The Imitation Game

film del 2014 diretto da Morten Tyldum

The Imitation Game

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Il calcolatore Bomba, chiamato "Christopher"

Titolo originale

The Imitation Game

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2014
Genere biografico, drammatico, thriller, storico
Regia Morten Tyldum
Soggetto Andrew Hodges (biografia)
Sceneggiatura Graham Moore
Produttore Nora Grossman, Ido Ostrowsky, Teddy Schwarzman
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
  • premio Oscar (2015) per la miglior sceneggiatura non originale

The Imitation Game, film statunitense del 2014 con Benedict Cumberbatch, regia di Morten Tyldum.

Incipit modifica

Sta prestando attenzione? Bene. Se non ascolta attentamente le sfuggiranno delle cose. Cose importanti. Non farò pause, non mi ripeterò e lei non mi dovrà interrompere. Lei crede di avere il controllo di quello che sta per accadere. Lo crede perché è seduto lì dov'è e io sono seduto qui dove sono. Ma si sbaglia. Sono io che ho il controllo perché io conosco cose che lei non conosce. Ora ho bisogno che lei si assuma un impegno: ascolterà con attenzione e non mi giudicherà se non quando avrò finito. Se non se la sente di rispettare questo impegno la prego di lasciare la stanza. Ma se sceglie di restare ricordi che lei che ha scelto di essere qui. La responsabilità di quello che accadrà da questo momento in avanti non è mia, ma è sua. Presti attenzione. (Alan Turing)

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Il gioco non era complicato. Ogni singolo messaggio tedesco, ogni attacco a sorpresa, ogni missione di bombardamento, ogni imminente assalto degli U-Boot... Erano tutti messaggi che viaggiavano nell'aria. Segnali radio che qualsiasi studente con un apparecchio da radioamatore poteva intercettare. Ma c'era un trucco: quei segnali erano criptati. C'erano 159 milioni di milioni di possibili impostazioni di Enigma. Non dovevamo fare altro che provarle tutte. Ma se avessimo avuto dieci uomini a controllare una impostazione al minuto, per ventiquattr'ore al giorno e sette giorni la settimana, provi a indovinare quanti giorni ci sarebbero voluti per controllarle tutte? Glielo dico io. Non giorni. Anni. Venti milioni di anni. Per impedire un attacco imminente avremmo dovuto effettuare controlli che richiedevano venti milioni di anni... in venti minuti. (Alan Turing) [voce fuori campo]
  • Enigma è una... è una macchina molto ben progettata. Il problema è che noi usiamo le persone per decifrarlo. E se invece solo una macchina potesse battere un'altra macchina? (Alan Turing)
  • Il problema cominciò ovviamente con le carote. Le carote sono arancioni, mentre i piselli sono verdi. Non si devono mai toccare tra loro. (Alan Turing) [voce fuori campo]
  • Sa perché alla gente piace la violenza? Semplicemente perché procura una sensazione di piacere. Gli esseri umani trovano la violenza molto appagante. Ma sottragga questo appagamento e il gesto diventa vano. (Alan Turing) [voce fuori campo]
  • Se risolvete questo cruciverba in meno di dieci minuti telefonate a STO-6264 per un'entusiasmante opportunità di lavoro. (Annuncio sul quotidiano)
If you can solve this puzzle in under ten minutes please call STO-6264 for an exciting career opportunity.
  • C'era chi pensava che fossimo in guerra contro i tedeschi. Inesatto. Eravamo in guerra contro il tempo. La Gran Bretagna moriva letteralmente di fame, gli americani inviavano centomila tonnellate di provviste ogni settimana e ogni settimana i tedeschi inviavano il pane che tanto disperatamente aspettavamo sul fondo del mare. Il nostro fallimento quotidiano veniva sancito allo scoccare delle mezzanotte e quel suono tormentava poi i nostri sogni più indesiderati. (Alan Turing, come voce narrante)
  • I doppiogiochisti sono dei bastardi, persone solitarie, senza legami di amicizia o familiari. Arroganti. (Comandante Alastair Denniston)
  • Alan, non importa quanto tu sia in gamba. Enigma lo sarà sempre più di te. (Joan Clarke)
  • Ci sono due persone in un bosco e... ah, si imbattono in un orso. La prima persona si mette in ginocchio a pregare, la seconda comincia ad allacciarsi gli stivali. La prima persona chiede alla seconda "Amico mio, che fai? N-non puoi correre più di un orso." Al che la seconda risponde "Certo, ma non serve, mi basta solo correre più di te." (Alan Turing) [barzelletta]
  • Ci vediamo tra due lunghe settimane mio carissimo amico. (Messaggio cifrato da Christopher per Alan)
See you in two long weeks dearest friend.
Wii csy mr xas psrk aiiow hieviwx jvmirh.
  • Lo so che è inconsueto, ma... chi ha mai amato il consueto? (Joan Clarke)
  • Ti amo. (Messaggio cifrato da Alan per Christopher) [dichiarazione d'amore]
I love you
P zqae tqr
  • Christopher cerca, è solo che non sa cosa sta cercando. (Alan Turing)
  • Il fidanzamento di un'amica provoca in una donna la voglia di fare una sciocchezza col più bell'amico del fidanzato. (Hugh Alexander)
  • [A proposito dell'espressione "Heil Hitler"] L'unico tedesco che bisogna conoscere per decifrare Enigma. (Alan Turing)
  • [Ad Alan Turing] Tu hai sconfitto il nazismo con un semplice cruciverba. (Hugh Alexander)
 
Ricostruzione del set
  • Cinque persone al mondo conoscono la posizione di ogni nave nell'Atlantico. Sono tutte in questa baracca. (John Cairncross)
  • [A Stewart Menzies] Ci aiuti a fare in modo che la notizia non arrivi all'ammiraglio, all'esercito, alla RAF. Nessuno deve sapere che l'abbiamo decifrata. Neanche Denniston. [...] Mentre noi sviluppiamo un sistema per determinare ogni quante informazioni agire, quale attacco fermare, quale lasciar correre, le statistiche, il numero minimo di azioni per vincere la guerra, ma il numero massimo da intraprendere perché i tedeschi non sospettino mai. (Alan Turing)
  • Mantenere un complotto di menzogne ai massimi livelli di governo. La mia specialità. (Stewart Menzies)
  • Le diedero un nome in codice: Ultra. Divenne il più grande archivio di informazioni militari della storia mondiale. Era come poggiare l'orecchio all'interfono di Hitler. La segretezza divenne il timore primario e per qualche motivo loro si fidavano di me. (Alan Turing) [voce fuori campo]
  • Il mio consiglio su come mantenere un segreto? La soluzione migliore è non farselo mai rivelare. Aprivano le mie lettere, ascoltavano le mie telefonate, pedinavano il mio passo nervoso. Di fatto non l'ho mai scoperto. (Alan Turing) [voce fuori campo]
  • Alan, passeremo una splendida guerra insieme. (Stewart Menzies)
  • [Ad Alan Turing] Sai, avevano ragione Peter, Hugh, John... Sei davvero un mostro. (Joan Clarke)
  • Comunque la guerra si trascino per altri due anni. E ogni giorno eseguivamo i nostri calcoli imbrattati di sangue. Ogni giorno decidevamo chi restava in vita e chi moriva. Ogni giorno aiutavamo gli alleati a vincere senza che nessuno lo sapesse. Stalingrado, le Ardenne, l'invasione della Normandia: tutte vittorie che non sarebbero state possibili senza le informazioni che noi fornivamo. La gente parla della guerra come di un epico scontro tra... tra civiltà, libertà contro tirannia, democrazia contro nazismo, milioni di soldati caduti sul campo, intere flotte sul fondo degli oceani, aerei che sganciano bombe dal cielo fino ad oscurare il sole. Per noi non era questa la guerra. Per noi la guerra era una mezza dozzina di fanatici dei cruciverba in un villaggio dell'Inghilterra meridionale. Ero davvero Dio? No. Perché non fu Dio a vincere la guerra, ma noi. (Alan Turing) [voce fuori campo]
  • Il giudice mi ha dato una scelta, sì... o due anni in prigione o-o la terapia ormonale. [...] castrazione chimica per curare le mie tendenze omosessuali. E io ho scelto questo. Non potevo lavorare in prigione. (Alan Turing)
  • Non sono solo. Non lo sono mai stato. Chistopher è diventato così bravo. Se non continuo la terapia loro me lo portano via. [...] (Alan Turing)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Comandante Alastair Denniston: Che cosa ci fa qui?
    Alan Turing: La signora ha detto di aspettare.
    Comandante Alastair Denniston: Nel mio ufficio? [sarcastico] Le ha detto anche di prepararsi un tè già che c'era?
    Alan Turing: Oh, no. Non l'ha detto.
    Comandante Alastair Denniston [sarcastico]: E non le ha spiegato neanche il significato della parola scherzare.
    Alan Turing: Perché, avrebbe dovuto?
  • Comandante Alastair Denniston [leggendo il curriculum di Alan Turing]: King's College, Cambridge. Qui dice che era un vero prodigio in matematica.
    Alan Turing: Non sono certo di poterlo valutare, signor...
    Comandante Alastair Denniston: Quanti anni ha signor Turing?
    Alan Turing: Ventisette.
    Comandante Alastair Denniston: E quanti anni aveva quando è diventato ricercatore a Cambridge?
    Alan Turing: Ventiquattro.
    Comandante Alastair Denniston: E quanti anni aveva quando ha pubblicato questo studio dal titolo che riesco a malapena a capire?
    Alan Turing: A... a... ventitre.
    Comandante Alastair Denniston: E lei non crede che questo al qualifichi di fatto come prodigio?
    Alan Turing: Ecco, Newton scoprì il terorema binomiale a ventidue anni, Einstein scrisse quattro studi che hanno cambiato il mondo prima dei ventisei. Per come la vedo rientro... appena nella media.
    Comandante Alastair Denniston: Mio Dio, ma lei fa sul serio.
    Alan Turing: Preferirebbe uno scherzo?
    Comandante Alastair Denniston: Non credo lei sappia cosa sia.
    Alan Turing: Ma non è un requisito necessario per un impiego qui... signor?
    Comandante Alastair Denniston: Comandante Denniston, Marina Reale. Bene, signor Turing. Allora, perché vuole lavorare per il governo di sua maestà?
    Alan Turing: Oh, io non lo voglio.
    Comandante Alastair Denniston: Non sarà per caso un pacifista?
    Alan Turing: Sono... agnostico riguardo alla violenza.
    Comandante Alastair Denniston: Però si rende conto che a seicento miglia da Londra c'è un malefico essere chiamato Hitler che vuole soffocare l'Europa nella tirannia.
    Alan Turing: Mi scusi, ma la politica non è il mio settore di competenza.
    Comandante Alastair Denniston: Davvero? Lei ha stabilito il record per il più breve colloquio di lavoro nella storia dell'esercito britannico.
    Alan Turing: Mia madre dice che a volte sono scostante perché sono uno dei migliori matematici del mondo.
    Comandante Alastair Denniston: Del mondo?
    Alan Turing: Oh, sì.
    Comandante Alastair Denniston: Lei sa quante persone ho respinto per questo programma?
    Alan Turing: No.
    Comandante Alastair Denniston: Certo, dal momento che il nostro è un programma top secret. Ma le dirò, solo perché siamo amici, che solo appena una settimana fa ho respinto uno dei migliori linguisti della nostra grande nazione, che conosce il tedesco meglio di Bertolt Brecht.
    Alan Turing: Io non parlo il tedesco.
    Comandante Alastair Denniston: Cosa?
    Alan Turing: Il tedesco io non lo parlo.
    Comandante Alastair Denniston: E come pensa di poter decifrare le comunicazioni tedesche se lei, oddio, il tedesco non lo parla?
    Alan Turing: Sono molto bravo nel risolvere cruciverba.
    Comandante Alastair Denniston [urlando alla segretaria]: Margaret!
  • Alan Turing: A me piace risolvere problemi, comandante e Enigma è il più difficile problema al mondo.
    Comandante Alastair Denniston: No, non è difficile. È impossibile. Gli americani, i russi, i francesi... tutti ritengono Enigma indecifrabile.
    Alan Turing: Bene. Mi lasci provare e avremo una risposta definitiva.
  • Comandante Alastair Denniston: Vi presento Enigma. I dettagli di qualunque attacco, di qualunque convoglio segreto e di qualunque U-Boot nelle acque dell'Atlantico passano lì dentro e ne escono incomprensibili.
    Alan Turing: È bellissima.
    Comandante Alastair Denniston: È la morte in persona, signor Turing.
  • Alan Turing: 150 milioni di milioni di impostazioni.
    Comandante Alastair Denniston: Molto bene.
    Hugh Alexander: 159. Se vogliamo essere precisi. 1-5-9. E diciotto zeri in fila. Di possibilità. Ogni singolo giorno.
    Comandante Alastair Denniston: Signori, vi presento Hugh Alexander. Da me selezionato per guidare quest'unità.
    John Cairncross: Non ha...
    Comandante Alastair Denniston: Il signor Alexander ha vinto il campionato britannico di scacchi.
    Hugh Alexander: Due volte.
    Comandante Alastair Denniston: Qui dentro lei non è l'unico genio dei giochi, Turing.
    Alan Turing: Lavoreremo insieme quindi? Vorrei un ufficio separato.
  • Stewart Menzies: Signor Turing, sa quanti nostri soldati sono morti a causa di Enigma?
    Alan Turing: No, non lo so.
    Stewart Menzies: Tre. Solo durante la nostra conversazione. [guarda l'orologio] Oh, eccone un altro. Speriamo non avesse famiglia.
  • John Cairncross: Allora, stiamo andando a pranzo. [Alan è concentrato sul suo lavoro] Alan?
    Alan Turing: Sì?
    John Cairncross: Alan, h-ho detto che stiamo andando a pranzo. Alan?
    Alan Turing: Sì?
    John Cairncross: Alan, mi senti?
    Alan Turing: Sì.
    John Cairncross: Ho detto che stiamo andando a pr... La cosa inizia a diventare ripetitiva. Ti ho chiesto se vuoi venire a pranzo con noi.
    Alan Turing: Ehm, no. Hai detto che state andando a pranzo.
    John Cairncross: Ti ho forse offeso in qualche modo?
    Alan Turing: Perché pensi questo?
    John Cairncross: Ti va di venire a pranzo con noi?
    Alan Turing: A che ore c'è il pranzo?
    Hugh Alexander: Oh, Cristo, Alan! È solo un misero sandwich!
    Alan Turing: Che cosa?
    Hugh Alexander: Il pranzo!
    Alan Turing: Non mi piacciono i sandwich.
    John Cairncross: Come non detto.
    Hugh Alexander: Lo sai, per non perdere a questo gioco da geni irascibili bisogna essere dei veri geni, Alan. Eppure siamo noi che facciamo progressi qui.
    Alan Turing: Davvero?
    Hugh Alexander: Sì, davvero. Noi abbiamo decifrato più di un messaggio analizzando la frequenza della distribuzione delle lettere.
    Alan Turing: Anche un orologio fermo segna l'ora esatta due volte al giorno. È fortuna, nient'altro. Io sto progettando una macchina che ci permetterà di decifrare ogni messaggio, ogni giorno all'istante.
    Peter Hilton: Chi ha fame? Andiamo. [tutti si avviano verso l'uscita tranne Alan, ancora alla sua scrivania]
    Alan Turing: Io ho fame!
    John Cairncross: Cosa?
    Alan Turing: Peter ha chiesto chi ha fame. Mi portereste una zuppa?
  • Comandante Alastair Denniston: Lei ha mai vinto una guerra, Turing? Io l'ho vinta. E sa come si fa? Con ordine, disciplina, catena di comando. Lei non è più all'università, è solo un minuscolo ingranaggio in un sistema molto più grande e farà come ordinato dal suo ufficiale in comando.
    Alan Turing: E qual è il suo ufficiale in comando?
    Comandante Alastair Denniston: Winston Churchill. Numero 10 di Downing Street a Londra, SouthWest 1.
  • Hugh Alexander: Sta scherzando?! È uno scherzo? Churchill ha messo Alan al comando?!
    Keith Furman: Ma questa è una pessima idea!
    Peter Hilton: No, no, no, no, no...
    Alan Turing: Quindi posso dare loro ordini adesso?
    Comandante Alastair Denniston: Detesto dirlo, ma... sì.
    Alan Turing: Eccellente. Keith e Charles, licenziati.
    Keith Furman: Non ho capito...
    Charles Richards: Che cosa?!
    Alan Turing: Siete mediocri linguisti e ancora più miseri decrittatori.
  • [Nel 1928]
    Alan Turing: Non è colpa mia: le carote hanno toccato i piselli e... Scusa, non mi farò più trattare così.
    Christopher: Si sono incattiviti.
    Alan Turing: Mi picchiano perché sono più in gamba di loro.
    Christopher: No, ti picchiano perché sei diverso.
    Alan Turing: Mia madre dice che sono solo strambo.
    Christopher: E ha ragione. Ma a volte sono le persone che nessuno immagina che possano fare certe cose, quelle che fanno cose che nessuno può immaginare.[1]
  • Stewart Menzies: Congratulazioni e benvenuti al servizio di sua maestà. Se direte una parola su quello che sto per mostrarvi sarete giustiziati per tradimento. Mentirete agli amici, ai familiari e a chiunque vedrete, sul vostro vero lavoro.
    Joan Clarke: E qual è il nostro vero lavoro?
    Alan Turing: Decifrare un codice nazista indecifrabile e vincere la guerra.
    Joan Clarke: Oh...
  • [Nel 1928]
    Alan Turing: Cosa stai leggendo?
    Christopher: Un libro sulla crittografia.
    Alan Turing: Cioè messaggi segreti?
    Christopher: Non segreti. È questo il bello. Messaggi che tu puoi vedere, ma che non potrai mai capire, se non hai la chiave.
    Alan Turing: E... non è come parlare?
    Christopher: Parlare?
    Alan Turing: Le persone non dicono mai quello che vogliono dire. Dicono sempre altro. Eppure si aspettano che tu li capisca. Ma io non li capisco.
    Christopher: Alan, ho il presentimento che sarai bravissimo in questo. [gli porge il libro]
  • Peter Hilton: Ci sono soldati veri che stanno cercando di vincere una guerra vera. Mio fratello protegge i convogli alimentari con la Marina, i miei cugini pattugliano il cielo con la RAF, tutti i miei amici cercano tutti di fare qualcosa mentre noi qui sprechiamo il nostro tempo a produrre il nulla. Per colpa tua.
    Alan Turing: La mia macchina funzionerà!
  • Joan Clarke: Che mi hai portato?
    Alan Turing: Tieni. [le porge i fogli con i messaggi decriptati dal comando nazista]
    Joan Clarke: Amo anche i fiori, lo sai?
 
Il calcolatore Bomba, chiamato "Christopher"
  • Joan Clarke: Hai teorizzato una macchina che risolve ogni problema? Non fa una cosa sola, sa fare tutto e non è solo programmabile, ma riprogrammabile? [Alan annuisce] È questo che vuoi fare con Christopher?
    Alan Turing: Vedi, il cervello umano sa computare grandi somme molto in fretta. Anche Hugh ci riesce, ma Christopher sarà più in gamba. Voglio che faccia un calcolo e poi decida anche cosa fare dopo. Come una persona, ecco. Immagina un cervello elettrico, un calcolatore digitale.
  • Hugh Alexander: Se colleghiamo i cavi diagonalmente scartiamo le posizioni dei rotori cinquecento volte più in fretta.
    Alan Turing: Eh... È una... Sì, non è per niente una pessima idea.
    Joan Clarke: È il suo modo di dire grazie.
  • Alan Turing: Voi non potete mai capire l'importanza di quello che... che io sto creando qui!
    Comandante Alastair Denniston: Ha mai decifrato un messaggio tedesco, uno solo? Mi può mostrare i risultati raggiunti fin'ora? Mh. I finanziamenti sono sospesi e la nostra pazienza è terminata. È con immenso piacere che posso finalmente dirle questo: Alan Turing, lei è licenziato. Accompagnatelo subito fuori da questa base.
    Hugh Alexander: No.
    Comandante Alastair Denniston: Come dice, prego?
    Hugh Alexander: Se manda via Alan dovrà mandare via anche me con lui.
    Comandante Alastair Denniston: Che cosa sta dicendo...?
    Hugh Alexander: Creda, mi ucciderei pur di non dire ciò che sto per dire, ma ha ragione. Alan ha ragione. La sua macchina funziona ed è probabilmente al chance migliore che abbiamo.
    Comandante Alastair Denniston: Non credo alle mie orecchie.
    John Cairncross: Se manda via loro dovrà mandare via anche me.
    Peter Hilton: E me.
    Hugh Alexander: Siamo i migliori crittografi della Gran Bretagna. Ci vuole mandare via tutti?
  • Joan Clarke: I miei genitori... Ho venticinque anni, sono nubile, sono sola e mi vogliono a casa.
    Alan Turing: È una cosa ridicola!
    Joan Clarke: Sono i miei genitori.
    Alan Turing: Tu non puoi lasciarci. Non te lo permetto.
    Joan Clarke: "Mi mancherai." È la frase normale che si dice in questi casi.
    Alan Turing: Non mi interessa quello che è normale!
    Joan Clarke: Cosa dovrei fare, Alan? I-io non posso abbandonare i miei genitori!
    Alan Turing: Tu hai... Tu hai la possibilità qui di fare qualcosa di grande nella tua vita!
    Joan Clarke: E finire come te? No, grazie. Mi dispiace che tu sia solo, ma Enigma non ti salverà. Questo sai decifrarlo, fragile narcisista? O prendo il tuo prezioso Christopher così te lo spiega? [Alan è visibilmente ferito] ...Scusami.
    Alan Turing: Io voglio... Io voglio che resti perché mi piaci... Mi piace parlare con te...
    Joan Clarke: Anche a me piace parlare con te, Alan.
    Alan Turing: E se non fossi più sola? Se avessi un marito?
    Joan Clarke: Hai qualcuno in mente?
    Alan Turing: Certo.
    Joan Clarke: Hugh? È molto attraente, te lo concedo, ma non credo sia fatto per il matrimonio.
    Alan Turing: No... Non pensavo a Hugh.
    Joan Clarke: E Peter.... Peter è così tranquillo... [Alan, imbarazzato, si sposta davanti a lei e la guarda] Oh, mio Dio.
    Alan Turing: Ma avrebbe senso.
    Joan Clarke: Mi hai appena chiesto di sposarti?
    Alan Turing: È... la cosa più logica da fare.
    Joan Clarke: È una cosa ridicola!
    Alan Turing: Sono i tuoi genitori...
    Joan Clarke: Io non... non ci posso credere...
    Alan Turing [si svuota le tasche trovando filo di ferro, comincia ad arrotolarlo per realizzare un anello]: Joan Ca... È Joan Caroline o Catherine?
    Joan Clarke: Elizabeth.
    Alan Turing: Ah. Joan Elizabeth Clarke... [si inginocchia e le porge l'anello di fil di ferro] ...vuoi sposarmi? [proposta di matrimonio]
  • Alan Turing: S-se a me non piacesse stare con Joan in quel modo?
    John Cairncross: Perché, sei omosessuale? [silenzio da parte di Alan] Lo sospettavo.
    Alan Turing: D-dovrei dirle che ho... ho avuto rapporti con uomini?
    John Cairncross: Oh, sai, per la mia sinceramente limitata esperienza le donne non la prendono bene se scoprono di aver sposato un omosessuale. [coming out]
  • Detective Nock: Può una macchina pensare?
    Alan Turing: Quindi ha letto le mie pubblicazioni.
    Detective Nock: Perché dice questo?
    Alan Turing: Perché sono in una stazione di polizia accusato di aver pregato un ragazzo di toccarmi il pene e lei mi ha appena domandato se le macchine pensano.
    Detective Nock: È così o no? Può una macchina riuscire a pensare come un essere umano?
    Alan Turing: Molti dicono di no.
    Detective Nock: Lei non è molti.
    Alan Turing: Il problema è che la sua è una domanda stupida.
    Detective Nock: Lei dice?
    Alan Turing: È ovvio che le macchine non possono pensare come le persone. Una macchina è diversa da una persona e pensa in modo diverso. La domanda interessante è: poiché qualcosa pensa diversamente da noi vuol forse dire che non sta pensando? Noi ammettiamo che gli esseri umani abbiano divergenze gli uni dagli altri. Lei ama le fragole, io odio pattinare, lei piange ai film tristi, io invece sono allergico al polline. Qual è il punto d-di avere gusti diversi, diverse preferenze se non mostrare che i cervelli lavorano diversamente e che pensiamo diversamente? E se diciamo questo delle persone non possiamo dire lo stesso di cervelli fatti di rame, acciaio e cavi?
    Detective Nock: E questa è la sua pubblicazione. Qual è il titolo?
    Alan Turing: Il gioco dell'imitazione.
    Detective Nock: Ed è di questo che parla?
    Alan Turing: Le va di giocare?
    Detective Nock: Prego?
    Alan Turing: Facciamo un gioco, una sorta di test[2] per stabilire se si ha davanti una macchina o un essere umano.
    Detective Nock: E come si gioca?
    Alan Turing: C'è un giudice e c'è un soggetto. Il giudice fa domande e in base alle risposte stabilisce con chi sta parlando o con cosa sta parlando e lei deve soltanto farmi una domanda.
    Detective Nock: Cosa faceva durante la guerra?
    Alan Turing: Lavoravo in una centrale radio.
    Detective Nock: Cosa faceva durante la guerra?
    Alan Turing: Sta prestando attenzione?
  • Helen: Lavoro al fianco di un uomo ogni giorno e non ho saputo evitare di infatuarmi di lui.
    Hugh Alexander: E chi sarebbe? Così lo prendo a calci.
    Helen: Non tema, è una relazione casta. Non l'ho mai incontrato: è tedesco.
    Hugh Alexander: Ho voglia di ucciderlo! [Helen ride]
    Alan Turing: C-che cosa vuol dire che lavora a fianco di un tedesco?
    Helen: Ognuna di noi intercetta messaggi da una specifica torre radio tedesca. C'è una controparte di là che batte sui tasti i messaggi. Ognuno ha un tocco diverso e alla fine arrivi a riconoscere il suo. Strano e intimo. Mi sembra di conoscerlo bene oramai. Peccato che abbia una fidanzata. Ma per questo dissento da lei, signor Alexander, perché sono innamorata di un collega che non ho mai visto.
    [...]
    Alan Turing: Perché pensi che la tua controparte abbia una fidanzata?
    Helen: È uno stupido scherzo, non ci pensare.
    Alan Turing: No, no, no, no! Dimmelo!
    Helen: Perché tutti i suoi messaggi cominciano con le lettere C-I-L-L-Y. E penso che "Cilly" sia il nome del suo amore.
    Alan Turing: Ma dovrebbero avere istruzioni di usare cinque lettere casuali all'inizio dei messaggi.
    Helen: Be', il mio non lo fa.
    Hugh Alexander: L'amore di porta a fare strane cose, immagino.
    Alan Turing: In questo caso l'amore ha fatto perdere la guerra alla Germania!
  • Alan Turing: È difficile mentire a qualcuno se lui si aspetta che tu menta. [...] Se qualcuno aspetta una menzogna non puoi dirgliene una. [...] Il nostro convoglio a un tratto vira dalla sua rotta, uno squadrone di bombardieri plana e mira miracolosamente sulle coordinate degli U-Boot. Cosa penseranno i tedeschi?
    Hugh Alexander: I tedeschi capiranno che noi abbiamo decifrato Enigma.
    Joan Clarke: Entro mezzogiorno interromperanno le trasmissioni radio e in pochi giorni cambieranno le impostazioni di Enigma.
    Alan Turing: Due anni di lavoro, tutto quello che abbiamo fatto, non sarà valso a niente.
    John Cairncross: Ci sono cinquecento civili in quel convoglio: donne, bambini, e noi li lasciamo morire.
    Alan Turing: Il nostro compito non è salvare un solo convoglio passeggeri, è vincere la guerra.
    Hugh Alexander: Il compito era decifrare Enigma.
    Alan Turing: E l'abbiamo fatto. Ora viene il difficile: mantenere il segreto.
  • Peter Hilton: Non sei Dio. Non decidi tu chi vive e vi muore.
    Alan Turing: Sì, invece.
    Peter Hilton: Perché?
    Alan Turing: Perché nessun altro può farlo.
  • Alan Turing: Io non sono una spia, sono solo un matematico.
    Stewart Menzies: Conosco tante spie, Alan. Lei possiede più segreti del migliore di loro.
  • Alan Turing: Ti devo dire una cosa. Io sono... sono omosessuale.
    Joan Clarke: D'accordo.
    Alan Turing: M-maschi Joan, non femmine.
    Joan Clarke: E allora?
    Alan Turing: Ma ti ho detto perché...
    Joan Clarke: E allora? Avevo dei sospetti da sempre, ma noi non siamo come le altre persone. Noi ci amiamo a modo nostro e possiamo vivere la vita che vogliamo. Tu non sarai il marito perfetto, ma io non ho la minima intenzione di essere la moglie perfetta. Non voglio prepararti l'agnello mentre... mentre tu sei al lavoro. Lavorerò. Tu lavorerai e ognuno avrà la compagnia dell'altro. La compagnia e la mente. Sarà meglio di tanti altri matrimoni perché... perché io ci tengo a te e tu tieni a me. E ci capiamo come nessuno ha mai capito noi. [coming out]
  • John Cairncross: Noi e sovietici siamo dalla stessa parte. Quello che faccio aiuterà la Gran Bretagna.
    Alan Turing: Dovrò dirlo a Denniston.
    John Cairncross: Non lo farai. Perché se gli riveli il mio segreto io gli rivelo il tuo. Lo sai cosa fanno agli omosessuali. Non potrai mai più lavorare e neanche insegnare. La tua preziosa macchina non credo che te la faranno rivedere.
  • Stewart Menzies: Ma c'è ancora una cosa da fare prima che il vostro servizio si concluda.
    Joan Clarke: E quale?
    Stewart Menzies: Bruciare ogni cosa.
    Hugh Alexander: Bruciare? Perché?
    Stewart Menzies: Vi è stato detto all'inizio che era un programma top secret. Credevate scherzassimo?
    Hugh Alexander: Ma la guerra è finita.
    Alan Turing: Questa guerra sì. Ma ce ne saranno altre. E noi sappiamo decifrare un codice che tutti gli altri ritengono indecifrabile.
    Stewart Menzies: Proprio così. Distruggetelo, bruciatelo, fate sparire le ceneri. Non vi siete mai conosciuti. Non avete mai sentito la parola "Enigma". Buon ritorno a casa. E fate i bravi. Se Dio vuole non rivedrete me né uno di voi per il resto della vita.
  • Joan Clarke: Un uomo normale non ce l'avrebbe fatta. Questa mattina il treno è passato da una città che non esisterebbe se non fosse per te. Ho comprato il biglietto da un uomo che sarebbe morto se non fosse per te. Al lavoro mi documento su tante, tante ricerche scientifiche che esistono soltanto perché ci sei tu. E anche se tu avresti preferito essere normale, io sono felice che tu non lo sia. Il mondo è un posto infinitamente migliore perché tu non sei normale.
    Alan Turing: Lo pensi davvero?
    Joan Clarke: Io penso che a volte sono le persone che nessuno immaginava possano fare certe cose, quelle che fanno cose che nessuno può immaginare.
  • Alan Turing: Ora, Detective, è arrivato il momento del giudizio. Dica pure, che cosa sono? Sono forse una macchina, sono una persona, sono forse un eroe di guerra o sono un criminale?
    Detective Nock: Non posso giudicarla.
    Alan Turing: Bene, allora lei non mi è di nessun aiuto.

Explicit modifica

Dopo un anno di terapia ormonale imposta dal governo, Alan Turing si suicidò il 7 giugno 1954.

Aveva 41 anni.

Tra il 1885 e il 1967, circa 49.000 uomini omosessuali sono stati condannati per atti osceni secondo la legge britannica.

Nel 2013 la regina Elisabetta II ha elargito a Turing la grazia postuma, onorando le sue imprese senza precedenti.

Gli storici stimano che l'aver decifrato Enigma abbia accorciato la guerra di più di due anni, salvando più di 14 milioni di vite.

Rimase un segreto governativo per più di cinquant'anni.

Il lavoro di Turing ha ispirato generazioni di ricerca in quella che gli scienziati chiamano "La macchina di Turing".

Oggi li chiamiamo computer. (Testo in sovrimpressione)

After a year of government-mandated hormonal therapy, Alan Turing committed suicide on June 7th, 1954.
He was 41 years old.
Between 1885 and 1967, approximately 49,000 homosexual men were convicted of gross indecency under British law.
In 2013, queen Elizabeth II granted Turing a posthumous royal pardon, honoring his unprecedented achievements.
Historians estimate that breaking Enigma shortened the war by more than two years, saving over 14 million lives.
It remained a government-held secret for more than 50 years.
Turing's work inspired generations of research into what scientists called "Turing machines".
Today, we call them computers.

Citazioni su The Imitation Game modifica

Frasi promozionali modifica

  • Alan Turing. L'enigma di un genio. Un'incredibile storia vera.[3]
  • Dietro ogni codice c'è un enigma.
Behind every code is an Enigma[4]
  • Il vero enigma era l'uomo che ha decifrato il codice.
The true enigma was the man who cracked the code.[5]
  • La storia vera di una mente straordinaria.[6]
  • Solo un genio con il suo segreto ha svelato l'enigma più grande.[7]

Note modifica

  1. Frase ripetuta successivamente nel corso del film. Alan rivolgerà questa frase a Joan, motivando così l'aiuto e l'occasione che le aveva offerto. Una versione leggermente diversa della frase (con "immaginava" al posto di "immagina") viene successivamente ripetuta dalla stessa Joan ad Alan, quando lo andrà a trovare per rincuorarlo, alla fine del film.
  2. Cfr. Test di Turing
  3. Dalla locandina in italiano. Cfr. Poster The Imitation Game, MYmovies.it
  4. Dalla locandina in inglese. Cfr. Pictures & Photos from The Imitation Game, IMDb.com
  5. Dalla locandina in inglese. Cfr. Pictures & Photos from The Imitation Game, IMDb.com
  6. Dalla locandina in italiano. Cfr. Poster 2 - The Imitation Game, MYmovies.it
  7. Dalla locandina in italiano. Cfr. Poster 1 - The Imitation Game, MYmovies.it

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