Hook - Capitan Uncino
film del 1991 diretto da Steven Spielberg
Hook - Capitan Uncino
Titolo originale |
Hook |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 1991 |
Genere | fantastico, avventura, sentimentale, commedia |
Regia | Steven Spielberg |
Soggetto | James V. Hart, Nick Castle, tratto dalle opere teatrali e dai libri di James Matthew Barrie |
Sceneggiatura |
James V. Hart, Malia Scotch Marmo |
Produttore | Kathleen Kennedy, Frank Marshall, Gerald R. Molen, James V. Hart |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
Musiche: John Williams |
Hook – Capitan Uncino, film statunitense del 1991 con Robin Williams e Dustin Hoffman, regia di Steven Spielberg.
Frasi
modifica- Assicurate l'albero maestro, mastri! Perché sta per arrivare il re dei pesci grossi! Un can di pescecane! Un uomo così profondo che è quasi inaffondabile! Così furbo che piglia pesci anche quando dorme! Facciamo un bel applauso! Lui non può perché ha una mano sola... Ed ecco a voi il pirata dal pugno di ferro: Il capitano Giacomo Uncino! (Spugna)
- "Caro Peter,
si sollecita la tua presenza su richiesta dei tuoi bambini.
Con i miei più cordiali omaggi,
Giacomo Uncino, Capitano." (Capitan Uncino)
- Ho letto di recente che adesso per gli esperimenti scientifici si usano gli avvocati al posto dei topi. Lo si fa per un paio di ragioni: la prima che gli scienziati si affezionano molto meno agli avvocati; la seconda è che ci sono certe cose che nemmeno un topo di fogna farebbe mai. (Peter Pan) [barzelletta]
- Devi volare! Devi combattere! Devi esultare! Devi salvare Maggie, devi salvare Jack! Uncino è tornato! (Tootles)
- Peter, tu davvero non sai chi sei? (Wendy)
- Sei proprio tu? Il mio grande e valoroso avversario? Ma non è possibile! Non questo patetico, impacciato, moscio, floscio, espugnato baccalà che ho qui davanti a me. Tu non sei nemmeno l'ombra di Peter Pan! (Capitan Uncino)
- Quando siamo in crisi noi inglesi beviamo una tazza di tè. Moira, ti dispiace? (Wendy)
- Bene, miei stupidi patetici parassitari sacchi di budella: la vendetta è mia! (Capitan Uncino)
- Ho testé avuto una sublime visione. I frammenti screziati della mia vita si sono ricongiunti a formare un completo e mistico tutto. La mia vita è finita. (Capitan Uncino)
- Qui non c'è più avventura. (Capitan Uncino)
- Cosa sarebbe il mondo senza Capitan Uncino? (Spugna)
- [Riferito a Rufio] Ma questo è molto pericoloso! (Peter Pan)
- [A Jack, che lo guarda affrontare i pirati] Jack... Non ci crederai ma... Ho trovato il mio pensiero felice! Ci ho messo tre giorni per trovarlo, e sai cos'è successo? Oplà, ho volato! E sai qual era il mio pensiero felice? [Vola davanti a Jack, sorridendogli amorevolmente] Eri tu! (Peter Pan)
- Tu? Tu sei il capo?! Ma tu non hai neanche l'età per farti la barba! (Peter Pan)
- Da quant'è che non ti guardi i piedi? (Bimbi sperduti)
- È un vecchio grassottello tipo nonnetto... (Bimbo sperduto)
- Carambola! (Bimbo sperduto)
- Corri a casa Jack! Corri a casa Jack! [...] Casa base Jack! Casa base Jack! (coro intonato dai pirati a Jack)
- Ah, Rufio? Fai un favore, va' a succhiare il naso d'un cane morto. (Peter Pan)
- Io avevo paura, perché non volevo crescere, perché tutti quelli che crescono prima o poi devono morire. E così scappai. (Peter Pan)
- Sai quel luogo che sta fra il sogno e la veglia, dove ti ricordi ancora che stavi sognando? Quello è il luogo dove io ti amerò per sempre, Peter Pan. È lì che ti aspetterò. (Trilli)
- Lo sai che tu non sei veramente Peter Pan, vero? Questo è soltanto un sogno, quando ti sveglierai sarai solo Peter Banning: un uomo insensibile ed egoista che beve troppo, ossessionato dal successo e che non ha mai tempo per la moglie e i figli! (Capitan Uncino)
- [Ai Bimbi Sperduti] Grazie per aver creduto. (Peter Pan)
Dialoghi
modifica- Peter Pan: Io non credo nelle fate...
Trilli: Ogni volta che qualcuno dice "io non credo nelle fate" da qualche parte c'è una fata che cade morta.
Peter Pan: IO NON CREDO NELLE FATE!!!
- Trilli: Bene. E ora, chi sono?
Peter Pan: Tu sei... sei un'allucinazione da complesso freudiano legata in qualche modo a mia madre. Non so perché tu abbia le ali, ma hai delle bellissime gambe, nel tuo piccolo sei molto carina. Mia madre? Ma se non so nemmeno chi è; io sono un trovatello e non mi sono mai drogato perché mi sono perso gli anni '60. Facevo il ragioniere.
- Capitan Uncino: Finalmente riuscirò ad uccidere Peter Pan, quel ragazzino arrogante che mi tagliò la mano e la diede in libagione al coccodrillo! E chi uccise il perfido coccodrillo?!
Pirati: Uncino!
Capitan Uncino: Chi lo impagliò?!
Pirati: Uncino!
Capitan Uncino: Chi ne fece una pendola silenziosa?!
Pirati: Uncino!
Capitan Uncino: Chi è andato nell'altro mondo a rapire i figli di Peter Pan?!
Pirati: Uncino!
Capitan Uncino: Chi non credeva che l'avrei fatto? Chi dubitò di me?! Chi fra noi non è dei nostri? Qualcuno qui non è dei nostri, o estraneo tra i fedeli io ti estirperò! Tu! [Tutti i pirati si puntano il dito sopra. Uncino scende] Tu! Proprio così, tu! No, non tu, tu! Nemmeno, non tu... tu! Tu! Hai scommesso che io non sarei riuscito a rapire i figli di Peter Pan...
Pirata: No...
Capitan Uncino: Su... di' la verità al tuo capitano..
Pirata: È vero... [Si mette a piangere]
Capitan Uncino: Hai fatto una bubbola. La bubboliera!
Pirata: La bubboliera! [Viene trascinato via] La bubboliera no! [viene infilato nella bubboliera, in cui vengono gettati degli scorpioni]
Pirata con la pelle scura: Lo sai, non si deve mentire al capitano...
- Capitan Uncino: Ascolta, ciurma: a cagione della mia correttezza ho deciso che il cosiddetto "Peter Pan" torni tra tre giorni per la singolar tenzone alla spada. Spugna, traduci.
Spugna: Fra tre giorni avremo una bella guerra! Una battaglia tra il bene e il male all'ultimo sangue!
- Maggie: Non è vero! Lei ci legge le favole perché ci ama!
Capitan Uncino: Vi ama... ma non è quella... quella...
Spugna: Quella parolaccia, capitano.
Capitan Uncino: No, tua madre ti legge le favole tutte le sere per stordirvi e costringervi ad assopirvi, in modo che lei e il papà possano sedersi tranquilli per tre misuri minuti senza di voi, e senza le vostre idiote, inesaudibili, inarrestabili, ripetitive e ossessive pretese! "Ha preso il mio giocattolo!", "Mi ha rotto l'orsetto!", "Mi scappa pupù! Voglio un biscotto! Voglio stare alzato!" "Voglio, voglio, voglio!", "Io, io, io, io!", "Mio, mio, mio, mio!". No, no, no... non hai ancora capito bambina? Vi raccontano delle storie, per farvi star zitti.
- Bimbo sperduto [ riferendosi alle posate] No no no, noi non le usiamo quelle.
Peter Pan: Ma perché le mettete?
Bimbo sperduto [gesticolando]: Le teniamo per poter evitare di usarle.
- Capitan Uncino: Dovrei scannarmi col mio uncino, Spugna, per non aver ucciso Peter quando l'avevo in pugno. E invece che ho fatto? Che ho fatto, Spugna? Ho accettato un patto improponibile, una guerra assurda! E ora sono obbligato dalla mia inesauribile correttezza ad attendere.
Spugna: Vi preparo un buon piattino. [si avvicina a un tavolo con del cibo]
Uncino: Attendere cosa? Che passino tre giorni o trent'anni rimarrà sempre un vecchio e grasso Peter Pan. Ah, io odio le delusioni Spugna, io odio vivere in questo corpo storpiato, odio questa dannata isola e... Io odio, io odio, io odio Peter Pan! [si ferma allibito] Spugna... Spugna... Spugna, ho testé avuto una sublime visione: i frammenti screziati della mia vita si sono ricongiunti a formare un completo e mistico... tutto. Un'epifania.
Spugna: E... epifa... che?
Capitan Uncino: La mia vita è finita.
Spugna: Volete dire che avete perso l'appetito?
Capitan Uncino: Sì. Addio.
Spugna: Dove andate? La volete buttare in tragedia?
Capitan Uncino: Addio, Spugna!
Spugna: Capitano, perché...perché non giochiamo? Giochiamo con la vostra isola. [si avvicina al plastico dell'Isola che non c'è] Facciamo che qui ci sono gli indiani, i soldati, i bimbi sperduti. Cominciamo... [prende il modellino di un vascello] Fuoco a babordo!
Capitan Uncino: [ con una pistola in mano] Questa volta non mi fermerai Spugna, è finita. Non ti appropinquare Spugna, non fare un passo. La mia pistola è pronta a far fuoco, non cercare di fermarmi, Spugna.
Spugna: Oh no, ancora!
Capitan Uncino: È la fine! Non cercare di fermarmi questa volta, Spugna, non cercare di fermarmi questa volta, Spugna, non tentare nemmeno di fermarmi questa volta Spugna, fermami, Spugna! Spugna! Solleva il tuo colloso posteriore e vieni qui a salvarmi!
Spugna [si avvicina a Uncino]: Eccomi!
Capitan Uncino: Fermati, stavo scherzando, sto per commettere un suicidio! [Spugna cerca di allontanare la pistola da Uncino, la pistola spara mancando il capitano e affondando il modellino del vascello. Uncino rinsavisce] Non osare mai più spaventarmi in questo modo! Cosa sei, una specie di sadico?
Spugna: Scusate, scusate. Come vi sentite ora?
Capitan Uncino: Io voglio morire! [Spugna lo consola abbracciandolo e baciandolo] non c'è più avventura qui.
- Spugna: Ho appena avuto un'idrofobia!
Capitan Uncino: Presumo tu intenda dire "epifania".
Spugna: Un fulmine mi ha attraversato per il cervello!
Capitan Uncino: Ah, deve fare un gran male!
Spugna: I figli di Peter!
Capitan Uncino: Che ne facciamo?
Spugna: Apparecchiatevi un modo per piacergli.
Capitan Uncino: Ah, ah, ah, ma che dici?
Spugna: No, no, no, no... dicevo che potreste farvi amare dai mocciosi.
Capitan Uncino: No Spugna, nessun bambino mi ama.
Spugna: Capitano, è proprio questo il punto! Sarebbe la maxima tra le vendette!
Capitan Uncino: Ma quale?
Spugna: I figli di Peter Pan che amano Uncino!
Capitan Uncino: Ma si può sapere che vai cianciando?
Spugna: La più maximissima fra le rivincite!
Capitan Uncino: Ma che cosa...?
Spugna: Immaginate la facciaccia di Peter quando vi affronta e i suoi figli stanno lì al vostro fianco, pronti a battersi per il peggior corsaro tra i corsari dei sette mari, capitano Giacomo Uncino! Ah, non è una malvagità?
Capitan Uncino: Ah, sì, sì, capisco.
Spugna [prendendo il calice di Uncino]: Ah, non vi state a disturbare capitano, vi sono molto grato.
Capitan Uncino: [Improvvisamente euforico] Sai una cosa? Mi aggrada, mi aggrada, mi aggrada! Ah, Spugna, che bellissima idea ho appena avuto! Domani farò in modo che quei bambocci mi ammirino. Oh, Peter Pan volerà di nuovo, ricorderà come si fa, se no quegli sporchi bimbi sperduti gli rinfrescheranno la memoria. Oh sì, vedrai: esulterà, si batterà, volerà e, quindi, morirà! Ah-ah! Ah-ah! Ahah-ahah-ahah! Ah-ah! Ah-ah! Ah-ahah-ahah!
- Capitan Uncino: Spugna, fa' qualcosa di intelligente.
Spugna [agitato]: Spugna, Spugna, Spugna, ma a Spugna chi ci pensa? Spugna, Spugna, Spugna, ma a Spugna chi ci pensa? Ma sono io, e a me ci penso da me!
- Wendy: Ragazzo, perché piangi?
Peter Pan: Non lo so. Una lacrima per ogni pensiero felice.
- Peter Pan: Ritengo che ci corra l'obbligo di... c-chiarire l-la... questione Peter Pan...
Capitan Uncino: Un disastro.
Peter Pan: Che si deve risolvere...
Capitan Uncino: Immediatamente, d'accordo.
Peter Pan: Io voglio i miei figli! Per me la posta non può essere più alta!
Capitan Uncino: E per me non potrebbe essere caduta più in basso, io voglio la mia guerra!
- Bimbi Sperduti [in coro]: Rufio! Rufio! Rufio! Rufi-ooohhhh!
Peter Pan: Smettetela!! Adesso basta!!! Molto bene signorino, avanti, lo spettacolo è finito! Ora metti giù quell'affare, mettilo giù prima di cavare un occhio a qualcuno! Non hai neanche l'età per farti la barba, ma che vuoi fare con quella spada?! Perché ridete?! Questo è l'incubo di un assicuratore! Ma che roba è? L'asilo nido de "Il signore delle mosche"?! Dove sono i vostri genitori? Chi è che comanda qui?! [tutti indicano Rufio] No... No, signor testa di puzzola con troppa brillantina, tu sei solo un piccolo punk! Io voglio parlare con un adulto!
Rufio: I grandi sono tutti pirati. Noi li uccidiamo i pirati.
Peter Pan: Io non sono un pirata. Si da il caso... che io sia un avvocato.
Rufio: Uccidi l'avvocato!
Bimbi sperduti: Uccidi l'avvocato!
Peter Pan: C'è avvocato e avvocato!
- Peter Pan: Com'è la storia? Il cibo vero dov'è?
Trilli: Se non riesci a immaginare di essere Peter Pan non sarai mai Peter Pan, quindi mangia.
Peter Pan: Ma che cosa? Qui non c'è niente! Gandhi mangiava molto di più.
Trilli: Proprio non te lo ricordi? era il tuo gioco preferito.
Peter Pan: Ma che giochi! Voglio cibo vero: bistecche, uova, una tazza di caffè...
Rufio: Non ce la fai. E mangiati il fegato, vecchia rugosa palla di grasso grinzosa!
Peter Pan: Tu sei un giovanotto piuttosto maleducato.
Rufio: E tu un verme mangialumache. Già, chiappe basse, fammi vedere quello che sai fare. Testa vuota, pancia piena. Barattolo di vomito.
Peter Pan: Tu sei un pessimo esempio per questi ragazzi, lo sai vero?
Peter Pan: Non sei nemmeno a livello quarta elementare.
Rufio: Succhia ombelico emorroidale.
Peter Pan: Forse da quinta, come vocabolario.
Rufio: Foruncolo pieno di pus, annusatore di escrementi e di puzze di pollo.
Peter Pan: Qui c'è qualcuno che ha la bocca piena di schifezze, lo sapevate?
Rufio: E tu sei un monumento al peto. Sei un sacco pieno di bava foderato di budella di topo e di vomito di gatto, una crosta infetta purulenta di un brufolo spalmata su una fetta di cerume. Sei un doppio hamburger di vermi vecchio di una settimana, con le croste per contorno.
Peter Pan: Professore supplente di chimica.
Rufio: Macaco.
Peter Pan: Vicebidello.
Rufio: Bagonghi.
Peter Pan: Barbiere di prigione.
Rufio: Cocco di mamma.
Peter Pan: Ginecologo astigmatico.
Rufio: Alla tua faccia, naso a borraccia.
Peter Pan: Al tuo didietro, testa di vetro.
Rufio: Cacca fiacca di vacca sporco ultraporco.
Peter Pan: Sputo brodoso e appiccicoso d'un lebbroso caccoloso.
Rufio: Brutto... uomo! Stupido, stupido uomo!!!
Peter Pan: Rufio, se sono un hamburger di vermi, perché non vieni a mangiarmi, eh? Testa di zebra di colore ricoperta di melma. Coltivabrufoli cervello di paramecio, masticatore del tuo proprio moccio, che soffre di invidia di Peter Pan!
Bimbo sperduto: Che cos'è un cervello di paramecio?
Peter Pan: Te lo spiego io cos'è un paramecio, eccolo, [indica Rufio] quello è un paramecio. È un essere unicellulare che non ha cervello e non sa volare. Non metterti con me bello, io faccio l'avvocato. [insulti]
- Rufio [ferito a morte da Capitan Uncino, durante il loro duello]: Lo sai che cosa vorrei?
Peter Pan: Cosa?
Rufio [ultime parole]: Vorrei avere avuto un padre... come te...
- Capitan Uncino: Preparati a morire, Peter.
Peter Pan: Morire sarebbe una grande avventura.
Capitan Uncino: La morte è l'unica avventura che ti rimane.
- Peter Pan: Tic, Tac! [con la spada, rimuove la parrucca dalla testa di Capitan Uncino, in realtà invecchiato. Il capitano prova a colpirlo ma viene disarmato da Peter che gli punta la lama alla gola]
Capitan Uncino: Corretto, Peter, mi hai battuto. Risparmia la mia dignità: mi hai preso la mano, quindi, mi devi qualcosa.
Peter Pan [prende la parrucca di Uncino e gliela restituisce]: Tu hai ucciso Rufio, hai rapito i miei bambini. Meriti di morire.
Capitan Uncino: Affonda, Peter Pan. Colpisci al cuore. [Peter sta per colpirlo, ma viene fermato da Jack e Meggie]
Meggie: Fermo, papà. È soltanto un perfido vecchietto, senza la sua mamma.
Jack: Già, papà, andiamo! Non può farci più niente.
Capitan Uncino: Sii Benedetto, figliolo! Corretto, Jack! Dopotutto, cosa sarebbe il mondo senza Capitan Uncino! [indossa nuovamente la parrucca]
Peter Pan: Prendi la tua nave e salpa. Vattene. Non farti mai più vedere sull'Isola che non c'è.
Capitan Uncino [recupera furiosamente la sua spada e riesce a puntarla contro Peter Pan] Folli! Uncino è l'Isola che non c'è. Quando i bambini leggeranno il libro, troveranno scritto: «Così perì Peter Pan». [sta per uccidere Peter ma il suo colpo viene deviato da Trilli, che gli fa colpire il coccodrillo imbalsamato] Che cosa succede? Che cosa sta succedendo?! [il coccodrillo riprende vita e sta per cadergli sopra, ultime parole] Io voglio la mia mamma! Voglio la mia mamma!!! [il coccodrillo imbalsamato lo travolge schiacciandolo e divorandolo]
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