Presa di Roma
Evento del Risorgimento italiano (1870)
Citazioni sulla presa di Roma o breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870.
- Alle 5 della mattina del 20 settembre l'artiglieria italiana cominciò il fuoco contro le mura di Roma[1]; alle 10 la fanteria e i bersaglieri entrarono per la breccia aperta presso Porta Pia, mentre i pontifici alzavano bandiera bianca. Lo scontro costò complessivamente agli italiani 49 morti e 141 feriti; ai pontifici 19 morti e 68 feriti. Alle 14 il generale Cadorna[2] e il generale Kanzler[3], comandante pontificio, firmarono la capitolazione della città. Il giorno dopo, in seguito a scontri nel rione Borgo tra popolazione e gendarmi pontifici, il Cadorna, su richiesta del papa, occupò anche la Città Leonina, salvo il Vaticano. Finiva così il potere temporale dei papi. (Giorgio Candeloro)
- La breccia di Porta Pia nel dramma della rivoluzione italiana fu come l'epilogo d'una predica che ad alcuni commuove gli affetti, e ad altri fa guardare l'uscio della chiesa per andarsene. In Roma la commozione degli affetti nei vincitori fu grande; ma nessuno guardò la porta per andarsene. Vinti e vincitori rimasero insieme: il Papa al Vaticano, e il Re al Quirinale. Del sangue sparso tra zuavi e italiani non rimase macchia: Roma abbonda di acqua. Ma i rancori tra le due parti incrudirono, e il Non possumus di Pio IX fu una lapide sepolcrale ai piedi della quale si assisero piangendo le due madri, Italia e Chiesa, aspettanti il dì della risurrezione. (Luigi Tosti)
- Spuntavano i primi albori del 20 Settembre 1870, giorno di lutto, di strazio, di desolazione per tutti i fedeli, che sarà incancellabile negli annali delle umane iniquità, finché il Giudice supremo dei vivi e dei morti, chiamerà al suo cospetto nella valle fatale tutti i creati a rendergli conto delle loro opere, dei loro delitti. (Antonmaria Bonetti)
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