Socrate (film)
film del 1971 diretto da Roberto Rossellini
Socrate
Titolo originale |
Socrate |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia, Francia, Spagna |
Anno | 1971 |
Genere | storico, biografico |
Regia | Roberto Rossellini |
Sceneggiatura | Roberto Rossellini, Marcella Mariani |
Produttore | Renzo Rossellini |
Interpreti e personaggi | |
Doppiatori italiani | |
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Socrate, film del 1970 con Jean Sylvère, regia di Roberto Rossellini.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Se mi aveste dato retta e ricordaste che sono tanti anni che vi spingo a prendere coscienza, sapreste che c'è un solo bene, la conoscenza, e un solo male, la presunzione di sapere. È bene avere idee su quanto si conosce, ma voi ateniesi avete solo opinioni, opinioni su tutte le cose. Per orgoglio, per debolezza, parlate sempre di cose che non conoscete, o di cose che conoscete male. (Socrate)
- Teniamo conto di tutte le opinioni, anche se siamo in disaccordo con esse. Ciò che m'importa è di essere d'accordo con me stesso e cercare di non fare mai il contrario di ciò che penso. (Socrate)
- La medicina cura il corpo, la politica dovrebbe vegliare sulle anime: non dev'essere l'arte di dominare, ma l'arte di far vedere a tutti la giustizia. (Socrate)
- La vita non merita di essere conservata che nella gioia. E la sola gioia per l'uomo è la ricerca della verità senza deviazioni. La vita vale se si spera di trovare un giorno la verità. E la verità, come le stelle, è molto difficile da raggiungere. Dalla pianura, come dall'alto delle montagne, si guardano le stelle, senza avere la sensazione di essercisi avvicinati. È lo stesso per la verità: non è necessario avvicinarsi per vederla. (Socrate)
- Se avessi la fortuna d'essere sapiente come Ippia o come Gorgia, che voi tutti conoscete, certamente non esiterei a farmi pagare. Disgraziatamente sono ignorante e la mia sola conoscenza è di sapere che non so niente. Questa è una conoscenza che non si può vendere. (Socrate)
- Il piacere e il dolore sono così vicini l'uno all'altro, che quando l'uomo desidera l'uno deve subire l'altro. Esopo avrebbe scritto che il Dio, non avendo potuto convincere i due nemici a fare la pace, li ha legati finalmente l'uno all'altro: quando uno di loro è in noi, l'altro lo accompagna. (Socrate)
- Gli uomini calunniano i cigni. All'ora della morte i cigni non cantano di disperazione, ma perché sono felici di andare dagli dèi, dei quali sono i servitori. (Socrate)