Prometheus (film)
film del 2012 diretto da Ridley Scott
Prometheus
Titolo originale |
Prometheus |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito, Stati Uniti d'America |
Anno | 2012 |
Genere | fantascienza, azione, horror |
Regia | Ridley Scott |
Sceneggiatura | Jon Spaihts, Damon Lindelof |
Produttore | Ridley Scott, Walter Hill, David Giler |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Prometheus, film statunitense del 2012 con Noomi Rapce e Michael Fassbender, regia di Ridley Scott.
Sono andati alla ricerca delle nostre origini. Quello che hanno scoperto potrebbe essere la nostra fine.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- [Citando Lawrence d'Arabia] Il trucco, William Potter, è dimenticarsi che fa male. (David)
- Buongiorno. Per chi ho assunto io, ho il piacere di rivedervi. Per tutti gli altri, sono Meredith Vickers e il mio lavoro è assicurarmi che voi facciate il vostro. Bene, diamo inizio allo spettacolo. (Meredith Vickers)
- Salve a tutti, io sono Peter Weyland, il vostro capo. Ho registrato questo messaggio il 22 Giugno 2091, se lo state guardando vuol dire che avete raggiunto la destinazione... E che io sono già morto. Pace all'anima mia. C'è un uomo, seduto in mezzo a voi oggi, si chiama David: è quello che più si avvicina ad un figlio per me. Sfortunatamente David non è umano, non invecchierà mai e quindi non morirà mai. Tuttavia è incapace di apprezzare davvero questi magnifici doni, perché per farlo gli servirebbe l'unica cosa che non potrà mai avere: l'anima. Ho dedicato tutta la mia vita a cercare di rispondere alle domande assolute: da dove veniamo? Qual è il nostro scopo? Che cosa c'è dopo la morte? Due persone mi hanno convinto che sia possibile trovare delle risposte: il dottor Holloway e la dottoressa Shaw. Prego, alzatevi. Saranno loro i responsabili dell'operazione. Il Titano Prometeo voleva dare alla razza umana pari dignità rispetto agli dèi, per questo è stato cacciato dall'Olimpo. Ebbene, cari amici, finalmente è arrivato il momento che Prometeo torni. (Peter Weyland)
- [Citando Lawrence d'Arabia] Tutte le grandi cose hanno piccoli inizi. (David) [osservando una goccia di liquido nero sul suo indice]
- Però abbiamo scoperto che non c'è niente di speciale sulla creazione della vita: chiunque può crearla, basta solo un tratto di DNA e metà cervello. (Charlie Holloway)
- Quest'uomo è qui perché non vuole morire. Crede che tu possa dargli più vita. (David) [parlando in PIE (proto indo-europeo) a un Ingegnere su ordine di Weyland]
- A volte per creare... Bisogna prima distruggere. (David)
- [Ultime parole] In alto le mani! (Capitano Janek)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Elizabeth Shaw [da bambina]: Che è successo a quel signore?
Padre di Elizabeth Shaw: È morto.
Elizabeth Shaw: Perché non vai ad aiutarli?
Padre di Elizabeth Shaw: Non gli serve il mio aiuto. Il loro Dio è diverso dal nostro.
Elizabeth Shaw: Perché è morto?
Padre di Elizabeth Shaw: Tutti muoiono prima o poi.
Elizabeth Shaw: Come la mamma?
Padre di Elizabeth Shaw: Come la mamma.
Elizabeth Shaw: E poi dove vanno?
Padre di Elizabeth Shaw: Ognuno lo chiama a modo suo: Cielo, Paradiso... Ma comunque lo chiami, è un posto bellissimo.
Elizabeth Shaw: Come fai a sapere che è bellissimo?
Padre di Elizabeth Shaw: Perché è quello che voglio credere... E tu a cosa vuoi credere?
- Meredith Vickers [dopo l'ibernazione]: Quanto tempo è passato?
David: Due anni, quattro mesi, 18 giorni, 36 ore, 15 minuti.
Meredith Vickers: Vittime?
David: Vittime, signora?
Meredith Vickers: È morto qualcuno?
David: No, signora. Stanno tutti bene.
Meredith Vickers: Allora svegliali.
- Meredith Vickers [vede Janek che sistema un piccolo albero di Natale]: Che cavolo sta facendo?
Capitano Janek: Festeggio il Natale! Le feste danno il senso del tempo che passa.
Meredith Vickers: La riunione sta per cominciare, capitano. È meglio che inizi a scendere.
Capitano Janek: Dopo un'abbondante colazione.
- Charlie Holloway: Adesso vi mostro perché siamo qui... [attiva degli ologrammi] Questi sono reperti archeologici rinvenuti sul pianeta Terra. Quello è egiziano, maya, sumero, babilonese, quello lì in fondo è hawaiano e quello è mesopotamico. E questa invece è la nostra scoperta più recente: una pittura rupestre di 35 mila anni fa ritrovata sull'isola di Skye in Scozia. Parliamo di civiltà molto antiche, rimaste isolate per secoli, che non hanno avuto alcun contatto l'una con l'altra e tuttavia... [unisce gli ologrammi dei reperti rivelando che le loro rappresentazioni della costellazione combaciano] Presso i loro insediamenti è stato rinvenuto lo stesso disegno e cioè degli uomini che pregano a degli esseri enormi che indicano una costellazione e l'unico sistema galattico che corrisponde. È così lontano dalla Terra, che queste antiche civiltà primitive non avrebbero mai potuto sapere la sua esistenza. Ma il caso vuole... Che quel sistema abbia un sole. Molto simile al nostro. E in base ai nostri scanner a lungo raggio, sembrava che ci fosse un pianeta, un pianeta con una luna [LV-223] in grado di sostenere la vita. Siamo su quel pianeta da stamattina.
Fifield: ...Stai dicendo che siamo qui per una mappa che voi due avete trovato in una grotta? Dico bene?
Elizabeth Shaw: No. No, non è una mappa, è un invito.
Fifield: Da parte di chi?
Elizabeth Shaw: Noi li chiamiamo Ingegneri.
Fifield: "Ingegneri"?
Millburn: Cavolo...
Fifield: Oh, ci dite allora che cosa avrebbero progettato questi Ingegneri?
Elizabeth Shaw: Hanno progettato noi.
Fifield [scoppia a ridere insieme a Millburn]: Che stronzate!
Millburn: Va bene, ma avrete delle prove per dimostrarlo? Cioè, insomma, se siete pronti a ritrattare tre secoli di darwinismo significa che... "Wow"! Come fate a saperlo, mh?
Elizabeth Shaw: Io non lo so infatti, ma è quello che voglio credere.
- Meredith Vickers: Lei è riuscita a convincere Weyland a finanziare questa missione, ma io sono sicura che i suoi Ingegneri non saranno altro che selvaggi che vivono ancora nelle caverne. Comunque supponiamo che io mi sbagli, se lei trovasse davvero quegli esseri... Non deve avvicinarsi. Non deve parlargli. Non dovete fare niente, se non dirlo a me.
Charlie Holloway: Ehm, miss Vickers, mi scusi, ma oltre al nostro avete altri obbiettivi?
Meredith Vickers: La mia società ha pagato miliardi di dollari per portarvi fin qui. Se i soldi fossero suoi, dottor Holloway, saremmo felici di seguire il suo obiettivo "scientifico"... Ma non lo sono. Lei è solo un dipendente. [Holloway ride]
Elizabeth Shaw: Ma... Se non possiamo stabilire contatti con loro, perché ci ha fatto venire fin qui?
Meredith Vickers: Weyland era un uomo molto superstizioso. Voleva un credente convinto a bordo.
- David: Non c'è niente nel deserto e nessuno ha bisogno di niente.
Ford: Ma che dici?
David: Una battuta del mio film preferito...
- Charlie Holloway: David, che ci fai in una tuta?
David: Come dice, scusa?
Charlie Holloway: Tu non respiri, lo hai dimenticato? Quindi... A che ti serve?
David: Sono stato progettato così perché gli uomini sono a loro agio solo se interagiscono con esseri simili. Se non mettessi la tuta, rovinerei l'illusione.
Charlie Holloway: Ti costruiscono molto simile a noi, eh?
David: Non troppo, spero...
- David: Mi dispiace molto che tutti i vostri Ingegneri siano morti, dottor Holloway.
Charlie Holloway: Credi che sia stata una perdita di tempo venire qui, eh?
David: La risposta a questa domanda dipende da che cosa speravate di ottenere venendo qui.
Charlie Holloway: Quello che speravamo di ottenere era trovare i nostri creatori, e fargli delle domande, prima fra tutte perché ci hanno creato.
David: Secondo lei perché voi avete creato me?
Charlie Holloway: Perché ne siamo stati capaci.
David: Pensi a che enorme delusione proverebbe se il suo creatore le rispondesse così...
Charlie Holloway: Sai, è una gran fortuna che tu non ti possa sentire deluso.
David: Sì, è fantastico infatti... Posso farle una domanda?
Charlie Holloway: Ma certo.
David: Fino a dove arriverebbe per ottenere risposte per cui è venuti fin qui? Cosa sarebbe disposto a fare?
Charlie Holloway: Farei qualsiasi cosa.
David: Allora vale la pena brindare. [gli offre un bicchiere di champagne mischiato con un goccia di liquido nero trovato nel mausoleo degli Ingegneri]
- Meredith Vickers: Quanto tempo ci vuole ancora?
Capitano Janek: Non lo so, io faccio il capitano. [suona la fisarmonica]
Meredith Vickers: Quell'oggetto è più fastidioso di un gatto in calore.
Capitano Janek: Peccato che questo "oggetto" un tempo fosse di Stephen Stills...
Meredith Vickers: Dovrei sapere chi è?
Capitano Janek: Se vuole farsi una scopata non deve far finta che le interessi la scansione della piramide... Basta dire: «Ehi, ci facciamo una bella scopata?»
Meredith Vickers: Ha ragione, avrei potuto anche dirlo. Ma non avrebbe tanto senso fare miliardi di miglia per allontanarsi da ogni uomo sulla Terra se lo scopo fosse andarci a letto, non crede? [Vickers si allontana scocciata]
Capitano Janek: Senta, Vickers... Ehi, Vickers! Stavo pensando... Lei è un robot? Eh? [Vickers lo guarda allibita, poi ci ripensa]
Meredith Vickers: In cabina! Tra 10 minuti!
- Elizabeth Shaw [scopre Weyland a bordo della nave]: Stava dormendo... È stato a bordo della nave tutto questo tempo, perché?
Peter Weyland: Perché avevo solo pochi giorni di vita e me li volevo conservare per essere sicuro che avreste mantenuto la promessa: trovare i miei creatori.
Elizabeth Shaw [rivolta a David]: Non gli hai detto che sono tutti morti?
David: Non sono tutti morti, dottoressa Shaw. Uno di loro è ancora vivo. Stiamo per andare a vederlo.
Elizabeth Shaw: Che cosa?!
Peter Weyland: Girami. [l'infermiere gira la sedia a rotelle verso Shaw] È stata lei a convincermi che se questi esseri ci hanno creato, allora possono anche salvarci. Bastone, per favore. [David gli passa il bastone e gli infila le pantofole] Salvare me, perlomeno.
Elizabeth Shaw: Salvarla? Ma da che cosa?
Peter Weyland: Dalla morte, ovviamente! Puoi alzarmi? [David e l'infermiere lo aiutano] Okay, ce la faccio... Ci sono...
David: Sissignore.
Elizabeth Shaw: Lei non capisce! Non si rende conto... Questo posto non è come ce lo immaginavamo! Loro non sono quello che credevamo! Ci siamo sbagliati! Abbiamo sbagliato tutto! Charlie... Il dottor Holloway è morto. Dobbiamo andare via da qui!!!
Peter Weyland: Pensa che Charlie lo farebbe? Adesso che siamo così vicini a rispondere alle domande più importanti che l'uomo si sia mai fatto? Come può andar via senza sapere cosa sono? ...O ha perso la fede, dottoressa Shaw?
- Capitano Janek: Dove vuole andare, dottoressa? Lo sa che cos'è questo posto? Quegli Ingegneri... Questa non è casa loro! È un pianeta artificiale, costruito credo per scopi militari. E l'hanno fatto nel mezzo del niente perché non sono così stupidi da realizzare armi di distruzione di massa a casa loro! Ecco cos'è tutta quella merda che sgocciola da quei vasi del cazzo! L'hanno creata qui. Poi è uscita e li ha uccisi tutti, fine dei giochi! ...È tempo che ce ne torniamo a casa.
Elizabeth Shaw: Uno di loro è ancora vivo. Non vuole sapere che cosa hanno da dire?
Capitano Janek: Non m'interessa.
Elizabeth Shaw: Giusto... Il suo unico compito è pilotare la nave.
Capitano Janek: Esattamente.
Elizabeth Shaw: Ma... Dev'esserci qualcosa che le interessa, capitano. Se così non fosse, perché starebbe qui?
Capitano Janek: Una cosa c'è, in effetti... Non importa come andrà a finire laggiù... Ma non voglio rischiare di riportare quella merda sulla Terra. Non lo permetterò mai. E farò tutto quello che posso per impedirlo.
Elizabeth Shaw: Faccia il suo dovere, capitano.
- Meredith Vickers: Lo sai che se andrai laggiù non tornerai?
Peter Weyland: Vedi sempre tutto in maniera negativa... Per questo saresti dovuta restare a casa.
Meredith Vickers: Davvero pensavi che sarei rimasta per anni in una sala riunioni a litigare sul passaggio di potere mentre tu andavi alla ricerca di un assurdo miracolo in un cavolo di meteorite sperduto nello spazio? Un re ha un suo regno, ma poi muore. È inevitabile. È questo l'ordine naturale delle cose. [accarezza la mano di Weyland, lui la stringe in un pugno]
Peter Weyland: Hai nient'altro?
Meredith Vickers: No... Padre. Nient'altro. [esce]
- Elizabeth Shaw: Cosa succederà quando non ci sarà più Weyland a programmarti?
David: Presumo che sarò libero.
Elizabeth Shaw: Tu vuoi essere libero?
David: "Volere"? Non è un concetto che mi è familiare. Detto questo, tutti vogliono veder morire i genitori.
Elizabeth Shaw: Io no.
- Peter Weyland [ultime parole]: Non c'è... niente...
David: Lo so. Faccia buon viaggio, signor Weyland.
- Elizabeth Shaw: Dov'è la mia croce?
David: Nel borsellino, nella mia cintura laggiù. [Shaw si rimette la croce al collo.] Anche dopo ciò che ha visto, continua ancora a crederci?
Elizabeth Shaw: Hai detto che sei in grado di pilotare ed usare le loro macchine...
David: Sì, certo. Basta arrivare su una delle loro navi, a quel punto trovare la strada per tornare a casa dovrebbe essere semplice.
Elizabeth Shaw: Non voglio tornare dal posto da cui siamo venuti noi. Voglio andare nel posto da cui sono venuti loro. Credi di poterci arrivare, David?
David: Sì, io credo di sì.
- David: Posso chiederle cosa spera di ottenere andando lì?
Elizabeth Shaw: Loro ci hanno creati e poi hanno cercato di ucciderci. Hanno cambiato idea. Ho bisogno di sapere perché.
David: La risposta è irrilevante. Cambia qualcosa sapere perché hanno cambiato idea?
Elizabeth Shaw: Sì. Sì che cambia.
David: Non riesco a capire.
Elizabeth Shaw: Be'... Forse perché io sono un essere umano e tu sei un robot.
Rapporto finale della nave Prometheus: la nave è distrutta, tutto l'equipaggio è morto. Se ricevete questo messaggio, non tentate di raggiungere il luogo da cui proviene. Qui c'è solo morte adesso. E io sto per lasciare questo pianeta. È il primo giorno dell'anno, l'anno del Signore 2094. Io mi chiamo Elizabeth Shaw, sono l'unico superstite del Prometheus e sto ancora cercando. (Elizabeth Shaw)
Citazioni su Prometheus
modifica- Il cinema, per quel che riguarda il pieno di emozioni, è sempre soggettivo. Ci sono tasti, sulla pianola della nostra anima, che se premuti nel verso giusto sviluppano una melodia che ti soddisfa. Ma ogniuno ha i suoi tasti e la sua pianola, diversa da persona a persona. Per questo mi prendono tutti in giro per il mio amore per Prometheus, un film che non sta in piedi a forza di buchi, ma straordinario nella sua messa in scena e nel respiro della fantascienza che ti lascia interdetto di fronte a cose più grandi di te. Qualunque cosa ciò voglia dire. (Leo Ortolani)
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