Zhou Enlai
1° premier della Repubblica popolare cinese (1898-1976)
Zhou Enlai o Chou En-lai (1898 – 1976), politico, rivoluzionario, generale e diplomatico cinese.
Citazioni di Zhou Enlai
modifica- [Durante la conferenza di Bandung] A qualcuno la nostra conferenza non piace. È per questo che si tenta di sabotarla. Come voi sapete, la delegazione della Repubblica popolare cinese ha già pagato a caro prezzo questa iniziativa. E perdite gravi hanno subìto la Repubblica indiana, la Repubblica popolare del Viet Nam e altri Paesi a causa di un recente atto di sabotaggio. Ma la causa della pace e dell'amicizia e della cooperazione fra l'Asia e l'Africa, nonché in tutto il mondo.[1]
- L'Asia e l'Africa di oggi non sono più quelle di ieri, e molti Paesi hanno preso nelle loro mani i propri destini. Tuttavia il dominio del colonialismo non è ancora cessato, e nuovi colonialisti tentano di sostituirsi ai vecchi. Le strade percorse dai popoli dell'Asia e dell'Africa può variare, ma comune è la volontà di conservare la libertà e l'indipendenza, comune la necessità di eliminare lo stato di arretratezza provocato dal colonialismo, comune l'esigenza di difendere la pace mondiale.[2]
- I popoli dell'Asia non dimenticheranno mai che la prima bomba atomica esplose sul suolo asiatico e che il primo uomo che morì in seguito alla esplosione sperimentale della bomba H fu un asiatico.[2]
- [Durante la conferenza di Bandung] La delegazione cinese è giunta qui per lottare per la unità, e non per cercare litigi. Noi comunisti non nascondiamo di credere nel comunismo e di considerare il sistema specialista un buon sistema. Non c'è però alcun bisogno di vantare a questa conferenza la propria ideologia e il sistema politico del proprio paese. La delegazione cinese è giunta qui per trovare un terreno comune e non per creare divergenze.[3]
- [Durante la conferenza di Bandung] La Cina è meno di ogni altro paese disposta a minare la posizione dei governi dei paesi vicini. Al contrario essa è oggetto di una attività sovversiva che viene condotta apertamente, senza alcun camuffamento, dagli Stati Uniti. Coloro che non ci credono vengano in Cina o inviino qualcuno da noi. Non abbiamo una cortina di bambù, ma sono alcune persone a cercar di creare tra noi una cortina di fumo... Noi paesi asiatici e africani dobbiamo unirci e fare quanto è in nostro potere per assicurare il successo di questa conferenza.[3]
- Quando il cinese grida minacciosamente, non c'è da avere paura; ma quando assume un tono calmo, è bene stare attenti, perché vuol dire che è da prendere sul serio. E diventa terribile.[4]
Citazioni su Zhou Enlai
modifica- Chou En-lai era un maestro nei compromessi senza principio. Ha sostenuto e denunciato nello stesso tempo Chiang Kai-shek, Kao Gang, Liu Shao-chi, Teng Hsiao-ping, Mao Tsetung, Lin Piao, «i quattro», ma non ha mai sostenuto Lenin e Stalin, il marxismo-leninismo. (Enver Hoxha)
- Chou En-lai ha svolto, nel nuovo Stato cinese, un ruolo particolare. Economista e organizzatore capace, egli non è però mai stato un uomo politico marxista-leninista. Da tipico pragmatista qual era, egli ha saputo applicare le sue concezioni non marxiste e farle coesistere perfettamente con ogni gruppo al potere in Cina. (Enver Hoxha)
- [Rivolto ad Oriana Fallaci] È l'amico più vero che abbia mai avuto. E poi è un uomo squisito, pieno di premure, di sophistication. L'aristocratico più aristocratico che lei possa incontrare. (Norodom Sihanouk)
- Era un uomo rispettato da tutti, dagli amici e dai nemici, dai compagni e dal popolo. E ciò spiega almeno in parte perché, mentre tutti gli altri vennero travolti dalla Rivoluzione culturale, Ciu En-lai rimase al suo posto di premier. Cosa che, sia detto per inciso, per molti fu una gran fortuna. Un gran vantaggio. Ebbene, durante la Rivoluzione culturale Ciu En-lai esercitò sempre una influenza moderatrice, fu sempre un cuscino per attutire i colpi troppo violenti, e così salvò molte persone. (Deng Xiaoping)
- Ho degli idoli; De Gaulle di Francia, Tito di Jugoslavia, Mao Tse-tung e Chou En-lai di Cina. Erano grandi patrioti, eroi delle loro nazioni, guerrieri della liberta, liberatori delle loro patrie. In secondo luogo, erano molto, molto umani. Erano amati dai loro popoli. (Norodom Sihanouk)
- In Cina Chou, come tanti altri capi rossi, era considerato più un personaggio leggendario che un uomo in carne ed ossa. Era slanciato, di statura media, di costituzione esile e muscolosi insieme, d'aspetto giovanile malgrado la lunga barba nera. Aveva gli occhi grandi, uno sguardo grande e profondo e della sua persona emanava un certo magnetismo che sembrava derivare da uno strano miscuglio di timidezza, fascino personale e sicurezza nel comando. Il suo inglese era un po' zoppicante ma comprensibile. [...] Chou mi interessava soprattutto perché evidentemente era una delle creature più rare in Cina: un intellettuale puro che coordinava la conoscenza e la convinzione con l'azione. Uno studioso diventato rivoluzionario. (Edgar Snow)
- Venuto da una grande famiglia mandarinale e rurale di Huaian nel Kiangsu, educato in Cina settentrionale, studente in Giappone, in Francia, in Germania e persino in Russia, Chou En-lai, minore di cinque anni di Mao Tse-tung, conserva delle sue origini e della sua esperienza internazionale una grande finezza e una grande agilità intellettuale. La sua grande disinvoltura nei rapporti umani ha molto contribuito alla sua popolarità in Occidente e talvolta ha turbato i suoi interlocutori, dissimulando il suo rigore rivoluzionario e la sua determinazione. (Jacques Guillermaz)
- A Ginevra, lo scopo principale di Chu En-lai era quello di trovare un accordo che togliesse agli Stati Uniti ogni pretesto di intervenire in Indocina e di minacciare nuovamente la Cina. Quindi, cercò una soluzione che tenesse i francesi nei loro possedimenti coloniali escludendo gli americani. Questa soluzione inevitabilmente comportava il sacrificio degli obiettivi vietminh.
- Educato, sottile, intransigente e deciso, era una singolare mescolanza di mandarino cinese e commissario comunista; inoltre aveva una particolare affinità con i francesi, avendo trascorso la sua giovinezza a Parigi.
- Per secoli e secoli, la politica estera cinese aveva avuto come scopo la frammentazione del Sud-est asiatico in modo da influenzare la vita dei singoli stati; Chu En-lai intendeva proseguire quella tradizione.
Note
modifica- ↑ Citato in Tensione a Bandung, La Stampa, 18 aprile 1955
- ↑ a b Citato in Ciu En-lai auspica rapporti d'amicizia con tutti i paesi dell'Asia e dell'Africa, L'Unità, 20 aprile 1955
- ↑ a b Citato in Un accordo tra la Cina e l'Indonesia sul problema delle minoranze cinesi, L'Unità, 21 aprile 1955
- ↑ Citato in Accresciuta tensione attorno a Formosa mentre a Bandung si cerca una tregua, La Stampa, 21 aprile 1955
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