Luther - Genio, ribelle, liberatore
film del 2003 diretto da Eric Till
Luther - Genio, ribelle, liberatore
Titolo originale |
Luther |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 2003 |
Genere | drammatico, storico |
Regia | Eric Till |
Sceneggiatura | Camille Thomasson, Bart Gavigan |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Luther – Genio, ribelle, liberatore, film statunitense del 2003, regia di Eric Till.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Disputare col demonio non potrà esserti di alcuna utilità. Ha cinquemila anni di pratica. Conosce tutti i nostri punti deboli. (Johann von Staupitz)
- Noi predichiamo meglio ciò che più dobbiamo imparare. (Johann von Staupitz)
- Pecca chi sostiene che secondo le leggi di Dio questo ragazzo è dannato perché si è tolto la vita. Io dico che è stato il diavolo a sopraffarlo. È più colpevole questo ragazzo per la disperazione che lo ha colto di un innocente ucciso a tradimento nel bosco da un brigante? (Martin Lutero)
- Tra i decreti papali e la dottrina degli uomini, la coscienza dei fedeli è stata miserevolmente tormentata e oppressa. Se io ritrattassi quei libri, altro non farei che rafforzare la tirannia e aprire non solo le finestre, ma anche le porte alla più grande empietà. (Martin Lutero)
- Le mie mani sono sporche di sangue, io semino discordia. A migliaia sono morti per causa mia. A volte sono così rattristato che non riesco a lasciare il letto. Mi hanno trasformato in una stella fissa, ma non lo sono. Io sono un pianeta vagante: non servo a orientare il cammino. (Martin Lutero)
- Satana ci invita a predicare all'inferno. È forse una trappola? O la più grande occasione che ci sia mai capitata? [...] Se cederete, quella splendente cometa che è il nostro credo esploderà e si frantumerà in piccole singole fiaccole crepitanti nel buio dell'universo. (Martin Lutero ai prìncipi)
- «E il padre vide il figliol prodigo che ritornava e gli andò incontro correndo». E perché quel padre corse incontro al figliol prodigo? I proprietari terrieri non corrono, neanche i nobili corrono, nemmeno i prìncipi. Perché allora quel ricco proprietario terriero corse incontro a suo figlio? Perché è spaventato, ha paura che suo figlio possa tornare in quel porcile. Lui corre perché ama suo figlio. Ed esiste una parola particolare per questo amore: misericordia. (Martin Lutero)
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