This Must Be the Place
film del 2011 diretto da Paolo Sorrentino
This Must Be the Place
Titolo originale |
This Must Be the Place |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Italia, Francia, Irlanda |
Anno | 2011 |
Genere | drammatico, commedia |
Regia | Paolo Sorrentino |
Soggetto | Paolo Sorrentino |
Sceneggiatura | Paolo Sorrentino, Umberto Contarello |
Produttore | Andrea Occhipinti |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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This Must Be the Place, film del 2011 con Sean Penn e Frances McDormand, regia di Paolo Sorrentino.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Qualcosa mi ha disturbato, non lo so esattamente che cosa, ma mi ha disturbato. (Cheyenne)
- Mio padre sta morendo di vecchiaia... Una malattia che non esiste. (Cheyenne)
- La solitudine è il teatro dei risentimenti. (Mordecai Midler)
- Prima dell'inferno una sola parola ha definito la mia vita: spensieratezza. Da bambino mi piaceva guardare il cielo della Polonia, lo stesso cielo che in seguito ho visto dal campo rigato dalla striscia nera del fumo dei miei parenti; eppure questa macabra visione non mi impediva di godere della bellezza di quel cielo. Un altro pensiero mostruoso, come tutti i pensieri che gli uomini fanno all'inferno. (Diario del padre di Cheyenne)
- Prima dell'inferno c'è stata la casa, il bacio furtivo nel retro del giardino a tredici anni, l'odore e la puzza della casa, le nuvole nere, le brezze del tuono molto vicino, il rifugio del bambino, l'angolo vicino alla finestra, la coperta durante la febbre, la noia felice e i brividi di beatitudine, c'è stata in un due parole l'intimità mentale, il campo decreta la perdita dell'intimità mentale stabilendo cosi una nuova morte che respira. Ci sono molti modi di morire, il peggiore è rimanendo vivi. (Diario del padre di Cheyenne)
- Non sto cercando me stesso. Sono in New Mexico, mica in India. (Cheyenne)
- Stanotte mamma mi ha preso la mano e ha detto che il dolore non è la destinazione finale. Io ho capito solo che la gente a volte se ne va. Se ne è andato mio fratello, te ne sei andato tu. Mi senti Cheyenne? (Mary)
- Vi chiedo scusa, ma è giusto che sappiate che l'ho fatto apposta! (Cheyenne)
- Ho odiato tuo padre perché la sua ossessione per me mi ha reso la vita impossibile. Ma devo ammettere che mi ha completamente conquistato. L'inesorabile bellezza della vendetta: un'intera vita dedicata a vendicare un'umiliazione. Questa si chiama perseveranza, si chiama grandezza. (Aloise Lange)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Desmond: E figli non ne hai?
Cheyenne: No.
Desmond: Perché?
Cheyenne: Una rockstar non dovrebbe avere figli perché c'è sempre il rischio che ti venga fuori una stilista strampalata.
- Desmond: Non ce la farò mai a mettermi con Mary... eppure mi piace tanto.
Cheyenne: Il segreto è il tempo Desmond. Passa del tempo con lei, tutto il tempo che le serve, e si metterà con te, vedrai. Perché è il tempo che le lusinga... e poi il tempo dà sicurezza. Per favore non mollare con Mary, Desmond, promettimelo!
- Cheyenne: Jane? Penso di essere un po' depresso.
Jane: No. Un depresso non fa l'amore con la donna con la quale sta insieme da 35 anni come se fosse la prima volta. Tu non sei depresso.
- Cheyenne: Jane, ti posso chiedere una cosa?
Jane: Certo, tesoro. Dimmi.
Cheyenne: Perché hai lasciato che un architetto scrivesse 'cuisine' nella nostra cucina? È stupido: lo sappiamo che è la cucina.
Jane: Torna presto, ricordati che non so stare senza di te.
Cheyenne: Non è vero, ma è bello che tu me lo dica.
- Cheyenne: Tu hai dei pensieri precisi, delle idee che riesci a realizzare e meravigli la gente con queste idee e loro dicono una parola enorme, dicono artista e hanno ragione. David Byrne è un artista.
David Byrne: Ma è lo stesso che facevi tu quando suonavi!
Cheyenne: Col cazzo che è lo stesso, David, col cazzo che è lo stesso. Io ero una popstar del cazzo. E scrivevo canzonette lugubri perché erano di moda e ci si faceva un sacco di soldi. Con testi deprimenti per ragazzetti depressi e due di loro, più deboli di tutti gli altri, ci sono rimasti sotto: questo è stato il risultato! E adesso, io vado al cimitero tutte le settimane per alleviare il senso di colpa, ma col cazzo che lo allevio: così peggiora solamente. E allora mia moglie mi dice: "Ma perché non torni a suonare?" E io penso che è una stupida oppure penso che magari mi ama fin troppo e allora è stupido uguale perché come fa a non rendersi conto del disastro che si ritrova davanti? E questo è quanto, David, questo è quanto!
- Mordecai Midler: Lo conosci l'Olocausto?
Cheyenne: In modo molto generico...
Mordecai Midler: E tuo padre? Lo conoscevi tuo padre?
Cheyenne: Anche lui in modo molto generico...
- Tatuatore: Bevevi parecchio prima?
Cheyeanne: Abbastanza da decidere di smettere.
Tatuatore: Ti piacciono i tatuaggi?
Cheyenne: È la domanda che mi sono fatto prima quando ti ho visto, non lo so, non mi sono fatto un'idea precisa.
Tatuatore: Io nella vita faccio tatuaggi.
Cheyenne: Dev'essere un bel lavoro.
Tatuatore: Non è un lavoro, è un'arte!
Cheyenne: Ci hai fatto caso che ormai più nessuno lavora e che tutti invece fanno qualcosa di artistico?
- Cheyenne: Lo sai qual è il vero problema, Rachel?
Rachel: Quale?
Cheyenne: Che passiamo senza neanche farci caso dall'età in cui si dice "un giorno farò così" all'età-all'età in cui si dice "è andata così".
- Rachel: Ha paura dell'acqua... ma è un bambino forte, supera tutte le mie crisi. Tu che facevi quando avevi la mia età? Cioè, oltre a suonare che facevi?
Cheyenne: Tiravo eroina.
Rachel: Niente siringhe vuoi dire?
Cheyenne: Ho paura degli aghi.
Rachel: La paura ti salva, ti salva sempre.
Cheyenne: Ti salva sempre. Anche se bisogna scegliere una volta nella vita, anche solo una, in cui non avere paura.
Rachel: E tu hai scelto qual è quella volta?
Cheyenne: Sì. Questa volta.
- Rachel: Meglio tardi che mai.
Cheyenne: No, non è così, tardi è tardi!
- Cheyenne: Come hai fatto a entrare?
Mordecai Midler: Mi vuoi prendere per il culo, ragazzo? Nella vita non ho fatto altro che scovare stronzi nascosti negli alberghi di tutto il mondo e tu hai il coraggio di chiedere a uno come me come ha fatto a entrare in un motel turistico nello Utah?
Poi, durante l'inferno, anche noi dall'altro lato del filo spinato guardavamo la neve. E guardavamo Dio. Dio è così: una forma infinita che stordisce. Bella, pigra e ferma, che non ha voglia di fare nulla. Come certe donne che, da ragazzi, abbiamo solo sognato. (Diario del padre di Cheyenne)
Citazioni su This Must Be the Place
modifica- Nel mio mondo ideale i film non dovrebbero più prevedere le trame e dovrebbero semplicemente raccontare a tutto tondo i personaggi; tuttavia la trama nel film c'è, perché c'è ancora chi è appassionato di questa brutta cosa. (Paolo Sorrentino)
- Quando abbiamo scritto This Must Be the Place, abbiamo scritto il copione come piace a noi, cioè molto generoso, potrei dire anche impietosamente, in certe scelte, barocco. Ma a differenza della lingua media dello sceneggiatore medio italiano, che non ha lingua, ha la lingua della sceneggiatura, che non è una lingua personale: noi abbiamo una lingua. E significa poter dir tutto perché hai una lingua. Quindi il copione era un copione gonfio di allusioni, metafore, aggettivi. Ci dissero: «Guardate che questo in America non ve lo leggono neanche, perché sono abituati ad un altro tipo di scrittura», ma quando Sean Penn lo lesse ci chiamò e disse: «Finalmente ho letto una sceneggiatura entro cui, io, posso lavorare». (Umberto Contarello)
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