, thriller
Regia Todd Phillips
Soggetto Bob Kane, Bill Finger, Jerry Robinson (personaggio)
Sceneggiatura Todd Phillips, Scott Silver
Produttore Bradley Cooper, Todd Phillips, Emma Tillinger Koskoff
Episodi
Joker stairs
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note

Joker, film del 2019 con Joaquin Phoenix e Robert De Niro, regia di Todd Phillips.

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Sono io oppure tutti gli altri stanno impazzendo? (Arthur Fleck/Joker)
  • Penso di averle detto che mi piacerebbe molto fare il comico. (Arthur Fleck/Joker)
  • [Scritto sul suo diario] Spero solo che la mia morte abbia più senso della mia vita. (Arthur Fleck/Joker)
  • E [mia madre] mi dice sempre di sorridere e fare una faccia felice, e che sono al mondo per portare gioia e risate. (Arthur Fleck/Joker)
  • [Scritto sul suo diario] La peggior parte della malattia mentale è che la gente si aspetta che tu ti comporti come se non ce l'avessi. (Arthur Fleck/Joker)
  • Io credo che molte donne vedano il sesso come comprare un auto. Dicono: "Mi ci vedo a lungo termine. È sicuro? È affidabile? Potrebbe uccidermi?" Molti uomini invece lo vedono come parcheggiare un auto: "Hey, un posto! Un altro posto, potrebbe andare. Ah, devo pagare? Lasciamo stare. Disabile? Speriamo che nessuno ci veda." (Sam Morril)
  • Io odiavo la scuola quando ero ragazzo, ma mia madre mi diceva "dovresti fartela piacere, un giorno dovrai lavorare per vivere". "Non servirà, mamma, io farò il comico". (Arthur Fleck/Joker)
  • Allora, l'altra sera ho detto a mio figlio piccolo, Billy, sapete, quello nuovo, quello non tanto sveglio, gli ho detto: "Lo sciopero dell'immondizia è ancora in corso, Billy", e lui dice, non scherzo, Billy dice: "E allora dove la prendiamo la nostra immondizia?". E per finire, in un mondo in cui chiunque crede di poter fare il mio lavoro, mando in onda un video registrato al Pogo Comedy's Club di Gotham. Questo tizio pensa che continuando a ridere, farà ridere anche il pubblico. Lo chiamano "Joker". (Murray Franklin)
  • È buffo. Quando ero un bambino, e dicevo alle persone che avrei fatto il comico, tutti ridevano di me. Adesso non ride nessuno. (Arthur Fleck/Joker)
  • Ecco perché mi candido. Sono la loro unica speranza. (Thomas Wayne)
  • Ho avuto una brutta giornata. (Arthur Fleck/Joker)
  • Ah, Murray, un piccolo favore: quando mi farai entrare mi annunceresti come "Joker"? (Arthur Fleck/Joker)
  • Esatto Murray, non centra la politica, cerco solo di far ridere le persone. (Arthur Fleck/Joker)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

 
Il personaggio come rappresentato in questo film
  • Arthur Fleck/Joker: E fino a poco tempo fa era come se nessuno mi vedesse. Persino io non sapevo se esistevo davvero.
    Psicologa: Arthur, ho una brutta notizia per te.
    Arthur Fleck/Joker: Lei non mi ascolta, vero? Credo che non mi abbia mai ascoltato veramente. Mi fa sempre le stesse domande ogni settimana: "Come va il tuo lavoro?", "Hai avuto dei pensieri negativi?". Io ho solo pensieri negativi. Ma lei non mi ascolta comunque. Ho detto che per tutta la mia vita, neanche io ho mai saputo se esistevo veramente. Ma esisto. E le persone ora cominciano a notarlo.
  • Arthur Fleck/Joker: Ti posso fare una domanda?
    Uomo: Certo.
    Arthur Fleck/Joker: Come fa qualcuno a finire qua dentro? Se sono qui, hanno tutti commesso qualche crimine?
    Uomo: Bè, vale per alcuni. Altri sono soltanto svitati, sono un pericolo per se stessi e non solo. Poi c'è chi non sa dove andare, né cosa fare, capisci?
    Arthur Fleck/Joker: Si, lo capisco, fratello. Certe volte anche io non so cosa fare. L'ultima volta me la sono presa con alcune persone. Credevo che avrei provato rimorso, ma non è stato così.
    Uomo: Che hai fatto?
    Arthur Fleck/Joker: Ero tanto arrabbiato. E ho fatto cose brutte. Ehi Ehi Ehi. Insomma, non è così facile riuscire ad essere sempre... sempre felice, non ti sembra?
  • [Nella Villa Wayne, durante il primo incontro tra il Joker e il piccolo Bruce Wayne, il suo futuro arcinemico Batman]
    Arthur Fleck/Joker: Ciao. Come ti chiami?
    Bruce Wayne: Sono Bruce.
    Arthur Fleck/Joker: Bruce. Io mi chiamo Arthur. [gli tocca le labbra per farlo sorridere] Molto meglio.
  • Thomas Wayne: Le serve qualcosa?
    Arthur Fleck/Joker: Non so cosa dire.
    Thomas Wayne: Le faccio un'autografo?
    Arthur Fleck/Joker: No. Mi chiamo Arthur. Mia madre è Penny Fleck.
    Thomas Wayne [preoccupato]: Dio. Lei è venuto a casa mia, ieri.
    Arthur Fleck/Joker: Sì. [Thomas ridacchia] Mi dispiace, deve credermi, ma mia madre mi ha detto tutto e allora le dovevo parlare.
    Thomas Wayne: Senta, io non sono suo padre. [ridacchiando nervosamente] Che le salta in mente?!
    Arthur Fleck/Joker: Ci guardi. Io credo di sì.
    Thomas Wayne: Be', è impossibile, lei è stato adottato e io non sono mai stato con sua madre.
    Arthur Fleck/Joker: Non sono adottato.
    Thomas Wayne: Che cosa voi da me? Soldi?
    Arthur Fleck/Joker: No, non sono... adottato.
    Thomas Wayne: Dio, quindi non gliel'ha detto?
    Arthur Fleck/Joker: Non mi ha detto cosa?
    Thomas Wayne: Sua madre ti ha adottata mentre lavorava per su di noi.
    Arthur Fleck/Joker: No, non è vero. Perché me lo stai dicendo?!
    Thomas Wayne: Poi fu arrestata e portata all'Arkham Street Hospital quando tu eri piccolo.
    Arthur Fleck/Joker [infuriandosi]: Perché me lo sta dicendo?! Non c'è bisogno che mi racconti storie!! So che può sembrare strano, e non volevo farla sentirla a disagio!! Anche se sono tutti così indisponenti e compreso lei!! Perché?! Io non te le sto chiedendo niente, forse un po' di calore, un'abbraccio, padre!!! Che ne dici un po' di gentilezza, cazzo!! Ma cosa avete, si può sapere?!? Non devi parlare così di mia madre!!!
    Thomas Wayne: È pazza.
    Arthur Fleck/Joker: Sì, è... [si mette a ridere istericamente]
    Thomas Wayne: Lo trova divertente?
    Arthur Fleck/Joker [ridendo]: Sono io, papà, tuo figlio!!
    Thomas Wayne [dopo avergli sferrato un pugno sul naso]: Tocca ancora mio figlio [Bruce] e ti ammazzo. [se ne va]
  • [Nel flashback]
    Benjamin Stoner: Ne abbiamo già parlato, Penny. L'ha adottato. Ci sono i documenti, eccoli.
    Giovane Penny Fleck: Non è vero. Thomas ha inventato tutto, che rimanesse un segreto tra noi.
    Benjamin Stoner: Non ha neanche reagito quando uno dei suoi fidanzati ha maltrattato di botte suo figlio adottivo e percorso lei. Penny, suo figlio è stato trovato legato a un termosifone nel suo appartamento sudicio. Denutrito, con numerosi lividi su tutto il corpo e un grave trauma alla testa.
    Giovane Penny Fleck: Non l'ho mai visto piangere. È sempre allegro, lo chiamo Happy, per questo.
  • Arthur Fleck/Joker [una volta appreso che Penny Fleck non è la sua vera madre]: Ciao Penny. Penny Fleck. Ho sempre odiato quel cognome. Tu mi hai detto sempre che la mia risata era un disturbo, che c'era qualcosa che non andava in me. Non è così, questo è il vero me.
    Penny Fleck [ultime parole, debolmente]: Happy... [soprannome affibbiatogli da bambino]
    Arthur Fleck/Joker: "Happy"... mh-mh. Non sono stato felice mai, neanche un minuto della mia vita del cazzo. Sai cos'è buffo? Cosa mi fa veramente ridere? Ho sempre pensato che la mia vita fosse una tragedia, ma adesso mi rendo conto che è una cazzo di commedia. [Arthur uccide Penny soffocandola con il cuscino del suo letto d'ospedale]
  • Gary: Ciao, Arthur. Come va la vita?
    Arthur Fleck/Joker: Ciao, ragazzi, accomodatevi.
    Gary: Hai già trovato un altro lavoro?
    Arthur Fleck/Joker: No.
    Randall: Ah, allora stai andando a quel raduno davanti al municipio, ho sentito che sarà un delirio.
    Arthur Fleck/Joker: Ah, è oggi?
    Randall: Sì. Il trucco per cos'è allora?
    Arthur Fleck/Joker: Mia madre è morta, faccio festa.
    Randall: Sì, abbiamo saputo, è per questo che siamo passati, per tirarti un po' su.
    Arthur Fleck/Joker: Grazie, ma no, sto bene. Ho smesso di prendere le medicine, e mi sento molto meglio.
    Randall: Ah, okay, buon per te. Allora, senti, non se l'hai saputo, ma sono venuti a farci visita gli sbirri, hanno chiesto a tutti di quegli omicidi nella metro...
    Gary: A tutti meno che a me.
    Randall: Perché è sospettata una persona di altezza normale, se fosse stato un cazzo di nano saresti già dentro. [Arthur ride] Comunque, Hoyt ha detto che hanno parlato con te, e adesso cercano me e voglio solo sapere cosa gli hai detto, assicurarmi che le versioni coincidano, visto che tu sei mio amico, e allora...
    Arthur Fleck/Joker [estraendo le forbici]: Hai fatto bene a pensarci.
    Randall: Lo capisci?
    Arthur Fleck/Joker: Grazie, Randall, grazie veramente...
    Randall [ultime parole]: Voglio solo... [Arthur lo uccide brutalmente con le forbici per poi sbatterlo ripetutamente contro il muro]
    Gary [piagnucolando dal terrore]: Cazzo! Cazzo! Perché?! Arthur! No! Perché?! No! Perché diavolo l'hai fatto, Arthur?!
    Arthur Fleck/Joker [dopo un attimo di silenzio]: Tu lo guardi il Murray Franklin Show?
    Gary: Sì.
    Arthur Fleck/Joker: Sarò ospite lì oggi. È veramente pazzesco, io in TV!
    Gary: Che cazzo, Arthur! Tu...
    Arthur Fleck/Joker: Cosa? Tranquillo, Gary, puoi andare. Non ti farò niente. [Gary avanza lentamente verso la porta e si inorridisce nel vedere il cadavere di Randall] Non guardare, esci e basta. [spaventa Gary facendolo correre verso la porta rimasta chiusa con la catena, che quest'ultimo per la sua statura così bassa non riesce a togliere]
    Gary: Ehì, Arthur, potresti togliere la catena?
    Arthur Fleck/Joker [ridacchia]: Cazzo, scusa Gary. [Arthur apre la porta ma la richiude poco dopo] Gary...?
    Gary: Sì?
    Arthur Fleck/Joker: Sei l'unico che è stato gentile con me. [lo bacia sulla fronte e lo lascia andare] Vai.
  • Arthur Fleck/Joker: Okay, mi dis... sì mi dispiace, è che sono state delle settimane un po' dure, Murray. Sì, intendo da quando ho ucciso quei tre di Wall Street. [Il pubblico mormora tra sé e sé preoccupato]
    Murray Franklin: Okay, stiamo aspettando la battuta.
    Arthur Fleck/Joker: Non c'è la battuta. Non sto scherzando!
    Murray Franklin: Sei serio, stai dicendo che hai ucciso tu quei tre ragazzi nella metro? [Arthur annuisce] E perché ti dovremmo credere?
    Arthur Fleck/Joker: Perché non ho più niente da perdere, niente può più ferirmi. La mia vita è solamente una commedia!
    Murray Franklin: Fammi capire bene, tu pensi che uccidere degli uomini sia divertente?
    Arthur Fleck/Joker: Certo! E ne ho abbastanza di fingere che non lo sia! La comicità è soggettiva, Murray. Non si dice così? Tutti voi, il sistema che sa tutto e ci comanda, voi decidete che cosa è giusto o sbagliato, allo stesso modo in cui decidete cosa fa ridere oppure no!
    Murray Franklin: Okay, credo che potrei... potrei capire se tu volessi dar vita a un movimento per diventare un simbolo?
    Arthur Fleck/Joker: Andiamo, Murray, ti sembro il tipo di clown che crea un movimento? Ho ucciso quegli uomini perché erano orrendi. Tutti in effetti sono orrendi oggigiorno, abbastanza da far impazzire chiunque.
    Murray Franklin: Okay, quindi saresti pazzo. È questa la tua difesa per aver ucciso tre uomini?
    Arthur Fleck/Joker: No, quelli neanche morti avrebbero azzeccato una nota. [la folla fischia beffardamente] Oh, ma perché tutti si disperano così per quei tizi?! Se fossi stato io a morire sul marciapiede, mi avreste camminato sopra! Io vi passo accanto ogni giorno e non mi notate, e invece quei tre solo perché Thomas Wayne andava a piangere per loro in TV!
    Murray Franklin: Hai un problema con Thomas Wayne, quindi?
    Arthur Fleck/Joker: Sì, esatto, ce l'ho. Ti sei accorto di come è diventato là fuori, Murray? Ti capita mai di uscire dallo studio? Sono tutti lì a strepitare, a urlare l'uno contro l'altro. Non c'è più nessuno educato! Nessuno più prova a mettersi nei panni dell'altro. Credi che uomini come Thomas Wayne si chiedano cosa vuol dire essere uno come me? Essere una persona diversa da loro? Non lo fanno. Sono convinti che ce ne staremo lì seduti in silenzio come bravi bambini, che non ci trasformeremo in lupi mannari!!!
    Murray Franklin: Hai finito? Come mai tanta autocommiserazione? Stai cercando delle scuse per aver ucciso quei tre uomini? Non necessariamente sono tutti così orrendi oggigiorno.
    Arthur Fleck/Joker: Tu sei orrendo, Murray!
    Murray Franklin: Io? Orrendo? E in che modo sarei stato orrendo?
    Arthur Fleck/Joker: Mandando il mio video. Invitandomi al tuo show. Volevi solamente prenderti gioco di me. Sei come tutti gli altri!
    Murray Franklin: Tu non sai un bel niente di me, amico. Guarda a cosa ha portato quello che hai fatto, cosa ha causato! Ci sono delle sommosse là fuori. Due poliziotti sono in condizioni critiche... [Arthur inizia a ridere] e tu ridi. Tu ridi! Qualcuno è stato ucciso oggi a causa di quello che tu hai fatto.
    Arthur Fleck/Joker [ridacchiando istericamente]: Lo so! Che ne dici di un'altra barzelletta?
    Murray Franklin: No, ne ho abbastanza delle tue barzellette.
    Arthur Fleck/Joker: Cosa ottieni...
    Murray Franklin: Ho detto di no. Abbiamo finito con le tue barzellette! Basta!
    Arthur Fleck/Joker: ...se metti insieme un malato di mente solitario con una società che lo abbandona e poi lo tratta come immondizia?!
    Murray Franklin: Chiama la polizia, Gene!
    Arthur Fleck/Joker: Te lo dico io cosa ottieni!!
    Murray Franklin [ultime parole]: Chiama la polizia!
    Arthur Fleck/Joker: Ottieni quel cazzo che ti meriti!!! [estrae la pistola e gli spara in testa, uccidendolo all'istante e tutta la folla scappano via terrorizzati. Poi si alza, spara di nuovo al petto, avanza verso la telecamera e parla al pubblico] Buona notte, e ricordatevi sempre: That's...! [la trasmissione si interrompe]
  • Poliziotto #1 [Arthur ride follemente di gioia vedendo tutta la folla inferocita]: Smettila di ridere, razza di maniaco.
    Poliziotto #2: Sta bruciando la città per quello che hai fatto.
    Arthur Fleck/Joker: Lo so. Non è bellissimo? [continua a ridacchiare]
  • Clown: Ehi, Wayne! Ecco quello che cazzo ti meriti!
    Thomas Wayne [ultime parole]: No! Aspetta, no! [il clown lo uccide subito insieme con sua moglie Martha sparandogli, risparmiando il piccolo Bruce]

Explicit modifica

Psicologa [Arthur ride istericamente e continua]: Cos'è che la diverte?
Arthur Fleck/Joker [ridendo]: Stavo solo... pensando a una barzelletta. [si riprende a ridere in modo più maniacale, pensando alla morte di Thomas e Martha Wayne, tranne il loro piccolo figlio Bruce che diventerà il suo futuro arcinemico Batman]
Psicologa: Le va di raccontarmela?
Arthur Fleck/Joker: Sarebbe inutile. [fa una mezza canzone di That's Life, prima di ucciderla e scappare via]

Citazioni su Joker modifica

  • È un esplicito, laborioso e superfluo omaggio al classico di Scorsese e De Niro Re per una notte, con un tocco di Taxi Driver. Perciò ha vari momenti in cui è un po' come questi film, ma non è altrettanto bello. (Peter Bradshaw)
  • Una considerevole performance di Phoenix, ma non la sua migliore. Non quanto la sua interpretazione in The Master di Paul Thomas Anderson. (Peter Bradshaw)
  • Joker è un messaggio pericolosissimo. Joker in realtà spiega come Batman sia semplicemente un cretino, un figlio di papà, un povero viziato, un radical chic terrazziero che ha avuto la fortuna di nascere bene. Joker, che è il fratellastro di Batman - ormai non è più un mistero - aizza le folle, diventa l'idolo delle folle portando l'istinto criminale a elemento di forza di coesione e di rivolta [...] Joker diventa un idolo perché comincia ad ammazzare le persone; ammazza i potenti e quindi diventa l'idolo di tutti. Bisogna stare molto attenti. (Gianluca Nicoletti)[1]

David Grieco modifica

  • Joker è un film di destra o di sinistra?
    La domanda è vecchia e stupida, ma non troppo. Joker è un film indubbiamente eversivo, che sposa la follia di un uomo ferito, ignorato e abbandonato che finisce per dare fuoco al mondo. Un mondo di rabbiose figure anonime, che finiscono tutte per indossare la sua maschera e distruggono tutto gridando "Kill the Rich!" ("Ammazziamo i ricchi!"). E i ricchi, al di là del conto in banca, sembrano essere tutti coloro che non si ribellano con la violenza all'attuale sistema neocapitalistico che sta sfruttando, avvelenando e affamando l'umanità.
  • Joker è un monito importante e il suo messaggio non dobbiamo lasciarcelo sfuggire. Perché, cosa assai rara di questi tempi a Hollywood, il film di Todd Phillips non avrà un seguito. Spetta a noi, alla sinistra, dare un seguito a questa furia cieca che rischia di distruggere tutto ciò che l'umanità ha fatto fino ad ora.
  • Vedendo questo film così tremendamente angosciante e constatandone il successo senza limiti, ci sembra più facile capire i tanti misteriosi perché della sconcertante situazione politica attuale. Ci sembra di capire perché la sinistra viene oggi considerata una forza conservatrice ovunque. E anche il razzismo che dilaga dappertutto sembra avere una sua abietta ragion d'essere se il migrante viene considerato uno schiavo a buon mercato al servizio del suddetto neocapitalismo, uno schiavo che rischia di costringere anche gli "ariani" a diventare schiavi.

Michael Moore modifica

  • Ci hanno detto che è violento, malato e moralmente corrotto. Ci hanno detto che la polizia sarà presente a ogni proiezione questo weekend in caso ci siano "problemi". Il nostro paese è in preda alla disperazione, la Costituzione è a pezzi e un pazzoide proveniente dal Queens ha accesso ai codici nucleari - ma per qualche motivo è di un film che dovremmo avere paura. Io proporrei il contrario: il pericolo più grande per la società sarebbe se non vedeste il film. Perché la storia che racconta e i problemi che affronta sono talmente profondi e necessari che se distogliete lo sguardo da questa grande opera d'arte vi perderete il dono dello specchio che ci offre. Sì, c'è un clown turbato in quello specchio, ma non è da solo - noi siamo lì, di fianco a lui.
  • La paura e il clamore creatosi attorno a Joker sono degli stratagemmi. Sono distrazioni per non guardare la vera violenza che lacera i nostri simili.
  • Questo non è un film su Donald Trump. È sull'America che ci ha dato Trump - l'America che non sente il bisogno di aiutare gli emarginati e i poveri. L'America dove i ricchi sfondati lo diventano ancora di più.

Voci correlate modifica

Note modifica

  1. Intervistato a Tagadà, puntata del 14 gennaio 2020

Altri progetti modifica