Gian Maria Volonté
attore italiano (1933-1994)
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Gian Maria Volonté (1933 – 1994), attore italiano.
Citazioni di Gian Maria Volonté
modifica- Io accetto un film o non lo accetto in funzione della mia concezione del cinema. E non si tratta qui di dare una definizione del cinema politico, cui non credo, perché ogni film, ogni spettacolo, è generalmente politico. Il cinema apolitico è un'invenzione dei cattivi giornalisti. Io cerco di fare film che dicano qualcosa sui meccanismi di una società come la nostra, che rispondano a una certa ricerca di un brandello di verità. Per me c'è la necessità di intendere il cinema come un mezzo di comunicazione di massa, così come il teatro, la televisione. Essere un attore è una questione di scelta che si pone innanzitutto a livello esistenziale: o si esprimono le strutture conservatrici della società e ci si accontenta di essere un robot nelle mani del potere, oppure ci si rivolge verso le componenti progressive di questa società per tentare di stabilire un rapporto rivoluzionario fra l'arte e la vita.[1]
- Tu pensa a dove vuoi mettere la cinepresa, al personaggio ci penso io.[1]
- L'attore può portare un grande contributo linguistico al film senza per questo sottrarre nulla all'autonomia e alla libertà di espressione dell'autore.[1]
- Noi speriamo in un mondo che riesca a migliorare la qualità della vita di tutti: l'ambiente, la possibilità di conoscere, la possibilità di comunicare e di informare. E, soprattutto, la possibilità di eliminare tutto quello che è oggetto per distruggersi come le armi, le guerre, la pena capitale. Ed io credo che già quello sarebbe un grande cambiamento.[2]
Citazioni su Gian Maria Volonté
modifica- Con Gian Maria c'è stato un amore non corrisposto. Aveva un carattere aspro. Non mi amava: accettò il film "Porte aperte" perché voleva interpretare il libro di Sciascia. Sul set litigammo molto e fu durissimo, ma se oggi sono un regista "forte" lo debbo a lui e alle risse verbali. (Gianni Amelio)
- Era un grandissimo attore, e un uomo estremamente sensibile, pronto a fare qualsiasi sacrificio per le cause e i film in cui credeva. (Carlo Lizzani)
- Ha regalato se stesso ai personaggi che ha interpretato, e ce li ha lasciati. Riscoprirli è una lezione di cinema, di vita, di rigore. Ne abbiamo bisogno. (Carla Gravina)
- Ho lavorato sempre bene con Volonté. Mi ha molto convinto in alcuni film, Lucky Luciano e Cristo si è fermato a Eboli. Ma anche in altri, Il caso Mattei per esempio, ha movimenti stupefacenti che confermano la sua ricchezza di mezzi espressivi, la sua profondità di attore. (Francesco Rosi)
- Non ho mai avallato «amori pubblicitari». Gli unici, veri, sono appunto quelli con Volonté e Delon. Un ragazzo d'oro, Gian, ma poi è arrivato Delon... (Mireille Darc)
- Mentre giravo mi accorsi che una delle due guardie che gli stavano accanto, piangeva. Fermai tutto e quella comparsa mi bisbigliò "A dottò, me scusi, ma 'sto Volontè me commuove davvero". (Giuliano Montaldo sulle riprese di Sacco e Vanzetti, frammento di un'intervista pubblicato sul sito ufficiale dell'attore.)
- È stato, e resta, uno dei più grandi attori del cinema mondiale. (Francesco Rosi, citato in Un attore contro: Gian Maria Volonté)
- Posso dirvi che, vedendo Gian Maria Volonté, capirete cosa vuol dire il mestiere dell'attore. (Giuliano Montaldo, citato in Un attore contro: Gian Maria Volonté)
- Era dolce, era radicale, era... era... impenetrabile. Ma era sempre un altro. (Margarethe von Trotta)
- Abbiamo preso un autobus per arrivare a Florina, passando per Skopje. Gian Maria è seduto in fondo da solo. Beveva e cantava. Io penso che abbia cantato tutte le canzoni che conosceva da avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa. Ho sentito tutte le canzoni che conoscevo della sinistra italiana. Ma credo che ci fosse qualcosa che non era vera gioia, sembrava come un addio. (Theo Angelopoulos)
Note
modificaFilm
modifica- Per un pugno di dollari (1964)
- Per qualche dollaro in più (1965)
- L'armata Brancaleone (1966)
- Quien sabe? (1966)
- I sette fratelli Cervi (1968)
- Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970)
- La classe operaia va in paradiso (1971)
- Sacco e Vanzetti (1971)
- Il caso Mattei (1972)
- Sbatti il mostro in prima pagina (1972)
- Il caso Moro (1986)
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