John Irving: differenze tra le versioni

scrittore e sceneggiatore statunitense
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Versione delle 22:55, 3 dic 2006

John Irving (1942 – vivente), scrittore statunitense.

Citazioni di John Irving

  • Non scegliamo mai le nostre ossessioni, sono le ossessioni a scegliere noi. (da un'intervista a cura di Alessandra Farkas - Corriere della Sera, maggio 2006)
  • Tengo le dita incrociate per Harry. (riferendosi alle sorti di Harry Potter - Radio City Music Hall di New York - lettura pubblica con Stephen King e J.K. Rowling, luglio 2006)

Hotel New Hampshire

Incipit

L'estate in cui mio padre comprò l'orso, nessuno di noi era ancora nato. Neanche concepito: né Frank, il maggiore; né Franny, la più vispa; né io, il terzo; né i due più piccoli, Lilly e Egg. Mio padre e mia madre si conoscevano da sempre, erano cresciuti assieme, ma la loro "unione" - come Frank l'ha sempre chiamata - non aveva ancora avuto luogo quando mio padre comprò l'orso.
"La loro 'unione', Frank?", lo canzonava sempre Franny. Benché Frank fosse il più grande, a me sembrava più piccolo di Franny, e Franny lo trattava appunto come un bamboccio. "Vorrai dire, Frank, che non avevano ancora cominciato a scopare."
"Non avevano ancora consumato la loro relazione," disse Lilly una volta. Benché fosse più giovane di tutti, tranne Egg, Lilly si comportava con noi da sorella maggiore: cosa che irritava Franny.
"Consumato?" disse Franny. Non ricordo quanti anni avesse a quell'epoca, ma Egg non era abbastanza grande per capire certi discorsi. "Papà e Mamma, semplicemente, non scoprirono il sesso finché lui non comprò l'orso," disse Franny. "Fu quella bestia a metterglielo in mente. Era sempre arrapato, il bestione, si strofinava agli alberi, si trastullava da sé e cercava di violentare i cani."
"La storia di Papà," diceva Lilly a questo punto, con un disgusto appena diverso da quello di Frank: Frank era disgustato da Franny, Lilly invece da Papà.
Spetta a me quindi — il figlio mezzano, e il meno dogmatico — mettere le cose in chiaro, o quasi in chiaro. Nella nostra famiglia, la storia preferita era la storia dell'amore di Mamma e Papà: Papà che compra l'orso, Papà e Mamma che s'innamorano e fanno, uno dietro l'altro, Frank, Franny e me ("Pim, pum, pam!" diceva Franny) e poi, dopo una breve sosta, Lilly e Egg ("Due bidoni," diceva Franny).

Citazioni

  • Sentii i grandi dare il bacio della buonanotte a Franny, e pensai: ecco che cos'è una famiglia, ti cavi gli occhi e, un minuto dopo, pappa e ciccia. (pag. 71)
  • "Per metà della vita, hai quindici anni. Poi un giorno comincia la ventina, poi il giorno dopo è già bell'e finita. Poi la trentina passa in un lampo, come una domenica in buona compagnia. E poi, prima di rendertene conto, sogni di avere ancora quindici anni." (pag. 265)

[John Irving, Hotel New Hampshire, Bompiani, 2000, traduzione a cura di Pier Francesco Paolini. ISBN 8845245276]

Il mondo secondo Garp

Incipit

La madre di Garp, Jenny Fields, fu arrestata a Boston nel 1942 per aver ferito un uomo, in un cinema. Ciò avvenne poco dopo l’attacco giapponese contro Pearl Harbor e la gente era, allora, molto tollerante nei confronti dei militari – poiché tutti, d’un tratto, eran andati soldati – ma Jenny Fields, dal canto suo, era decisa di non tollerare il comportamento degli uomini in genere e in specie dei soldati. In quel cinema le era toccato cambiar posto tre volte, ma il soldato si spostava anche lui, standole sempre più addosso. Quando Jenny venne a trovarsi dietro una stupida colonna che quasi le impediva di vedere lo schermo, decise che non ci sarebbe mossa una quarta volta. Il soldato si spostò di nuovo e venne a sederle accanto.
Jenny aveva ventidue anni. Aveva piantato l'università senza neanche finire il primo anno, però aveva portato a termine la scuola da infermiera, e far questo mestiere le piaceva. Era una giovane donna di corporatura atletica, dalle guance sempre colorite; aveva i capelli bruni, lucenti, e una camminata che sua madre diceva mascolina: faceva oscillare le braccia; fianchi e sedere erano tanto snelli che, da dietro, sembrava un giovanotto. I seni – secondo lei – erano troppo grossi; Jenny pensava che, ostentando un tal petto, poteva passare per "una donna facile e dappoco".

Citazioni

  • Lo psichiatra si accosta al casino senza il dovuto rispetto per il casino stesso, secondo Garp. Obiettivo dello psichiatra e metter ordine in testa; secondo Garp ciò si ottiene (le rare volte in cui si ottiene) gettando via tutte le cose incasinate. É il modo più spiccio di far pulizia. Quello che invece occorre è servirsi del casino: far sì che le cose incasinate lavorino per te. (pag. 211)
  • Non era uno dei punti a favore di Garp, la sua intolleranza verso gli intolleranti. I pazzi lo facevano impazzire. Era come se lui non sopportasse il loro cedimento alla pazzia. Fra l'altro, perché lui faceva spesso uno sforzo per comportarsi razionalmente. Quando qualcuno cedeva all'irrazionale, Garp sospettava che non avesse opposto abbastanza resistenza. (pag. 452)
  • "Se stai attento, se usi buoni ingredienti," scrive Garp, "e se non prendi scorciatoie, riesci di solito a cucinare qualcosa di molto buono. Talvolta è l'unica soddisfazione che ti resta, per salvare una giornata. Quando scrivi, invece, puoi adoperare tutti gli ingredienti giusti, metterci tutto il tempo e tutta la cura necessaria e non cavar fuori nulla lo stesso. Ciò vale anche per l'amore. La cucina, quindi, può mantener sana di mente una persona che ce la mette tutta." (pag. 207)

[John Irving, Il mondo secondo Garp, BUR, 1999, traduzione a cura di Pier Francesco Paolini. ISBN 8817106267]

La quarta mano

Incipit

Immaginatevi un uomo, giovane, che stia per vivere in prima persona un evento di durata inferiore ai trenta secondi: la perdita della mano sinistra, ben prima del traguardo della mezza età.
Da piccolo era sempre stato uno scolaro promettente, un bambino gentile e amabile, senza picchi esagerati di originalità. I compagni di classe delle elementari e delle medie che avevano memoria del futuro beneficiario del trapianto di una mano non si sarebbero mai sognati di descriverlo come una persona audace. In seguito, al liceo, nonostante il suo successo con le ragazze, raramente si era mostrato spavaldo e ancor meno spericolato. Sebbene avesse senza dubbio un bell'aspetto, le sue ex fidanzate ricordavano come sua dote principale la mansuetudine.
Al college nessuno lo avrebbe detto destinato alla fama. «Era così poco stimolante», dichiarò una sua ex fidanzata.
Un'altra ragazza che lo aveva frequentato per un breve periodo, dopo la laurea, in una scuola di perfezionamento, ribadì: «Non aveva l'aria di uno che stesse per fare qualcosa di speciale».

Citazioni

  • Qualunque pivello è capace di bilanciare con calma uno stronzo di cane su un bastone da lacrosse, ma provate a farlo sotto la pressione di un cane mangiamerda; in qualsiasi sport, la pressione dell'avversario è fondamentale per l'apprendimento quanto un buon allenatore. (pag. 61)

[John Irving, La quarta mano, BUR, 2004, traduzione a cura di Giovanni Pannofino. ISBN 8817001821]

Le regole della casa del sidro

Incipit

Nell'ospedale dell'orfanotrofio – reparto maschi a St. Cloud's, nel Maine – due infermiere erano incaricate di dar un nome ai neonati e controllare che il loro piccolo pene guarisse bene, dopo la circoncisione obbligatoria. A quei tempi (nel 192...) tutti i maschi nati al St. Cloud's venivano circoncisi perché il medico dell'orfanotrofio aveva incontrato difficoltà di vario genere nel curare i soldati incirconcisi durante la Grande Guerra. Questo dottore, che era anche il direttore del reparto maschi, non era una persona religiosa: la circoncisione non era un rito, per lui, bensì un atto strettamente sanitario, da eseguirsi per motivi igienici. Il suo nome era Wilbur Larch e ciò, nonostante il lieve sentore di etere che sempre l'accompagnava, a una delle due infermiere rammentava il legno, duro e duraturo, di quell'albero delle conifere che si chiama, appunto, larice. Odiava però il nome Wilbur, che trovava ridicolo; e l'offendeva come cosa stolta l'abbinamento di una parola come Wilbur con qualcosa di tanto concreto quanto un albero.

Citazioni

  • Un adolescente scopre che l'inganno è seducente quasi quanto il sesso, e assai più facile a porsi in atto. Può riuscir particolarmente facile ingannare le persone care: chi ti ama è meno propenso ad accorgersi del tuo inganno. Ma se tu non ami alcuno, e ritieni che nessuno ti ami, non v'è alcuno che abbia il potere di pungerti dandoti del bugiardo. (pag. 105)

[John Irving, Le regole della casa del sidro, Bompiani, 1985, traduzione a cura di Pier Francesco Paolini. ISBN 8845243664]

Libertà per gli orsi

Incipit

Potevo trovarlo ogni giorno, a mezzogiorno, seduto su una panchina al parco Rathaus con un cartoccio di ravanelli di serra in grembo e una bottiglia di birra in mano. Portava sempre con sé una saliera; e doveva averne in gran numero, poiché non ne ricordo alcuna in particolare. Non erano mai saliere pregiate, però; anzi, una volta ne gettò via una. La mise nel cartoccio con gli avanzi, che finirono in uno dei cestini del parco.
Ogni giorno, alla stessa ora, e sempre sulla stessa panchina – quella meno scheggiata – dalla parte del parco più vicina all'Università. Talvolta aveva con sé un taccuino. Addosso, sempre una giubba da cacciatore con tasche laterali e un tascapane sulla schiena. I ravanelli, la bottiglia di birra, la saliera e il taccuino, tutto quanto scaturiva da quel tascone posteriore. Niente portava in mano, camminando. Aveva con sé almeno tre diverse pipe.

Citazioni

  • Poiché infatti c'erano molte guerre collaterali nella guerra. Interi schieramenti cambiavano schieramento. (pag. 181)
  • A rischio di apparire polemico, vorrei dire che vi sono due modi per vivere a lungo a questo mondo. Uno, aver con la violenza un rapporto di libero scambio, senza alcun ideale o alcun amore che si sovrapponga a ciò che è conveniente; e se non darai mai risposte dirette, non sarai mai smascherato, non si scoprirà mai che menti per proteggerti. Ma non so, esattamente, quale sia l'altra maniera per vivere a lungo, credo però che comporti una fortuna sfacciata. (pag. 234)

[John Irving, Libertà per gli orsi, Bompiani, 1996, traduzione a cura di Pier Francesco Paolini. ISBN 8845228797]

Preghiera per un amico

Incipit

Eccomi condannato a ricordare un ragazzo dalla voce fessa – non già a causa della sua voce, né perché fosse la persona più piccola che io abbia mai conosciuto, o neppure perché fu strumento della morte di mia madre – ma perché è lui la ragione per la quale io credo in Dio: sono cristiano grazie a Owen Meany. Non ho la pretesa di vivere in Cristo, o con Cristo – e men che meno per Cristo, come tanti bigotti pretendono. Non ho una conoscenza tanto profonda del Vecchio Testamento, ed è dai giorni del catechismo che non leggo più il Vangelo – a parte quei brani di cui si dà lettura in chiesa. Mi sono piuttosto familiari quei passi della Bibbia riportati dal mio Libro di Preghiere. Questo, lo leggo spesso. La Bibbia, invece, solo alle feste comandate. Il Libro di Preghiere è molto più ordinato.

Citazioni

  • Non vado in chiesa da oltre un mese. Troppi giornali. I giornali sono un brutto vizio. Sono l'equivalente, in campo letterario, delle tavole calde in campo gastronomico. A me succede questo: io colgo in una data notizia una questione che è l'equivalente moral-filosofico intellettual-politico di un hamburger completo; ma, finché dura il mio interesse per tale questione, ogni altra mia curiosità viene da essa divorata, e ogni mia voglia e ogni mia capacità di distacco e riflessione vengono d'un tratto subordinate a questo hamburger nella mia vita! (pag. 384)
  • Intendo interessarmi a qualcosa di più cosmico – a qualcosa di più universale; anche se, mi sa tanto, la mancanza di onestà negli affari di governo è una cosa "universale", o no? (pag. 426)

[John Irving, Preghiera per un amico, BUR, 2000, traduzione a cura di Pier Francesco Paolini. ISBN 8817202800]

Bibliografia

  • John Irving, Hotel New Hampshire, Bompiani, 2000, traduzione a cura di Pier Francesco Paolini. ISBN 8845245276
  • John Irving, Il mondo secondo Garp, BUR, 1999, traduzione a cura di Pier Francesco Paolini. ISBN 8817106267
  • John Irving, La quarta mano, BUR, 2004, traduzione a cura di Giovanni Pannofino. ISBN 8817001821
  • John Irving, Le regole della casa del sidro, Bompiani, 1985, traduzione a cura di Pier Francesco Paolini. ISBN 8845243664
  • John Irving, Libertà per gli orsi, Bompiani, 1996, traduzione a cura di Pier Francesco Paolini. ISBN 8845228797
  • John Irving, Preghiera per un amico, BUR, 2000, traduzione a cura di Pier Francesco Paolini. ISBN 8817202800