Scream 3

film del 2000 diretto da Wes Craven

Scream 3

Immagine Scream 3 logo.jpg.
Titolo originale

Scream 3

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2000
Genere film dell'orrore, slasher, film del mistero
Regia Wes Craven
Sceneggiatura Ehren Kruger
Produttore Kevin Williamson, Cathy Konrad, Marianne Maddalena
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Scream 3, film statunitense del 2000 con Neve Campbell, regia di Wes Craven.

  • Come futuri giornalisti d'America, c'è una cosa che dovete tenere bene a mente: essere i migliori vuol dire essere disposti a fare quello che altri non farebbero, infrangere le regole, non fermarsi davanti a niente, essere disposti a farsi odiare da tutti, perché è l'unico modo in cui potrete conquistare una storia, i fatti e la fama. (Gale)
  • Se smettiamo all'improvviso di fare film dell'orrore, tutti i maniaci del mondo vanno in pensione? (Roman)
  • Mi dispiace che non abbia funzionato con Brad Pitt, ma essere single, quello sì è un buon ripiego. (Gale)
  • Be', che bella sorpresa. Ci scappa il morto e Gale arriva di corsa. (Linus)
  • I maniaci non ti uccidono se non ti trovano. (Sidney)
  • Se tu non fossi sempre così ubriaca di pretese, saresti in grado di apprezzare la positività e l'equilibrio emotivo che posso dare a una donna. (Linus)
  • Se state guardando questa cassetta, vuol dire che, come temevo, non sono sopravvissuto agli omicidi del Windsor College e che regalare la mia verginità a Karen Kolchak non è stata una buona idea. (Randy)
  • Se il killer tornasse e fosse reale, ci sono alcune cose che non dovete dimenticare. È solo un semplice seguito? Be', se è così le regole le stesse. Ma, e questo è il punto critico, se vi trovate ad affrontare una storia con troppi retroscena e una sovrabbondanza di informazione, allora le regole del seguito non valgono, perché non avete a che fare con seguito. Avete a che fare col capitolo finale di una trilogia. [...] È una cosa rara nel campo dell'horror. Però esiste. È una forza da non sottovalutare, perché nelle vere trilogie, si torna sempre all'inizio della storia e si scopre che cose credute vere non lo erano affatto: Il padrino, Guerre stellari, tutte rivelavano qualcosa che credevamo vera ma che non lo era. (Randy)
  • Se avete a che fare con una trilogia eccovi delle super regole per le trilogie. Primo: avete un killer super sovrumano, non servirà pugnalarlo e neanche sparargli, praticamente nel terzo capitolo dovrete congelarli la testa, decapitarlo o farlo saltare in aria. Secondo: chiunque, anche il personaggio principale può morire. [...] Terzo: il passato tornerà a mordervi le chiappe, ragazzi. Pensate di sapere tutto del passato? Non è vero, il passato non è sepolto, anche i peccati commessi nel passato stanno per tornare, vi piomberanno addosso e vi distruggeranno. Quindi, concludendo, lasciate che vi dica buona fortuna, Dio vi guardi. E per alcuni di voi, a presto. Perché le regole dicono che alcuni di voi non ce la faranno. (Randy)
  • Dovevo fare la Principessa Leila. Mi mancava tanto così. Invece chi la fa? Quella che va a letto con George Lucas. (Bianca)
  • I fantasmi non li puoi uccidere. (Sidney)
  • Io credevo di avere una madre perfetta, una famiglia perfetta, finché non ho scoperto che mi sbagliavo. Lei aveva una vita segreta e io ho cercato di capirlo, e appena credevo di esserci riuscita, altri segreti. Non so chi fosse mia madre. (Sidney)
  • La questione non è chi sono io. La questione è chi ho qui con me. (Ghostface)
  • Oh, è dura essere i tuoi amici, Sidney. Quando si è vicini a Sidney, si muore. (Ghostface)
  • Non vuoi saperlo, Sidney? Chi l'ha uccisa? Non vuoi sapere chi ha ucciso tua madre? [...] Sarebbe stata così felice, Sidney, di saperci insieme. (Ghostface)
  • Adesso tocca a te urlare, brutto stronzo! (Sidney)
  • Hai ottenuto quello che volevi: l'eroe e il cattivo faccia a faccia. Sa che succede ora? Che il cattivo muore! (Sidney)
  • Smettila di lamentarti e fai qualcosa! Sono stronzate, le conosco a memoria. [...] Lo sai perché ammazzi la gente, Roman? Lo sai? Perché hai scelto di farlo. È solo tua la colpa. [...] E prenditi una buona volta una responsabilità! (Sidney)
  • Randy ha detto che il killer è sempre sovrumano. (Linus)

Dialoghi

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  • Jennifer: Mi sento come se fossi nella tua mente.
    Gale: Questo spiega le mie continue emicranie.
  • Linus: Il killer l'ha chiamata.
    Mark: Cosa? Quando?
    Gale: Che cosa ha detto?
    Sidney: Oh, niente. Le solite chiacchiere: "Come va, come non va, come vorresti morire?".
  • Linus: Così conosceva la madre di Sidney Prescott.
    Milton: Chi?
    Jennifer: Rina Reynolds.
    Milton: Sapete quanti attori hanno lavorato per me? Centinaia. Forse migliaia.
    Gale: Chi ha detto che era un'attrice?
    Jennifer: Nessuno.
    Milton: Allora cosa volete?
    Linus: Oh, niente. Farò solo una telefonata al detective Kincaid.
    Milton: Forse me la ricordo. Ha fatto delle particine in qualche mio film. Non cose importanti. Ma questo perché?
    Jennifer: Oh, avanti! Lei ha fatto i miliardi con la storia del suo assassinio. Era ossessionato da lei e ora è ossessionato da sua figlia!
    Gale: Calma, commissario! Perché non ci dice la verità?
    Milton: Ma dove diavolo volete arrivare? Faccio film horror, lo sapete. È il mio lavoro. È stata la Sunrise a propormi di fare Squartati. Sono venuti loro da me. Controllate.
    Linus: Sì, però lei sapeva chi era.
    Milton: Quando girai Squartati uno, mi resi conto di aver conosciuto Maureen Prescott, insomma, come Rina. Ma non potevo dirlo a nessuno. Immaginate i giornali?
    Gale: E adesso? Insomma, omicidi sul set e lei ancora non dice niente?
    Milton: Sia realistica. Avrebbero sospettato di me.
    Gale: Solo perché la conosceva?
    Milton: Sì.
    Gale: Io credo di no. Che cos'è successo a Maureen mentre era a Hollywood?
    Milton: Lasci perdere, Gale Weathers. È una cosa morta e sepolta.
    Gale: Le piacerebbe vederla risuscitata sulla tivù nazionale? Mi dica che è successo.
    Milton: Erano gli anni settanta. Erano altri tempi. Le mie feste erano famose. Rina sapeva di che si trattava. Ragazze come lei potevano accalappiare uomini dai quali ottenere delle parti se avessero fatto una buona impressione. Non lo è successo niente che non si fosse cercata, in un modo o nell'altro. Non conta cosa ha raccontato dopo.
    Gale: Vuol dire che è stata...
    Milton: Le cose sono sfuggite di mano. Forse si sono approfittati di lei. Forse la verità è che questa città non è fatta per l'innocenza. Nessuno fu denunciato. In conclusione, Rina Reynolds non aveva accettato le regole del gioco. E se vuoi andare avanti a Hollywood devi giocare o tornare a casa.
  • Sidney: Cosa sai delle trilogie?
    Mark: Come? Nei film intendi?
    Sidney: Sembra che le piace il cinema, detective. [...]
    Mark: Be', tutto quello che so delle trilogie è che il terzo episodio è la fine dei giochi.
  • Sidney: Qual è il suo film horror preferito?
    Mark: La mia vita.
    Sidney: Anche il mio.
  • Ghostface: Non hai scampo, Sidney. Devi rassegnarti ad affrontare me e la mamma. Forse non l'hai mai conosciuta veramente, Sidney. Forse non riesci ad andare oltre la superfice delle cose.
    Sidney: Chi diavolo sei?
    Ghostface: L'altra metà di te. Anch'io cercavo una madre, un'attrice chiamata Rina Reynolds. L'ho cercata per tutta la vita e quattro anni fa sono riuscito a trovarla. Ho bussato alla sua porta pensando che mi avrebbe accolto a braccia aperte, ma aveva una nuova vita e un nuovo nome: Maureen Prescott. Tu eri l'unica figlia che riconosceva. Mi ha chiuso fuori al freddo per sempre. Suo figlio! [si toglie la maschera, rivelando la faccia di Roman Bridger] Roman Bridger, regista e tuo fratello. Mi ha sbattuto la porta in faccia, Sid. Mi disse che ero il figlio di Rina, e Rina era morta. La cosa mi colpì. Che buona idea. Così la osservai. Girai un film amatoriale, un filmetto di famiglia. Sembra che Maureen, la mamma, si godesse la vita. Insomma, Cotton era una cosa. Di lui sapevamo tutti. Ma il padre di Billy? Quella era la chiave. Il tuo ragazzo non gradì vedere nel mio film il suo papà, non gradì affatto. E una volta fornito il motivo, non gli serviva altro che qualche consiglio: trovare un socio da vendere nel caso lo scoprissero, qualcuno da incastrare, era come girare un film.
    Sidney: Tu... Tutto questo lo devo a te?
    Roman: Sono un regista, Sid. Dirigo.

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