Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello
Titolo originale |
The Lord of the Rings: The Fellowship of the Ring |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Nuova Zelanda, USA |
Anno | 2001 |
Genere | fantasy, avventura, azione |
Regia | Peter Jackson |
Sceneggiatura | Peter Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens |
Produttore | Peter Jackson, Barrie M. Osborne, Fran Walsh, Tim Sanders |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell'Anello, film del 2001 di Peter Jackson con Elijah Wood, tratto dall'omonima prima parte del romanzo di John Ronald Reuel Tolkien Il Signore degli Anelli.
Galadriel [voce fuori campo]: I amar prestar aen. Il mondo è cambiato. Han mathon ne nen. Lo sento nell'acqua. Han mathon ne chae. Lo sento nella terra. A han noston ned 'wilith. Lo avverto nell'aria. Molto di ciò che era si è perduto, perché ora non vive nessuno che lo ricorda. Tutto ebbe inizio con la forgiatura dei grandi Anelli. Tre furono dati agli elfi, gli esseri immortali più saggi e leali di tutti. Sette ai re dei nani, grandi minatori e costruttori di città nelle montagne. E nove, nove Anelli furono dati alla razza degli uomini che più di qualunque cosa desiderano il potere. Perché in questi anelli erano sigillati la forza e la volontà di governare tutte le razze. Ma tutti loro furono ingannati, perché venne creato un altro anello. Nella terra di Mordor, tra le fiamme del Monte Fato, Sauron, l'Oscuro Signore, forgiò in segreto un Anello sovrano, per controllare tutti gli altri e in questo anello riversò la sua crudeltà, la sua malvagità e la sua volontà di dominare ogni forma di vita: un Anello per domarli tutti. [...] Uno a uno i paesi liberi delle Terre di Mezzo caddero sotto il potere dell'Anello, ma alcuni opposero resistenza: un'Ultima Alleanza di uomini ed elfi marciò contro le armate di Mordor e sui pendii del Monte Fato combatté per la libertà della Terra di Mezzo. [...] La vittoria era vicina, ma il potere dell'Anello non poteva essere sopraffatto. Fu in quel momento, quando ogni speranza era svanita che Isildur, figlio del Re, afferrò la spada di suo padre... [...] Sauron, il Nemico dei popoli liberi della Terra di Mezzo, venne sconfitto. L'anello passò a Isildur che ebbe quest'unica possibilità di distruggere il male per sempre, ma il cuore degli uomini si corrompe facilmente e l'Anello del Potere ha una volontà sua. Esso condusse Isildur alla morte e alcune cose che non avrebbero dovuto essere dimenticate andarono perdute. La storia divenne leggenda, la leggenda divenne mito. E per 2500 anni dell'anello si perse ogni conoscenza finché, quando si presentò l'occasione esso irretì un nuovo portatore.
Gollum: Il mio tessoro!
Galadriel [voce fuori campo]: L'Anello pervenne alla creatura Gollum, che lo portò nei profondi cunicoli delle Montagne Nebbiose e lì l'Anello lo consumò.
Gollum: È venuto da me, è mio! È la mia gioia... è mio, il mio tessoro!
Galadriel [voce fuori campo]: L'Anello diede a Gollum un'innaturale lunga vita. Per 500 anni avvelenò la sua mente e nell'oscurità della caverna di Gollum attese. Le tenebre strisciarono di nuovo nella foresta del mondo, correvano voci di un'ombra ad est, sussurri di una paura senza nome. E l'Anello del potere percepì che era giunto il suo momento. Abbandonò Gollum. Ma accadde qualcosa che l'Anello non aveva previsto. Fu raccolto dalla creatura più improbabile che ci fosse...
Bilbo: Che cos'è?!
Galadriel [voce fuori campo]: Un Hobbit: Bilbo Baggins della Contea.
Bilbo: Un anello!
Gollum [in lontananza]: Perduto! Il mio tessoro è andato perduto!
Galadriel [voce fuori campo]: Perché presto arriverà il momento in cui gli Hobbit plasmeranno la fortuna di tutti.
Frasi
modifica- Il ventiduesimo giorno di settembre dell'anno 1400, secondo il calendario della Contea. Casa Baggins, Via Saccoforino, Hobbiville, Decumano Ovest, la Contea, Terra di Mezzo. La terza era di questo mondo. "Andata e ritorno: un racconto Hobbit di Bilbo Baggins". Dunque, da dove cominciare? Ah, sì: " Riguardo agli Hobbit". Gli Hobbit vivono e coltivano i quattro Decumani della Contea da molte centinaia di anni, contenti di ignorare ed essere ignorati dal mondo della Gente Alta. Dopotutto, poiché la Terra di Mezzo è piena di innumerevoli strane creature, gli Hobbit devono sembrare di scarsa importanza, non essendo né rinomati come valorosi guerrieri né considerati tra i più saggi... Frodo! C'è qualcuno alla porta! In effetti, alcuni hanno osservato che l'unica vera passione degli Hobbit è il cibo. Un'osservazione abbastanza ingiusta, visto che abbiamo anche sviluppato un profondo interesse nella preparazione della birra e nel fumare l'erba pipa. Ma lì dove il nostro cuore veramente palpita, è la tranquilla, silenziosa, buona terra coltivata, perché tutti gli Hobbit hanno amore per le cose che crescono. Eh, sì, senza dubbio agli altri i nostri modi appaiono pittoreschi… Ma oggi più che mai sono fermamente convinto che non è una brutta cosa festeggiare una vita semplice. Frodo, la porta! Spinarelli, dov'è quel ragazzo? Frodo!! (Bilbo Baggins)
- Uno stregone non è mai in ritardo, Frodo Baggins. Né in anticipo. Arriva precisamente quando intende farlo. (Gandalf)
- Il vecchio Tobia, la miglior erbapipa del decumano sud. (Bilbo Baggins)
- Oggi è il mio centoundicesimo compleanno. Ahimé, 111 anni di vita non sono sufficienti in mezzo a della gente così straordinaria e ammirevole. Conosco la metà di voi solo a metà e nutro per meno della metà di voi metà dell'affetto che meritate. (Bilbo Baggins)
- Mi sento sottile, quasi stiracchiato, come il burro spalmato su troppo pane. (Bilbo Baggins)
- Bilbo Baggins!!! Non prendermi per uno squallido stregone da quattro soldi! Non cerco di derubarti... cerco di aiutarti. (Gandalf)
- Ehi, oh! La bottiglia io voglio! Guarisce il cuore e annega il cordoglio! Pioggia o vento, sissignor! Ma ci son molte miglia ancor! Dolce è il rumore della pioggerellina e il ruscello che parte dalla collina. Ma meglio di questi e soprattutto.. Un boccale di birra dentro il Tuc! (Merry e Pipino)
- Esiste un solo signore dell'anello, solo uno può piegarlo alla sua volontà ed egli non divide il potere! (Gandalf)
- [Rivolto a Frodo, che aveva messo l'anello per la prima volta] Non puoi nasconderti... io ti vedo! Non c'è vita nel vuoto... solo morte! (Sauron)
- [A Saruman] Radunami un esercito degno di Mordor. (Sauron)
- "Non devi perderlo, Samwise Gamgee", e non voglio farlo. (Sam)
- Così, Gandalf, hai tentato di condurli per Caradhras. E se poi fallisci, allora dove andrai? Se la montagna ti sconfigge, rischierai una via più insidiosa? (Saruman)
- Moria, hai paura di quelle miniere. I Nani hanno scavato troppo a fondo e con troppa avidità. Sai cos'hanno risvegliato nell'oscurità di Khazad-dûm? Ombra e fiamme. (Saruman)
- [Rivolto a Frodo] Molti di quelli che vivono meritano la morte e molti di quelli che muoiono meritano la vita. Tu sei in grado di valutare, Frodo? Non essere troppo ansioso di elargire morte e giudizi. Anche i più saggi non conoscono tutti gli esiti. Il mio cuore mi dice che Gollum ha ancora una parte da recitare, nel bene o nel male, prima che la storia finisca. La pietà di Bilbo può decidere il destino di molti. (Gandalf)
- [Rivolto al Balrog] Tu non puoi passare! Sono un servitore del fuoco segreto e reggo la fiamma di Anor! Il fuoco oscuro non ti servirà a nulla, fiamma di Udun! Ritorna nell'ombra! [ancora più stentoreo, battendo il bastone a terra] Tu non puoi passare! (Gandalf)
- [Ultime parole rivolto agli altri della compagnia dopo lo scontro con il Balrog sul ponte] Fuggite, sciocchi! (Gandalf)
- È un troll di caverna! (Boromir)
- [Rivolto a Legolas e Gimli] Viaggeremo leggeri, andiamo a caccia di orchi! (Aragorn)
- [Ad Aragorn] Preferirei dividere una sola vita con te che affrontare tutte le ere di questo mondo da sola. (Arwen)
- Io so cos'è che hai visto. Perché è anche nella mia mente. È ciò che si verificherà se tu dovessi fallire. La Compagnia si sta disperdendo, la cosa è già cominciata: tenterà di prendere l'Anello. Tu sai a chi mi riferisco. Uno a uno l'Anello li distruggerà tutti. (Galadriel)
- Non si entra con facilità a Mordor. I suoi cancelli neri sono sorvegliati da più che meri orchi. Lì c'è il male che non dorme mai. Il grande occhio è sempre all'erta. È una landa desolata, squassata da fiamme, cenere e polvere; l'aria stessa che si respira è un'esalazione velenosa. Neanche con diecimila uomini sarebbe possibile, è una follia. (Boromir)
- [Rivolto a Legolas entrando a Moria] Presto, mastro elfo, gusterai la leggendaria ospitalità dei nani: grandi falò, birra di malto, carne stagionata con l'osso. (Gimli)
- Che vengano pure! Troveranno che qui a Moria c'è ancora un nano che respira! (Gimli)
- [Riferito a Galadriel] Le avevo chiesto un capello della sua chioma dorata... me ne ha dati tre. (Gimli)
- [Ultime parole] Trovate il mezzuomo! Trovate il mezzuomo! (Lurtz)
- [Ultime parole ad Aragorn] Io ti avrei seguito fratello mio... mio capitano... mio re. (Boromir)
- [Al cadavere di Boromir] Riposa in pace, figlio di Gondor. (Aragorn)
Dialoghi
modifica- Frodo: Ci sono dei segni, mi sembra elfico, non riesco a leggerlo.
Gandalf: Pochi ci riescono, la lingua è quella di Mordor e non la pronuncerò qui.
Frodo: Mordor.
Gandalf: Nella lingua corrente si dice: "Un anello per domarli tutti, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nell'oscurità incatenarli". - Frodo: Vorrei che l'Anello non fosse mai venuto da me. Vorrei che non fosse accaduto nulla.
Gandalf: Vale per tutti quelli che vivono in tempi come questi, ma non spetta a loro decidere; possiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso. Ci sono altre forze che agiscono in questo mondo, Frodo, a parte la volontà del Male; Bilbo era destinato a trovare l'Anello. Nel qual caso anche tu eri destinato ad averlo; e questo è un pensiero incoraggiante! - Boromir: Tu l'hai mai vista, Aragorn? La bianca torre di Ecthelion. Luccica come una lancia di perle e di argento. I suoi vessilli catturati dal vento del mattino. Sei mai stato accolto a casa dal chiaro suono di trombe d'argento?
Aragorn: Ho visto Minas Tirith. Tempo fa.
Boromir: Un giorno, le nostre vie ci condurranno lì. E la guardia della torre leverà il grido: «I signori di Gondor sono tornati!» - Galadriel: Desideri guardare nello Specchio?
Frodo: Che cosa vedrò?
Galadriel: Nemmeno il più saggio può dirlo: lo Specchio mostra molte cose; cose che furono... cose che sono... e alcune cose che devono ancora verificarsi. - Frodo: Non posso farcela da solo.
Galadriel: Sei il portatore dell'Anello, Frodo. Portare l'Anello del potere vuol dire essere soli. Questo è Nenya, l'anello di diamante, e io sono la sua custode. Questo incarico è stato affidato a te e se tu non troverai il modo, nessuno potrà.
Frodo: Ora so cosa devo fare, è solo che ho paura di farlo.
Galadriel: Anche la persona più piccola può cambiare il corso del futuro. - Elrond: Stranieri di remoti paesi amici di vecchia data, siete stati convocati per rispondere alla minaccia di Mordor. La Terra di Mezzo è sull'orlo della distruzione. Nessuno può sfuggire. O vi unirete o crollerete. Ogni razza è obbligata a questo fato, a questa sorte drammatica. Porta qui l'Anello, Frodo.
Boromir: [sottovoce] Allora è vero! In un sogno ho visto il cielo dell'Est rabbuiarsi, ma ad Ovest resisteva una pallida luce. Una voce gridava: "Il giudizio si sta avvicinando, il flagello di Isildur si è svegliato." Il flagello di Isildur...
Elrond: Boromir!
Gandalf: [parla il Linguaggio Nero per far capire quanto sia distruttivo il potere dell'Anello a chi voleva usarlo contro Sauron] Ash nazg durbatuluk, ash nazg gimbatul, ash nazg thrakatuluk agh burzum-ishi krimpatul!
Elrond: Mai prima d'ora una voce ha usato le parole di quella lingua qui a Emlarris.
Gandalf: Tuttavia non ti chiedo perdono, signore. Perché la Lingua Nera di Mordor può essere ancora udita in ogni angolo dell'Ovest. L'Anello è del tutto malvagio.
Boromir: Questo è un dono. Un dono ai nemici di Mordor. Perché non usare l'Anello? A lungo mio padre, sovrintendente di Gondor, ha tenuto le forze di Mordor a bada. Grazie al sangue del nostro popolo tutte le vostre terre sono rimaste al sicuro! Date a Gondor l'arma del nemico. Usiamola contro di lui!
Aragorn: Non potete servirvene. Nessuno di noi può. L'Unico Anello risponde soltanto a Sauron. Non ha altri padroni.
Boromir: Che cosa ne sa un ramingo di questa faccenda?
Legolas: Non è un semplice ramingo. Lui è Aragorn, figlio di Arathorn. Si deve a lui la vostra alleanza.
Boromir: Aragorn? Questo è l'erede di Isildur?
Legolas: Ed erede al trono di Gondor.
Aragorn: [in elfico] Siediti, Legolas.
Boromir: Gondor non ha un re. A Gondor non serve un re.
Gandalf: Ha ragione Aragorn, non possiamo servircene.
Elrond: Non esiste altra scelta: l'Anello deve essere distrutto.
Gimli: Allora cosa aspettiamo? [ Gimli lo attacca con la sua ascia ma quest’ultima si frantuma]
Elrond: L'Anello non può essere distrutto qui, Gimli, figlio di Glóin, qualunque sia l'arte che noi possediamo. L'Anello fu forgiato tra le fiamme del Monte Fato, solo lì può essere annientato. Dev'essere condotto nel paese di Mordor e va ributtato nel baratro infuocato da cui è venuto. Uno di voi deve farlo.
Boromir: Non si entra con facilità a Mordor. I suoi cancelli neri sono sorvegliati da più che meri orchi. Lì c'è il Male che non dorme mai. Il grande occhio è sempre all'erta. È una landa desolata squassata da fiamme, cenere e polvere. L'aria stessa che si respira è un'esalazione velenosa. Neanche con 10.000 uomini sarebbe possibile. È una follia.
Legolas: Non avete sentito ciò che ha detto Re Elrond? L'Anello deve essere distrutto.
Gimli: E suppongo che pensi che sarai tu a farlo!
Boromir: E se falliamo cosa accadrà? Cosa accadrà quando Sauron si riprenderà ciò che è suo?
Gimli: Sarò morto prima di vedere l'Anello nelle mani di un elfo! Nessuno si fida di un elfo! [ Tutti quanti iniziano a litigare e Frodo ha una visione di tutti loro avvolti dalle fiamme.]
Frodo: [ Improvvisamente prende la parola] Lo porterò io. Lo porterò io. Porterò io l'Anello a Mordor. Solo... non conosco la strada.
Gandalf: Ti aiuterò a portare questo fardello, Frodo Baggins, finché dovrai portarlo.
Aragorn: Se con la mia vita o la mia morte riuscirò a proteggerti, io lo farò. Hai la mia spada.
Legolas: E hai il mio arco.
Gimli: E la mia ascia.
Boromir: Reggi il destino di tutti noi, piccoletto. Se questa è la volontà del Consiglio, allora Gondor la seguirà.
Sam [apparendo all'improvviso]: Ehi! Padron Frodo non si muoverà senza di me!
Elrond: No, certo, è quasi impossibile separarvi, anche quando lui viene convocato ad un Consiglio segreto e tu non lo sei.
Merry [Merry e Pipino entrano nella camera del Consiglio]: Ehi! Veniamo anche noi! Dovrete mandarci a casa legati in un sacco per fermarci.
Pipino: Comunque ci vogliono persone intelligenti per questo genere di missione. Ricerca. Cosa.
Merry: Ma così ti autoescludi, Pipino.
Elrond: Nove compagni... E sia. Voi sarete la Compagnia dell'Anello.
Pipino: Grandioso. Dov'è che andiamo? - Saruman: Il fumo si alza dal Monte Fato. L'ora è tarda e Gandalf il Grigio cavalca verso Isengard in cerca del mio consiglio. Perché è per questo che sei venuto, non è così? Il mio vecchio amico...
Gandalf: Saruman... - Saruman: Ne sei sicuro?
Gandalf: Senza alcun dubbio.
Saruman: Così l'Anello del potere è stato trovato.
Gandalf: In tutti questi lunghi anni è stato nella Contea. Sotto il mio naso!
Saruman: E non hai avuto la capacità di riconoscerlo. Il tuo amore per la fogliapipa dei mezzuomini ti ha rallentato il cervello.
Gandalf: Ma abbiamo ancora tempo. Tempo per contrastare Sauron, se agiamo in fretta.
Saruman: Tempo? Quanto tempo credi che abbiamo? Sauron ha riacquistato molto del suo antico potere. Non può ancora assumere forma fisica, ma il suo spirito non ha perduto nulla della sua potenza. Rinchiuso nella sua fortezza il signore di Mordor vede tutto. Il suo sguardo trafigge nuvole, ombre, terra e carne. Sai a cosa mi riferisco, Gandalf. Un grande occhio, senza palpebre, avvolto nelle fiamme.
Gandalf: Sì... è Sauron.
Saruman: Sta richiamando a lui tutto il male. Presto avrà radunato un esercito abbastanza imponente da lanciare un attacco alla Terra di Mezzo.
Gandalf: Sai questo? Come?
Saruman: Perché l'ho visto.
Gandalf: Un Palantir è un attrezzo pericoloso, Saruman.
Saruman: Perché? Perché dovremmo noi temere di usarlo? [Saruman toglie il velo al Palantir]
Gandalf: Non possono spiegarci tutto le perdute pietre veggenti. Non sappiamo chi altri potrebbe stare a guardare! [Gandalf copre con il velo il Palantir]
Saruman: L'ora è più tarda di quanto credi. Le forze di Sauron si stanno già muovendo. I Nove hanno lasciato Minas Morgul.
Gandalf: I Nove?
Saruman Hanno attraversato il fiume Isen la vigilia di mezza estate travestiti da cavalieri neri.
Gandalf: Hanno raggiunto la Contea?
Saruman: Troveranno l'anello e uccideranno colui che lo porta.
Gandalf: Frodo!
Saruman [chiudendo le porte e le finestre per non far scappare Gandalf]: Non avrai pensato che un Hobbit potesse contrastare la volontà di Sauron? Nessuno può farlo. Contro il potere di Mordor non ci può essere vittoria. Noi dobbiamo unirci a lui, Gandalf. Dobbiamo unirci a Sauron. Sarebbe saggio, amico mio.
Gandalf: Dimmi, "amico": da quando Saruman il saggio ha abbandonato la ragione per la pazzia?! [iniziano a combattersi]
Saruman: Ti ho dato la possibilità di aiutarmi spontaneamente, ma tu hai scelto la via del dolore!!! [continuano a combattersi] - Legolas: Non intendi seguirlo?
Aragorn: Il destino di Frodo non è più nelle nostre mani...
Gimli: Allora è stato tutto vano, la compagnia ha fallito...
Aragorn: No se siamo fedeli l'uno all'altro, non abbandoneremo Merry e Pipino al tormento e alla morte, non finché ci resterà forza; lasciate tutto ciò che non vi occorre, viaggeremo leggeri, andiamo a caccia di orchi!
Gimli: Siiiì. - Legolas: C'è un'empia voce nell'aria.
Gandalf: È Saruman!
Aragorn: Vuole buttare giù la montagna! Gandalf, dobbiamo tornare indietro!
Gandalf: No! Losto Caradhras, sedho, hodo, nuitho i 'ruith! (In elfico: "Dormi Caradhras, calmati, fermati, trattieni la tua ira!")
Saruman: Cuiva nwalca Carnirassë! Nai yarvaxëa rasselya taltuva ñotto-carinnar! (In elfico: Svegliati, crudele Cornorosso! Possa il tuo corno macchiato di sangue cadere sulle teste dei nemici!) [Un fulmine colpisce la montagna facendo cadere la neve addosso alla compagnia dell'Anello] - Legolas: Frodo!
Frodo: Ah
Gimli: Ah
Boromir: Dobbiamo abbandonare la montagna! Verso la breccia di Rohan! Prendete la via ovest per la mia città!
Aragorn: La breccia di Rohan ci porta troppo vicini a Isengard!
Gimli: Non possiamo passare sopra le montagne. Passiamoci sotto, attraverso le Miniere di Moria.
Voci correlate
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