Aprilia RSW-2 500
Citazioni sull'Aprilia RSW-2 500.
- Grazie agli introiti degli straordinari risultati commerciali [...] e all'appoggio della Chesterfield, nel 1994 facciamo una follia e decidiamo di correre anche in classe 500. [...] La spinta viene da Jan Witteveen, fermamente convinto che una due cilindri potenziata possa competere ad armi pari con le quattro cilindri. Il ragionamento parte dalla constatazione che la 250 era più veloce in percorrenza di curva della 500, quindi, aumentandone le prestazioni in accelerazione e velocità grazie ad una cubatura maggiorata e sfruttando il vantaggio di peso permesso dal regolamento, può puntare alla vittoria. Devo dire che io non sono mai stato pienamente convinto di tale equazione, ma tanto era il rispetto e la riconoscenza per Jan che decisi di dare luce verde a questa avventura. Inoltre, Aprilia era per definizione innovativa e rivoluzionaria, prerogative che questo progetto rispecchiava in pieno, e perciò lo avremmo perseguito con tutte le nostre forze. Nella prima stagione la cilindrata della RSW-2 era 400cc, il massimo consentito dai carter del nostro motore due e mezzo, che, va ricordato, ormai non aveva più nulla dell'originale Rotax se non l'architettura con ammissione a disco rotante: marcato Aprilia dal 1993, è infatti al 100% "Made in Noale". (Ivano Beggio)
- Non si poteva andare avanti con quei progetti lì [...] sai, Jan [Witteveen] aveva puntato sul bicilindrico 480, 470, chiamiamolo 500 anche se non lo era. E vi dico la verità, lì l'Aprilia ci ha creduto – la proprietà – fino a un certo punto, perché ci volevan tanti soldi per sviluppare quella moto; e non sono mai stati dati perché forse era un progetto più "Witteveeniano" che "Apriliano", non so come dire. Però devo dire che qualche cosa aveva fatto [...] tanto è vero che [...] la Honda subito dopo aveva fatto anche lei il suo bicilindrico con Okada [...]. Perché l'aveva fatto? Perché c'era un motivo commerciale: se quella moto fosse andata bene, sai quanti clienti in quel periodo prendevano il bicilindrico Aprilia alla faccia della Honda clienti... quindi la Honda ha tappato il buco dicendo "lo facciamo anche noi", in modo che, se lo prendono, c'è anche il nostro. [...] Poi purtroppo era un problema per le partenze, beccavi... cioè nelle curve eri agilissimo, guadagnavi, però nei rettilinei perdevi una madonna di tempo, non era possibile... (Carlo Pernat)
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