Trasformismo (politica)
pratica politica
Citazioni sul trasformismo in politica.
- [Depretis]: inaugurò la prassi del trasformismo, che snaturava la lotta politica con la ricerca di maggioranza ottenute a qualunque prezzo e che assorbivano in sé con disinvoltura uomini di qualunque schieramento, annullando in pratica la dialettica governo – opposizione indispensabile ad una vera democrazia. (Piero Gobetti)
- Il connubio fu la prima manifestazione di quella tendenza al trasformismo, che poi caratterizzò la vita politica italiana dopo l'unità. (Giorgio Candeloro)
- Molti dei nostri più autorevoli politici e scrittori [...] fino a molti studiosi contemporanei, italiani e stranieri, hanno similmente inteso definire il trasformismo come il nostro tipico vizio costituzionale: «il filo nero» che avrebbe cucita la nostra storia di nazione unitaria, a partire dal prologo cavouriano del «connubio» e dal trasformismo vero e proprio di Depretis fino al neotrasformismo di Giolitti, fino al fascismo, giudicato esso pure un grandioso fenomeno trasformista, interpretato da Mussolini, o addirittura fino ad oggi, oggi compreso, in cui, dopo la breve pausa della Resistenza, quel filo sarebbe ricomparso a cucire la nostra esile facciata democratica. Inteso in questo senso, il trasformismo costituirebbe il saliente carattere distintivo della prassi politica degli italiani, abituati da una propensione ereditata da secoli di autoritarismo, di corruzione, di scetticismo a pensare alle questioni di interesse comune unicamente sulla base di immediati vantaggi privati o settoriali, legati a consorterie o camorre o mafie di dimensione locale o regionale, ovvero a vaghe etichette ideologiche, mutevoli col mutare della situazione o della moda o del gusto. (Nino Valeri)
- Nelle sedute alla Camera del 17-19 maggio 1883, Minghetti approfondì e chiarì il significato di questa parola, affermando che il trasformismo di Depretis rappresentava l'esigenza suprema d'un momento storico in cui non esistevano più due partiti normalmente necessari alla vita del regime parlamentare; e bisognava pure adattarsi alle circostanze mutate. In questo adeguamento alla realtà di fatto stava appunto, a suo giudizio, il significato del trasformismo, inteso come «la legge generale delle cose viventi», la modificazione delle idee e dei sentimenti in armonia con le circostanze, secondo le esigenze pubbliche, i tempi e i luoghi diversi. (Nino Valeri)
- Tuttavia c'è un filo di continuità nella storia italiana, un elemento che rimbalza da un secolo all'altro, indelebile come il termine che lo denota: "Trasformismo". La più vecchia fra le parole della politica, ma anche la più attuale - ancora un altro ossimoro. In origine furono spezzoni della destra di Minghetti trasmigrati nella sinistra di Depretis; poi i ribaltoni orditi da Bossi contro Berlusconi, da D'Alema contro Prodi, da Renzi contro Letta; infine una transumanza spicciola, plebea, che nella legislatura in corso coinvolge un terzo dei parlamentari, passati in un gruppo diverso da quello in cui vennero eletti. (Michele Ainis)
Voci correlate
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