Giotto

pittore e architetto italiano del XIV secolo

Giotto di Bondone (1267 ca. – 1337), pittore e architetto italiano.

Firenze: statua di Giotto di Giovanni Dupré

Citazioni su Giotto modifica

  • Anche da un altro aspetto Giotto può essere considerato come l'avversario della tradizione inaugurata da Nicola Pisano. Secondo questo grande emancipatore e gli scolari suoi, le regole dell'iconografia sacra dovevano cedere al capriccio dell'artista: essi intravedevano fin d'allora la teoria dell'arte per l'arte. (Eugène Müntz)
  • Credette Cimabue ne la pittura | tener lo campo, e ora ha Giotto il grido, | sì che la fama di colui è scura. (Dante Alighieri, Divina Commedia)
  • Et hic nota, lector quod poeta noster merito fecit commendationem Giotti, ratione civitatis, ratione virtutis, ratione familiaritatis [...] Giottus adhuc tenet campum, quia nondum venit alius eo subtilior, cum tamen fecerit aliquando magnos errores in picturis suis, ut audivi a magnis ingeniis...
Il nostro poeta [Dante] giustamente fa l'elogio di Giotto a causa della sua città, del suo talento, della loro amicizia [...] Giotto è sempre il primo, anche se talvolta furono riscontrati gravi errori nelle sue opere, come ho sentito dire da grandi esperti. (Benvenuto da Imola)
  • Fu dignissimo in tutta l'arte, ancora nella sua arte statuaria. (Lorenzo Ghiberti)
  • Giottus, non solum illustris fame decore antiquis pictoribus comparandus, sed arte et ingenio preferendus, in pristinam dignitatem nomenque maximum picturam restituit.
Giotto, che dovrebbe non soltanto essere paragonato agli antichi per lo splendore della sua fama, ma dovrebbe essere posto al di sopra di essi per il suo talento, riportò la pittura all'antica dignità e al vecchio prestigio. (Filippo Villani)
  • Giotto mentre nulla apprese da Duccio [di Buoninsegna] e dai primitivi senesi, dall'arte e di Nicola e di Giovanni Pisano e più forse dalle opere dei pittori e mosaicisti romani e dalla scuola del Cavallini, derivò impulso ad ingrandire il suo stile. Gli è che se in diversi punti d'Italia cominciavano nella seconda metà del secolo XIII, spontaneamente ad aprirsi i nuovi germi al sol nuovo della rinascenza, solo in Firenze furono potentemente fecondati dal genio di Giotto. (Alessandro Chiappelli)
  • Giotto rimutò l'arte del dipingere di greco in latino e ridusse al moderno; ed ebbe l'arte più compiuta che avessi mai più nessuno. (Cennino Cennini)
  • Io so, come diceva Pasolini, so e so perfettamente che potrebbe esserci un presidente della repubblica che corrisponde a quello a cui nessuno può dire di no, perché che cos'è che è considerato e ammirato in Italia da tutto il mondo, conosciuto? Bersani? Grillo? Berlusconi? No, Donatello, Giotto, Michelangelo, Brunelleschi, Verdi, Mozart e Da Ponte. (Vittorio Sgarbi)
  • Ma ecco d'un tratto Giotto, rompendola con quella tradizione [bizantineggiante], guardare alla vita che gli turbina intorno, e quella vita esprimere e rappresentare nelle sue tavole e nei suoi affreschi, sia che nella Madonna dell'Accademia egli dia per la prima volta alla Madre Divina un corpo, che appare rigoglioso sotto la veste ed il manto, ed uno sguardo umano; sia che nei Crocifissi numerosi – anche se tutti non li eseguì, certo ne diresse la esecuzione – pieghi dolorosamente il capo del martire in uno spasimo appena contenuto più forse per uno squisito senso di misura che per un rispetto alla divinità. (Nello Tarchiani)
  • Pictor nostri evi princeps. (Francesco Petrarca)
Il pittore che detiene il primato della nostra epoca.
  • Meritamente una delle luci della fiorentina gloria dir si puote. (Giovanni Boccaccio)
  • Per tornare a Cimabue, oscurò Giotto veramente la fama di lui, non altrimenti che un lume grande faccia lo splendore d'un molto minore. (Giorgio Vasari)
  • Quando Giotto tiene il campo nella pittura, gli storici ne additano i contemporanei come scolari, e non s'accorgono che s'egli a tutti lor sovrasta, non è men vero che molti sursero da lui indipendenti e forse sovente senza aver conoscenza delle opere sue. (Marco Minghetti)
  • Vi prego di credermi sulla parola se vi dico che Giotto era un autentico etrusco-greco del XIII secolo benché convertito alla religione di San Francesco piuttosto che a quella di Ercole, ma, quanto a dipingere, era proprio il vecchio etrusco di sempre. (John Ruskin)

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