Delitto

tipo di illecito
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Citazioni sul delitto e la delinquenza.

  • Ah! quante volte ci eccita al delitto la sola vista dei mezzi di compierlo! (William Shakespeare)
  • – Credi davvero nel delitto perfetto?
    – Mmmh... Certo, ma nei libri. Penso che saprei idearne uno meglio di chiunque altro, ma dubito che riuscirei a portarlo a termine.
    – Ah! Perché no?
    – Nei romanzi le cose vanno come l'autore vuole che vadano; ma nella vita no, mai. Il mio delitto sarebbe come il mio bridge: farei qualche stupido errore e me ne accorgerei quando mi sentissi guardato da tutti. (Il delitto perfetto)
  • Che cos'è un delitto, signor giudice, quando esso non sia passionale? È un'opera artistica! Una opera perversamente, delinquenzialmente artistica! E per opera artistica m'intendo un componimento di fantasia, sobrio e conciso nella forma, equilibrato nei propri elementi costitutivi, serrato e logico, chiaro e armonioso, teso e vibrante. (Augusto De Angelis)
  • Che un delitto si offra agli inquirenti come un quadro i cui elementi materiali e, per così dire, stilistici consentano, se sottilmente reperiti e analizzati, una sicura attribuzione, è corollario di tutti quei romanzi polizieschi cui buona parte dell'umanità si abbevera. Nella realtà le cose stanno però diversamente: e i coefficienti dell'impunità e dell'errore sono alti non perché (o non soltanto, o non sempre) è basso l'intelletto degli inquirenti, ma perché gli elementi che un delitto offre sono di solito assolutamente insufficienti. Un delitto, diciamo, commesso o organizzato da gente che ha tutta la buona volontà di contribuire a tenere alto il coefficiente di impunità.
    Gli elementi che portano a risolvere i delitti che si presentano con carattere di mistero o di gratuità sono la confidenza diciamo professionale, la delazione anonima, il caso. E un po', soltanto un po', l'acutezza degli inquirenti. (Leonardo Sciascia)
  • Coloro che commettono delitti nel sonno non soffrono alcuna pena. (Francesco Mario Pagano)
  • Colui al quale il delitto porta giovamento, quello ne è l'autore. (Lucio Anneo Seneca)
  • Come potevo sapere che il delitto qualche volta ha il profumo del caprifoglio? (La fiamma del peccato)
  • Dapprincipio, e d'altronde si trattava ormai di parecchio tempo addietro, l'aveva interessato una questione: perché quasi tutti i delitti vengono a galla e si risolvono così facilmente, e perché quasi tutti i delinquenti lasciano delle tracce così manifeste? A poco a poco era giunto alle conclusioni più svariate e curiose, e, a parer suo, la causa principale in assoluto era racchiusa non tanto nell'impossibilità materiale d'occultare un delitto, quanto nel delinquente stesso: lo stesso delinquente, infatti, e praticamente qualsiasi delinquente, nel momento del delitto è soggetto a una sorta di decadimento della volontà e della ragione, alle quali viene a sostituirsi una fenomenale leggerezza infantile, e questo avviene precisamente nel momento in cui sarebbero maggiormente necessarie la ragione e la prudenza. Secondo questa sua convinzione, ne veniva fuori che una sorta di eclissi della ragione e di decadimento della volontà s'impossessano dell'essere umano come una malattia, si sviluppano con regolarità e raggiungono il momento culminante poco prima del compimento del delitto; perdurano nella stessa forma nel corso del delitto e ancora per il breve lasso di tempo successivo, a seconda degli individui; quindi passano, come passa una qualsiasi malattia. La questione quindi era: è la malattia che genera il delitto o è il delitto, per una sua natura particolare, che sempre s'accompagna a quella specie di malattia? (Fëdor Dostoevskij)
  • Delitti assurdi? Ma io le assicuro che delitti come questi, e forse ancor più spaventosi, ne venivano commessi anche prima, e sempre ne sono stati commessi, e non solo da noi, ma dovunque, e, secondo me, fatti del genere si ripeteranno ancora per molto tempo. La differenza sta nel fatto che da noi prima c'era meno trasparenza, mentre ora di queste cose se ne parla ad alta voce e anche se ne scrive, e per questo può sembrare che delinquenti di questo genere siano comparsi da noi soltanto adesso. (Fëdor Dostoevskij, L'idiota)
  • Dentro di sé la chiama­va 'la teoria della crepa'. In ogni malfattore, in ogni delinquente c'è un uomo. Ma c'è anche e soprattutto un giocatore, un avversario: ed è questo che la polizia tende a vedere in lui, è questo che, in generale, affronta. La lotta viene ingaggiata su dati più o meno oggettivi, come ogni problema a una o più incognite che la ra­gione si sforza di risolvere. Maigret agiva come gli altri. Ma lui cercava, aspettava, spiava soprattutto la 'crepa'. Il momento in cui, in altri ter­mini, dietro il giocatore appare l'uomo. (Georges Simenon)
  • Dire che un delitto è opera di una società, il risultato matematico di taluni «fattori ambientali», è una di quelle offese che il nostro tempo rivolge continuamente alla libertà individuale e alla libertà in genere. (Vitaliano Brancati)
  • I delitti più tremendi si incominciano pericolosamente, ma si conducono a termine vantaggiosamente. (Publio Cornelio Tacito)
  • I grandi che delinquono animano più al delitto, che le persone dappoco. (Francesco Mario Pagano)
  • Il delinquente non soltanto nuoce col danno che reca, ma benanche coll'esempio che porge. (Francesco Mario Pagano)
  • Il delitto che la mente nasconde, li trasparisce sul viso. (Domenico Cirillo)
  • Il delitto | cui coronò il successo e la fortuna, virtù si chiama. (Lucio Anneo Seneca)
  • Il delitto è la violazione di un dritto o naturale, o civile dell'uomo: ovvero una mancanza dell'adempimento dell'obbligazione o naturale, o civile. Esso è una commissione di ciò che non devesi fare, o l'omissione di ciò che convien fare.
    La pena per l'opposto è la perdita di un dritto per un diritto violato, o per un dovere omesso: perdita di un dritto che toglie al reo la legge, e per essa i magistrati suoi esecutori. (Francesco Mario Pagano)
  • Il delitto è ribellione all'autorità dello Stato, è la negazione del diritto, la pena è a sua volta la negazione del delitto e quindi la riaffermazione del diritto. (Georg Wilhelm Friedrich Hegel)
  • Il delitto è un fenomeno naturale; non solo nelle società umane, ma negli animali, nelle piante, nel mondo fisico si trovano gli equivalenti del delitto e della pena. (Giuseppe Antonini)
  • La capacità a delinquere, per me avvocato civilista, ha due aspetti: uno giuridico e uno sociale. Sotto l'aspetto giuridico mi pare che essa sia la tendenza e la attitudine a violare il diritto altrui; sotto l'aspetto sociale mi pare sia la incapacità di intendere che la vita in società è fatta di solidarietà e di altruismo: che senza solidarietà e senza altruismo non vi è civiltà. Il delinquente è essenzialmente un infelice esiliato nel suo sfrenato egoismo, un solitario incapace di vivere in società. (Piero Calamandrei)
  • La nascita della delinquenza è l'investimento segreto nella furbizia di tutte le facoltà dell'intelligenza. (Daniel Pennac)
  • Ma la natura non ci offre mai la possibilità di commettere delitti che entrerebbero in conflitto con le sue esigenze. E allora l'equilibrio deve essere ristabilito, ma siccome ciò è possibile solo attraverso altri delitti, ne consegue che il delitto è al servizio della natura. (Justine, ovvero le disavventure della virtù)
  • Nessun delitto può trovare un motivo scusante. (Tito Livio, attribuita a Scipione l'Africano)
  • Niuno debba del nudo pensiero soffrir la pena, essendo il delitto un fatto dannevole alla società. E quando sia manifestato nelle semplici parole, può meritar correzione soltanto. Quindi i pensieri soggetti alle divine, sono esenti dalle umane pene. (Francesco Mario Pagano)
  • Non esiste il delitto perfetto, Adalgisa. Esistono solo colpevoli molto fortunati. (Rocco Schiavone)
  • Non tutti i delitti hanno riflessi sociali. [...] Ma ci sono delitti, invece, in cui tutto è sociale, dall'arma usata all'ambiente fisico, dai caratteri dei protagonisti al loro modo di vita, tutto, perfino il dolore, perfino il peccato, perfino la riparazione, perfino il pentimento. (Alberto Moravia)
  • Ogni delitto | porta in sé, dentro il suo impulso, un angelo | vendicatore: l'angoscia dell'attesa. (Friedrich Schiller)
  • Peccato che i delitti meglio eseguiti, i delitti perfetti, insomma, siano rimasti privi di firma; e che gli autori in cambio d'una banale impunità abbiano perso la gloria. (Gesualdo Bufalino)
  • Per i grandi Geni o per i grandi delinquenti non vi è posto fra la mediocrità trionfante che domina e comanda. (Renzo Novatore)
  • Un delitto è come ogni altra un'opera d'arte. Non si sorprenda: i delitti non sono affatto le sole opere d'arte che provengono da un'officina infernale. Ma ogni opera d'arte, sia essa divina o diabolica, ha un'impronta inevitabile; voglio dire che l'idea centrale è semplice, per quanto l'adempimento possa essere complicato. (Padre Brown)
  • Un delitto non dovrebbe andare impunito perché altrimenti tutte le fondamenta morali crollerebbero e soltanto il caos regnerebbe. (Erich Maria Remarque)
Dei delitti e delle pene, illustrazione (1766)
  • I giovani delinquenti non hanno un avvenire sicuro. Possono ancora diventare persone per bene.
  • Il delitto – la musa dei predicatori e dei moralisti.
  • Quante volte è stato condannato il delitto! Per la sua scadente esecuzione.
  • Talvolta proprio l'alibi è un delitto.

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