Anonymous
film del 2011 diretto da Roland Emmerich
Anonymous
Titolo originale |
Anonymous |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito, Germania |
Anno | 2011 |
Genere | drammatico, thriller |
Regia | Roland Emmerich |
Sceneggiatura | John Orloff |
Produttore | Roland Emmerich, Larry J. Franco, Robert Léger, Christoph Fisser, Marc Weigert, John Orloff |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Anonymous, film statunitense del 2011, regia di Roland Emmerich.
Shakespeare, un inganno che dura da secoli.
Frasi
modifica- Le voci, Anne. Le voci, non riesco a fermarle, mi assalgono. Mentre dormo, mentre veglio, mentre mangio, mentre passeggio. Le dolci brame di una vergine, le travolgenti ambizioni di un cortigiano, gli infernali disegni di un assassino e le pietose suppliche delle sue vittime... solo quando metto le loro parole, le loro voci sulla pergamena si allontanano liberate. Solo allora la mia mente si placa, in pace. Diventerei pazzo se non registrassi le voci. (Edward de Vere)
- Oh amante mia, dove erri mio bene? | Oh resta e ascolta l'amor tuo che viene! || Che alto e basso bacia! | Fermati qui mio dolce cuore, | mèta è il convegno d'amore. | Questo insegna la sagacia! || Non è in futuro che si ama, | la gioia d'oggi l'oggi chiama! | Del doman la sorte è oscura, | l'indugiar non dà alcun frutto. || Quindi su, baciami tutto! | Gioventù ben poco dura. (Edward de Vere)
- Il re di Spagna, Mary di Scozia, quattro Re francesi, otto Papi... tutti mi volevano morta, ma... io sono ancora qua per merito dei Cecil, i miei cittadini comuni. (Regina Elisabetta I)
- E così, anche se la nostra storia è finita, quella del nostro poeta non lo è. Poiché il suo monumento è sempre vivente, fatto non di pietre ma di versi. Una storia che verrà ricordata finché le parole saranno fatte di respiro, e il respiro fatto di vita. (presentatore drammatico)
Dialoghi
modifica- Francesco: Perdonate, signore, ma... è saggio questo? Hanno già tentato di uccidervi una volta.
Edward de Vere: La saggezza, Francesco, è una delle qualità che io purtroppo non ho mai posseduto.
- Edward de Vere: Carina la vostra commediola, Jonson. Avete del potenziale, grande potenziale!
Ben Jonson: Grazie, Milord.
Edward de Vere: Ma la parte politica sembra aver turbato le autorità della Torre, gli uomini di mio suocero l'hanno trovata alquanto sediziosa.
Ben Jonson: La politica! il mio lavoro non ha nulla a che vedere con la politica, è solo una semplice commedia.
Edward de Vere: Dipingete i vostri superiori come idioti che riuscirebbero appena a portarsi il cibo dal piatto alla bocca se non fosse per l'abilità dei loro servitori. Tutta l'arte è politica, Jonson, altrimenti non sarebbe altro che decorazione e tutti gli artisti hanno qualcosa da dire, altrimenti farebbero scarpe, e voi non siete un ciabattino, vero Jonson? [girandosi] Francesco! [Francesco passa un manoscritto a Jonson]
Ben Jonson: Un dramma, Milord!
Edward de Vere: Che voi metterete in scena nel Benkside.
Ben Jonson: In scena?
Edward de Vere: Col vostro nome.
Ben Jonson: Col mio nome, Milord?
Edward de Vere: Be', non posso certo usare il mio, che ne dite? sono il 17º conte di Oxford, Lord Gran Ciambellano d'Inghilterra, Visconte di Bulbeck, Lord di Escare, Sandford e Buddlesmire eccetera, eccetera, eccetera..no! Io ho una reputazione da proteggere. Nel mio mondo non si scrivono commedie, Jonson, lo fa gente come voi.
- Robert Cecil: Lei [Elisabetta] non glielo perdonerà questo, Edward. Essex verrà condannato e giustiziato per tradimento. Insieme a vostro figlio. Cosa c'è? Credevate che non sapessi? Mio padre mi confidava tutti i suoi segreti. Tutti quanti. Anche se il più affascinante di tutti mi fu svelato soltanto dopo la sua morte. Lui vi odiava, Edward, però vi dette in moglie la sua unica figlia...
Edward de Vere: Voleva che suo nipote fosse Conte.
Robert Cecil: No, Edward, voleva che suo nipote fosse... Re. Elizabeth ha avuto diversi figli bastardi, Edward, non solo Essex e Southampton. Aveva 16 anni la prima volta, Bloody Mary era ancora regina, e la nostra futura regina "vergine" era in disgrazia. Nessuno le dava la minima importanza, tranne mio padre, si capisce... e quando partorì la prima volta... un maschio... mio padre lo prese, e lo nascose. Il discendente di Enrico VIII. Il trovatello, si capisce, doveva crescere da nobiluomo... John de Vere, il precedente conte di Oxford, accettò di assumersi l'incarico.
Edward de Vere: ... È UNA MENZOGNA!!!!
Robert Cecil: VOI DITE?! Perché avrebbe tanto brigato per diventare vostro tutore alla morte di vostro padre?! Lo aveva progettato! Con anni di anticipo. Insegnarvi tutto ciò che conosceva dell'arte di governare, farvi sposare sua figlia e, dopo la morte di Elizabeth, proclamare VOI... erede! E suo nipote avrebbe seguito voi sul trono. Ma non poteva assolutamente prevedere il FALLITO che voi sareste diventato!!! Come avreste fallito nella politica! Trascurato le vostre tenute fino alla bancarotta. E questo per scrivere... poesie.
- Edward de Vere: Lo sapete Jonson che la mia famiglia ha le origini nobiliari più antiche di qualsiasi altra famiglia del regno? Abbiamo combattuto a Crecy, a Bosworth Field, ad Agincourt. Quando ho ereditato il mio titolo ero uno degli uomini più ricchi che abbia mai respirato aria inglese, e all'ultimo respiro sarò uno dei più poveri. Mai una voce nel governo, mai una spada sollevata in gloriosa battaglia. Parole. Parole e nient' altro saranno la mia unica eredità. Voi solo vedete il mio teatro sapendo che è mio. Quando sento gli applausi... l'entusiasmo del pubblico... tutte quelle mani che battono so che stanno celebrando un altro uomo. Ma in quella... cacofonia di suoni mi sono sforzato di sentire solo due mani. Le vostre. Però non le ho mai sentite. Non mi avete mai detto, mai... mi avete detto cosa pensate del mio lavoro...
Ben Jonson: .... Io trovo che... le vostre parole sono le più... prodigiose mai sentite a teatro. In nessun teatro. Mai. Voi... siete lo spirito del tempo.
- Anne de Vere: Fuori di qui! Voi, i vostri amici, il vostro blasfemo teatro, avete portato solo rovina e disonore in questa famiglia.
Ben Jonson: Rovina? Disonore? Milady... Voi, la vostra famiglia, io stesso, perfino la regina Elizabeth in persona verremo ricordati solo perché abbiamo avuto l'onore di vivere quando vostro marito metteva inchiostro su carta.