Aprilia RS Cube
Prototipo di motocicletta MotoGP dell'italiana Aprilia
Citazioni sull'Aprilia RS Cube.
Citazioni
modifica- [Nel 2019] Abbiamo tutti la percezione che sia stato un buco nell'acqua, ma era una moto su cui si stava sviluppando tanta tecnologia, ed era forse troppo avanti per quell'epoca... e per il budget che c'era. Nel 2003 quella moto aveva il ride by wire, le valvole pneumatiche, la frizione in carbonio... Era troppo avanti per le risorse dell'epoca, ma significa che Aprilia ha sempre avuto voglia di innovare. (Massimo Rivola)
- La MotoGP rappresenta la massima categoria dei prototipi, e noi seguimmo alla lettera questa filosofia per progettare una moto che fosse un concentrato di tecnologia da riversare un domani sui mezzi di serie. Riguardo il perché scegliemmo il tre cilindri in linea, Jan Witteween ci vedeva una importante serie di vantaggi tecnici, mentre a me più semplicemente piaceva questa architettura così europea ed originale. Del resto, per battere i giapponesi l'esperienza insegnava che una delle strade migliori fosse pensare qualcosa di radicalmente diverso. Per la progettazione del motore potevamo contare sull'esperienza di Claudio Lombardi e la consulenza della celeberrima Cosworth [...]. Ci rivolgemmo alla casa inglese [...] perché il 3 cilindri 990cc aveva una cilindrata unitaria pressoché identica alla Formula 1 del tempo e quindi ritenevamo di poter beneficiare di un importante travaso di tecnologia e competenza da parte loro. In un certo senso si rivelò vero, perché alla fine ne uscì un bellissimo propulsore, nettamente più potente della concorrenza con i suoi 240/260 CV. Non solo, ma aveva tre caratteristiche rivoluzionarie per l'epoca: le valvole pneumatiche (che si diffonderanno in MotoGP solo nel 2008), il comando del gas elettronico ride-by-wire, la frizione in carbonio (questa ultima foriera di parecchi problemi). [...] La Cube invece purtroppo non decollò: bellissima, potentissima (sue spesso le migliori velocità di punta), con un sound favoloso, non riuscimmo a trovare il giusto bilanciamento. Colin Edwards disse che la Cube aveva un ottimo motore, un ottimo telaio ed una ottima elettronica, ma purtroppo sembravano provenire da tre moto diverse. Sicuramente il propulsore aveva caratteristiche troppo automobilistiche [...], ma rimango convinto che con il rapido sviluppo dell'elettronica degli anni a venire ed un adeguato lavoro di evoluzione esistevano le possibilità di tirarne fuori una buona moto [...]. Sicuramente con la Cube osammo troppo, affrontando un progetto complicato senza l'esperienza necessaria, ma tutti gli insegnamenti tratti da questa moto furono poi preziosissimi nello sviluppo della RSV V4. (Ivano Beggio)
- Ricordo ancora i primi metri sulla RS Cube e quel volo al Mugello quando mi sbalzò a terra. Era una moto difficile da guidare. Un progetto ambizioso e Noale pagò lo scotto di voler fare tutto in casa quando mancava l'esperienza. (Marcellino Lucchi)
- Certo che non è andata come si pensava, il primo a dirlo sono io. Ma ci sono vari motivi. Uno di questi è che noi, nel 2002, non eravamo pronti. Io l'avevo capito, infatti avevo proposto di ritardare il debutto [in MotoGP] di un anno, ed entrare nel 2003 [...]. Ivano Beggio, che era ancora il proprietario di Aprilia in quel periodo, era diventato anche Presidente della MSMA (l'associazione dei Costruttori impegnati nei Gran Premi) quindi voleva che Aprilia fosse presente al debutto della nuova era. Anche per una questione di onore e orgoglio. Io tentai di spiegare che era meglio aspettare, che un anno in più ci avrebbe fatto molto comodo, ma lui non accettò [...]. Volle andare avanti secondo i piani, solo che i fatti confermarono che avremmo avuto bisogno almeno di un altro anno.
- La Cosworth possedeva la tecnologia per gestire le valvole pneumatiche – servivano infatti delle cose particolari per sviluppare quel sistema – invece noi non avevamo così tanta esperienza in questo campo [...]. Loro hanno ritardato un po' lo sviluppo rispetto ai tempi del contratto, così anche per il 2003 eravamo dipendenti un po' dalla Cosworth. [...] Alla fine della stagione [...] ci siamo slegati anche a livello operativo, e così dall'inizio del 2004 abbiamo cominciato a fare noi lo sviluppo, internamente. Quello è stato il primo anno in cui gestivamo tutto da soli, in azienda, e abbiamo costruito un progetto sensibilmente evoluto con tanta curiosità di vederlo in gara nel 2005. Ma [...] proprio alla fine del 2004 sono cambiate le cose: l'Aprilia, che aveva gravi problemi finanziari, è entrata nel Gruppo Piaggio [«e il vertice del Gruppo ha messo fine al programma MotoGP immediatamente, sostenendo che costava troppo per i risultati che portava»].
- [Nel 2005] La RS3 ha cominciato a funzionare come si deve solo lo scorso anno, ma ormai era troppo tardi. Personalmente, avrei preferito scendere in campo con un bicilindrico, cosa che avrebbe fatto fruttare la nostra esperienza in Superbike, dove la RSV1000 era già una moto vincente, ma il mio parere è stato ignorato, anche se ciò avrebbe permesso all'azienda di risparmiare un sacco di soldi che, viceversa, sono stati dati alla Cosworth per la progettazione del motore a tre cilindri. Allo stesso modo, non avremmo dovuto ingaggiare piloti così cari come Edwards ed Haga, soprattutto nel momento in cui non avevamo una moto vincente da mettergli a disposizione. Tutto questo ci ha fatto sprofondare nella merda. Abbiamo finito con l'avere sempre meno soldi, man mano che la pressione per ottenere i primi risultati cresceva. L'anno scorso ho cominciato a sentire le prime voci riguardanti fornitori che non venivano pagati, mentre gli ingegneri di pista del nostro Team erano sempre meno di gara in gara. Quando è subentrata la Piaggio, ho aspettato per vedere che cosa sarebbe successo, ma una volta che mi sono reso conto che nessuno aveva la minima idea su come procedere, ho preferito andarmene. E così ho fatto!
- [Nel 2015] Quando fu deciso, in grande fretta, di debuttare in MotoGP in Aprilia non avevamo le competenze, né tantomeno le attrezzature come le "clean room" per il montaggio dei motori così commissionammo alla Cosworth la progettazione della parte alta del motore. Tutto ciò che oggi c'è e funziona nelle attuali MotoGP era già nella "Cube" nel 2002 [...] aveva le valvole pneumatiche, l'albero motore controrotante, la frizione in carbonio ed il ride by-wire. In realtà il problema fu lo sviluppo. La Cosworth, che inizialmente avrebbe dovuto occuparsi del progetto solo nella fase iniziale, il primo anno, per passarci proprio il know-how, non fu molto collaborativa. Così l'evoluzione non fu rapida come avrebbe dovuto essere.
- Valvole pneumatiche, albero controrotante, Ride by Wire: oggi tutte queste cose sono la normalità su una MotoGP, ma all'inizio degli Anni Duemila ho fatto parte del gruppo che le ha messe per la prima volta, tutte insieme, su una moto da corsa. Vuol dire che [...] abbiamo indicato la strada su come si doveva fare una moto da corsa moderna. E questa resta per me una grande soddisfazione.
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