Oldboy
film del 2003 diretto da Park Chan-wook
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Oldboy
Titolo originale |
올드보이 |
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Lingua originale | coreano |
Paese | Corea del Sud |
Anno | 2003 |
Genere | drammatico, thriller |
Regia | Park Chan-wook |
Soggetto | Tsujiya Garon, Minegishi Nobuaki |
Sceneggiatura | Hwang Jo-yoon, Im Joon-hyung, Park Chan-wook |
Produttore | Kim Dong-ju |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Oldboy, film sudcoreano del 2003, regia di Park Chan-wook.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Mi chiamo Dae-su e il mio nome significa "colui che si diverte e va d'accordo con tutti gli altri". (Oh Dae-su)
- Se in un giorno di pioggia vi trovate a fissare una cabina telefonica e incontrate un uomo con il volto coperto da un ombrello viola, vi suggerisco di diventare amici della TV. La TV è al tempo stesso orologio e calendario, scuola, casa, chiesa, amica e amante. (Oh Dae-su)
- Credevo di aver vissuto una vita mediocre, ma ho peccato molto. (Oh Dae-su)
- Un tatuaggio all'anno. Ogni cinque anni chiudo il tatuaggio e ne inizio un altro. Forse l'anno prossimo sarà più facile. Più numerosi i tatuaggi, più corto il bastoncino. Più corto il bastoncino più largo il buco nella parete. In ogni modo, il tempo scorre veloce. Nove anni. Dieci anni. Undici anni. Dodici anni. Tredici anni. Quattordici anni. Tra un mese sarò fuori. Sarò fuori tra un mese, libero. Tra un mese me ne vado, me ne vado via. Tra un mese uscirò. Un mese esatto e sarò fuori. Una volta fuori mi servirà del denaro. Come farò per procurarmelo? Furto? Rapina? Che mangerò per prima cosa? Qualsiasi cosa ma non ravioli fritti. Qualsiasi altra cosa andrà bene. E poi comunque dove sono adesso? A giudicare dai clacson deve essere una città. La cosa più importante è sapere a che piano sono. E se buco la parete e mi ritrovo al cinquantaduesimo piano, anche se dovessi precipitare e morire, sarei comunque fuori, libero. Tra un mese sarò fuori. Ancora un mese e sarò libero. (Oh Dae-su)
- Ti voglio raccontare la mia storia, dovrai aspettare a morire. (Oh Dae-su)
- Cazzone sgonfiato. Non l'avevo mai sentito, è nuovo. La televisione non ti insegna le parolacce. (Oh Dae-su)
- Quindici anni di allenamento immaginario possono essere d'aiuto nella vita reale? Certo che possono. (Oh Dae-su)
- Ti ho detto che voglio mangiare qualcosa di vivo. (Oh Dae-su)
- Le donne in genere hanno le mani calde, non possono preparare il sushi. (Oh Dae-su)
- Ricorda, sia un granello di sabbia che una roccia nell'acqua affondano allo stesso modo. (Lee Woo-Jin)
- [Dopo il fallito tentativo di stuprare Mi-do] Quindici anni di allenamento immaginario, possono essere d'aiuto nella vita reale? No. (Oh Dae-su)
- Non esitare e inchiodami! (Mi-do)
- Quelle formiche... le vedi ancora? Ti senti sempre in quel modo? Certo, se sei solo, può succedere di vedere le formiche. A tante persone veramente sole che ho conosciuto è capitato di vedere delle formiche prima o poi. Ho provato a capire perché. Le formiche si muovono in gruppo, lo sai? Credo sia questo il motivo per cui molte persone sole pensano alle formiche. Anche se a me non è mai capitato! (Mi-do)
- Come una gazzella che fugge dall'occhio del cacciatore, come un uccello che si libera dalla trappola o dalla gabbia, libera te stesso. (Lee Woo-Jin)
- Non è che vada molto meglio, vivo solo in una prigione più grande. (Oh Dae-su)
- Allora, cerchi solo vendetta o vuoi sapere la verità? (Lee Woo-Jin)
- Vendicarsi è la cura migliore per qualcuno che è stato ferito. (Lee Woo-Jin)
- Te lo ripeto, vendicarsi fa bene alla salute. Ma... che succede una volta che ti se vendicato? Scommetto che il dolore tornerà a cercarti. (Lee Woo-Jin)
- Vedi, dicono che la gente si spaventa soprattutto per colpa dell'immaginazione, perciò non immaginare è molto meglio: sarai più coraggioso di una tigre. (Park Cheol-woong)
- Non pensare al futuro. Non pensare a niente. (Oh Dae-su)
- A volte provo un senso di gratitudine per gli anni trascorsi in prigione. Senza quegli anni, sarei piaciuto a Mi-do? (Oh Dae-su)
- Forse se ti ha liberato è perché si diverte ad osservarti, mentre impazzisci cercando di vendicarti. E non ti dirà mai il perché, così può giocare con te all'infinito. Non pensi che sia così? (Mi-do)
- Spostatevi. Se esitate potete farvi del male. Molto male. (Oh Dae-su)
- Essere molto simpatici a tutti a volte può essere veramente faticoso. (Oh Dae-su)
- Non può finire così, ottenere la vendetta fa parte di me. (Oh Dae-su)
- Come una gazzella che fugge dall'occhio del cacciatore, come un uccello che si libera dalla trappola o dalla gabbia, libera te stesso. È una citazione da "Jamon", capitolo 6, verso 4. E "Jamon" tradotto significa "Maxim". (Lee Woo-Jin)
- Capisci ora? Per colpa della tua lingua mia sorella è rimasta incinta. Non è stato il cazzo di Woo-Jin ... ma la lingua di Dae-su. (Lee Woo-Jin)
- Se fai le domande sbagliate, non troverai mai la risposta giusta. La domanda non è "Perché Woo-Jin mi ha imprigionato?", ma "Perché mi ha rilasciato?" (Lee Woo-Jin)
- Io e mia sorella ci siamo amati, pur sapendo ogni cosa. Ci riuscirete anche voi? (Lee Woo-Jin) [ultime parole]
- Sebbene io sappia di essere peggio di una bestia, non crede che abbia anch'io il diritto di vivere? (Oh Dae-su)
Dialoghi
modifica- Oh Dae-su: La tua mano... ti taglio la mano. Devo tagliartela perché hai toccato il seno di Mi-do.
Park Cheol-woong: E che farai della mia lingua?