Alessandro Morandotti
antiquario italiano
Alessandro Morandotti (1909 – 1979), antiquario e aforista italiano.
Le minime di Morandotti
modifica- Accarezzare un'idea può essere compromettente al punto di doverla sposare.
- Amare tutta l'umanità può riuscire più facile del tollerare una sola persona.
- Anche una domanda sbagliata può ottenere una risposta giusta.
- C'è differenza tra l'aver dimenticato e non ricordare.
- Chi è fornito d'un buon istinto diffida istintivamente dell'istinto.
- Chi nel corso della vita non ha mai commesso pazzie è un pazzo.
- Chi non crede nelle coincidenze le perde.
- Ci sono bugie tanto commoventi da meritare di essere credute.
- Ci sono caratteri che per star bene devono far star male gli altri.
- Diffidare di tutto e tutti è indice di scarsa fiducia nelle proprie facoltà.
- È facile fare domande difficili. Difficile è dare risposte facili.
- Epitaffio del suicida: veni vidi fugi.
- Fedeli sono coloro cui manca l'occasione di non esserlo.
- Fidarsi di pochi, confidarsi con nessuno.
- Imitare è più faticoso che creare.
- I genitori si compatiscono, dei nonni si sorride, gli antenati si venerano.
- I vizi hanno la virtù di rendere contenti chi li pratica e arricchire chi li favorisce.
- Il bacio è un espediente geniale per impedire agli innamorati di dire troppe stupidaggini.
- Il denaro è come l'aria. Finché c'è non te n'accorgi.
- Il dubbio è il lievito della conoscenza.
- Il giudizio estetico risiede nella mente dell'occhio.
- Il senso del diritto è innato. Il senso del dovere è imposto.
- Il vero amico lo riconosci da come ti mente.
- Io: abbreviazione di Dio.
- L'abitudine è un abito che, indossato da giovani, ci rifiutiamo di togliere vita natural durante.
- L'aforisma è il tentativo di risolvere dialetticamente il conflitto tra esperienza e riflessione.
- L'ammirazione è un sentimento che cela – inconsapevolmente – un sottile rammarico per il mancato possesso, se si tratta d'un oggetto, o un'impercettibile invidia nel caso d'una persona.
- L'amore è un dono degli Dei che facilmente si trasforma in un castigo di Dio.
- L'amore è un'astrazione alla perenne ricerca di una corposità.
- L'amore nasce per appetito, dura per fame e muore per sazietà.
- L'amore allo stato puro è quello non corrisposto.
- L'eloquenza è un dono per chi la possiede e una tortura per chi la subisce.
- L'entità dell'errore è commisurata alla statura di chi lo commette.
- L'inizio dell'amore è spesso simultaneo. Non così la fine: da ciò nascono le tragedie.
- L'umiltà è l'ipocrisia dei modesti.
- L'unica maniera per giustificare una bugia è un'altra bugia.
- La donna ideale deve soddisfare l'anima, lo spirito, i sensi. Non trovando riuniti i tre requisiti nella stessa persona, è consentito il frazionamento.
- La pazienza è una virtù che si acquista con la pazienza.
- La storia insegna che la storia non insegna nulla.
- La vecchiaia è un'astuta trovata per rendere più disponibili alla dipartita.
- La voce della coscienza è come uno di quei congegni d'allarme che scattano per ogni nonnulla e nessuno gli dà più retta.
- Le disgrazie degli altri ci impressionano tanto perché potrebbero capitare anche a noi.
- Le più diffuse credenze traggono la loro forza dall'inverificabilità.
- Lo psicanalista è un individuo che per risolvere i propri problemi si finge capace di risolvere quelli altrui.
- Man mano che aumenta la saggezza diminuiscono le occasioni di utilizzarla.
- Neppure l'ingiustizia è uguale per tutti.
- Nessuno è infallibile. La creazione dell'uomo ne è la prova.
- Ottimista è chi ritiene che le cose non possano andare peggio di come vanno.
- Pare che il padreterno – per compensare l'uomo dalle enormi deficienze fisiche nei confronti degli animali – lo abbia dotato della ragione. Omettendo però di fornirlo della combinazione per servirsene.
- Per comandare bisogna riuscire a trovare chi è disposto a ubbidire.
- Per sottrarsi alla fatica di pensare, i più sono persino disposti a lavorare.
- Quando una donna dichiara di stimare un uomo è sottinteso che non lo ama.
- Responsabile delle bugie non è chi le dice ma chi le provoca.
- Sarò sincero: non lo sono.
- Se è vero che l'esempio vien dall'alto, mettiamoci in salvo prima di esserne travolti.
- Se uno sciocco si dichiara tale, gli si crede sulla parola. Se un genio proclama di esserlo, si pretende che lo dimostri.
- Solo chi non ha fame è in grado di giudicare la qualità del cibo.
- Sull'ingratitudine si pensa che tutto sia stato detto. Finché non la si sperimenta in proprio.
- Troppo cibo rovina lo stomaco, troppa saggezza l'esistenza.
- Tutti si scagliano contro l'egoismo come se fosse possibile sopravvivere senza. Da biasimare è solo il suo eccesso.
- Tutto sarebbe tanto più semplice se nascessimo con le istruzioni per l'uso e la data di scadenza.
- Un ramo di pazzia abbellisce l'albero della saggezza.
- Una libertà imposta è peggio della schiavitù.
- Uomini e meloni hanno questo in comune, che dal di fuori non si capisce se sono buoni.
Bibliografia
modifica- Alessandro Morandotti, Le minime di Morandotti, Scheiwiller, Milano, 1980.