Coco

film d'animazione del 2017 diretto da Lee Unkrich

Coco

Immagine Disney's Coco logo.png.
Titolo originale

Coco

Lingua originale inglese e spagnolo
Paese Stati Uniti d'America, Messico
Anno 2017
Genere animazione, fantastico
Regia Lee Unkrich
Soggetto Lee Unkrich, Adrian Molina, Jason Katz e Matthew Aldrich
Sceneggiatura Adrian Molina e Matthew Aldrich
Produttore Darla K. Anderson e John Lasseter
Doppiatori originali
Doppiatori italiani
Note
  • Vincitore di 2 premi Oscar (2018):
    • Miglior film d'animazione
    • Miglior canzone (Remember Me)

Coco, film d'animazione statunitense del 2017, regia di Lee Unkrich.

Mi sento vittima di un sortilegio, un castigo che risale a prima che io nascessi: ecco, tanto tempo fa c'era una famiglia. Il papà era un musicista, tutti insieme cantavano, ballavano, la vita gli sorrideva. Ma egli aveva un sogno: suonare in tutto il mondo, così un giorno partì con la sua chitarra e non torno più. E la mamá non aveva tempo per piangere quel musicista giramondo. Dopo aver bandito tutta la musica dalla sua vita trovò il modo di mantenere sua figlia. Si rimboccò le maniche e imparò a fabbricare scarpe. avrebbe potuto creare dolciumi, o fuochi d'artificio, o costumi da lottatore luccicanti, ma no, lei scelse le scarpe. Poi insegnò il mestiere a sua figlia e in seguito anche al suo genero e finì per coinvolgere i nipoti, e più cresceva la famiglia più crescevano gli affari, la musica aveva lacerato la mia famiglia ma le scarpe l'avevano unita, ecco, quella donna era la mia trisnonna, mamá Imelda, morì molto prima che io nascessi, ma la sua storia viene tramandata ogni anno durante il "Dia de los Muertos", il giorno delle anime, e quella bambina è la mia bisnonna, mamá Coco. (Miguel) [voce fuori campo]

Dialoghi

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  • Mariachi [a Miguel]: Tu sei un musicista o no?
    Miguel: Beh, non lo so, non ho mai suonato davanti a nessuno.
    Mariachi: E de la Cruz è diventato il più grande musicista del mondo nascondendo il suo puro talento? No, è andato al centro di quella plaza e ha suonato davanti a tutti. [vedendo i preparativi per il "Dios de Muertos"] Mira mira, preparano per stasera, la gara musicale per il "Día de Muertos", vuoi diventare come il tuo eroe? Allora iscriviti.
    Miguel: No, la mia famiglia si infurierebbe.
    Mariachi: Ascolta, se hai troppa paura allora divertiti a lustrare scarpe. Andiamo, che cos'è che de la Cruz diceva sempre?
    Miguel: Cogli l'attimo.
    Mariachi: Mostrami che sai fare muciaccio [gli dà la sua chitarra] sarò il tuo primo spettatore. [Miguel si appresta a suonare la chitarra]
    Elena [vedendo Miguel]: Miguel!!
    Miguel [ridando a Mariachi la chitarra]: Ciao Abuelita.
    Elena: Che cosa ci fai qui?! [a Mariachi] Lascia in pace mio nipote.
    Mariachi: Donna la prego, mi stava lustrando le scarpe.
    Elena: Conosco i vostri trucchetti, Mariachi. [a Miguel] Che ti ha detto?
    Miguel: Mi voleva mostrare la sua chitarra.
    Tio Berto [a Mariachi]: Depravato!
    Elena: Mio nipote è un dolce e piccolo angelito cielito, lui non ne vuole sapere della tua musica Mariachi, quindi stai lontano da lui!!! [Mariachi corre terrorizzato] Pobrecito, lo sai che questo non è posto per te, quindi tu vieni a casa con me, subito!
  • Elena [al papà di Miguel]: Ho trovato tuo figlio in Mariachi plaza.
    Enrique: Miguel, sai bene che ad Abuelita la plaza non piace.
    Miguel: Ma io lustravo scarpe.
    Tio Berto: Scarpe di musicista.
    Enrique: Ma la plaza è piena di clienti.
    Luisa: Se Abuelita non vuole che tu vai alla plaza, tu non vai alla plaza.
    Miguel: Ma nemmeno stasera.
    Enrique: Che c'è stasera?
    Miguel: Beh, ci sarebbe un talent show e io pensavo di...
    Luisa: ...Esibirti?
    Miguel: Più o meno.
    Elena: È il "Dia de Muertos", nessuna va da nessuna parte, stasera si rimane in famiglia, stanza dell'ofrenda vamonos.
  • Elena [dopo aver scoperto il segreto di Miguel]: Che cos'è questa roba? Nascondi segreti alla tua famiglia?!
    Tio Berto: Tutta colpa di quel tempo che passa alla plaza.
    Elena [a Miguel]: Hai la testa piena di assurde fantasie.
    Miguel: Non sono fantasie, quest'uomo era Ernesto de la Cruz, il più grande musicista di sempre. [dà a suo papà la foto ritraente de la Cruz]
    Enrique: È la prima volta che ne sento parlare, ma chiunque fosse resta il fatto che ha abbandonato la sua famiglia, e tu non seguirai le sue orme.
    Miguel: Ma tu dicevi che sarebbe stata la famiglia a guidarmi, beh de la Cruz è la mia famiglia e la musica è nel mio destino.
    Elena: No!! La sua musica era maledetta, io non te l'ho permetterò mai!
    Miguel: Se solo mi lasciaste...
    Enrique: Miguel, farai come dice la tua famiglia: niente più musica!
    Miguel: Almeno sentite come suono.
    Enrique: Non te lo ripeto più! [Miguel comincia a suonare, ma Abuelita li estrae la chitarra]
    Elena: Vuoi finire come quell'uomo?! Dimenticato?! Escluso dall'offrenda di famiglia?!
    Miguel: Non mi interessa una stupida offrenda!! [Abuelita, offesa, si appresta a distruggere la chitarra] No!!! [Abuelita distrugge la chitarra]
    Elena: Ecco: niente chitarra, niente musica! [Miguel comincia a piangere] Andiamo, starai meglio dopo una bella cenetta in famiglia.
    Miguel: Non la voglio più questa famiglia!!! [si riprende la foto e corre via]
    Enrique: Miguel! Miguel!
  • Clerk [a Miguel]: Beh, sei maledetto.
    Miguel: Cosa?!
    Clerk: Nel "Dios de Muertos" si offrono dono ai defunti e tu hai rubato a un defunto.
    Miguel: Ma l'avrei riportata la chitarra.
    Mamá Imelda: Chitarra?!
    Miguel: Si, era del mio trisnonno, me l'avrebbe data volentieri.
    Mamá Imelda: Non voglio che si parli di quel musicista [de la Cruz], è morto per questa famiglia.
    Miguel: Siete tutti morti.
    Clerk [starnutendo]: Perdonatemi eh, di chi è quell'alegripe?
    Rosita: Non sembra affatto un alegripe.
    Felipe: A me sembra solo un cane.
    Oscar: O una salsiccia che ha quattro zampe.
    Clerk: Qualunque cosa sia ne sono [starnutendo] terribilmente allergico. Miguel: Ma Dante non ha i peli. Clerk E io non ho un naso eppure eccoci qua. [starnutendo]
    Mamá Imelda: Ma non ho ancora capito perché non posso attraversare il ponte. [Miguel tira fuori dalla sua tasca la foto dell'offrenda ritraente Imelda e la mostra a tutti] Tu hai tolto la mia foto dall'offrenda?!
    Miguel: È stato un incidente...
    Mamá Imelda [a Clerk]: Come lo rimando indietro.
    Clerk: Visto che è un affare di famiglia, per annullare una maledizione di famiglia, bisogna ottenere una benedizione di famiglia.
    Miguel: Tutto qua?
    Clerk: Ottieni una benedizione di famiglia, e tutto si si dovrebbe rimettere a posto. [prende un petalo arancione del ponte, e poi si rivolge a Imelda] Ora guardi il vivente e dica il suo nome.
    Mamá Imelda: Miguel.
    Clerk: Molto bene, ora gli dica "ti do la mia benedizione".
    Mamá Imelda: Ti do la mia benedizione per tornare a casa, rimettere la mia foto sull'offrenda e non suonare mai più!!
    Miguel: Cosa?! Ma non è giusto!
    Mamá Imelda: Non complicare le cose, amico: farai le cose a modo mio!
    Miguel: Davvero odi così tanto la musica?
    Mamá Imelda [riferendosi a de la Cruz]: Non prenderai la sua stessa strada, scordatelo!
    Miguel: La sua stessa strada?
    Tia Victoria: Ascolta mamá Imelda.
    Tio Felipe: Ti sta solo proteggendo.
    Tia Rosita: Sii ragionevole.
    Miguel: Con permesso, io dovrei scappare in bagno. Torno subito.
    Clerk: Chi gli dice che non ci sono bagni nella terra delle anime?
  • Hector [dopo aver scoperto che Miguel ha una famiglia]: Frena frena frena: dicevi che de la Cruz è il tuo solo parente, l'unico che può darti la benedizione.
    Miguel: Ho anche altri parenti...
    Hector: Potevi tornare indietro con la mia foto fin dall'inizio.
    Miguel: Loro odiano la musica, mi serve la benedizione di un musicista.
    Hector: Tu mi hai mentito.
    Miguel: Senti chi parla.
    Hector: Guarda sto per essere dimenticato, non so neanche se supererò la notte, non perderò la mia unica occasione di attraversare il ponte solo per tenere viva la tua stupida fantasia da musicista!
    Miguel: Non è stupida!
    Hector [prendendo per il braccio Miguel]: Ora ti porto dai tuoi familiari.
    Miguel: Lasciami andare!
    Hector: Poi mi ringrazierai.
    Miguel [liberandosi]: Tu non vuoi aiutarmi, lo fai solo per te, ecco la tua stupida foto. [la lancia via]
    Hector: No. [si riprende la foto, mentre Miguel comincia ad allontanarsi]
  • Ernesto de la Cruz [vedendo Miguel giù di morale]: Che succede? Troppe emozioni, sembri provato.
    Miguel: No, va tutto alla grande.
    Ernesto de la Cruz: Ma...
    Miguel: È solo... ho passato tutta la vita ammirandoti, tu sei quello che ce l'ha fatta davvero. Hai mai rimpianto di aver scelto la musica invece di tutto il resto?
    Ernesto de la Cruz: È stata dura: lasciare per sempre la mia città, andarmene via da solo.
    Miguel: E lasciare la tua famiglia?
    Ernesto de la Cruz: Sì. Ma non potevo fare altrimenti: uno non può negare ciò che è veramente, e tu mio pro pro nipote devi diventare un musicista.
  • [Nel flashback]
    Ernesto de la Cruz: Vuoi mollare proprio adesso che siamo vicini a realizzare il nostro sogno?!
    Héctor: Questo era il tuo sogno, Ernesto.
    Ernesto de la Cruz: Ma non posso farcela senza le tue canzoni, Héctor!
    Héctor: Voglio tornare a casa. Odiami pure se vuoi, ma ormai ho deciso.
    Ernesto de la Cruz [trattiene la rabbia]: Non potrei mai odiarti, Héctor. Se devi partire, facciamo un brindisi d'addio. [versa due bicchieri] Alla nostra amicizia! Sposterei cielo e terra per te, mio amigo! Salud! [Héctor ed Ernesto brindano]
  • Mamá Imelda: Miguel, ti dò la la mia benedizione per tornare a casa, esporre le nostre foto e non devi...
    Miguel:...Suonare mai più.
    Mamá Imelda: Tu non devi mai scordare quanto la tua famiglia ti vuole bene.
    Hector: Tornerai a casa. [Miguel si appresta a toccare il petalo arancione, ma subito prima che possa farlo Ernesto lo prende rabbiosamente per il collo]
    Ernesto de la Cruz: Non andrai da nessuna parte!! [rivolto ai familiari di Miguel] Indietro! Indietro!! Tutti voi, indietro! Non un passo in più!
    Hector: Ernesto, fermo! Lascia in pace il ragazzo!
    Ernesto de la Cruz: Ho lavorato troppo duramente Hector, troppo duramente per lasciare che distrugga tutto!
    Hector: È un bambino vivente, Ernesto!
    Ernesto de la Cruz: È una minaccia!! Credi che lo lascerò tornare nella terra dei vivi con la tua foto per mantenere in vita il tuo ricordo?! No!
    Miguel: Sei un codardo!
    Ernesto de la Cruz: Io sono Ernesto de la Cruz, il più grande musicista di sempre!
    Miguel: Hector è il vero musicista! Tu sei quello che l'ha ucciso e gli ha rubato le canzoni!
    Ernesto de la Cruz [lo afferra per la canottiera]: Io sono quello che è disposto a fare il necessario per cogliere l'attimo! [con sguardo minaccioso] A qualunque costo! [lancia via Miguel]
    Hector: No!!!
    Mamá Imelda: Miguel!!
    Tio Oscar: Miguel!!
    Ernesto de la Cruz [rivolto beffardamente a Hector]: Scusa vecchio amico, ma lo spettacolo deve continuare.

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