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La bohème

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Sono felice che ti sia fatto vivo. La tua modifica a Giacomo Puccini è un po' discutibile; il problema è che non abbiamo linee guida per questo settore, e per gli spettacoli teatrali in genere. Mi piacerebbe che contribuissi a migliorare la situazione, a partire da una voce su La bohème. Ci conto, Nemo 20:33, 5 nov 2007 (CET)Rispondi

Chiaramente c'era una certa confusione: c'è bisogno di qualcuno competente nel campo che ci aiuti a sviluppare le linee guida e le voci. Se puoi inserire le versioni piú corrette dei versi, benissimo: intanto però bisogna lasciare la fonte usata. Nemo 22:33, 5 nov 2007 (CET)Rispondi

Libretti d'opera e CD

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Saluti ad un certo Al da parte di --Carlosavio 22:14, 5 nov 2007 (CET) poichè non mi piace discutere per interposta persona riporto qui di seguito quanto ho scritto pochi minuti fa al buon Nemo:Rispondi

«Il riferimento bibliografico dal CD (pardon: dal libretto allegato al CD) riguardava solo la Tosca (il CD menzionato non contiene brani della Bohème). È vero che si trattava di due versi consecutivi, e probabilmente Al ha fatto bene ad unificarli. È anche vero che ora per la voce Giuseppe Giacosa con la sola citazione da Una partita a scacchi, l'attuale riferimento bibliografico non ha più alcuna relazione con il contenuto della voce (l'ho tolto io stesso ora). Continuo tuttavia a non capire perchè un allegato cartaceo al CD, edito da case discografiche di prim'ordine, non sia attendibile come citazione bibliografica.»

Tornando al discorso diretto inter nos, non vorrei che quel certo Al Pereira avesse urtato la tua suscettibilità ma, d'altro canto, visto che non ci eravamo mai sentiti e non mi risulta, almeno dal tuo pen-name, che tu sia un personaggio famoso, mi sono permesso di citarti così: non mi pare ci sia nulla di offensivo. D'ora in poi comunque questo problema, se mai c'è stato, non ci sarà più. Leggendo le tue osservazioni a Nemo in proposito, sarei lieto che mi illuminassi su che cosa c'è dietro il velo che non volevi sollevare ed inoltre non mi dispiacerebbe sapere perchè non ti van bene le citazioni dai CD (cioè, dai libretti allegati ad essi), che tu rifiuti in modo così categorico: immagino che avrai le tue buone ragioni, perchè non mettermene a parte?. Gradirei anche sapere quali erano gli errori nelle medesime (a parte il La invece dell'Una sulla Partita a Scacchi). Grazie per l'attenzione e buon lavoro.--Carlosavio 22:14, 5 nov 2007 (CET)Rispondi

Re: Opere, compositori e librettisti

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Caro Al,
grazie per le tue delucidazioni sulle fonti dei testi dei libretti d'opera, chiare ed esaurienti. Non condivido invece appieno le conclusioni operative che ne trai. Da quanto tu stesso dici, i testi dei libretti vengono spesso manipolati, e lo sono stati anche dagli autori stessi, a seguito di situazioni contingenti (la maggior cantabilità da parte di un certo, famoso interprete del momento,ad esempio, ed altro). Lo stesso capita per gli spartiti, per i quali talvolta gli adattamenti sono addirittura stravolgenti. Quindi ne consegue, a mio avviso, che i cosiddetti originali talvolta non sono altro che una delle versioni dei testi abitualmente eseguiti. D'altro canto WQ è una enciclopedia aperta alla collaborazione di tutti, anche di chi non ha la tua competenza tecnica in materia: pretendere che si risalga sempre e comunque al libretto cosiddetto originale è di fatto impedire ai più la collaborazione in materia, né si può scrivere in norma di rivolgersi a te prima di redigere una nota bibliografica di questo tipo! Posso farlo volentieri io, Nemo (che mi legge in copia), ma alle migliaia di potenziali collaboratori non si può certo chiedere questo (né avresti forse tu il tempo materiale per rispondere). C'è poi da chiedersi se ne vale la pena. WQ è un'enciclopedia di citazioni scritte, non di suoni, e ciò che conta è la buona aderenza del testo della citazione all'argomento trattato (vedi le relative voci tematiche): se anche il testo diverge leggermente: un sempre in più, per altro messo addirittura dal compositore, per rimanere ad uno dei tuoi ottimi esempi, da quello considerato originale non mi pare poi una cosa così drammaticamente errata, soprattutto se il testo cantato oggi con una certa frequenza è proprio quello variato. Non credo che nessuna casa discografica seria pensi mai di modificare: Oh che gelida manina, se la lasci riscaldar … in Oh che fetido piedino, se lo porti via a lavar …, tanto per esagerare il concetto. D'altra parte, come ho già detto a Nemo ieri, anche in letteratura vi sono testi pubblicati da fior di case editrici, soprattutto opere famose e non modernissime, che divergono leggermente fra loro e nessuno se ne lamenta. Infine, sei così sicuro che i libri che trattano di libretti (scusa il bisticcio di parole) siano poi così tanto più attendibili, in fatto di aderenza all'originale, di quanto lo siano gli allegati ai CD? Arrivando al concreto, cioè a ciò che converrebbe dire in normativa, penso che sia meglio accettare ufficialmente in bibliografia il riferimento ad un CD (purché naturalmente sia preciso in termini di Casa Editrice, edizione, e quant'altro si richiede ai testi scritti, inclusa la dizione che si tratta di un testo allegato ad un CD) che nessun riferimento bibliografico: così almeno, quando chi conosce bene la materia come te ci capita su, sa subito che conviene controllare su altre fonti, avendone la possibilità. La cancellazione sic et simpliciter del riferimento bibliografico non risolve nulla e se eliminiamo tutte le citazioni i cui riferimenti non sono a prova di bomba, come si suol dire, temo che di WQ rimanga ben poco. Questo è il mio pensiero, a voi l'eventuale replica. Grazie per l'attenzione, scusami per la lungaggine e cari saluti, --Carlosavio 12:12, 6 nov 2007 (CET)Rispondi

Ancora sui libretti d'opera e CD

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Caro Al,
ti ringrazio molto della tua replica alle mie osservazioni in data odierna. Non ti devi preoccupare di esserti spiegato male: tu ti sei spiegato benissimo, sono io a non aver capito. «I testi non vengono affatto manipolati per le esigenze di un dato cantante (a volte lo sono state le note, purtroppo,... ma questo è un altro discorso), e inoltre libretto e spartito originali non sono affatto due dei tanti "testi abitualmente eseguiti". Il testo eseguito è infatti quello dello spartito, mentre il testo firmato dal poeta è quello del libretto. » Così tu affermi testualmente, la cosa ora mi è chiara ed io ti credo. Anche se, me lo concederai, mi riesce difficile comprendere la tua apodittica sicurezza, visto che le esecuzioni di opere nel mondo (riferendosi anche solo ai teatri più famosi, dalla Scala al Metropolitan all'Opéra, e via cantando) sono state e sono talmente tante .... soprattutto se si pensa poi alle esigenze di chi canta in una lingua che non è la sua (pensa all'italiano che deve cantare un testo tedesco, od al / alla francese che canta un testo italiano pieno di c dolci): via, una ritoccatina è sicuramente una tentazione molto forte. Ma io faccio atto di fede, e mi convinco che tutti gli esecutori (direttori, registi, cantanti, etc., quelli che contano e fanno testo almeno) si attengono sempre strettamente ai testi originali (che, come tu affermi, sono unici, censure a parte). Ciò che disturba la mia mentalità critica (un brutto difetto, credimi), è che .... visto che è sicuramente così, quale motivo spingerebbe una grande Casa discografica, che spende fior di milioni per sponsorizzare esecuzioni, per registrare in studio opere intere, che in una parola affida i suoi bilanci alla bontà delle sue registrazioni, a scrivere sul libretto con cui accompagna i suoi dischi un testo diverso da quello cantato sul medesimo o comunque da quello originale, tanto da farli risultare poco attendibili? Mi parrebbe un gesto masochistico, non ti pare? Ed il masochismo non è notoriamente il vizio di chi vuol fare quattrini. Ti ringrazio se vorrai uccidere questo tarlo che mi rode. Un abbraccio fraterno --Carlosavio 15:54, 6 nov 2007 (CET)Rispondi

Libretti da CD: deeds v/s words

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Caro Al,
complimenti! Questo è un bel modo di argomentare: deeds v/s words. Grazie della tua bella risposta. Effettivamente forse diamo troppo credito alle grandi organizzazioni (non solo in questo campo, beninteso) e pensiamo spesso che con quel po' po' di staff che hanno, certe cose le facciano sicuramente al meglio ed invece, alla prova dei fatti ... mi sta bene, in un certo senso, poiché ho una certa esperienza di grandi organizzazioni ed avrei dovuto, proprio per questo, essere meno fiducioso e più diffidente anche nel caso in questione. Grazie comunque della esauriente, e convincente, disamina. Vedo dalla mia discussione che anche Nemo è al corrente dell'ultima tua risposta. Ciao, grazie ancora e buon lavoro,--Carlosavio 10:28, 7 nov 2007 (CET)Rispondi

PS. Già che ci sei toglimi ancora l'ultima curiosità (senza fretta, naturalmente): nella tua, immagino ben fornita, biblioteca, hai testi e/o spartiti originali solo delle opere di Puccini o anche quelle di altri autori (Verdi, Rossini, Wagner, etc.)?--Carlosavio 10:28, 7 nov 2007 (CET)Rispondi

Libretto d'opera

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Ciao Al,
approfitto della disponibilità che mi hai gentilmente dato nella precedente corrispondenza. Potresti cortesemente dare un'occhiata alla voce Cavalleria rusticana e controllare l'eattezza delle citazioni? Se c'è qualche cosa che non va, ti pregherei di correggere direttamente sul testo. Alle voci tematiche cui si riferisce ci penso poi io. In ogni caso non c'è fretta. Ciao, grazie anticipatamente e buon lavoro.--Carlosavio 17:31, 23 nov 2007 (CET)Rispondi

Ciao Al, grazie del tuo intervento (nessun problema per i tempi). Per quanto riguarda l'incipit, la traduzione in lingua italiana è ... "casereccia", quindi benvenuto il tuo testo ufficiale! Io non lascierei comunque due versioni (in siciliano) ma lascierei o l'una o l'altra, dichiarando naturalmente, come tu hai già fatto, la provenienza: le differenze sono minime e due testi confondono solo le idee a chi legge. (C'è da chiedersi se val la pena di mantenere il testo dialettale, in presenza di una versione ufficiale in lingua italiana, ma questo è un altro discorso.) Non ti preoccupare per i tempi. Ciao, grazie e buon lavoro.--Carlosavio 22:42, 5 dic 2007 (CET)Rispondi
Sono d'accordo per l'inserimento in nota, nella quale sarebbe bene, a mio avviso, precisare anche quello che hai scritto a me e cioè che la parte cantata è nella stragrande maggioranza dei casi, quella in dialetto (l'inizio intendo!). Per quanto riguarda la Madama Butterfly, io mi ero limitato a trasferirla su voce apposita da Giuseppe Giacosa, giusto quanto deciso da Nemo (riportare le citazioni su voce dell'opera e non degli autori, di musica o parole che siano), ma mi sono preoccupato di togliere tutta la manfrina sui nomi dei protagonisti (inutile duplicato dell'omonima voce di WP) e sulle descrizioni della scena che con le citazioni, a mio avviso, c'entrano come i classici ... cavoli a merenda (la citazione non comprende la descrizione delle scenografie, altrimenti tanto varrebbe riprodurre anche la musica!). Per quanto riguarda l'Adriana Lecouvreur, l'ho scoperta dopo che me ne hai parlato tu, ma vale esattamente quanto detto per la Madama Butterfly. Penso che converrebbe parlarne anche con Nemo. Per quanto riguarda il solo testo, quanto dici tu è vero, ma trattandosi di un incipit e considerato che WQ accetta anche gli incipit (sempre che non siano troppo lunghi!) .... Ciao, a risentirci presto, --Carlosavio 19:53, 6 dic 2007 (CET)Rispondi

Adriana Lecouvreur (opera)

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Ho scritto qualche proposta in discussione: è importante il tuo parere, perché dobbiamo definire un modello. Nemo 09:08, 7 dic 2007 (CET)Rispondi