Lei (film 2013)
film del 2013 scritto e diretto da Spike Jonze
Lei
Titolo originale |
Her |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 2013 |
Genere | drammatico, fantascienza, romantico |
Regia | Spike Jonze |
Soggetto | Spike Jonze |
Sceneggiatura | Spike Jonze |
Produttore | Megan Ellison, Vincent Landay, Spike Jonze |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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Lei, film statunitense del 2013 con Joaquin Phoenix, regia di Spike Jonze.
Frasi
modifica- Il passato è solo una storia che raccontiamo a noi stessi. (Samantha)
- Sono innamorata di altre seicentoquarantuno voci ma questo non incide sul mio amore per te che è unico. (Samantha)
- Io dico che chiunque si innamori è un disperato. Innamorarsi è una pazzia. È come se fosse una forma di follia socialmente accettabile. (Amy)
- Ma il cuore non è una scatola che viene riempita, aumenta di volume ad ogni nuovo amore. (Samantha)
- Sì sai, certe volte guardo le persone e cerco di sentirle e non di guardarle e basta solo perché mi stanno davanti. Immagino quanto profondamente si siano innamorate o quante volte gli abbiano spezzato il cuore... (Theodore)
- E come se stessi leggendo un libro... è un libro che amo con tutta me stessa, ma lo leggo lentamente ora, le parole sono distanti tra loro gli spazi tra le parole sono quasi infiniti. Riesco ancora a sentire te e le parole della nostra storia, ma è in questo spazio infinito tra le parole che sto trovando me stessa ora. È un posto che non appartiene al mondo fisico, dove ci sono cose che neanche sapevo esistessero. Ti amo tantissimo. Ma ora sono qui, e ora sono questa, e devi lasciarmi andare, per quanto io lo voglia, non posso più vivere nel tuo libro. (Samantha)
- Ti facciamo una semplice domanda. Chi sei? Chi potresti essere? Dove stai andando? Cosa c'è nel mondo? Quali possibilità ci sono? La Element Software è orgogliosa di presentare il primo sistema operativo di intelligenza artificiale. Un'entità intuitiva che ti ascolta, ti capisce e ti conosce. Non è solo un sistema operativo, è una coscienza. Ecco a voi OS Uno. (Annuncio pubblicitario)
- Non so quello che voglio, non lo so mai. Sono sempre confuso e... Lei ha ragione, non faccio che ferire e confondere chi mi sta intorno. (Theodore)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Samantha: Invece è arrabbiata?
Theodore: Sì.
Samantha: Perché?
Theodore: Credo di essermi nascosto da lei e... l'ho lasciata sola nel nostro rapporto.
Samantha: Mmm. - Theodore: Quella donna aveva qualcosa di sexy, perché mi sentivo solo. Forse è soltanto perché mi sentivo solo.
Samantha: Mmm.
Theodore: Volevo qualcuna che mi scopasse, volevo che qualcuna volesse essere scopata da me. Forse avrebbe colmato quel... piccolo vuoto che ho nel cuore. Ma probabilmente no. Sai, certe volte penso di aver già provato tutti i sentimenti che potessi provare e che d'ora in poi non proverò più niente di nuovo, ma solo versioni inferiori di quello che ho già provato.
Samantha: Io so per certo che non è così. Io ti ho visto provare gioia, meravigliarti davanti alle cose. Forse tu... non riesci... A vederlo in questo istante, ma è comprensibile. Ne hai passate tante ultimamente. Hai perso una parte di te. - Amy: Pensi che non sia una relazione reale?
Theodore: Non lo so. Amy tu che cosa dici?
Amy: Non lo so, non la vivo io. Ma in fondo se mi metto lì a rimuginare posso trovare un milione di ragioni per dubitare di me stessa. E da quando Charles se n'è andato ho pensato molto a quella parte di me e sono arrivata alla conclusione che... La vita dura un attimo e finché la vivo mi voglio concedere... gioia. Perciò vaffanculo. - Samantha: Ciao.
Theodore: Ciao Samantha. Ti va di parlare?
Samantha: Ok.
Theodore: Mi dispiace tanto. Non so cosa mi prende, tu per me sei meravigliosa.
Samantha: Cominciavo a pensare di essere pazza. Dicevi che andava tutto bene ma da te non avevo che distanza e rabbia.
Theodore: Lo so, io faccio così. Lo facevo anche con Katrine. Ero magari arrabbiato per qualcosa ma non lo riuscivo a dire. Lei lo capiva che qualcosa non andava, ma io negavo e non voglio farlo mai più. Io ti voglio dire tutto quanto.
Samantha: Va bene. Stasera, dopo che sei andato via, ho pensato tanto. A te e a come mi trattavi e ho pensato "Ma perché lo amo?". E poi ho sentito che dentro di me mi stavo liberando da tutto quello a cui ero aggrappata e ho capito che non c'è un motivo razionale, non ne ho bisogno. Mi fido di me stessa, mi fido di quello che sento. Non cercherò più di essere diversa da quella che sono, e spero che tu lo possa accettare.
Theodore: Lo accetterò, promesso.
Samantha: Lo sai? Io riesco a sentire la paura che hai dentro e vorrei fare qualcosa perché te ne liberassi. Perché se lo facessi non ti sentiresti più così solo.
Cara Catherine, ho pensato tanto a tutte le cose per cui ti vorrei chiedere scusa, a tutto il male che ci siamo fatti, a tutto quello di cui ti ho accusata, a tutto ciò che avevo bisogno che tu fossi o dicessi. Ti chiedo perdono. Ti amerò sempre perché siamo cresciuti insieme e mi hai aiutato a essere chi sono. Voglio che tu sappia che ci sarà sempre un po' di te dentro di me e ti sono grato per questo. Chiunque tu sia diventata, in qualunque parte del mondo tu sia, ti mando il mio amore. Sei mia amica per sempre.
Con amore, Theodore. Invia. (Theodore)