Your Name.

film del 2016 diretto da Makoto Shinkai
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Your Name.

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Titolo originale

君の名は。
Kimi no na wa.

Lingua originale giapponese
Paese Giappone
Anno 2016
Genere animazione, fantastico, sentimentale, drammatico
Regia Makoto Shinkai
Soggetto Makoto Shinkai
Sceneggiatura Makoto Shinkai
Produttore Kōichirō Itō, Genki Kawamura, Katsuhiro Takei
Doppiatori originali
Doppiatori italiani


Your Name., film di animazione giapponese del 2016, regia di Makoto Shinkai.

TaglineIntrappolati in uno strano sogno, un sogno che sembra la vita di qualcun altro!

[Frasi pronunciate alternativamente da Mitsuha e Taki]

Ogni tanto, la mattina, quando mi sveglio, mi capita di ritrovarmi in lacrime. [detta da Mitsuha]
Il sogno che so di aver fatto non riesco mai a ricordarlo, però... [detta da Taki]
Però dopo essermi svegliata mi resta la sensazione che qualcosa sia andato perduto per sempre. [Mitsuha]
Sono sempre alla ricerca di qualcosa o di qualcuno. [Taki]
Questa sensazione si è impossessata di me da quel giorno. [Mitsuha]
Quel giorno in cui sono cadute le stelle: è stato come [Taki]
come una visione dentro un sogno, niente meno di questo. [Mitsuha]
Un spettacolo magnifico. [Mitsuha e Taki all'unisono]

  Citazioni in ordine temporale.

  • Tasokare. È il termine da cui deriva tasogare-doki, il crepuscolo. Sapete cos'è il crepuscolo, giusto? È il momento della sera in cui non è né giorno né notte, quando il mondo sembra sfumare e si può incontrare qualcosa di non propriamente umano. (Yukari Yukino[1])
  • Anche se le parole sono perse le tradizioni si devono tramandare, è questo il compito che abbiamo qui al tempio Miyamizu. (Hitoha)
  • Io odio questo paese! Non sopporto più questa vita! Ti prego, nella prossima vita voglio essere un bel ragazzo di Tokyo!! (Mitshua)
  • L'acqua, il riso e anche il sakè; quando una persona consuma qualcosa che si unisce al suo spirito, quello è musubi. Quindi l'offerta che faremo oggi alle divinità è una tradizione importante che serve a connettere la divinità e gli uomini. (Hitoha)
  • "Le dirò di come è andato male l'appuntamento la prossima volta che ci scambieremo": così pensavo, però, per qualche motivo, dopo quel giorno tra me e Mitshua non è più avvenuto nessuno scambio. (Taki)
  • Non so come fare a incontrarlo, ma se ci riuscissi davvero? Cosa dovrei fare? Lo disturberò? Sarà imbarazzato? O magari, non so, sarà felice di conoscermi? [...] È impossibile incontrarci, però almeno una cosa è sicura: quando ci vedremo ci riconosceremo immediatamente, perché tu sei stato dentro di me, e io sono stata dentro di te. (Mitshua)
 
Ponte pedonale della stazione JR Shinano-Cho, ritratto spesso nel film
  • A un certo punto sono stato stranamente attratto dagli eventi che riguardano quella cometa. In quel disastro un suo frammento ha distrutto un intero paese, ma la maggior parte degli abitanti si è salvata miracolosamente. Per puro caso si stava svolgendo un'esercitazione di emergenza, e quasi tutti i residenti erano al di fuori dell'area interessata dalla catastrofe. Sono circolate molte voci su questa coincidenza e su questa grande fortuna, ho letto con grande avidità tutti gli articoli che ne parlavano, ma perché l'evento abbia attirato la mia attenzione è per me ancora oggi un mistero: non avevo neanche un conoscente in quel paese! (Taki)
  • Grazie per la compagnia, possiamo anche salutarci. [Alza la mano sinistra per salutare, la fede brilla nella luce della sera] Vedrai che prima o poi anche tu... troverai la felicità. (Miki)
  • Ho la sensazione di essere sempre alla ricerca di qualcosa o di qualcuno. (Taki)

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Sayaka: Mitsuha, oggi hai i capelli pettinati perfettamente.
    Mitsuha: Cosa?
    Katsuhiko: Sì, ha ragione. Dì un po', tua nonna ti ha esorcizzata a dovere?
    Mitshua: Esorcizzata?
    Katsuhiko: Ieri sembravi posseduta da una volpe.[2]
    Sayaka: Perché devi sempre buttarla sull'occulto, sarà solo colpa dello stress che ha accumulato.
  • Sayaka: Non te lo ricordi? [...] Ieri dicevi a tutti che non ricordavi più qual era il tuo banco o il tuo armadietto, poi avevi i capelli tutti spettinati e non li avevi legati con il nastro.
    Mitshua: Stai scherzando? Sul serio?
    Sayaka: Ti comportavi come se avessi perso la memoria.
    Mitshua: Ora che mi ci fai pensare, ho l'impressione di aver fatto per tutto il tempo uno strano sogno, un sogno che assomiglia alla vita di qualcun altro...
    Katsuhiko: Ho capito, si tratta... di ricordi della tua vita precedente, oppure sei inconsapevolmente entrata in contatto con il multiverso ipotizzato da Everett![3]
    Sayaka: Ma la vuoi piantare o no?
  • [Yotshua avvolge del filo su un rocchetto, mentre la nonna e Mitshua stanno tessendo dei nastri]
    Yotshua: Preferirei fare quello che fai tu!
    Hitoha: No, tu non sei ancora pronta per intrecciare. Ascolta la voce del filo, continuando ad arrotolarlo un giorno le tue emozioni inizieranno a scorrere tra te e il filo.
    Yotshua: Però i fili non parlano mica...
    Mitshua: Ti sta dicendo di concentrarti.
    Hitoha: Nei nostri fili che intrecciamo ogni giorno sono impressi oltre mille anni di storia di Itomori.[4]
 
Bottiglia e bicchierino per il saké
  • Katsuhiko: Questo è il sakè più antico del mondo. Si mastica il riso, si sputa e si lascia riposare finché non fermenta e diventa alcolico.
    Sayaka: Il kuchimakisake. Non credo che gli dei siano felici a ricevere un sakè del genere.
    Katsuhiko: Certo che sono felici!
  • [Mitsuha e Taki, a voci alterne, spiegano quello che sta accadendo]
    Mitsuha: Ora inizio a capire quello che mi sta succedendo. Taki è uno studente delle superiori della mia età che vive a Tokyo.
    Taki: Questo scambio di persona con Mitshua è casuale. Succede all'improvviso, due o tre volte a settimana. A scatenarlo è il sonno, e la causa è un mistero.
    Mitshua: Quando mi sveglio il ricordo dello scambio è vago, è come aver fatto un sogno a occhi aperti.
    Taki: Ma ormai sono sicuro che ci scambiamo anche di posto: lo dimostrano le reazioni di chi ci sta attorno. Quindi...
    Mitshua: Quindi, per proteggere lo stile di vita di entrambi, abbiamo stabilito delle regole. Le cose a cui fare attenzione nello scambio e una lista di cose da non fare.
    Taki: Abbiamo anche deciso di scrivere sul cellulare i resoconti della giornata...
    Mitsuha: E collaborare per affrontare insieme questo fenomeno misterioso.
  • [Taki si risveglia nel corpo di Mitsuha; lei si è resa conto che quando questo accade Taki si palpa il seno e, per pudore, ha iniziato a indossare il reggiseno sotto al pigiama. La scena mostra Mitsuha che avvicina una mano al seno]
    Mitshua: Non devo farlo per lei.
    Yotsuha [apre la porta della camera di Mitshua e la vede mentre si palpa il seno]: Ti piacciono così tanto le tue tette? Dobbiamo andare, datti una mossa!
  • Hitoha: Mitsuha, Yotsuha: voi conoscete chi è musubi?
    Mitsuha: Cosa?
    Hitoha: Musubi è il termine antico per chiamare la divinità protettrice delle terre locali. Questa parola ha un significato molto profondo: unire i fili insieme è musubi, connettere le persone è musubi, lo scorrere del tempo è musubi. Tutto questo si connette al potere divino, per questo i fili che intrecciamo sono una tecnica divina che rappresenta lo stesso scorrere del tempo; si uniscono e prendono forma, si torcono, si intrecciano, a volte si sciolgono, si spezzano e si uniscono di nuovo. Anche questo è musubi, questo è il tempo.
  • Taki: Capo cameriera, lei non ha fame? Andiamo a cena?
    Miki: Direi che per oggi può bastare.
    Taki: Va bene...
    Miki: Devo dirti una cosa. Scusa se mi permetto, sbaglio o ti eri preso una piccola cotta per me? Però adesso ti piace un'altra ragazza, vero?
    Taki [imbarazzato]: No, non è vero.
    Miki: Sicuro?
    Taki: Sì, certo. Non è assolutamente vero.
    Miki: Mi sembrava...
  • [Mitsuha si è presentata davanti ai suoi amici con un nuovo taglio di capelli]
    Katsuhiko: Ci dev'essere di mezzo un ragazzo, una delusione d'amore.
    Sayaka: Perché voi ragazzi associate il taglio dei capelli all'amore? Ha detto che le andava di accorciarseli.
    Katsuhiko: Sei sicura? Se sicura che le andava di tagliarseli così corti?
 
Interno della biblioteca di Hida, dove è ambientata la scena della ricerca delle informazioni sulla distruzione di Itomori
  • Tsukasa: La cometa Tiamat compie la sua rotazione intorno al sole in mille e duecento anni, ed è arrivata alla distanza minima dalla Terra nell'ottobre di tre anni fa. Nessuno poteva immaginare che, raggiunto il perigeo, il suo nucleo esplodesse; un frammento è diventato un meteorite ed è caduto sul Giappone.
    Miki: E quel giorno coincideva anche con il festival d'autunno.
    Tsukasa: Il punto dell'impatto è questo. [indica la zona su una mappa] Alle otto e quarantadue è precipitata nel luogo in cui molte persone erano radunate per il festival; sono morte cinquecento persone, un terzo della popolazione del paese, e oggi ormai nessuno vive più a Itomori.
    [Taki consulta il libro con l'elenco delle vittime dell'incidente]
    Taki: Teshigawara e Sayaka... [trasalisce quando vede il nome di Mitsuha]
    Miki: Questa è lei? Ci dev'essere sicuramente un errore, perché qui c'è scritto che ormai è morta da tre anni!
    Taki: Due o tre settimane fa mi ha detto che la cometa sarebbe stata visibile; questo vuol dire che, adesso...
  • Miki: Taki dov'è?
    Tsukasa: È ancora in camera sua che legge articoli su Itomori, sta cercando su internet quotidiani e riviste dell'epoca. [...] Che ne pensi della storia di Taki?
    Miki: Be', che mi piaceva ultimamente.
    Tsukasa: Eh?
    Miki: Il modo in cui si comportava. È sempre stato carino ma in questi giorni lo è stato ancora di più, era come se si impegnasse con tutto se stesso: che dolce! Quello che ci ha raccontato Taki mi sembra totalmente assurdo, comunque una cosa è certa: ha incontrato una ragazza che lo ha cambiato completamente. Questo è sicuro, almeno per me.
  • Miki: I fili intrecciati sono belli. Anche quello che hai al polso è fatto con fili intrecciati?
    Taki: Cosa? Ah, questo bracciale: l'ho ricevuto da qualcuno, ormai non ricordo quando. Ogni tanto me lo metto, come una specie di portafortuna: ma chi me lo ha dato? [...] Una volta una persona che intrecciava i fili mi ha detto una cosa: che i fili rappresentano lo scorrere del tepo. Si torcono, si intrecciano, si sciolgono e tornano a unirsi, e questo rappresenta il tempo. Forse in quel posto...
  • [Taki, dopo aver bevuto il kuchimakisake preparato da Mitshua, si risveglia nuovamente nel corpo della ragazza]
    Hitoha: Buongiorno Mitsuha. Ah, però... tu non sei Mitshua, vero?
    Mitshua: Ma nonna, tu... lo sapevi?
    Hitoha: No, ma visto come ti sei comportata mi sono ricordata una cosa: mi è tornato in mente che anch'io, quand'ero ragazza, ho fatto dei sogni incredibili [...] anche se ormai ho dimenticato chi era il ragazzo di cui sognavo la vita.
    Mitshua: Dimenticato?
    Hitoha: Devi fare tesoro di questa esperienza, una volta svegli i sogni svaniscono. Vedi, anch'io e tua madre abbiamo vissuto qualcosa di simile.
    Mitshua: Allora può essere che i sogni della famiglia Miyamizu li abbia fatti per prepararmi a oggi. Ascoltami bene, nonna; stasera la cometa precipiterà su Itomori e moriremo tutti.
  • [Mitshua è in treno, davanti a lei c'è Taki che non la riconosce]
    Mitshua [pensando]: In quel momento di tre anni fa, prima che ti avessi conosciuto... [chiama Taki] Taki... Taki... Taki, scusa!
    Taki: Eh?
    Mitsuha: Si, ecco... sono io! [sorride imbarazzata] Non ti ricordi di me?
    Taki: Si può sapere chi sei?
    Mitshua [arrossisce imbarazzatissima]: Ti chiedo scusa. [pensando] Eppure mi sembrava Taki!
    Taki [pensando]: Che ragazza strana.
    [Il treno si ferma, Mitshua scende e Taki si rivolge verso di lei]
    Taki: Ascolta! Qual è il tuo nome?
    Mitshua [sciogliendo il nastro che le tiene fermi i capelli]: Mitshua! Il mio nome è Mitshua! [lancia il nastro a Taki, che lo prende]
  • Volevo dirti una cosa. Ovunque tu possa essere nel mondo, verrò di nuovo a cercarti e io ti troverò! Il tuo nome è Mitshua, sta tranquilla, me lo ricordo. Mitshua, Mitshua, Mitshua: il suo nome è Mitshua! Il tuo nome è... [Taki tenta di scrivere il nome di Mitshua sulla mano, ma non se lo ricorda più] Ma tu, chi sei?
 
Scalinata del santuario Suga, ambientazione della scena finale del film

[Taki sale le scale mentre Mitshua le scende; quando Taki giunge al piano si volta verso Mitshua che si era soffermata]
Taki: Scusa! Non è che ci siamo già incontrati?
Mitshua: [piangendo]: L'ho pensato anch'io!
Taki e Mitshua all'unisono: Qual è... il tuo nome?

Citazioni su Your Name.

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  • Il film parte piano e lascia lo spettatore nella stessa condizione di spaesamento e incredulità vissuta dai 2 protagonisti, derubati della propria identità. La vita semplice di Mitsuha, costruita sul tramandarsi generazionale di costumi e tradizioni andate perdute, si contrappone a quella frenetica di Taki, cameriere e studente in una Tokyo spersonalizzante e superficiale. Un incontro-scontro di 2 anime ben distinte, al di là dello spazio e del tempo, che ricorda alla lontana il coreano Il mare (2000) e il suo remake americano La casa sul lago del tempo (2006). La cometa, vista e attesa con stati d'animo diversi dai due ragazzi, diventa il simbolo dell'inevitabilità del destino e il tramite che rende indivisibile il loro legame. (il Morandini)

Frasi promozionali

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  • Intrappolati in uno strano sogno, un sogno che sembra la vita di qualcun altro![5]
  1. L'insegnante di giapponese protagonista de Il giardino delle parole.
  2. Nel folclore giapponese si ritiene che le volpi, intese come spiriti dotati di poteri soprannaturali, potessero entrare nel corpo di giovani donne rendendole delle kitsunetsuki. Per approfondire vedi la voce corrispondente su Wikipedia.
  3. Katsuhiko si riferisce alla teoria che ipotizza l'esistenza di innumerevoli universi al di fuori del nostro spaziotempo, formulata tra gli altri dal fisico Hugh Everett III. Per approfondire vedi le voci sul multiverso e su Hugh Everett III su Wikipedia.
  4. Il paese immaginario dove è nata e risiede Mitshua.
  5. Tagline italiana, dal retro del DVD

Altri progetti

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