Russificazione

processo di diffusione della cultura e della lingua russa nei territori o comunità non russi

Citazioni sulla russificazione.

La Circolare Valuev del 1860, progettata per sradicare la lingua ucraina

Citazioni modifica

  • Gemono i georgiani, gli armeni e le altre nazionalità, private del diritto di avere scuole proprie, di poter lavorare nelle istituzioni di stato, costrette a sottostare a quell'infame e oppressiva politica di russificazione, attuata con tanto ardore dall'autocrazia. (Iosif Stalin)
  • La Russia, nonostante sia stata dipinta spesso come democratica, continua a essere un impero che distrugge la voglia di indipendenza, distrugge le altre nazionalità portando avanti una politica di russificazione dell'impero. (Achmed Zakaev)
  • La russificazione come politica di assimilazione ha una lunga tradizione, legata a trasferimenti della popolazione, a politiche linguistiche, ad atti di violenza. (Botakoz Kassymbekova)
  • Tra il 1950 e il 1952, durante la russificazione della Moldavia, [Brežnev] aveva fatto deportare in Siberia più di un milione di romeni, per insediare al loro posto russi e ucraini. (Ion Mihai Pacepa)
  • Una delle piaghe che hanno coperto di vergogna la vecchia Russia è quella dell'oppressione nazionale. Le persecuzioni religiose e nazionali, la russificazione forzata degli «allogeni», le vessazioni nei confronti delle istituzioni culturali nazionali, la privazione dei diritti elettorali e della libertà di trasferirsi da un luogo all'altro, l'incitamento all'odio reciproco fra le nazionalità, i pogrom e i massacri: è l'oppressione nazionale di trista memoria. (Iosif Stalin)
  • Uno dei miei informatori mi diceva: «Ormai è chiaro il disegno di sottrarre all'Ucraina qualsiasi possibilità di rivendicazioni autonomistiche, anche le più modeste. Si va incontro alla russificazione del Donec, dove già è annunciato per l'anno prossimo il programma dei teatri totalmente in lingua russa. L'opera ucraina è riserbata ancora soltanto a Kiev, Odessa e Kharkov. [...] Di Ucraino non sopravviverà che quel tanto che basterà alla politica di Mosca, per farne una base per rivendicazioni dell'Ucraina Polacca. In questa sua politica sa che potrebbe contare in qualunque momento sul concorso di tutti gli Ucraini superstiti, per quanto essi siano oggi maltrattati. Quanto alle nostre speranze esse sono ridotte ormai a pensare alla chimera di un intervento giapponese...» (Sergio Gradenigo)

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