Galileo (film 1968)

film del 1968 diretto da Liliana Cavani

Galileo

Immagine Galileo (1968) Cyril Cusack.png.
Titolo originale

Galileo

Lingua originale italiano
Paese Italia, Bulgaria
Anno 1968
Genere biografico, drammatico, storico
Regia Liliana Cavani
Sceneggiatura Tullio Pinelli, Liliana Cavani, Fabrizio Onofri
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Galileo, film italo-bulgaro del 1968 con Cyril Cusack, regia di Liliana Cavani.

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Cremonini: Se dovessi dar retta ai miei occhi, direi che non avete torto, ma poiché il grande Aristotele ha detto il contrario, penso che ci siano buone ragioni per dubitare anche dei nostri stessi sensi.
    Galileo: Ditemi, professore, è vero o no che il caldo e il freddo li sentite con i vostri sensi e non chiedete ad Aristotele se dovete coprirvi?
    Cremonini: Galilei, volete prendermi in giro?
    Galileo: Non ci penso nemmeno. Ma ditemi un po': quando un vestito vi è diventato stretto, non ve ne fate un altro più largo?
    Cremonini: Ma cosa c'entrano adesso i vestiti?
    Galileo: E lo stesso avviene nella scienza: una teoria la usiamo finché non ci accorgiamo che è diventata troppo stretta e non si adatta più alle nuove esigenze.
  • Sacerdote [in confessionale]: Come posso assolvervi se continuate ad affermare che i teologi della Santa Inquisizione hanno torto e solo voi ragione? Pensate che i vostri giudici siano tutti degli incompetenti? Oppure che vogliono prendersi gioco di voi?
    Galileo: No, non so niente, non capisco più niente.
    Sacerdote: Voi non avete fede.
    Galileo: Perché? Sono un uomo di fede.
    Sacerdote: La prima virtù dell'uomo di fede è l'umile sottomissione, la piena obbedienza alla Chiesa.
    Galileo: Sì, ma, padre, io... io ho bisogno di capire, vi pare?
    Sacerdote: Voi volete capire troppe cose.

Citazioni su Galileo

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  • Imperniato sul tema del dialogo e del conflitto (tra uomo di cultura e autorità; tra il credente e la Chiesa o, meglio, gli uomini che la rappresentano; tra la Curia e la chiesa conciliare), nonostante le rigidità didattiche e le secche illustrative, il film brucia quasi completamente gli schemi convenzionali del cinema biografico e trasforma la ricostruzione del passato in azione presente. È, insieme, la tragedia di un uomo in anticipo sui tempi e la storia di una ingenuità. (il Morandini)
  • Nella lettura della Cavani, Galileo diventa un campione della Chiesa rinnovata del Concilio vaticano II, che si oppone al vecchiume della curia reazionaria. Un atto di accusa contro l'arroganza del potere, didascalico nell'esposizione, televisivo nel ritmo, ma con una buona descrizione dell'universo papalino e un protagonista all'altezza. (Il Mereghetti)

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