Philadelphia (film)
film del 1993 diretto da Jonathan Demme
Philadelphia
Titolo originale |
Philadelphia |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1993 |
Genere | drammatico |
Regia | Jonathan Demme |
Sceneggiatura | Ron Nyswaner |
Produttore | Edward Saxon, Jonathan Demme |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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Philadelphia, film statunitense del 1993 con Tom Hanks e Denzel Washington, regia di Jonathan Demme.
Nessuno voleva occuparsi del suo caso...
Finché un uomo non decise di sfidare il sistema.
Finché un uomo non decise di sfidare il sistema.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Signore e signori della giuria, dimenticate quello che avete visto in televisione e al cinema; non ci sarà nessun testimone a sorpresa, nessuno crollerà qui sul banco con una pietosa confessione. Vi verrà presentato un semplice fatto: Andrew Beckett fu licenziato. Vi verranno date due diverse motivazioni: la nostra e la loro. Sta a voi setacciare strato dopo strato la verità per riuscire a determinare quale versione sembri la più veritiera. Ci sono alcuni punti che devo provarvi, punto numero uno: Andrew Beckett era... è un brillante avvocato, un grande avvocato. Punto numero due: Andrew Beckett, colpito da un male debilitante, fece una scelta comprensibile e personale, la scelta legittima di non divulgare la notizia della sua malattia. Punto numero tre: i suoi superiori scoprirono la sua malattia, signore e signori la malattia alla quale mi riferisco è l'AIDS. Punto numero quattro: loro... si spaventarono. E presi dal panico fecero ciò che la maggior parte di noi vorrebbe fare con l'AIDS, cioè scaraventarlo, con tutti quelli che ne sono affetti, in un posto che sia il più lontano possibile da tutti noi. Il comportamento dei superiori di Andrew Beckett può sembrarvi comprensibile... per me lo è. Dopotutto l'AIDS è una malattia incurabile, mortale... ma non importa come giudicherete Charles Wheeler e suoi soci dal punto di vista etico, morale ed umano, l'unico fatto che conta è che quando licenziarono Andrew Beckett perché aveva l'AIDS essi infransero la legge. [arringa] (Avv. Miller)
- Fatto: il rendimento di Andrew Beckett sul lavoro variava da competente, sufficiente, buono, fino a volte a diventare... mediocre. E, in certe occasioni, scandalosamente incompetente. Fatto: egli afferma di essere vittima di bugie e inganni. Fatto: fu Andrew Beckett che mentì, arrivando al punto di nascondere la sua malattia ai suoi superiori. Fatto: egli riuscì perfettamente nella sua doppiezza. I miei clienti della Wyant-Wheeler non sapevano che Andrew Beckett aveva l'AIDS quando lo licenziarono. Fatto: Andrew Beckett sta morendo. Fatto: Andrew Beckett è arrabbiato; perché il suo modo di vivere, il suo comportamento sconsiderato, ha abbreviato la sua vita. E nella sua rabbia, nella sua ira si scaglia contro il mondo. E vuole che qualcuno paghi. (Avv. Conine)
- In quest'aula giudiziaria stanno tutti pensando alle tendenze sessuali, ai gusti, le preferenze sessuali, come vuole lei. Chi fa cosa a chi, e come lo fa. Voglio dire, stanno guardando Andrew Beckett e ci stanno pensando; guardano il Signor Wheeler, la Signora Conine, perfino voi, Vostro Onore... se lo stanno chiedendo. Insomma, credetemi, io so che guardano me e se lo domandano. Quindi, parliamone apertamente, usciamo allo scoperto, mettiamo una bella luce negli angoli bui. Perché questa causa non è solo sull' AIDS. Quindi cominciamo a parlare dei veri problemi di questo processo: l'odio della gente, la nostra ripugnanza, la nostra paura degli omosessuali. E di come questo clima, di odio e di paura, abbia portato all'ingiusto licenziamento di questo omosessuale in particolare, il mio cliente: Andrew Beckett. (Avv. Miller)
- Voglio dirti una cosa, Andrew. Quando ti educano come hanno educato me e la maggior parte della gente in questo paese ti assicuro che nessuno ti viene a parlare di omosessualità oppure – come dite voi – stile di vita alternativo. Da bambino ti insegnano che i finocchi sono strani, i finocchi sono buffi, i finocchi si vestono come la madre, che hanno paura di battersi, che sono... sono un pericolo per i bambini, e che vogliono solamente entrarti nei pantaloni. Questo riassume più o meno il pensiero generale, se vuoi proprio sapere la verità. (Avv. Miller)
- Fu in quel dolore che a me venne l'amore, una voce piena d'armonia dice: vivi ancora, io sono la vita... le lacrime tue io le raccolgo. Sto sul tuo cammino e ti sorreggo. Sorridi e spera io sono l'amore... (Andrew Beckett)
- Cosa sono mille avvocati incatenati al fondo dell'oceano? Un buon inizio. (Andrew Beckett) [barzelletta]
- Miguel, sono pronto. (Andrew Beckett) [ultime parole]
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Avv. Miller: Da quanti avvocati è andato prima di me?
Andrew Beckett: Nove.
- [In un bar ritrovo per avvocati]
Filko: Joe! Senti, ma allora... non è che stai cambiando parrocchia anche tu, amico?
[Risata generale]
Avv. Miller: Sì, Filko, probabilmente sto cambiando. Sono in calore... E sto cercando un fusto, non uno qualsiasi: voglio un uomo, un uomo vero, come te. Avanti, puoi dirlo a tutti... digli quello che facciamo: giochiamo ai marinai, ti ricordi? Io sono Colombo e tu sei il mozzo nel barile.
Filko: Hei, piantala! Non è divertente!
Avv. Miller: Lascia che ti dica una cosa: quelli mi danno la nausea. Ma è stata infranta una legge. La legge, almeno, te la ricordi?
- Avv. Miller: Lei è omosessuale?
Testimone: Come, scusi?
Avv. Miller: Lei è omosessuale? Su, avanti, risponda alla domanda... Lei è una checca? Lei è un finocchio, un pederasta? Un frocio, un invertito, un piglia-in-culo? Lei è un apri-chiappe, un ossobuco? Avanti, risponda alla domanda... Lei è o non è un gay?!?
- Giudice Garnett: In quest'aula giudiziaria per la giustizia sono irrilevanti le diversità di razza, credo, colore, religione e tendenze sessuali.
Avv. Miller: Con tutto il rispetto, Vostro Onore... noi non viviamo in quest'aula giudiziaria.
- Avv. Miller: Cos'è che gli piace di più del diritto?
Andrew Beckett: Il fatto che una volta ogni tanto, non sempre, ma a volte, diventi parte della giustizia. La giustizia applicata alla vita.
Citazioni su Philadelphia
modifica- Quando avevo ventun anni al cinema c'era "Philadelphia", e la giovane me pensava che Tom Hanks che ascoltava le arie d'opera fosse un cliché d'omosessualità per il grande pubblico: dai, su, il busone cui piace la Callas, potevano sforzarsi un po' di più. La me di [...] anni dopo sa che quella scena non serve a dirci l'omosessualità di Tom Hanks: il film è a due terzi, sappiamo che è gay e sappiamo che tutti i suoi guai da quello derivano, che ha preso l'Aids per quello, che l'hanno licenziato per quello, che vive con Antonio Banderas, che Denzel Washington – avvocato da due spicci, ma l'unico che fosse disposto a difenderlo – disprezza i gay. Quella scena serve perché prima abbiamo visto Tom Hanks a cena dai genitori, sappiamo che è ben nato, sappiamo che è cresciuto tra le ville della borghesia cittadina, che ha fatto un'ottima università e infatti lavorava nel più prestigioso studio legale della città; quella scena serve a far dire a Denzel Washington «non m'intendo d'opera»: quei due non sono un omosessuale e un eterosessuale, sono un nato ricco e un nato povero. (Guia Soncini)
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