Discussione:Adriana Lecouvreur (opera)

Ultimo commento: 16 anni fa, lasciato da Al Pereira in merito all'argomento Ricevuto il messaggio

Deve essersi perso un pezzo nella bibliografia (e anche qualche punto in fondo a qualche riga?). Ho provato a sistemare la formattazione coll'uso del <poem>, che forse finalmente tornerà utile. Non ho capito perché si è usato l'NDR per i nomi dei personaggi: nel libretto ci sono solo le abbreviazioni in tondo senza nessuna separazione o segno distintivo? Prima non si capiva nulla, ma adesso forse è fin troppo pesante. Se non c'è un sistema da ricopiare, forse vale la pena di stabilire una nostra convenzione per l'indicazione dei nomi. Se non dà fastidio il grassetto (che a me sembra pesantuccio, ad esempio) tanto vale usare la convenzione dei film. Passando alle cose sostanziali: siamo d'accordo sull'eliminazione dell'elenco dei personaggi e delle note per l'allestimento (oltre ai titoli)? È vero che sono interessanti, ma bisogna considerare che l'elenco e la contestualizzazione ci sono già in Wikipedia. Le didascalie in generale si possono tenere, e in effetti sia quel «Parigi nel Marzo del 1780» sia quella nota al libretto non danno troppo fastidio e possono essere piuttosto utili; però prendere un po' qui e un po' là rischia di rendere complicato il modello da seguire. Nemo 09:04, 7 dic 2007 (CET)Rispondi

In soccorso di una moribonda modifica

Ciao a tutti.
Sono rimasto perplesso di come avete sistemato Adriana, a furia di sezionarla, l'avete resa moribonda.
I personaggi sono spariti e con essi è sparita la scena, la coreografia, la parola che sprigiona l'ambiente in cui essi vivono e sono rappresentati.
Il libretto rappresenta l'opera d'arte scritta dall'autore sia esso commediografo, paroliere, poeta, drammaturgo. Non rappresenta la musica che sentiamo, né il film che vediamo: qui è rappresentato il dramma che si compie su di una scena e che dobbiamo immaginarla stando a ciò che leggiamo.
Il musicista è artista in un campo, il poeta è artista in un altro. Perchè dobbiamo far soffrire questo poeta menomandone l'opera che con tanto impegno l'ha realizzata per essere musicata?
Ora se noi togliamo l'introduzione, che fa parte dell'Incipit, con tutto il suo scenario e prendiamo soltanto la parte in cui i protagonisti iniziano a cantare o a recitare, e questo vale anche per un'opera teatrale non solo lirica, cosa ci resta?
Ci resta un albero spoglio cui qualcuno, con le pinze, ha tolto le foglie. E noi vogliamo questo modello, così sembra, ridimensionato e addirittura con quelle benedette stanchette che uccidono i versi, solo per ridurre ancora di più la voce, per ingabbiare definitivamente il libretto d'opera?
Forse perchè il librettista è un artista di rango inferiore? Non credo, e non lo credete neanche voi.
Quindi, vi prego di trovare altre soluzioni, diverse da quelle cui volete approdare; trovarne una che più si avvicina all'opera che ha voluto il poeta e non, solo, il musicista.
Cercare anche di non distaccarvi molto dal testo del libretto stampato sia esso destinato ad un pubblico indigente, sia ad un pubblico esigente: si deve prendere per intero la sua integralità.
Del resto siete voi ora gli artisti deputati a creare il nuovo modello e, noi, l'accettiamo sicuri che sia quello giusto. Senza ombra di dubbio! Saluto. Freddy84 21:03, 7 dic 2007 (CET)Rispondi

Destinazione modifica

Ho fatto alcuni cambiamenti, controllando il testo sul libretto edito da Sonzogno (l'editore dell'opera). Per combinazione ho anch'io un libretto di Adriana pubblicato dalla Floreal Liberty ma vedo appunto che contiene molti errori e non divide correttamente i versi. In realtà il problema della divisione dei versi rimane comunque, perché quando i versi sono spezzati tra più personaggi la nostra formattazione lo indica in modo poco efficacie.... il modo giusto per farlo è usare i rientri, come ho fatto su wikisource ad es. qui.

Al di là di questo, il problema di fondo, per me, è che questa più che una citazione mi pare un frammento di libretto, che coincide con l'inizio dell'opera, è vero, ma che capisco poco come incipit (a parte che termina a metà verso), a meno che non ci si limitasse davvero ai primissimi versi.

I personaggi non fanno parte dell'incipit e non sono "citabili", mentre le didascalie sì eccome.... a partire dalla prima, lunghissima che descrive la scena.

Mi chiedo comunque perché inserire versi così poco significativi, solo perché sono i primi dell'opera, quando ce ne sarebbero di più noti e importanti. --Al Pereira 09:54, 9 dic 2007 (CET)Rispondi

Sono d'accordo, le didascalie vanno tenute, perché sono indispensabili (e intendo sia le didascalie vere e proprie, che danno indicazioni di recitazione et similia, sia le ampie introduzioni e "intromissioni" del narratore); però non ho capito quali sono state eliminate da questa voce, che non mi pare ne contenesse: si è eliminato solo l'elenco dei personaggi, la cui utilità per la creazione di un'atmosfera e per l'introduzione mi sembra nulla, per non parlare della sovrapposizione con Wikipedia e Wikisource.
In generale, è ovvio che bisogna rimanere il più possibile fedeli alla volontà dell'autore e allo scritto originario, ma questa fedeltà non comprende ad esempio la riproduzione di elementi meramente grafici come ad esempio il modo di indicare i nomi dei personaggi, se è questo il problema (ma non mi voglio ripetere).
Sul problema di fondo: anch'io ho spesso espresso dubbi sull'opportunità di riportare gli incipit delle opere, e sono stato rimproverato, perché questa è una tradizione di Wikiquote, che è tante cose contemporaneamente, ed è anche un incipitario, che fa poca distinzione fra incipit interessanti e incipit meno interessanti; del resto riportare un incipit non impedisce di inserire altre citazioni, dal momento che non abbiamo problemi di spazio, per cui non vedo contraddizioni.
La divisione in versi e la sua resa grafica è un problema spinoso, che quasi mi scoraggia... La resa grafica attuale è orribile, con quelle barre seguite da un a capo. Ho pensato anch'io alla necessità di una coordinazione con 'source, anche perché seguire lo stesso sistema ci permetterebbe talvolta di limitarci a un copincolla del loro testo, con un notevole risparmio di tempo, anche senza considerare la coerenza grafica interprogetto (di per sé non molto rilevante). Però non capisco perché loro non usino il <poem> ma solo ; e : (per quanto sia indispensabile se si vuole un'indentazione variabile). Nemo 01:09, 10 dic 2007 (CET)Rispondi

Ricevuto il messaggio modifica

Ciao, Al.
Ecco che si incomincia ad intravedere abbastanza luce su Adriana, come sarà, spero, su tutte.
La tua voce in Wikisource è stupenda e potrebbe benissimo essere presa a modello o addirittura trasportata su Wikiquote.
Concordo, (e come non potrei?), con la descrizione della scena.
Per quanto riguarda l'Incipit bisogna almeno completare la sequenza.
È giusto riportare i passi più significativi dell'opera nelle citazioni, in seguito cercherò di rimediarvi.
Io, concordo! Solo un dubbio: dei personaggi bisogna farne a meno? O si possono inserire in qualche nota?
Saluto tutti.Freddy84 00:55, 10 dic 2007 (CET)Rispondi

Potremmo anche adottare la convenzione di 'source, ma non so quanto sia opportuno. L'unico vantaggio sarebbe l'indentazione variabile, in effetti, e in compenso dovremmo rinunciare a una maggiore compattezza e alla coerenza interna (coi personaggi in grassetto dei film); e questo quando la divisione in versi mi sembra estremamente caotica, come del resto ci conferma Al. La coerenza con 'source, poi, temo sia di scarsa utilità pratica, nel senso che alla fine i testi che ci scambiamo sono davvero pochi. Infine, direi che alla corretta riproduzione della divisione dei versi possiamo rinunciare, perché non è nostro compito, quanto appunto di 'source; allo stesso modo scriviamo le poesie spesso senza andare a capo, ma tutto sulla stessa riga, appunto perché sono solo citazioni che non vogliono sostituire la piena lettura del testo in tutte le sue caratteristiche, ma hanno altri scopi. Non so. Nemo 01:28, 10 dic 2007 (CET)Rispondi
Scusate, con le opere di autori quali Dante, Omero, Ariosto, Tasso e tanti altri viene fatta la divisione in versi, perché non dovrebbe essere fatta per un Libretto d'Opera; quali sono gli inconvenienti? Anche se si devono riprodurre delle citazioni è meglio che vengono efettuate a regola d'arte.
Non voglio con questo paragonare minimamente ai succitati sommi poeti i nostri commediografi e drammaturghi, ma almeno cerchiamo di non sottovalutarne la validità del loro contributo dato all'arte poetica italiana e mondiale.
Non a caso molte arie, citazioni, sono passate alla storia e rappresentano un bagaglio culturale abbastanza cospicuo nella letteratura italiana. Salviamolo!
Avevo intravisto la luce con Wikisource ma se sussistono enormi difficoltà nell'applicarlo a Wikiquote mi associo a voi, anche se manco di esperienza in materia. Non si può sezionare e prenderne solo una parte? Formate un'equipe chirurgica e tagliate o se è il caso incollate le parti che combaciano.
Da parte mia posso, allo stato attuale, inserire solo Voci d'opera e altro...
Come sempre vi invio i miei saluti. Freddy84 21:20, 10 dic 2007 (CET)Rispondi
Gli inconvenienti sono che non è sempre possibile e facile determinare la divisione in versi corretta, come ci ha detto Al; e già questo dimostra che la divisione in versi in queste opere è meno importante che in quelle poetiche; non riportarla precisamente non è perciò un modo di sminuire tali opere. Se invece ti riferisci all'andare a capo, posso essere d'accordo. Si può anche andare a capo; ma se usassimo le indentazioni come 'source per gli incipit, poi dovremmo comunque usare un altro metodo per le citazioni normali, perché altrimenti non si potrebbe usare l'elenco puntato: e così avremmo due modi di indicare i personaggi addirittura all'interno della stessa voce. Nemo 01:56, 13 dic 2007 (CET)Rispondi
Solo 2 precisazioni. La divisione in versi nei libretti originali è assolutamente precisa. L'incipit di Adriana Lecouvreur è una lunga didascalia scenica, che qui non è riportata; ossia quello riportato qui è l'incipit del dialogo, non del libretto. --Al Pereira 03:33, 30 dic 2007 (CET)Rispondi
Grazie. E secondo te sarebbe utile riportare questa didascalia? Nemo 00:37, 2 gen 2008 (CET)Rispondi
Diciamo che se parliamo di incipit.... l'incipit è quello. Al di là di questo, molto utile non è, ma come non lo è riportare il dialogo iniziale. Non sono troppo persuaso che il discorso "incipit" valga per le opere teatrali: in un'opera di narrativa capisco che l'incipit possa avere un valore particolare, ma in un'opera drammatica (con o senza musica) non ce l'ha quasi mai. --Al Pereira 04:09, 4 gen 2008 (CET)Rispondi
Credo che tu abbia ragione: gli incipit si può dire che siano un genere letterario, che però non sembra includere quelli di opere teatrali. Nemo 08:11, 6 gen 2008 (CET)Rispondi
Naturalmente non ci vuol niente a sostituire all'incipit alcuni versi famosi tratti dall'opera. Se vuoi che lo faccia, basta che mi scrivi un messaggio nella mia talk su wikipedia. --Al Pereira 13:14, 23 mar 2008 (CET)Rispondi
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