Pietà per chi cade

Pietà per chi cade

Amedeo Nazzari in una sequenza del film


Interpreti e personaggi
Titolo originale	Pietà per chi cade
Lingua originale	italiano
Paese	Italia
Anno	1954
Genere	drammatico, sentimentale
Regia	Mario Costa
Soggetto	Anton Giulio Majano e Domenico Meccoli (romanzo)
Sceneggiatura	Anton Giulio Majano, Mario Costa, Tullio Pinelli, Angelo Alessandro, Alberto Albani Barbieri
Amedeo Nazzari: Carlo Savelli Antonella Lualdi: Bianca Savelli Nadia Gray: Anna Savelli Andrea Checchi: Andrea Mari Massimo Serato: Livio Vanini Lída Baarová: zia Eugenia Emilio Cigoli: avvocato Marsi Lia Reiner: Gianna Carlo D'Angelo: avvocato della difesa Cesare Fantoni: avvocato dell'accusa Carlo Tamberlani: giudice Oscar Andriani: cancelliere
Doppiatori originali
Maria Pia Di Meo: Bianca Savelli Lydia Simoneschi: Anna Savelli Gualtiero De Angelis: Andrea Mari Giulio Panicali: Livio Vanini

Pietà per chi cade, film italiano del 1954 con Amedeo Nazzari, Antonella Lualdi e Nadia Gray, regia di Mario Costa.

Frasi modifica

Citazioni in ordine temporale.

Vedo chiaro in te, sai? Pietà, solo pietà. Quel po' d'affetto che c'era forse l'ho distrutto costringendoti a venire qui. (Andrea)
La musica ti protegge dal male, ti consola, ti fa dimenticare tutto. (Livio)
Di me non m'importa più niente, mi ostino a vivere per mia figlia. Anche se mi disprezza, anche se... anche se mi odia, continuerò a proteggerla, a difenderla contro chiunque. (Anna)
Non l'hai capito che qualche volta l'odio è il modo più disperato di amare? (Carlo)

Citazioni in ordine temporale.

Anna: Cerca di capire, fatti una ragione. Rinunciando a me, mi dai la prova più grande del tuo affetto.
Andrea: Del mio amore, Anna! Tu hai paura di questa parola, io no, e vorrei gridarla, se servisse a farti capire che cosa sei per me!
Bianca: Non ho più fiducia in niente.
Livio: Alla sua età? Capisco: un incubo, e da esso non ci si vorrebbe svegliare, perché la realtà è anche peggiore.

C'era nel film l'occasione di studiare con sincerità i rapporti fra genitori e figli [...], ma si è preferito lo schema caramelloso, sommario e conformista che sollecita le lacrime. (Arturo Lanocita)
Melodramma strappalacrime di basso profilo. Persino Nazzari è meno in parte del solito. Regia anonima. (il Morandini)