Alcolismo
sindrome patologica costituita dalla dipendenza al consumo di alcol
Citazioni sull'alcolismo.
Citazioni
modifica- A un politico si può perdonare tutto ma non l'alcolismo. (Jean-Claude Juncker)
- Bere per me era diventato più importante dell'angoscia che stavo creando nelle persone che amavo di più. (Brian Clough)
- Bevanda, cibo: per me il rum era tutto; come marito e moglie, eravamo. (Robert Louis Stevenson)
- C'è chi beve per dimenticare: lui beve per ricordare. (Gesualdo Bufalino)
- «Che fai qui?» disse al bevitore, che trovò seduto davanti a una sfilza di bottiglie, metà delle quali vuote e metà piene. «Bevo» rispose il bevitore con aria cupa. «Perché bevi?» gli domandò il piccolo principe. «Per dimenticare» rispose il bevitore. «Per dimenticare cosa?» volle sapere il piccolo principe, che già lo compativa. «Per dimenticare che mi vergogno» ammise il bevitore abbassando la testa. «Ti vergogni di cosa?» lo interrogò il piccolo principe che desiderava aiutarlo. «Mi vergogno di bere!» concluse il bevitore che si chiuse definitivamente nel silenzio. (Antoine de Saint-Exupéry)
- Dean bussa alla porta, ed entra con un drink in mano. "Ehi Orson" gli dice, porgendogli il bicchiere, "ne vuoi uno prima di andare in scena?" Orson scosse il capo. "No Dean, grazie. Sono a posto così." Dean restò a bocca aperta. "Vuoi dire che vai là fuori da solo?" Raccontando l'aneddoto, Welles esplose in un'enorme risata. "Da solo!" escalmò. "Sarà grandioso? È la miglior definizione della dipendenza che abbia mai sentito." (Peter Bogdanovich)
- Devo aggiornare il curriculum. Metteresti "bere di giorno" sotto competenze o esperienze professionali? (Jessica Jones)
- Dire a un alcolizzato di controllarsi è come dire a una persona colpita da un attacco monumentale di dissenteria di controllare le sue evacuazioni. (Stephen King, On Writing: Autobiografia di un mestiere)
- È meglio morire di bevute che morire di sete. (John Fante)
- È una reazione frequente tra i drogati quella di compiacersi del fatto di drogarsi. Io mi compiacevo di bere, anche perché grazie all'alcool la fantasia viaggiava sbrigliatissima. (Fabrizio De André)
- Gli alcolisti costruiscono difese come gli olandesi costruiscono dighe. Io passai i primi dodici anni circa della mia vita coniugale assicurando me stesso che «mi piaceva semplicemente bere». Avevo anche sposato la celebre Difesa Hemingway. Sebbene mai formulata in maniera esplicita (non sarebbe stato virile farlo), la Difesa Hemingway recita pressappoco così: come scrittore, sono una persona molto sensibile, ma sono anche un uomo, e i veri uomini non cedono alla loro sensibilità. Questa è roba da ometti. Pertanto bevo. Come potrei altrimenti affrontare l'orrore esistenziale e continuare a lavorare? E poi, andiamo, lo reggo bene. Un vero uomo lo regge sempre. (Stephen King, On Writing: Autobiografia di un mestiere)
- Il sistema più sicuro per liberarci di una piaga sociale come l'alcolismo consiste nello sviluppare la sfera della ricreazione, dell'efficienza fisica, dello sport e delle attività culturali di massa e nel democratizzare ulteriormente la vita della società nel suo complesso. (Michail Gorbačëv)
- Iniettarsi eroina si dice in italiano "bucarsi". Il corpo si fa "abisso", che etimologicamente significa "senza fondo". Allo stesso modo in francese "essere alcolizzato" si dice "bere come un buco (boire comme un trou)". Tossici e alcolizzati parlano in greco antico e descrivono la loro incapacità di "contenere" con immagini platoniche. (Umberto Galimberti)
- L'alcolismo mina l'uomo. Lo rende inabile a vivere coscientemente la propria vita. (Jack London)
- L'idea che lo sforzo creativo e le sostanze che alterano la mente siano strettamente legati è una delle grandi mistificazioni pop-intellettuali del nostro tempo. I quattro scrittori del ventesimo secolo il cui lavoro è soprattutto responsabile di questa mitologia sono probabilmente Hemingway, Fitzgerald, Sherwood Anderson e il poeta Dylan Thomas. [...] Lo scrittore tossicodipendente è nient'altro che un tossicodipendente, sono tutti in altre parole comunissimi ubriaconi e drogati. La pretesa che droghe e alcol siano necessari per sopire una sensibilità più percettiva non è che la solita stronzata autogiustificativa. [...] Hemingway e Fitzgerald non bevevano perché erano creativi, diversi o moralmente deboli. Bevevano perché è quello che fanno gli alcolisti. Probabilmente è vero che le persone creative sono più vulnerabili di altri all'alcolismo e alla dipendenza dagli stupefacenti, e allora? Siamo tutti uguali quando vomitiamo ai bordi della strada. (Stephen King)
- L'uomo prende a bere, il bere porta a bere, il bere prende l'uomo (Questa ragazza è di tutti)
- La più grande paura di un alcolista non è morire ma rimanere senza bere. (Sunset Limited)
- Ma il punto, ovviamente, è che la paura più grossa dell'ubriacone non è quella di morire per colpa dell'alcol, cosa che tanto gli capiterà. È restare a corto di alcol prima che gli succede. (Cormac McCarthy)
- Mi sentii in una specie di oblio. Sono sempre stato un grosso bevitore. Quando inizio, non mi fermo più. Mi piace bere perché è come stare in una specie di mondo di cartoni animati, dove tutto va bene. La vista è annebbiata e tutto e nulla hanno senso. È pazzesco... È come se fosse un tipo diverso di realtà e di consapevolezza. (Krist Novoselic)
- Non bevo mai da solo. Non è molto divertente. E non credo che lo farò mai, se non quando sarò un alcolizzato. (John Steinbeck)
- Ogni tipo di dipendenza è cattiva, non importa se il narcotico è l'alcol o la morfina o l'idealismo. (Carl Gustav Jung)
- Prima l'uomo prende un drink, poi il drink prende un drink, poi il drink prende l'uomo. (Bret Easton Ellis)
- Questo è l'alcolismo. Non fa distinzioni tra il super ricco e il tizio che vive in una casa popolare. Se ne frega. Si insinua a caso in chiunque abbia quel gene. (Matthew Perry)
- Sono ottimista, nessuno di voi prende in considerazione le conseguenze a lungo termine dell'alcol sul proprio fegato. Guardatevi, e voi gioite per questo. Non c'è niente da festeggiare. Bevete perché pensate che sia divertente, giusto? Non sarà più divertente quando perderete il controllo e non sarà più... non sarà più divertente. Prima o poi, inizierete a bere per sentirvi normali. (Phil Brooks)
- Un alcolizzato è qualcuno che non vi piace che beve quanto voi. (Dylan Thomas)
- Un weekend senza bere non è una tragedia. Mi è già capitato quando stavo in coma etilico. (I Simpson)
- Vedi, ogni sorso di liquore che tu bevi, uccide mille cellule del cervello. Ma questo non importa perché ne abbiamo miliardi di altre. Prima muoiono quelle della tristezza, per cui ti fai una gran bella risata. Poi se ne vanno le cellule della calma, e così tu cominci a parlare a voce molto alta anche se non hai nessun motivo per farlo. Ma questo va bene, perché le cellule stupide se ne vanno subito dopo, così dici cose intelligenti. E alla fine tocca alle cellule della memoria, che sono figlie di puttana dure a morire... (La leggenda di Bagger Vance)
- A quel punto avevo bisogno di bere, non riuscivo ad averne abbastanza. E niente mi avrebbe fermato, nemmeno quando Angie cominciò a nascondere le chiavi della macchina e tutti i nostri soldi. Se non li trovavo, uscivo a piedi e camminavo anche per undici o dodici chilometri per trovare un bar e se non avevo soldi in tasca, mi sedevo e aspettavo finché uno degli habitué non mi riconosceva e mi offriva da bere.
- Ho smesso di bere, ma solo quando dormo.
- L'alcol era l'unico avversario che non ero riuscito a battere, anche se avevo provato con gli Alcolisti anonimi, con l'astinenza e un paio di volte addirittura mi ero fatto cucire delle capsule di Antabuse nello stomaco: durano tre mesi e ti fanno stare malissimo se provi anche solo ad assaggiare un sorso di bumba. Nemmeno così ero riuscito a smettere.
- Ecco il problema di chi beve, pensai, versandomi da bere. Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa.
- Ecco qual era il guaio di essere scrittore, il problema maggiore è dato dal tempo libero, troppo tempo libero. Dovevi stare ad aspettare l'ispirazione finché potevi scrivere e mentre aspettavi impazzivi bevevi e più bevevi più impazzivi. Non c'era proprio niente di bello nella vita di uno scrittore o di un bevitore.
- Il bere era la sola cosa che impediva a un uomo di sentirsi costantemente distrutto e inutile. Tutto il resto continuava a spolparti, spolparti e a staccare parti di te.
- Insomma, non sono riuscito ad ammazzarmi a forza di bere. Ci sono andato vicino, ma non ci sono riuscito. Ora merito di vivere con quello che resta.
- A chi piace il bere, parla sempre di vino.
- Anche il vino che ha la muffa, s'impara a bere.
- Bacco, Tabacco e Venere riducono l'uomo in cenere. (toscano)
- Bevi del buon vino e lascia andare l'acqua al mulino.
- Bevi l'acqua come il bue e il vino come il re.
- Bevi sopra un uovo quanto sopra a un bue.
- Chi beve al boccale, beve quanto gli pare.
- Chi non beve in compagnia, o è un ladro o una spia.
- Chi sempre beve non ha mai troppa fretta.
- Dai da bere al chierico ché il parroco ha sete.
- Dar da bere a chi ha sete è carità, darne all'uom già ubriaco è crudeltà.
- Del vino il primo, del caffè il secondo, della cioccolata il fondo.
- Dio ci guardi da chi non beve.
- Dopo il bere ognuno vuol dire il suo parere.
- Dove entra il bere, esce il parere.
- Due dita di vino sono un calcio al medico.
- Guardati dal mangiator che non beve.
- I liquori forti sono un veleno che più d'ogni altro indubbiamente uccide.
- Il mangiare è da facchino, e il bere da gentiluomo.
- L'acqua fa venire i ranocchi in corpo, e il vino ammazza i vermini.
- L'ultimo bicchiere è quello che ubriaca.
- Nessuno ha tanta sete come gli ubriachi.
- Non far bere l'asino quando non ha sete.
- Quando il vecchio abbandona il vino, vallo cercare all'altro mondo.
- Un po' di vino lo stomaco assesta, offende il troppo vin stomaco e testa.
- Una bella sbornia dura tre giorni.
- Uomo amico del vino a nemico di se stesso.
- Uomo da vino non vale un soldo.
Bibliografia
modifica- Annarosa Selene, Dizionario dei proverbi, Pan libri, 2004. ISBN 8872171903