Léopold Sédar Senghor
politico e poeta senegalese
Léopold Sédar Senghor (1906 – 2001), politico e poeta senegalese.
Citazioni di Léopold Sédar Senghor
modifica- Ascolta New York! ascolta la tua voce maschia di rame la tua voce vibrante | di oboe, l'angoscia ostruita delle tue lacrime piombare in grossi grumi di sangue | ascolta battere in lontananza il tuo cuore notturno, ritmo e sangue del tam-tam, tam-tam sangue e tam tam. || New York! dico New York, lascia affluire il sangue nero nel tuo sangue | che lubrifichi le tue articolazioni d'acciaio, come un olio di vita | che dia ai tuoi ponti la curva delle groppe e l'elasticità delle liane. | Ecco tornare i tempi antichissimi, l'unità ritrovata la riconciliazione del Leone del Toro e dell'Albero | l'idea legata all'atto l'orecchio al cuore il segno al senso. | Ecco i tuoi fiumi sonori di caimani muschiati e di lamantini dagli occhi di miraggio. E nessun bisogno d'inventare le Sirene. | Ma basta aprire gli occhi dell'arcobaleno d'aprile, | e le orecchie, soprattutto le orecchie, a Dio che con un riso di sassofono creò il cielo e la terra in sei giorni. | E il settimo giorno, dormì del grande sonno negro. (da A New York[1])
- Ecco che muore l'Africa degli imperi, agonia di principessa pietosa | ed anche l'Europa a cui l'ombelico ci unisce. | Fissate gli immutabili occhi sui figli vostri che ricevono ordini | che danno la vita come il povero l'ultimo suo vestito. | Fate che noi rispondiamo presente alla rinascita del Mondo | come il lievito necessario alla bianca farina. | Chi insegnerà il ritmo al mondo defunto delle macchine e dei cannoni? | Chi lancerà il grido di gioia per risvegliare i morti e gli orfani all'aurora? | Dite, chi renderà memoria di vita all'uomo dalle speranze violate? | Ci chiamano gli uomini del cotone, del caffè, dell'olio | ci dcono gli uomini della morte. | Gli uomini siamo della danza, e novella Forza è ai nostri piedi il suolo duramente percosso. (da Preghiera alle maschere[2])
- Io so che i Latini e soprattutto i Greci hanno scoperto le «idee generali»: prima e meglio di altri, le hanno messe in piena luce grazie ad un'arte nella quale l'economia dei mezzi concorreva alla loro efficacia. Io so che, per i popoli negro-africani, non esiste scuola migliore, perché, se l'educazione è sviluppo delle qualità native, essa è anche correzione dei difetti ereditari e acquisizione delle virtù contrarie.[3]
- Nel 1943, William Tubman [...] stava per rivoluzionare la Liberia, e darle non solo un ideale moderno, ma mezzi moderni per realizzarlo.
- In 1943, William Tubman [...] was going to revolutionize Liberia, and give it not only a modern ideal but modern means to achieve it.[4]
- [Alla domanda: Che cosa avete voi Africani dato al Brasile?, Senghor, in visita in Brasile nel 1964 rispose:] Un'irreprimibile vitalità che permise all'uomo brasiliano di resistere alla torpidezza e ad ogni ostacolo che qui incontrava. C'è poi il suo senso dell'amicizia, della fraternità umana che contribuì a dare alla vostra gentilezza una caratteristica tutta peculiare. C'è infine e soprattutto una visione nuova del mondo, un dinamismo creatore che distingue le arti negre dall'architettura sino alla danza, passando per la scultura, la musica e la pittura. In altre parole, il contributo del negro nelle arti consiste essenzialmente in quei simboli, in quelle immagini ritmate nelle quali si riconosce la negritudine.[5]
Poesie dell'Africa
modifica- Donna nuda, donna nera | canto la tua bellezza che passa, la tua forma che fisso nell'Eterno, | prima che il Fato geloso ti incenerisca per nutrire le radici della vita. (Donna nuda donna nera, p. 11)
- Nobiltà, non occorre essere nati nobili per avere l'andatura del cammello | o della giraffa che regge bene il confronto col leone. (Elegia degli alisei, p. 16)
- Laggiù il Capo Verde costellato di isole, frangiato di schiume e di anse | di spiagge bionde. Una ghirlanda di felicità mischiata alla dolcezza della domenica. | Signore fa' della nostra terra una domenica senza fine. | Ma domani il Capo Verde risorgerà, innalzando i suoi grattacieli bianchi ronzanti potenza, ambizione [...]. (Ritorno da Popenguine, p. 36)
- Dio ha dato la forza vitale agli animali, ai vegetali, ai minerali, agli uomini: perché essi sono. Ma questa forza ha la vocazione di crescere. Così l'esistenza si fonda sulla pre-esistenza per sbocciare in una esistenza superiore. (La negritudine, p. 60)
- La vera cultura è mettere radici e sradicarsi. Mettere radici nel più profondo della terra natia. Nella sua eredità spirituale. Ma è anche sradicarsi e cioè aprirsi alla pioggia e al sole, ai fecondi apporti delle civiltà straniere... (La negritudine, p. 63)
Citato in La letteratura negra di espressione francese
modifica- Non so che tempo fosse, sempre confondo l'infanzia e l'Eden | come mescolo la Morte e la Vita – le unisce un ponte di dolcezza. (da D'autres chants, Ethiopiques; Chevrier, p. 89)
- E poiché debbo spiegare le mie poesie, confesserò che quasi tutti gli esseri e le cose che evocano appartengono alla mia terra: qualche villaggio sperduto, i boschi, i bolong e i campi. Mi basta nominarli per rivivere il Regno dell'infanzia – e il lettore con me, spero – "attraverso le foreste di simboli". Vi ho vissuto un tempo, con i pastori e i contadini. [...] Ho dunque vissuto in quel regno, visto coi miei occhi, sentito con le mie orecchie gli esseri favolosi al di là delle cose: i Kouss nei tamarindi, i Coccodrilli, guardiani delle fonti, i Lamantini, che cantavano nei fiumi, i Morti del villaggio e gli Antenati, che mi parlavano, mi iniziavano alle alterne verità della notte e del giorno. (dalla postfazione a Ethiopiques; Chevrier, p. 94)
- In Africa Nera non ci sono frontiere, neppure tra la vita e la morte. Il reale acquista il suo spessore, diventa realtà spezzando il rigido involucro della ragione logica, soltanto allargandosi alle dimensioni estensibili del reale. (p. 97)
- Noi siamo gli uomini della danza, i cui piedi | riprendono vigore colpendo il suolo duro. (da Prière aux masques, Chants d'ombre; Chevrier, p. 142)
Citato in Nuova poesia negra
modifica- Nella poesia africana l'immagine non è un'equazione, ma un'analogia, un'immagine super-reale. Un oggetto non significa ciò che rappresenta, ma ciò che suggerisce, o ciò che crea. Ogni idea è un'immagine, e l'immagine non è un'equazione, ma un simbolo, un ideogramma. (p. 106)
- Le idee di Bolamba sono i grandi temi della negritudine; ove si mescolano la luna il sole il fulmine il coccodrillo il serpente, il sogno e il desiderio, la danza e la morte. In questo mondo trasparente non c'è soluzione di continuità tra la conchiglia e la stella. Il poeta è rimasto negro e bantù. Le sue poesie sono eruzioni di immagini con una sintassi di sovrapposizione che polverizza la sintassi stessa, e spesso, come nella poesia popolare negra, le immagini sorgono nominando semplicemente le cose, alla sola condizione che siano ritmate. (p. 130)
- Dolcezza delle sue labbra di fragola, densità del suo corpo di pietra, dolcezza del suo sapore di pesca | Il suo corpo terra profonda aperta al nero seme. | Lo spirito germoglia sotto l'inguine nella matrice del desiderio | Il sesso è un'antenna al centro del Multiplo ove s'intrecciano dei messaggi folgoranti. (da Elegia di mezzanotte, p. 181)
- Donna nuda, donna scura! | Olio che nessun vento increspa, olio calmo dai fianchi d'atleta, dai fianchi dei principi del Mali | Gazzella dalle giunture celesti, le perle sono stelle sulla notte della tua epidermide. | Delizie di giuochi dello spirito, i riflessi dell'oro rosso sulla tua pelle marezzante. | All'ombra dei tuoi capelli, si rischiara la mia angoscia al vicino brillare dei tuoi occhi. || Donna nuda, donna nera! | Io canto la tua beltà che passa, forma che fisso nell'eterno | Prima che il destino geloso non ti riduca in cenere per nutrire le radici della vita. (da Donna nera, p. 186)
Citazioni su Léopold Sédar Senghor
modifica- A suo avviso l'Africa rappresenta innanzitutto una comunità culturale, da lui definita con il termine di africanité, la cui principale caratteristica è la passion dans les sentiments. Oltre a questa comunanza culturale, la base dell'unità africana è notre situation commune de pays sous développés. L'unità appare indispensabile alla realizzazione di uno sviluppo economico che restituisca all'Africa quella piena dignità umana negata e mutilata dal colonialismo. (Ryszard Kapuściński)
- Se riunisce in una comune ammirazione Claudel e i griots del suo paese, Saint-John Perse e i Menestrelli americani, è perché ha una concezione ecumenica dell'uomo e vuole che nessuna ricchezza vada sprecata. Come, in politica, ha saputo sempre mantenersi sulla cresta dell'onda, ed è riuscito e si tiene a galla grazie alla sua doppia cultura. (Armand Guibert)
- Senghor è sfuggito a quella che sembra una dura regola del continente. Prodotto al tempo stesso della società africana e della cultura francese, occidentale, Senghor non è il mostruoso risultato di una manipolazione genetica: al contrario è stato un saggio, democratico presidente del Senegal. (Bernardo Valli)
- Solidi vincoli d'amicizia mi legano al presidente Senghor. Capo di Stato di prestigio internazionale, ottimo amministratore, Léopold Sedar Senghor è un maestro della lingua francese e un autentico poeta. Ho parlato a lungo con lui della «negritude», vera e propria dottrina di sintesi culturale. (Mohammad Reza Pahlavi)
Note
modifica- ↑ In Poemi africani, a cura di C. Castellaneta e E. de Poli, Rizzoli, Milano, 1971; citato in Salvatore Guglielmino, Civiltà letterarie straniere, Sintesi storico-letteraria, Antologia, Testimonianze, Zanichelli, Bologna, Antologia, p. A504.
- ↑ In Poeti dell'Africa nera, a cura di Cristina Brambilla, Carucci, 1958, pp. 29-30; in Ulla Schild, Storia della letteratura africana, (Letteratura Universale, vol. 45), supervisione di Janheinz Jahn, Fratelli Fabbri Editori, Milano, p. 51.
- ↑ Dal saggio Vue sur l'Afrique noire, ou assimiler, non être assimilés, 1945, in seguito ristampato in Liberté I. Negritude et humanisme, Parigi, 1964, p. 67. Citato in Italo Lana e Armando Fellin, Civiltà letteraria di Roma antica, vol. I, p. 16; in Italo Lana e Armando Fellin, Civiltà letteraria di Roma antica, Casa Editrice G. D'Anna, Messina-Firenze, 1973, vol. I, p. 13.
- ↑ Citato in D. McBride, Missions for Science: U.S. Technology and Medicine in America's African World, Rutgers University Press, 2002, p. 174, ISBN 0813530679
- ↑ Citato in Poeti e Poesia, Rivista internazionale, Anno 4 – n. 3 – Dicembre 2000, Pagine, Roma, p. 79.
Bibliografia
modifica- Jacques Chevrier, La letteratura negra di espressione francese, traduzione di Sergio Zoppi, Società Editrice Internazionale, Torino, 1986. ISBN 88-05-03887-3
- Nuova poesia negra, versioni e introduzione di Maria Grazia Leopizzi, Guanda, Parma, 1961.
- Léopold Sédar Senghor, Poesie dell'Africa, Giovane Africa Edizioni, Pontedera, 2011. ISBN 978-88-97707-08-0
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