Erica Jong

scrittrice, saggista e poetessa statunitense
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Erica Jong (1942 – vivente), scrittrice, saggista, poetessa ed educatrice statunitense.

Erica Jong (2013)

Citazioni di Erica Jong

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  • Che sia benedetta la moda che ci mantiene volubili e leggeri, quando vogliamo essere profonde.[1]
  • 1) Eliminare i sensi di colpa; 2) non fare della sofferenza un culto; 3) vivere nel presente (o almeno nell'immediato futuro); 4) fare sempre le cose di cui si ha più paura (il coraggio s'impara a gustare col tempo); 5) fidarsi della gioia; 6) se il malocchio ti fissa, guardare da un'altra parte, 7) prepararsi ad avere 87 anni.[2]
  • [Su Cinquanta sfumature di grigio] È la storia di Cenerentola riscritta con l'aggiunta delle scene sadomaso. La ragazza diciottenne, per di più vergine, che si innamora del principe azzurro, che le regala qualunque cosa in cambio di un po' di bondage.[3]
  • [Su Fernanda Pivano] Nanda vivrà per sempre nel mio cuore e nei miei ricordi. È stata per me una seconda madre – una madre per i miei romanzi, una madre che mi voleva bene, che non mi attaccava ma mi spronava e mi dava consigli con gentilezza, cercando di rendere migliori i miei libri.[4]
  • Un consiglio è quella cosa che si chiede quando si sa già la risposta ma si preferirebbe non saperla...[5]

Introduzione all'Opera, o menù del Festino
Io FANNY Hackabout-Jones, avendo avuto in sorte una vita longeva, il che fa impallidire, fin quasi a renderli insignificanti, gli eventi ancor più foschi occorsi in gioventù – ovvero fa apparire i medesimi in luce di commedia – mi accingo a scrivere questa Storia della mia Vita e delle mie Avventure a mo' di testamento per la mia unica figlia, Belinda.
Ho già, in altri documenti, lasciato a questa eccellente Giovinetta le mie case, i miei poderi, i miei gioielli, la cura dei miei cani, dei miei cavalli e animali domestici, e purtuttavia sono convinta che la presente Storia avrà per lei, maggior valore che non abbiano tutte le ricchezze da me in vita accumulate, sia mediante la mia penna, sia mediante la persona mia. Ché, se non è facil cosa nascer Uomo, in questa valle di lagrime, ancor più difficile assai è nascervi Donna. Credo però di aver, io, prosperato a dispetto di questo capriccioso Destino – o magari grazie a esso – e, allora, qual miglior eredità posso lasciare alla mia dilettissima Belinda, se non un pieno e veritiero resoconto di questa mia vicenda, che sì spesso è stata da altri distorta, o con intento di calunnia, o per cavarne scandalosi romanzi, lascive commedie o poemi bizzarri?

Citazioni

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  • Alcuni considerano il vizio una virtù come se il vizio ben fatto fosse esso stesso virtù, mentre una virtù mal fatta fosse l'essenza del vizio.
  • Acquistar saggezza in questo mondo spesso significa tener chiusa la bocca e non tirar fuori quel che si sa se non al momento giusto.
  • C'è chi scambia l'amicizia per compassione e non vuole accettare aiuto per paura di passare per debole.
  • Il coraggio è l'unica magia che val la pena di possedere.
  • L'orgoglio è del cervello, non del cuore.
  • La ricchezza non è altro che un olio che permette alle ruote del mondo di girare.
  • Le paure sono più sonore di qualunque altro pensiero.
  • Le persone di poco carattere conoscono solo due comportamenti: o disprezzo o servilismo.
  • Lo spirito è in parte congenito, in parte si plasma: e sei tu, ricordalo bene, l'artefice della tua Anima.
  • Manifestiamo l'amore che proviamo per un amante sul corpo di un altro.
  • Molti uomini desiderano porsi al di sopra delle donne perché non riescono a stare al pari cogli uomini.
  • Nessuno stato è così simile alla pazzia da un lato, e al divino dall'altro quanto l'essere incinta. La madre è raddoppiata, poi divisa a metà e mai più sarà intera.
  • Non esiste peggior pazzo di chi non nutre alcun dubbio sulle sue convinzioni.
  • Quanti si ritengono miserevoli odiano tenacemente quelli che vorrebbero attrarli nella cerchia dei felici.
  • Sanno bene le donne che esse spesso fioriscono nonostante i loro uomini, piuttosto che grazie ad essi.
  • Il problema è che se non rischi nulla, rischi ancora di più.

Paracadute & baci

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  • [...] la vita è un viaggio verso la fiducia in se stessi.
  • Vola verso quel compleanno reduce da un convegno amoroso con il suo disc jockey dallo spinello facile, l'unico uomo che abbia mai incontrato genuinamente interessato a dar piacere unicamente alle donne – nonostante riesca a farselo venire duro solo a intermittenza. È il Conte del Cunnilingius, il signore della Leccata, il viceré della Fica Bollente. È l'unico uomo che Isadora abbia mai conosciuto – compreso Josh – che capisca il ritmo dell'orgasmo femminile e non commetta il peccato mortale di smettere di leccare non appena comincia l'ondata di piacere.
  • Ora, in un improvviso scoppio di gioia, in un improvviso desiderio di scacciare il fantasma di Josh, il fantasma del nonno, il fantasma del libro non scritto, Isadora infila maliziosamente le dita nella tazza di guacamole, le passa sull'uccello di Erroll, e comincia a leccare: una leccatina, poi un'altra, poi una pausa, il supplizio di Tantalo. Erroll geme ed inarca la schiena, emettendo suoni e parole d'amore e gratitudine. Nonostante l'erba, basta che Isadora glielo prenda in bocca e gli viene subito duro. "Ti amo, ti amo, ti amo", geme Erroll, e Isadora, contenta di non dover sussurrare dolci parole senza senso perché ha la bocca piena di uccello e di avocado, ricomincia a chiedersi cosa succede, cosa ci fa lei lì con Erroll. Le piace davvero far pompini, oppure le piace la sensazione di potere che le dà il fatto di saper fare pompini magistrali? Cosa vuole in realtà? L'Oscar del pompino?
  • Non solo, l'unica volta in cui questa si decise a fargli un magistrale pompino, venne ricompensata con un: "Memorabile arpeggio, o dovrei dire cadenza?" "Perché non lo chiami pompino come tutti?" chiese Isadora, irriverente. "Un pompino resta un pompino, comunque lo chiami."
  • Nessuna donna nata in questo mondo è immune ai piaceri della bontà. Si nasce alla bontà: è la nostra primogenitura. Solo molta grinta e un'ostinazione incrollabile ci spingono a esigere il diritto alla cattiveria – perché sappiamo che solo in questo modo possiamo diventare persone – non figli o nipoti, ma individui, e possibili artiste.

Paura di volare

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IN VIAGGIO VERSO IL CONGRESSO DEI SOGNI
OVVERO LA SCOPATA SENZA CERNIERA

C'erano 117 psicanalisti sul volo della Pan American per Vienna e io ero stata in analisi da almeno sei di loro. E ne avevo sposato un settimo. Dio solo sa se dovevo ringraziare l'inettitudine degli spremicervelli in generale o la mia splendida, irriducibile resistenza all'analisi, ma sta di fatto che avevo ancora paura di volare, più di quando erano cominciate le mie avventure psicanalitiche, qualcosa come tredici anni prima.
Mio marito mi afferrò terapeuticamente la mano al momento del decollo.
"Cristo... è di ghiaccio," disse. Eppure dovrebbe conoscere i sintomi alla perfezione, visto che m'ha tenuto la mano un mucchio di volte in circostanze analoghe.

Citazioni

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  • "La storia del mondo attraverso i gabinetti" [...] "un poema epico???" [...]
    Inglesi:
    Il gabinetto inglese come ultima spiaggia del colonialismo.
    Tedeschi:
    I gabinetti tedeschi osservano le differenze di classe. In terza classe : carta ruvida e scura. In prima classe: carta bianca. Chiamata Spezial Krepp (non c'è bisogno di tradurre). Ma i gabinetti tedeschi sono unici al mondo, grazie al piccolo palcoscenico (tutto il mondo è un palcoscenico) sul quale cade la merda. [...] Gente che riesce a costruire gabinetti del genere è capace di tutto.
    Italiani:
    Spesso si è in grado di leggere qualche articolo del Corriere della sera prima di pulirsi il sedere con le notizie. Ma in generale in Italia l'acqua scorre veloce e la merda sparisce prima che faccia in tempo a balzare in piedi e girarsi a guardarla. Per questo gli italiani sono grandi artisti. I tedeschi hanno già la merda da guardare. In mancanza di questo passatempo, gli italiani hanno pensato di scolpire e dipingere.
    Francesi:
    [...] Nei gabinetti francesi la luce si accende solo quando si chiude a chiave la porta.
    Per qualche ragione non riesco a spiegarmi la letteratura e la filosofia francesi in termini dell'approccio francese alla merde.
    Giapponesi:
    Accovacciarsi è un fatto fondamentale nella vita orientale. La tazza è nel pavimento. Tutt'intorno decorazioni floreali. Tutto questo ha a che fare con lo Zen (Cf. Suzuki.) (p. 37-38)
  • Il guaio degli uomini sono gli uomini. Il guaio delle donne sono gli uomini.
  • "Una fantasia è solo una fantasia, e tutti hanno fantasie. In realtà soltanto gli psicoanalisti agiscono le loro fantasie; la gente normale non lo fa." (p. 52)
  • [...] il sesso è tutto nella testa. Battiti del polso e secrezioni non hanno niente a che fare col sesso. È per questo che tutti i best-seller sul sesso non valgono un cazzo. Insegnano alla gente a scopare con i genitali, non con la testa. (p. 53)
  • Dagli albori della storia fino a oggi i libri sono stati scritti con lo sperma, non col sangue mestruale. (p. 38)
  • La soluzione finale proposta dal sogno nazista: un mondo senza ebrei e senza maschi. (p. 87)
  • Il matrimonio ha dei lati buoni ma ne ha anche parecchi di cattivi. I lati buoni del matrimonio erano per lo più buoni al negativo. (p. 113)
  • Il mondo è una giungla piena di animali da preda: cerca di mangiare più in fretta degli altri.
  • Bigamia vuol dire un marito di troppo, monogamia anche.[6]
  • Gli uomini hanno sempre detestato i pettegolezzi delle donne perché sospettano la verità: le donne prendono le misure e fanno paragoni. (2014)

Incipit di Come salvarsi la vita

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Ho lasciato mio marito il giorno del Ringraziamento.[7]

  1. Da Ballata di ogni donna, traduzione di Tilde Riva, Bompiani, 2014.
  2. Da Come salvarsi la vita, Bompiani, 1977.
  3. Da un'intervista rilasciata al Washington Post; citato in Paolo Mastrolilli, Erica Jong torna, e se la prende con E. L. James, colpevole di aver scritto la serie anti femminsta di Grey, La Stampa.it, 10 settembre 2015.
  4. Da Nanda per noi, traduzione di Maria Sepa, Corriere della Sera, 22 agosto 2009, p. 33; disponibile in arte.it.
  5. Da Come salvarsi la vita, traduzione di Marisa Caramella, Bompiani, 2014.
  6. La citazione (con "moglie" al posto di "marito") viene spesso attribuita a Oscar Wilde, ma non vi sono evidenze a sostegno di tale attribuzione. La citazione è apparsa in varie forme, sempre in maniera anonima tra fine Ottocento e inizio Novecento, le più simili a quella riportata appaiono nel libro Light Interviews with Shades (1922) e in The Literary Digest di New York (1929). Erica Jong nel suo libro Paura di volare del 1973 ha proposto una variante della citazione sostituendo la parola "marito" a "moglie" e ha probabilmente contribuito alla diffusione dell'aforisma.
  7. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia

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  • Erica Jong, Fanny (Fanny: Being the True History of the Adventures of Fanny Hackabout Jones), traduzione di Pier Francesco Paolini, Bompiani 1982.
  • Erica Jong, Paracadute & baci (Parachutes & kisses), Bompiani, 2014.
  • Erica Jong, Paura di volare (Fear of Flying), traduzione di Marisa Caramella, Valentino Bompiani & C. 1975; Bompiani, 2014.

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