Formula E
campionato automobilistico per monoposto elettriche
Citazioni sulla Formula E.
Citazioni
modifica- [Nel 2017] Credo che la Formula E rimarrà sempre un'alternativa alla Formula 1. Chiedo scusa a tutti gli amanti dell'elettrico ma la F1 non ha eguali al momento. (Carlos Sainz Jr.)
- Il motorsport elettrico non funziona, non attira la gente. Non c'è rumore, non c'è passione. E non c'è nemmeno l'atmosfera. (Christian Horner)
- La cosa difficile in Formula E non è vincere – non che sia facile naturalmente – ma essere costanti. (Lucas Di Grassi)
- [Nel 2014] La Formula E è in un certo senso figlia della Formula 1. Stavamo cercando tecnologie diverse da applicare alle nostre vetture e le abbiamo trovate in Formula 1. La McLaren ha fatto il motore, la Williams le batterie, quindi c'è un collegamento tra la tecnologia impiegata sugli attuali motori di Formula 1 e la tecnologia delle nostre macchine. Noi non vogliamo sovrapporci alla Formula 1, non è la nostra idea. Vogliamo fare qualcosa di compatibile e che corra parallelamente. (Alejandro Agag)
- [«Che cosa ne pensi delle varie critiche dei fan e degli addetti ai lavori sul format della Formula E?»] La Formula E è un campionato Mondiale. La serie è davvero futuristica specialmente con le tecnologie moderne e complicate che troviamo all'interno della vettura. Per noi piloti e per i team vuol dire affrontare una grande sfida e, per esseri competitivi, ogni piccolo dettaglio è decisivo. Questa è una sfida che adoriamo. Inoltre, corriamo in dei bellissimi circuiti cittadini e nei centri delle più grandi città del mondo. Vedo un futuro radioso per la Formula E. (Maximilian Günther)
- Le auto di Formula E sono come delle Formula 3 con una batteria di 400 Kg. Sono molto lente. Sembrano attraenti solo perché corrono su queste strade strette e tortuose dei circuiti cittadini. Proprio il fatto di correre nei centri delle città è il suo grande vantaggio, un super strumento di marketing. Chiedete alla vostra ragazza se preferisce andare a Spa o a New York. È il concetto di base della Formula E, andare incontro alla gente. (Helmut Marko)
- [«In Formula E abbiamo vetture molto pesanti, con poco carico aerodinamico e scarso grip. È qualcosa che apprezzi in quanto pilota o vorresti delle auto più stabili?»] Mi piacciono entrambe le cose! È sempre una sfida. Avere delle monoposto con tanto grip sulle gomme è bello, ma anche questo tipo di vetture mi divertono tanto. In Formula E il pilota può fare maggiormente la differenza rispetto ad altri campionati, specialmente quando corriamo su un circuito [...] con tanti dossi e altre cose che non puoi simulare in anticipo. Penso che il ruolo del pilota sia molto importante e mi diverto tanto con queste vetture. Essendo elettriche sono auto molto complesse, con tanti parametri da impostare insieme alla squadra. Per quanto mi riguarda credo che sia il campionato più competitivo al momento e me lo sto godendo. (Maximilian Günther)
- [Nel 2020, «crede che sia il momento giusto perchè F1 e Formula E si parlino? Che pensino ad un campionato unico nel medio termine?»] No, non sono d'accordo. Reputo ci sia spazio per entrambi i campionati. Uno nelle città e l'altro nei tracciati. Uno elettrico, l'altro parzialmente ibrido. Sono troppo diversi, sono davvero mondi lontani tra loro. (Frédéric Vasseur)
- [Nel 2022] Non vedo il senso di questa serie. La tecnologia non ha nulla a che fare con quella che potrebbe utilizzare un'auto normale. È assolutamente inutile per l'ambiente se le batterie vengono caricate non con fonti di energia rinnovabile, ma con combustibili fossili. (Sebastian Vettel)
- Parlando in maniera sentimentale adoro le vetture vecchio stampo, a tutti piace sentire un gran frastuono da parte del propulsore e una grande potenza, è normale. La Formula E è diversa: silenziosa per ovvi motivi e meno violenta [...], però non per questo dev'essere meno affascinante; le polemiche sulla mancanza di rumore assordante da parte di un motore elettrico le trovo sterili e senza senso, significa non capire nulla del concetto di questa categoria. (Michela Cerruti)
- Penso che l'elemento chiave della Formula E è che si tratta di una piattaforma tecnologica. Se sia il futuro del motorsport o no, dipenderà dalla tecnologia. Se la tecnologia evolve nella direzione di unità motrici più efficienti, e crediamo che lo farà, allora il motorsport andrà lentamente in questa direzione. Se la tecnologia si svilupperà in altre aree, il motorsport seguirà quella strada. Il motorsport è molto legato alla tecnologia, pertanto l'obiettivo primario della Formula E è di lavorare allo sviluppo di nuove tecnologie e di unità elettriche. Queste tecnologie sono solitamente impiegate nelle competizioni prima che sulle auto stradali. La Formula E vuole essere una piattaforma di test per questa tecnologia e se avremo successo allora il futuro del motorsport seguirà questa strada. (Alejandro Agag)
- Scendere da una Formula 1 e salire su una Formula E non è semplice, diciamo che mi aspettavo potesse essere un passaggio meno complicato. Ricordo che quando sono uscito dai box per la prima volta mi è sembrato stranissimo non sentire il suono del motore, i rumori sono quelli dell'aria e dei cordoli... è tutto diverso. All'inizio ho riscontrato molte difficoltà in frenata, perché non puoi dare il classico "pestone" come in Formula 1 altrimenti si blocca tutto a causa di un sistema di ricarica della batteria, quindi bisogna prenderci la mano. La sera dopo il primo giorno di prove ero davvero confuso e spaesato, poi ci ho dormito su e già nella seconda giornata le cose sono migliorate molto. Serve un po' di adattamento [...]. (Antonio Giovinazzi)
- È scattante, frena forte grazie a pinze e dischi in carbonio, permette di staccare sotto le curve ed è pure abbastanza rapida nell'inserimento. Ma le manca il sound per sembrare "cattiva". C'è poco da fare. Ai giovani piacerà pure, ma a me un'auto da corsa priva di un vero rombo non eccita. È come ascoltare musica rock in sottofondo a volume bassissimo. Quindi una delusione? Assolutamente no. Soltanto che è un'auto diversa. Le emozioni, il piacere della guida vengono da qualcos'altro che la pura guida.
- La cosa che mi ha impressionato di più non è l'accelerazione, ma la velocità nel più assoluto silenzio. [...] Si sente solo il fruscio dell'aria contro il casco. Si va forte senza sentire rumore. Strano, no? Io per esempio non mi accorgevo di andare forte. Non avevo punti di riferimento e mancava il rumore a darmi la controprova della velocità. È una sensazione strana. Ripensandoci, ho messo a fuoco una spiegazione. Da che mondo è mondo, il nostro cervello è abituato a generare la sensazione della velocità abbinando i due sensi più importanti: vista e udito. Su un'auto da corsa o su una sportiva molto potente noi vediamo l'orizzonte scorrere sempre più in fretta e sentiamo il rombo del motore aumentare sempre di più. Poi magari aggiungeteci le vibrazioni che genera il motore e le forze fisiche che si trasmettono al corpo tramite le cinture che si stringono quando accelerate, e il gioco è fatto. Dall'insieme delle sensazioni dei due sensi fondamentali – vista e udito (se si aggiunge anche il tatto, cioé le vibrazioni, tanto meglio) il nostro cervello ricava la percezione che stiamo andando più veloci. Ma se manca l'apporto di uno di questi sensi – nella fattispecie l'udito – il nostro cervello si disorienta. Non capisce più che sensazioni trasmettere al corpo. È quello che ho sperimentato al volante della Formula E. Non mi rendevo conto che stavo andando sempre più veloce in rettifilo perché non sentivo il rombo del motore. Quando manca uno dei sensi, le tue sensazioni sono limitate.
- [Le] statistiche dimostrano quanto la Formula elettrica sia molto più imprevedibile e assai meno scontata della Formula 1. Ad ogni corsa i rapporti di forza sul campo tra le varie squadre cambiano ed è estremamente difficile pronosticare la vittoria. Questo dipende da almeno tre motivi. Primo: l'elevatissimo livello tecnico e agonistico dei piloti. [...] ci sono [...] ex piloti di F1, [...] campioni del mondo Prototipi, [...] Turismo [e] DTM (Turismo tedesco), [...] vincitori della 24 Ore di Le Mans e diversi piloti che hanno corso e raccolto successi nella GP2 (la categoria di contorno alla F1) o nelle gare per vetture GT. Non sono piloti abituati ad accontentarsi. Secondo aspetto: la Formula E è una categoria monotipo. Significa che le vetture di base sono tutte uguali tra loro; differiscono soltanto in pochi componenti, fra cui la personalizzazione del motore elettrico e la gestione di funzionamento di quest'ultimo. Perciò sono tutte estremamente competitive e non c'è in Formula E quella abnorme differenza di prestazioni fra primo e ultimo in griglia cui ci ha abituato la Formula 1. Terzo aspetto che accentua l'imprevedibilità della categoria: il fatto che si corra su circuiti cittadini, stretti e delimitati da muretti e barriere, dove difficoltà ed imprevisti sono più frequenti. Spesso un incidente o una collisione tra i piloti in testa alla gara ha condizionato il risultato.