Slevin - Patto criminale

film del 2006 diretto da Paul McGuigan

Slevin – Patto criminale

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Titolo originale

Lucky Number Slevin

Lingua originale inglese
Paese Canada, Regno Unito, Germania, Stati Uniti d'America
Anno 2006
Genere thriller, crimine, drammatico, Pulp
Regia Paul McGuigan
Soggetto Jason Smilovic
Sceneggiatura Jason Smilovic
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Slevin – Patto criminale, film del 2006 con Josh Hartnett, Ben Kingsley, Morgan Freeman, Bruce Willis e Lucy Liu, regia di Paul McGuigan.

Frasi modifica

  • È da ignoranti usare la parola da definire nella definizione. (Slevin)
  • La mossa Kansas City è quando loro guardano a destra e tu vai a sinistra. (Mr. Goodkat)
  • Mi dispiace figliolo ma a volte la vita non è fatta di solo vivere. E poi, non si può fare una mossa Kansas City senza un morto. (Mr. Goodkat)
  • [La mossa Kansas City] Coinvolge un bel po' di persone, collegate da un evento insignificante. Una soffiata nella notte in un ambiente che non dimentica, anche se tutti ne avrebbero voglia. (Mr. Goodkat)
  • È quella che all'epoca si chiamava "corsa del droghiere". Un tizio vuole quello che un altro definisce "una cosa sicura" e si dà da fare per ottenerla; chiama Doc, un esperto di Anversa molto bravo, ma poco discreto. Lo stesso si può dire per la femmina di Doc, Gloria. E da qui arriviamo a Abe, perché Gloria era troppo miele per un solo alveare. Abe non era un ficcanaso, ma aveva un buon naso e subito sotto il naso aveva la bocca. E poi c'era una farfalla che aveva buone orecchie e che, guarda un po', era lo zio di qualcuno. Finché a qualcuno comincia la febbre dell'arraffa-arraffa, qualcun altro si perde la dentiera in chiacchiere e quando quell'elisir entra anche nelle tue orecchie ti dice che ci sarà una cosa sicura. E il peggio è che cominci a crederci. Almeno così andò per il vecchio Max, che tanto vecchio non era, ma era tanto stanco. Stanco di lavorare senza vivere, stanco di scoprire la mattina che i suoi sogni erano solo sogni, ma soprattutto Max era stanco di non avere un giardinetto davanti a casa. (Mr. Goodkat)
  • Charlie Chaplin partecipò a un concorso per sosia di Charlie Chaplin a Montecarlo e arrivò terzo. Quella è una storia assurda. (Mr. Goodkat)
  • [A Lindsey] Prima ho perso il lavoro. Torno a casa e scopro che il mio palazzo è spacciato, tutta colpa di una razza incrociata di super-termiti ecuadoriane. Così vado da Kelly, la mia fidanzata; avevo la chiave e sono entrato. [Kelly è a letto con un altro] (Slevin)
  • [Parlando del tenente Colombo] Lui dice che vanno esaminate tre cose sul luogo del delitto: cosa c'è ora che non c'era prima, cosa c'era prima che non c'è più e cosa è stato spostato. (Lindsey)
  • [Salutando Slevin] Grazie dello zucchero, zucchero! (Lindsey)
  • [Elvis, scagnozzo del Boss, a Slevin] Purtroppo per te tu non sei il primo a dirci che non sei quello che noi stavamo cercando! (Elvis)
  • [A Slevin] Potrebbe venire la regina d'Inghilterra in persona, con il suo bel culo, le tette al vento e tutto il resto, e se mi giurasse che tu sei il principe Carlo, dovrei portarti comunque dal Boss! (Elvis)
  • Lei ha presente lo Shmoo, signor Fisher? Era un fumetto che mi piaceva da bambino. Lo Shmoo era una creatura adorabile: deponeva le uova, dava il latte e moriva di pura estasi quando un affamato lo guardava, perché adorava essere mangiato. Poteva assumere qualunque sapore tu desiderassi. La pelle di Shmoo, tagliata fine, diventava cuoio sottile, persino i baffi di Shmoo erano ottimi stuzzicadenti. In sostanza, lo Shmoo soddisfaceva tutti i desideri del mondo. (Il Boss)
  • Ho come l'impressione che lei abbia l'impressione che io le devo 96.000 dollari. (Slevin)
  • [Parlando del figlio] Ora è morto... Ammazzato. Relegato all'imperfetto dell'essere. Spedito da un è a un era prima di fare colazione. (Il Boss)
  • Gli sfortunati sono soltanto un metro di riferimento per i fortunati, tu sei sfortunato, così io so di non esserlo, sfortunatamente i fortunati riconoscono la fortuna solo quando la perdono. Prendi te stesso per esempio; ieri stavi meglio di oggi, eppure ti ci voleva oggi per capirlo. Ma oggi è arrivato e ora è tardi. Hai visto? (Il Rabbino)
  • [Riferendosi al suo essere un gangster e un rabbino] Considera, signor Fisher, che qui ci sono due uomini davanti a te..E di uno dovresti avere timore! (Il Rabbino)
  • Mio padre diceva sempre: la prima volta che ti chiamano asino gli dai un pugno sul naso, la seconda volta che ti chiamano asino gli dici stronzo, ma la terza volta che ti chiamano asino, be', forse è ora che ti vai a comprare una soma! (Il Rabbino)
  • Un'ultima domanda... Non mi hanno perquisito! [Il Rabbino tira fuori un fucile a canna corta] (Slevin)
  • [Riferendosi al Rabbino] Un gangster col figlio gay... È assurdo! (Lindsey)
  • Soffro di atarassia [...] È uno stato di totale mancanza di inquietudine; una forma di depreoccupazione. (Slevin Kelevra)
  • Ci si dovrebbe innamorare solo se c'è una grande storia dietro il primo incontro. Insomma, visto che la devi raccontare un mucchio di volte... Se io e te ci innamorassimo avremmo una storia pazzesca da raccontare! (Lindsey)
  • [A Slevin] So che non sei Nick Fisher, il padrone della casa in cui stai. Lo so perché Nick Fisher si è fatto 8 anni nel riformatorio di Dade per aver violentato una ragazza ponpon di 14 anni. (Detective Brikowski)
  • [A Goodkat] L'ho ingaggiata per fare un lavoretto, ma non doveva sembrare un lavoretto. Invece lei ammazza gli israeliani, fa esplodere l'intero edificio e adesso il lavoretto, che non doveva sembrare un lavoretto, comincia a sembrare un vero lavoretto. (Il Boss)
  • Ci sono già stato in questo posto. È rimasto com'era vent'anni fa. Comunque però, non so perché sembra diverso, come la tua macchina quando è guidata da qualcun altro. Del resto è da vent'anni che non salgo su una macchina, due decenni dietro 9 centimetri di vetro antiproiettile per paura di essere ucciso da un fucile ad alto potenziale, senza mai uscire di casa, vent'anni... Rinchiuso nella mia paranoia, prigioniero in casa mia, solo per poi finire nelle mani di un ragazzino. Be', complimenti, sembra che abbiate vinto, mi avete fregato. Se portassi un cappello me lo toglierei. (Il Rabbino)
  • [Al Rabbino] A quanto pare ci è stato tirato un bidone dallo stesso lanciatore. (Il Boss)
  • [Riferendosi a se stesso, legato schiena contro schiena con il Rabbino]
    Mentire a un uomo morto è come mentire a se stessi. (Il Boss)
  • Il problema, quando in una stanza ci sono due uomini, è che tu ne puoi guardare soltanto uno alla volta. (Il Rabbino)

Dialoghi modifica

  • Mr. Goodkat: E dire che allora...
    Nick Fisher: Le quattro e trentacinque.
    Mr. Goodkat: Hai capito male. Non ho detto "mi sai dire l'ora", ho detto "e dire che allora"!
    Nick Fisher: "E dire che allora"?
    Mr. Goodkat: Uhm uhm... Prendi quello zuccherino di canna lì dietro... Gran bella fica no!?
    Nick Fisher: Avrà 70 anni!
    Mr. Goodkat: A dir poco. E dire che allora...
    Nick Fisher: Non la seguo...
    Mr. Goodkat: Mi chiamo Smith. Non vivo da queste parti.
    Nick Fisher: Senta signor Smith.
    Mr. Goodkat: Solo Smith. E mi trovo qui, se vuoi saperlo, per via della mossa Kansas City.
    Nick Fisher: Che cos'è la mossa Kansas City?
    Mr. Goodkat: La mossa Kansas City è quando guardano a destra e tu vai a sinistra.
    Nick Fisher: Non l'ho mai sentita!
    Mr. Goodkat: Eehh... Non è che se ne parli tanto. Alla fine colpisce chi non vuol sentire. Questa in particolare è in preparazione da più di 20 anni.
    Nick Fisher: Vent'anni eh!?
    Mr. Goodkat: Non è una cosa da poco. Richiede una grande programmazione. Coinvolge un bel po' di persone. Persone collegate solo da un evento insignificante. Una soffiata nella notte, in un ambiente che non dimentica. Anche se tutti ne avrebbero voglia. Inizia con un cavallo.
  • Lindsey: Che hai combinato al naso?
    Slevin: L'ho usato per rompere il pugno a un tizio!
  • Max: Vi prego, ho una famiglia!
    Il Boss: No, non ce l'hai più...
  • Lindsey: Come sei entrato?
    Slevin: La porta era aperta.
    Lindsey: La porta era aperta?! Aperta o chiusa male?
    Slevin: Non me ne ricordo...
    Lindsey: Però hai detto aperta!
  • Lindsey: Mi chiamo Lindsey, abito qui di fronte, volevo una tazza di zucchero.
    Slevin: E dov'è la tazza?
    Lindsey: Ho detto che volevo una tazza di zucchero, se avessi avuto la tazza avrei chiesto dello zucchero.
    Slevin: Touché.
  • [Lindsey ha appena visto accidentalmente nudo Slevin]
    Lindsey: Sembra la scena di un quadro di Norman Rockwell.
    Slevin: Cosa?! Il mio pisello?
    Lindsey: No, lo zucchero... I vicini che si prestano lo zucchero a vicenda. Fa molto casa nella prateria. Questa [Indica lo zucchero] è casa nella prateria, la storia del pisello non è molto per famiglie!
  • Elvis: Gli ordini sono ordini...
    Slevin: È da ignoranti usare la parola da definire nella definizione!
  • Slevin: Hanno preso l'uomo sbagliato.
    Il Boss: L'uomo sbagliato per cosa?
    Slevin: Per qualsiasi cosa voglia da me.
    Il Boss: Lo sa che cosa voglio da lei?
    Slevin: No.
    Il Boss: E come sa che ho preso l'uomo sbagliato?
    Slevin: Perché io non sono quello che...
    Il Boss: Forse voglio darle 96.000 dollari. Ho preso sempre l'uomo sbagliato?
    Slevin: Vuole darmi 96.000 dollari?
    Il Boss: No, lei vuol dare a me 96.000 dollari!
    Slevin: No, dovrei?
    Il Boss: Non lo so, dovrebbe?
    Slevin: Non lo so... dovrei?
  • Slevin: Perché lo chiamano Rabbino?
    Il Boss: Perché è un Rabbino!
  • Il Boss: Yitzhok "la Fatina".
    Slevin: E perché lo chiamano la Fatina?
    Il Boss: Perché lui è una fatina.
    Slevin: Come... ha le ali, sa volare, sparge polverina magica dappertutto?
    Il Boss: È una checca!
  • Slevin: Io che parte ho?
    Il Boss: Tu?! L'ammazza-fatine!
  • Il Boss: Non penso sia necessario dire una frase banale o un cliché come "se chiami la polizia sei morto"!
    Slevin: Però l'ha detta.
    Il Boss: Però l'ho detta.
  • [Parlando dell'allibratore che il Boss tiene nella sua cella frigorifera]
    Slevin: L'ho incontrato... Era morto.
    Lindey: Hai incontrato un morto?!
    Slevin: Sì, in una cella frigorifera...
  • Il Rabbino: Devi essere il signor Fisher!
    Slevin: Devo proprio? Perché è un po' scomodo ultimamente.
    Il rabbino: Ho paura che tu debba proprio.
    Slevin: Be', se devo proprio.
  • Il Rabbino: Nessuno è mai contento di ciò che ha. Vogliono tutti quello che avevano o quello che ha qualcun altro...
    Slevin: Un po' come un rabbino che vorrebbe essere un gangster e un gangster che vorrebbe essere un rabbino!
  • Slevin: Io non sono Nick Fisher...
    Il Rabbino: E chi diavolo sei?
    Slevin: Uno nel posto sbagliato al momento sbagliatissimo!
  • Slevin: Devo dare una risposta al Boss domattina.
    Lindsey: E cosa gli dirai?
    Slevin: Quello che qualsiasi persona con due piselli direbbe a un sarto che gli chiede se lo porta sia a destra che a sinistra...
  • Slevin: Il buonsenso ce l'hai quando hai scelta...
    Il Boss: Sì, il più delle volte. A volte ce l'hai quando sai di non averla.
  • Il Boss: Io non sono così cattivo in fondo, c'è chi si è fatto una fortuna con me.
    Slevin: C'è anche chi si è fatto morto!
  • Slevin: Non è la prima volta che succede, ora che ci penso..
    Lindsey: Non è la prima volta che un boss ti chiede di uccidere il figlio gay di un rivale per pagare un debito di un amico dal quale abiti perché hai perso il lavoro, la casa e hai trovato la tua donna a letto con un altro?
    Slevin: No, questo è la prima volta che succede, ma non è la prima volta che Nick mi mette all'angolo...
  • Brikowski: Io sono un poliziotto.
    Slevin: Be', e io non sono un ladro, non so se rendo l'idea!
  • [Slevin viene costretto a salire su un furgone della polizia, dove trova i detective Brikowski e Dumbrowski]
    Slevin: Questa è la procedura standard nel manuale dello sbirro sotto la voce "due chiacchiere fra amici"?
    Dumbrowski: Non c'è una procedura standard per il casino in cui ti sei ficcato!
  • Dumbrowski: Ti conviene stare in squadra, ragazzo.
    Slevin: Be', voi contro chi giocate?
  • Slevin: Qualcuno vuole ucciderti.
    Figlio del rabbino: Chi?
    Slevin: Io! [e spara]
  • Il Rabbino: Qualunque cifra loro ti paghino, la raddoppio!
    Slevin: Non c'è nessun loro, è tutta un'idea mia.
  • [Parlando del corpo carbonizzato trovato insieme al corpo del figlio del Rabbino]
    Brikowski: Chi è?
    Lindsey: Visto che non ha più impronte digitali mi sembra improbabile che lo sapremo...
    Brikowski: E le cartelle odontoiatriche?
    Lindsey: Certo, appena mi trova la mandibola inferiore... E poi basta scoprire chi era il dentista.
  • [Mr. Goodkat ha appena scoperto che Slevin ha voluto salvare Lindsey]
    Slevin: Come hai fatto a scoprirci?
    Mr. Goodkat: Sono un killer fuoriclasse, testa di cazzo, come credi che abbia fatto?!
  • Scagnozzo Rabbino 1:[Dopo aver parlato con il collega si rivolge verso slevin] Gli dispiace averti picchiato.
    Slevin: Parli sempre per lui?
    Scagnozzo Rabbino 1: Sì.
    Slevin :Allora è muto!
    Scagnozzo Rabbino 1: Non proprio...
    Slevin: E perché?
    Scagnozzo Rabbino 1:È personale chiedi a lui!
    Slevin: E come me lo dice?
    Scagnozzo Rabbino1: Non lo dice! [Cenno di assenso del collega "muto" che sta guidando]
  • Il Rabbino: Nessuno è mai contento di ciò che ha, vogliono tutti quello che avevano, quello che ha qualcun altro...
    Slevin: Un po' come un rabbino che vorrebbe essere un gangster e un gangster che vorrebbe essere un rabbino. Insomma, che cos'è, la solita storia che l'erba del vicino è sempre più verde, tipo? E lei come giustifica il fatto di essere un rabbino e un gangster?
    Il Rabbino: Non lo faccio. Sono un malvagio che non perde tempo a chiedersi come poteva essere, io sono quello che poteva essere e quello che non poteva essere, io vivo qui e dal vicino, la mia erba è sempre verde.

Citazioni su Slevin – Patto criminale modifica

Frasi promozionali modifica

  • Il momento, il luogo, il numero sbagliato.[1]
  • Un thriller pula dagli imprevedibili risvolti.[1]

Note modifica

  1. a b Dalla copertina della confezione del DVD in lingua italiana.

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