Michael Moore

regista statunitense

Michael Francis Moore (1954 – vivente), regista statunitense.

Michael Moore nel 2001

Citazioni di Michael Moore modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Viviamo in un paese in cui bombe e missili hanno più valore dei libri di testo e degli insegnanti.[1]
  • Grazie. Tante grazie. Ahh. Vorrei ringraziare l'Academy a nome dei nostri produttori, Kathleen Glynn e Michael Donovan, dal Canada. Ho invitato sul palco gli altri miei colleghi documentaristi candidati al premio, e ci piacerebbe, eccoli qui, sono qui e sono solidali con me, perché a tutti noi piace descrivere la realtà e invece viviamo in un'epoca fittizia. Viviamo in un tempo in cui si tengono votazioni fittizie che eleggono un presidente fittizio. Noi, noi viviamo in un tempo in cui c'è un uomo che ci manda in guerra per ragioni fittizie. Che sia la finzione del nastro isolante o degli allarmi arancio, siamo contro questa guerra, signor Bush. Vergogna, signor Bush. Vergogna. E si ricordi che mettersi contro il Papa e le Dixie Chicks vuol dire avere i giorni contati. Grazie mille.[2]
  • Quando la situazione è disperata ci vogliono provvedimenti disperati.[3]
  • È anche vero che voi siete stati governati negli ultimi anni da un governo di centro destra, quello di Berlusconi, che cercava di imitare gli Usa e ha ridotto i finanziamenti al sistema sociale e sanitario lasciandovi in una condizione "non ottimale" e ora il Governo deve risolvere il "casino" che è stato lasciato. Ma questo io, che non sono italiano, non lo posso dire. Il sistema sanitario è sottofinanziato e invece di mettere soldi con gli Stati Uniti per combattere guerre illegali sarebbe meglio finanziare la sanità.[4]
  • È interessante vedere i film di Sabina Guzzanti, come descrive la politica italiana come una ventata di aria fresca. Ho scoperto di avere una sorella gemella in un altro Paese, abbiamo parlato, sarebbe interessante fare un tour dell'Italia insieme a lei, ovviamente, non in vacanza.[4]
  • La classifica dell'Organizzazione mondiale sanitaria vede l'Italia al secondo posto, dopo la Francia e gli italiani di questo si sorprenderanno per l'immagine che hanno dell'America, noi abbiamo grandi medici, grandi strutture, creiamo dei farmaci fantastici, ed è tutto vero, ma 50 milioni di persone non possono andare dal medico se ne hanno bisogno perché non hanno i soldi. E questo è un crimine.[4]
  • La prima volta che ho visto il film di Sabina (Viva Zapatero) ero a New York e sono uscito dal cinema entusiasta. Mi sentivo meno solo, perché avevo scoperto che dall'altra parte del mondo c'era qualcun altro che usava l'umorismo per denunciare i problemi.[5]
  • Il fatto è che gli Usa sono una società in cui 45 milioni di persone non hanno il diritto umano alla cura. Il che è più di un reato, è un crimine. E anche tutti gli altri, quelli che hanno una polizza assicurativa, spesso fanno bancarotta, perché la copertura non è totale.[6]
  • Milioni di persone muoiono perché non viene loro data assistenza. Certo, voi avete lunghe liste d'attesa, magari per una protesi all'anca o una liposuzione: ma se è questione di vita e di morte, venite curati subito. Da noi, invece per sfoltire le liste, abbiamo eliminato 50 milioni di poveri.[6]
  • Sono conosciuto come la Sabina dell'America del Nord, ed è il massimo onore per me.[5]
  • Quando Berlusconi fa commenti del genere [Obama abbronzato] dimostra ad Obama non che è razzista, o magari lo è anche, ma che ha a che fare con una persona meno intelligente. E, se non altro, questa è la cosa positiva di Obama: prova compassione per persone che non sono abbastanza intelligenti o che dicono stupidaggini. (da In ½ h, Rai 3, 8 novembre 2009[7])
  • [Su Una vita al massimo] Non ha ricevuto il riconoscimento che giustamente meritava. È uno dei migliori film del decennio.
True Romance (written by Tarantino) did not receive the recognition it so rightly deserved (one of the decade's best films).[8]
  • [Sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016] Mi dispiace dover essere ambasciatore di cattive notizie, ma sono stato chiaro l'estate scorsa quando vi ho detto che Donald Trump sarebbe stato il candidato repubblicano alla presidenza. Ed ora vi porto notizie ancora più terribili e sconfortanti: Donald J. Trump vincerà a Novembre. Questo miserabile, ignorante, pericoloso pagliaccio part-time, e sociopatico a tempo pieno, sarà il nostro prossimo presidente. Presidente Trump. Forza, pronunciate queste parole.

Da Il ciclone Michael Moore: "Gli affari di Bush e Osama"

Intervista di Silvia Bizio, Repubblica.it, 2 aprile 2003

  • [Su Fahrenheit 9/11] Il film affronta i legami fra due generazioni di Bush e il clan di Osama Bin Laden, risalendo ai primi rapporti di affari fra Bush senior e il padre di Osama, un magnate delle costruzioni saudita. Quando morì lasciò al figlio circa 300 milioni di dollari che questi ha usato per finanziare la violenza globale.
  • [Su George W. Bush] La maggioranza del paese non ha votato per lui; la maggior parte dell'America è sensibile alle questioni ambientali, al contrario di Bush; approva l'aborto, al contrario di Bush; vuole legittimi legami internazionali, al contrario di Bush. La maggioranza non vuole la guerra, non vuole vedere i suoi ragazzi morire.
  • La paura che Saddam uccida lei e me questa notte è insensata. E tuttavia, proprio la paura instillata dai nostri governanti è un'arma potentissima di consenso. Paura di tutto... vota per me che ci penso io. La verità è che l'Iraq vanta la seconda riserva di petrolio più grande del mondo: per questo siamo lì. Perché non dirlo chiaramente?

Da Intervista a Michael Moore

Intervista di Andy Greene, Taxidrivers.it, 31 ottobre 2009

  • Anche in Italia, c’è una visione degli ospedali americani con attrezzature fantastiche, medici bellissimi e tant’altro. In una certa misura è vero. Però, c’è anche un altro aspetto e cioè che ben 50 milioni di persone nel nostro Paese non possono andare dal medico quando ne hanno bisogno, a meno che non abbiano i soldi per farlo. E il fatto che sia negata questa assistenza secondo me è un crimine.
  • Di recente negli Stati Uniti sono aumentate le persone che hanno dovuto affrontare un fallimento finanziario a causa dei costi per l’assistenza sanitaria e la stragrande maggioranza delle persone che si trova priva di una casa ci si trova per questa ragione. Ora, presentatemi un italiano a cui sia stata tolta la casa perché era ammalato e non ha potuto pagare i conti dell’ospedale.
  • Voi italiani vi potete lamentare delle lacune del vostro sistema sanitario così come fanno i canadesi, i francesi e gli inglesi, ma voi almeno il sistema ce l’avete. Io non ho il diritto di parlare delle lacune del sistema sanitario italiano, ma voi avete un sistema in cui ogni cittadino che sta male ha il diritto di recarsi da un medico senza porsi il problema di come pagarlo. Noi in America non abbiamo neanche questo diritto umano fondamentale. Di conseguenza i vostri problemi impallidiscono davanti ai nostri.
  • In Italia dovreste smetterla di piagnucolare e capire che c’è una forza oscura rappresentata dal capitalismo e che bisogna fermarla. Se i vostri figli non avranno la pensione è perché voi genitori non avete fatto abbastanza: non avete tassato i ricchi, non avete protetto l’occupazione come invece dovrebbe essere in una nuova economia globalizzata. Gli uomini d’affari non hanno a cuore gli interessi della gente.

Da Trump è un «dinosauro in estinzione». Owen Jones intervista Michael Moore

Intervista di Owen Jones, Left.it, 10 giugno 2016

  • [Sulla guerra al terrorismo] Da uno come Bush mi aspetto cose del genere. Ma Bush ha potuto fare queste cose perché è stato inaspettatamente sostenuto dalla sinistra, dal New York Times, dal New Yorker magazine, e da Tony Blair. I liberal devono farsi un esame di coscienza.
  • [Su Brexit] Una buona parte dell’opinione pubblica inglese si sta facendo influenzare dalle idee di Trump. Ma siamo su un’isola, non si possono costruire muri. Si propongono quindi queste soluzioni. E si creano problemi falsi, come l’immigrazione o appunto l’Europa, che distolgono dai veri problemi, che sono la diseguaglianza sociale e lo strapotere dei ricchi. E non a caso Trump è un miliardario
  • Sanders rappresenta i giovani nati dopo la guerra fredda. Giovani a cui – unico merito della mia generazione – abbiamo insegnato a non odiare i comunisti, chi ha un altro orientamento sessuale o un diverso colore della pelle. I sostenitori di Reagan non ci sono più: questa gente non odia, il mondo è cambiato.

Da Michael Moore: «Trump è più furbo di tutti noi»

Intervista di Andy Greene, Rollingstone.it, 23 dicembre 2017

  • Quando ho venduto il mio primo film, Roger & Me, nel 1989, prendevo un assegno di disoccupazione di 98 dollari alla settimana. Dopo quel momento, non ho più accettato ordini da nessuno. Ora tutto ciò che dico e faccio è letteralmente ciò che voglio dire e fare. Il mio pubblico può stare tranquillo: né la mano invisibile dell’autorità, né quella del denaro, hanno alcun potere su di me.
  • Lo dico sempre ai ragazzi delle scuole: “Fate il film che volete fare davvero”. In una nazione di 320 milioni di abitanti, 319 milioni magari odiano ciò che fai; ma se un milione di persone ti ama, allora farai 50 milioni di dollari nei primi due giorni in sala. Quindi fanculo. Fai ciò che vuoi fare.
  • [Su Bruce Springsteen] Lui incarna la voce della working-class bianca. È qualcosa che non si insegna.
  • Amo la mancanza di presunzione di Flint. Sono stato abbastanza fortunato da vedere la sua classe media fiorire, e poi sparire. La città che ha creato la classe media ora è vista come un posto del terzo mondo.
  • [«Sei stato l’unico, tra gli opinionisti di sinistra, a prevedere la vittoria di Trump»] Non ho mai sperato così tanto di essere in errore. Stavo solo cercando di dire a chiunque avesse a che fare con la campagna della Clinton che doveva andare a dare un’occhiata in Michigan e in Wisconsin. Più del 70 per cento degli americani è composto da donne, persone di colore o giovani adulti, o una combinazione di queste caratteristiche. Quindi quello che è successo non sarebbe dovuto succedere.

Da Michael Moore: “Il fascismo è ormai tra noi. E adesso gli Stati Uniti sono come l’Italia”

Intervista di Filippo Brunamonti, Repubblica.it, 7 settembre 2018

  • Il fascismo in Italia non sta tornando. È già tra voi.
  • Se torniamo a fare politica seria, i leader xenofobi e razzisti della Terra non andranno più da nessuna parte. Prima o poi i fascisti perderanno. Il loro punto di forza siamo proprio noi: non li abbiamo mai presi sul serio. Grosso errore!
  • Trump dice di voler correre per la Casa Bianca dagli anni Ottanta. Non ci ha mai creduto veramente. La Casa Bianca non ha mica l'attico dorato. E Washington è piena di neri. Sono stati gli spettatori da casa col telecomando, l'auditel e i social media, a convincerlo che ce l'avrebbe fatta.

Da Michael Moore: “Bannon ha scippato alla sinistra la bandiera della rivoluzione populista”

Intervista di Paolo Mastrolilli, Lastampa.it, 17 settembre 2018

  • Ho parlato a lungo con Steve Bannon, e mi ha fatto capire che l’obiettivo del suo movimento in Europa è resuscitare il fascismo, sotto mentite spoglie.
  • [Su Donald Trump] La vera ragione per cui si era candidato era che voleva essere pagato di più dalla Nbc per il suo show. Si era arrabbiato quando aveva scoperto che Gwen Stefani guadagnava meglio di lui, e voleva dimostrare di essere più popolare. Poi però la risposta del pubblico lo ha sorpreso, convincendolo a provarci sul serio.
  • Trump non è Hitler, però è la faccia casuale del nuovo autoritarismo. Il fascismo non tornerà con le svastiche o l’olio di ricino, ma col populismo, e sarà la gente a volerlo.
  • Se Trump è la faccia del nuovo autoritarismo, il Partito democratico è il governo di Vichy. Non solo perché ha commesso tutti gli errori possibili per aprire la strada a Donald, ma anche perché è stato suo complice.
  • [Su Steve Bannon] Mi ha detto: “Non capisco come voi liberal siate riusciti a farvi fregare da noi la rivoluzione populista. Doveva essere il vostro pane, ma per fortuna nessuno nel Partito democratico lo ha capito. Voi liberal - ha aggiunto - perdete sempre perché fate le battaglie a cuscinate, mentre noi puntiamo alla ferita mortale alla testa”.

Da Michael Moore: “La gente non si fida più del governo. Troppi abusi non puniti”

Intervista di Antonio Monda, Repubblica.it, 6 giugno 2020

  • [Su Barack Obama] Ha sedotto il mondo con “yes we can”, e poi ha fatto troppo poco. Nei primi due anni di presidenza aveva la maggioranza sia al Senato che nella Camera dei Rappresentanti, ma non se ne è avvantaggiato. Anzi è caduto nella trappola della politica: ha cercato di discutere con i repubblicani con l’ambizione di persuaderli. Errore mortale: quando quegli stessi repubblicani hanno controllato le camere hanno cominciato a bloccare tutte le sue iniziative.
  • Trump non ha perso un solo voto della sua base perché la conosce perfettamente, e sa come parlarle. Non bisogna mai sottovalutarlo né dimenticare il suo lavoro televisivo. Nel mondo dello spettacolo e della cultura si sentono tutti più intelligenti di lui, ma finora ha vinto e questo non è segno di stupidità. Penso che sia il più stupido genio che esista.
  • [Sulla morte di George Floyd] Provi a immaginare il contrario, se un poliziotto nero avesse fatto quanto ha fatto Chauvin a Floyd. In questo momento avremmo bianchi armati fino ai denti che sparano dalle finestre o dai tetti agli afroamericani per strada. Altro che i negozi devastati.

Il mondo secondo Michael Moore modifica

  • [su George W. Bush] Non posso credere che alla Casa Bianca ci sia un tizio che non ha vinto le elezioni. Non riuscirò mai a superare questo fatto. E non smetterò mai di parlarne. (p. 1)
  • [su George W. Bush] È un bugiardo seriale. [...] Ha mentito alla nazione sulle armi di distruzione di massa, sulle armi chimiche e biologiche in Iraq, sul fatto che Saddam Hussein avesse qualcosa a che fare con l'11 settembre eccetera eccetera eccetera. (p. 1)
  • [su George W. Bush] Nessuno lo approva. Non è stato neppure eletto dalla gente. Il suo è stato un colpo di stato di immense proporzioni. Dovremmo tutti sentirci oltraggiati da questo, indipendentemente dalle nostre preferenze politiche. (p. 3)
  • [Sugli attentati dell'11 settembre 2001] Se solo ci pensate, è davvero possibile che tutto questo arrivi da una grotta in Afghanistan? Voglio dire, io non riesco neppure a chiamare con il cellulare da qui al Queens. Come ha fatto la mente che è alla radice di ogni male a mettere insieme una cosa del genere? Non sto dicendo che non c'entri nulla, o che non sia collegato in qualche modo. Credo solo che questa sia una domanda legittima da porsi. (p. 7)
  • [Sugli attentati dell'11 settembre 2001] L'amministrazione Bush sta usando questo evento in modo estremamente immorale e irrispettoso. Sfruttano la morte di quelle persone per cercare di fare a pezzi le nostre libertà civili, per cambiare la Costituzione, per raggirare la gente. Non è questo il modo di onorare quei morti, usandoli per cambiare il nostro stile di vita da paese libero. (p. 9)
  • [Sugli attentati dell'11 settembre 2001] È stata un'operazione militare, finanziata da persone all'interno di un governo che da quarant'anni intrattiene rapporti di amicizia con la famiglia Bush. (p. 10)
  • [Sugli attentati dell'11 settembre 2001] Voglio farvi una domanda: credete in qualcosa con tanta forza da lanciarvi con un aereo contro un edificio a 750 chilometri all'ora? No, e non ci credo nemmeno io. Ma il vostro nemico ci crede. E se ci crede, chi vincerà, alla fine? Questa è una domanda raggelante che non vogliamo affrontare. (p. 11)
  • Abbiamo una cultura di violenza della quale siamo maestri e vittime al tempo stesso. E poiché ne siamo maestri, possiamo cambiare la parte relativa alla vittima. Possiamo scegliere di essere diversi. Possiamo scegliere di trattare il resto del mondo in modo diverso. Possiamo renderlo migliore. (p. 12)
  • Il vero patriottismo consiste nell'aspirare a [fare di] questo paese quello che i nostri padri fondatori volevano che fosse. Chiunque si impegni a fondo per questo scopo, che sia un conservatore o un liberal, sta facendo il lavoro di un vero americano. (p. 23)
  • [La democrazia] non è uno sport da spettatori. Se tutti stanno a guardare e nessuno partecipa, non funziona più. (p. 24)
  • Se riesci a convincere un popolo che il nemico è dappertutto e che può colpire in ogni momento, quel popolo accetta di rimettere nelle mani del suo leader qualunque cosa. Libertà, diritti civili. (p. 27)
  • Una delle funzioni principali della satira è quella di affrontare i problemi scomodi. [...] La satira presume che il pubblico abbia un cervello. (p. 37)
  • [Su Bowling a Columbine] Questo è un film sull'America, maestra e vittima della violenza. E su quello che dobbiamo fare per cambiare tale situazione, perché sta facendo a pezzi le nostre famiglie, i nostri quartieri e il mondo in generale.
  • [Su Bowling a Columbine] Amo il mio paese. Amo le persone di questo paese e amo essere americano. Sto facendo tutto questo per cercare di renderci migliori. (p. 49)
  • Io sono un regista che cerca di fare un buon film che sia anche piacevole da vedere. Questo è quanto faccio, in fin dei conti. Mostro il mio punto di vista. Potete accettarlo o rifiutarlo, oppure accettarne una parte e rifiutarne altre. Selettivo io in quello che presento? Assolutamente sì. (p. 92)
  • Non sarei [un attivista] se non avessi qualche speranza. La maggioranza non ha mai portato cambiamenti nel mondo. Lo ha sempre fatto una piccola minoranza. (p. 94)
  • Sono solo un cittadino normale che ha deciso di lasciarsi coinvolgere. (p. 94)
  • Ho un pubblico molto vasto, che attraversa tutti gli strati sociali dell'America [...] mi sento molto fortunato e privilegiato per questo. (p. 95)
  • Credo che tutti pensino di conoscermi, e tutti possano venire e parlare fuori dai denti con me. A me piace, è una cosa di cui mi sento onorato. (p. 95)
  • È pericoloso dare molti soldi a uno come me. Io ho pochi bisogni materiali e non desidero molte cose. Perciò, se mi mettete in mano un sacco di soldi, li userò per fare dei danni. (p. 99)
  • C'è molta rabbia in Roger & Me. Credo sia una cosa salutare. Volevo che la gente uscisse dal cinema piena di rabbia, e non depressa. La depressione ti fa solo affondare. (p. 101)
  • [Su Roger & Me] Mi scuso con i puristi del documentario per aver realizzato un film divertente. (p. 102)
  • [Su Roger & Me] Io sono parziale e il film ha un punto di vista. Ma non ho distorto i fatti e neppure [...] ho giocato con la verità per sostenere le mie opinioni politiche. (p. 104)
  • [Su Roger & Me] La risata è uno strumento politico. Nel film la gente ride di Roger Smith e dei ricchi. Questo è in sé un atto politico, perché oggigiorno ci sono pochissimi modi per esprimersi in opposizione allo status quo. (p. 105)
  • [Su Roger & Me] Ho realizzato questo film per ragioni personali e politiche. Vedete, i senzatetto non sono semplicemente caduti dal cielo, e noi volevamo scoprire chi erano i responsabili. Volevamo fare dei nomi. (p. 111)
  • I democratici e i repubblicani sono tanto simili nel sostenere un sistema che ha rovinato tante famiglie, che all'americano medio non importa assolutamente nulla di quello che hanno da dire. Lui sa che andare a votare non cambierà di una virgola la sua vita. (p. 118)

Incipit di alcune opere modifica

Ma come hai ridotto questo Paese? modifica

Sulle prime sembrava che un piccolo aereo si fosse accidentalmente schiantato contro la torre nord del World Trade Center. Erano le 8.46 di mattina dell'11 settembre 2001, la notizia fece in un lampo il giro degli States e nessuno smise di fare ciò che stava facendo. Certo, sembrava un po' strano, ma la maggior parte degli americani continuò tranquillamente a prepararsi per andare al lavoro, a scuola, o a rigirarsi nelle coperte[9].

Stupid White Men modifica

C'è chi dice che tutto è cominciato la notte del 7 novembre 2000, quando Jeb Bush fece a suo fratello George Jr un regalo di Natale molto molto anticipato: lo Stato della Florida.
Per altri, quelli a cui la fortuna di un decennio aveva arriso, il momento di svolta fu quando il Dow Jones segnò la sua maggiore perdita annuale da almeno 20 anni a questa parte.
Per la maggior parte, però, la musica è finita la notte che ci hanno detto che Plutone non era più un pianeta e che la vita come la conoscevamo era distante quanto lo sguardo negli occhi del nuovo "Presidente".

Citazioni su Michael Moore modifica

  • – Le soluzioni per fare 'sto film, Renato, sono due: o fai l'impepata de cozze, oppure fai il film alla Michael Moore. E te di Michael Moore non c'hai niente. Né la credibilità, né il talento documentaristico, né il team di avvocati alle spalle.
    – Manco la panza di Michael Moore c'hai.
    – Manco i soldi. (Boris - Il film)
  • Michael Moore è diventato un divo spiegando che le guerre in Medioriente sono il frutto di un piano studiato a tavolino da due famiglie, Bush e Bin Laden. Purtroppo il vero complotto è ordito dai due terzi della popolazione statunitense, duecento milioni di persone, che si ostinano a consumare ogni anno un terzo delle merci mondiali, senza neppure riuscire a pagarle, e dieci volte l'energia usata dal miliardo e trecento milioni di cinesi. Hanno enorme successo i romanzi sulla mafia che narrano di spietati padrini e ignobili protettori politici. (Curzio Maltese)

Note modifica

  1. Da Il cecchino al bowling, Internazionale, n. 461, 31 ottobre 2002, p. 11.
  2. (EN) Whoa. On behalf of our producers Kathleen Glynn and Michael Donovan from Canada, I'd like to thank the Academy for this. I have invited my fellow documentary nominees on the stage with us, and we would like to — they're here in solidarity with me because we like nonfiction. We like nonfiction and we live in fictitious times. We live in the time where we have fictitious election results that elects a fictitious president. We live in a time where we have a man sending us to war for fictitious reasons. Whether it's the fictition of duct tape or fictition of orange alerts we are against this war, Mr. Bush. Shame on you, Mr. Bush, shame on you. And any time you got the Pope and the Dixie Chicks against you, your time is up. Thank you very much. Discorso alla consegna del premio Oscar, 23 marzo 2003.
  3. Da Appello al generale, Internazionale, n. 506, 19 settembre 2003, p. 14.
  4. a b c Citato in Moore a Roma presenta "Sicko": "Sanità, meglio in Italia che in Usa", RaiNews24.it, 24 agosto 2007.
  5. a b Citato in Moore: "Mi conoscono come la Sabina Guzzanti del Nordamerica", Corriere.it, 24 agosto 2007.    collegamento interrotto
  6. a b Citato in Claudia Morgoglione, Michael Moore e il suo "Sicko": "Che bella la sanità italiana", Repubblica,it, 24 agosto 2007.
  7. Visibile al minuto 01:44 di M. Moore su Obama&Berlusca poi chiede il rientro di Sabina Guzzanti in RAI!, YouTube.com, 8 novembre 2009.
  8. Da un tweet del 20 agosto 2012; citato in Carlotta De Leo, Il regista Tony Scott si suicida gettandosi da un ponte: «Aveva un tumore al cervello», Corriere.it, 20 agosto 2012
  9. In questo punto del libro c'è "UNA NOTA A PROPOSITO DELLE NOTE DI QUESTO LIBRO. Per tutti gli altri Capitoli, ho scelto di collocare note e fonti alla fine del libro, in modo da non ostacolare la lettura. Ma questo capitolo contiene così tanti interrogativi, fatti e accuse importanti che ho preferito includerle direttamente in calce alle pagine. Molti degli articoli citati li potete trovare per intero al mio indirizzo web wwwMichaelmoore.com".

Film modifica

Bibliografia modifica

  • Ken Lawrence, Il mondo secondo Michael Moore – Un ritratto non autorizzato attraverso le sue parole, Milano, Sperling & Kupfer, 2005. ISBN 8873391001
  • Michael Moore, Ma come hai ridotto questo Paese?, traduzione di Katia Bagnoli, Valentina Guani, Silvia Rota Sperti, Elisabetta Humouda, Mondadori, 2004. ISBN 8804534141
  • Michael Moore, Stupid White Men, traduzione di Edoardo Brugnatelli e Matteo Colombo, Mondadori, 2003. ISBN 8804517875

Altri progetti modifica