Storia di una capinera
film del 1993 diretto da Franco Zeffirelli
Storia di una capinera
Titolo originale |
Storia di una capinera |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia, Giappone |
Anno | 1993 |
Genere | sentimentale, drammatico |
Regia | Franco Zeffirelli |
Soggetto | Giovanni Verga (romanzo) |
Sceneggiatura | Franco Zeffirelli, Allan Baker |
Produttore | Mario Cecchi Gori, Vittorio Cecchi Gori |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Storia di una capinera, film italiano del 1993 con Angela Bettis, regia di Franco Zeffirelli.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Il male sarà sempre in agguato per tentarvi, ma ricordate sempre che uno solo è il sentiero che porta alla felicità. Voi l'avete scelto una volta, siate dunque fedeli al vostro impegno e alla vostra decisione. (Madre superiora)
- Con questo colera non si trova un pittore né per amore né per denaro. (Matilde)
- Il colera non decide dove andare o quali persone colpire. È un po' come il vento. (Matilde)
- L'unica cosa che s'impara in convento è obbedire agli ordini, e a piangere in silenzio. (Marianna)
- La madre superiora aveva ragione di metterci in guardia, ma ha sbagliato tutto. Perché non c'era Satana che ci aspettava all'esterno del convento, c'era la vita, signora, e la libertà di viverla e goderla. (Marianna)
- Voi non siete una suora, come io non sono un avvocato. Abbiamo tanta strada da fare tutti e due. (Nino)
- Davanti a un miracolo come questo, come si fa a non credere all'esistenza di Dio! (Maria) [osservando il cratere dell'Etna]
- Lei però è sempre accanto a me. Nel segreto più profondo del mio cuore. Quando si crede nell'eternità dello spirito, sentiamo, sappiamo che le persone che abbiamo amato e che ci hanno amato sono sempre con noi. (Maria) [a proposito di sua madre]
- Io ho sempre pensato che più uno cerca di coprirsi e più gli altri vogliono vedere cosa c'è sotto. (Giuditta)
- Vorrei soltanto che all'università... vorrei che ci insegnassero a dubitare di meno e a credere di più. Ci istruiscono a giudicare gli altri a persuaderli di cose alle quali spesso non crediamo neanche noi. Insomma è proprio l'opposto di quello che fai tu. (Nino) [a Maria]
- O Signore, tu che sei padrone della mia anima, ti prego salvami dalla tentazione. [...] Voglio appartenere soltanto a te. (Maria) [preghiera]
- Alla prossima estate. (Giuseppe) [brindisi]
- Sono innamorata. Mi avevano detto che l'avrei dimenticato, ma non è accaduto. Quando si ama qualcuno, come l'amo io, non lo si può dimenticare. È impossibile. (Maria)
- Giuditta sta per avere un bambino da te. Io ho vissuto solamente una fantasia, un bel sogno. Ma un figlio non è un bel sogno: è una cosa vera, una cosa benedetta. È l'unica cosa che importi. (Maria)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Giuseppe: Che cosa succede?
Contadino 1: Olio, sale e vino. Dobbiamo lavare la carrozza, signor Vizzini. È l'unica difesa contro il colera.
Contadino 2: È nella polvere, signore. Mi auguro che voi lo capite. Il colera è nella polvere fina che ognuno si porta in casa. - Giuseppe: Ti piace, Maria?
Maria: Una finestra senza sbarre! - Nino: Sapete in realtà che vorrei fare? Vorrei viaggiare. Vedere il mondo. Palermo, Napoli, Roma, Parigi! Non voglio passare cinquant'anni della mia vita seduto dietro a una scrivania, dal lunedì al venerdì.
Maria: E allora perché non viaggiate?
Nino: Perché i miei genitori, i miei genitori hanno fatto tanti sacrifici per me. Mi devo sdebitare con loro, devo riuscire con le mie forze più presto possibile. - Maria: Io sono nata per essere suora. È questo il mio destino.
Nino: Il tuo destino?! Quello che tu chiami destino, è quello che gli altri hanno prestabilito per te. - Maria: Questo mondo non è il mio mondo e mi fa paura. Anche le cose più belle mi danno tanta malinconia, perché so già che un giorno dovrò separarmene.
Nino: Tutti dobbiamo separarci dalle cose che amiamo. La vita è fatta così. Ma questo non ha mai impedito a due persone d'innamorarsi. Guarda nel tuo cuore, Maria, prima di decidere di ritornare al convento per sempre. Lo so che hai paura, non sei abituata a sentirti parlare d'amore, ma mi devi credere, Maria, sei l'unica donna che amerò nella vita. - Maria [in confessione]: E ci fu un'altra occasione. La volta che andammo sull'Etna. E... e...
Confessore: Credevo di aver sentito l'ultima di queste ridicole infatuazioni. Quello che dici è accaduto l'estate scorsa, smettila di pensarci. E rivolgi l'attenzione ai tuoi doveri verso Dio. Sei una novizia, ora, ricordatelo. Mettiti al servizio delle tue sorelle. Il lavoro ti toglierà dalla testa simili sciocchezze. Dirai tre Ave Maria. E recita l'Atto di dolore. - Teresa: Dei dottori senza cervello, per facilitarsi la vita, decisero che era epilessia. Ma è qualcosa di più semplice e immensamente più complicato.
Maria: Che cos'è?
Teresa: Ha qualcosa nel cuore che non potrà mai dimenticare. - Maria: Si può impazzire d'amore? Si può morire d'amore?
Agata: Tanto, tanto amore. Tanta, tanta luce. Tanto, tanto sole. - Nino: Forse non hai capito quanto ti amassi e quanto sia stato difficile per me cercare di non amarti più.
Maria: Non potevo capire, nessuno mi aveva detto cos'era l'amore. Io ho tanto sofferto, credimi. E non riuscivo a capire. Avevo paura, non osavo guardare in fondo al mio cuore. Non sapevo di aver trovato un tesoro... l'amore.
Nino: L'amore che provavo allora, lo terrò stretto nel mio cuore finché vivrò.
Maria: Quello che io sento per te resterà con me per sempre. Nino, una volta te l'ho detto: "Quando si ama qualcuno, quando qualcuno ama come io amo te, questa fiamma arderà nel cuore e nello spirito finché avremo vita". Sono pronta a tornare al convento. Il mio mondo è quello.
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