Campo de' fiori (film)

film del 1943 diretto da Mario Bonnard

Campo de' fiori

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Anna Magnani e Aldo Fabrizi nel film

Titolo originale

Campo de' fiori

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1943
Genere commedia
Regia Mario Bonnard
Soggetto Marino Girolami
Sceneggiatura Mario Bonnard, Aldo Fabrizi, Federico Fellini, Tullio Pinelli
Produttore Giuseppe Amato
Interpreti e personaggi

Campo de' fiori, film italiano del 1943 con Aldo Fabrizi e Anna Magnani, regia di Mario Bonnard.

Frasi modifica

  • Con le donne bisogna avere pazienza. Dominarle, ma con signorilità. (Aurelio)

Dialoghi modifica

  • Elide: Se n'è annata, 'a signora.
    Peppino: Eh, l'ho visto. Tu invece stai sempre lì, sei peggio de Giordano Bruno.

Citazioni su Campo de' fiori modifica

  • Al suo secondo film, Fabrizi – dopo il tranviere – impersona un pescivendolo, cioè ancora un personaggio di immediata e schietta estrazione popolare. Stesso l'ambito produttivo di Avanti c'è posto, stesso il regista, stessa la matrice bozzettistica (ma tra i collaboratori figura Fellini). Da una vicenda tutta prevedibile e in parte melensa (il protagonista s'invaghisce d'una signora della buona società, ma ne resterà deluso e accetterà il legame con una impetuosa fruttivendola) emergono alcune sequenze di brulicante umanità. (il Farinotti)
  • Fabrizi da tramviere è diventato pescivendolo [...]: aspirando ad una vita di lusso egli s'innamora d'una donna molto fine ed elegante che un giorno viene a comprare una spigola da lui, ma una grossa delusione alla fine lo fa ricredere, e preferisce l'amore schietto della sua vicina di banco, una fruttivendola, che gli promette una vita meno brillante ma più propria alla sua condizione sociale. A parte talune incongruenze nel racconto, troppo "facili" e "gratuite" (massime nel primo tempo), gli sceneggiatori hanno risolto con naturalezza e sapore, specie nelle battute, due o tre scenette sul mercato e altre poche col piccolo Cristiano Cristiani [...]. Tutto il resto del film è dolciastro, di maniera o forzato, pur mostrando il regista Bonnard d'avere la mano pronta a manovrare e frenare l'irruenza romanesca di Fabrizi. (Francesco Callari)
  • Si intravedono elementi pre-neorealisti (le dispute al mercato, la scena con la Boratto in prigione, quelle della balia in Abruzzo). E i toni della commedia sono abbastanza lontani dagli schemi estetici dell'epoca, con accenni di critica sociale (i «borghesi» che giocano d'azzardo) e qualche divertente notazione sul maschio conquistatore. (Il Mereghetti)

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