Paisà

film del 1946 diretto da Roberto Rossellini

Paisà

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Fotogramma tratto dal secondo episodio, ambientato a Napoli

Titolo originale

Paisà

Lingua originale italiano, inglese e tedesco
Paese Italia
Anno 1946
Genere drammatico, guerra
Regia Roberto Rossellini
Soggetto Sergio Amidei, Klaus Mann, Federico Fellini, Marcello Pagliero, Alfred Hayes, Roberto Rossellini, Vasco Pratolini
Sceneggiatura Sergio Amidei, Roberto Rossellini, Federico Fellini
Produttore Roberto Rossellini
Interpreti e personaggi

I episodio

II episodio

III episodio

IV episodio

V episodio

VI episodio

Doppiatori italiani

Paisà, film italiano a episodi del 1946, regia di Roberto Rossellini.


Citazioni in ordine temporale.

La notte del 10 luglio 1943 la flotta anglo-americana apriva il fuoco contro le coste meridionali della Sicilia. Col favore delle prime ombre notturne, le pattuglie anglo-americane penetrano in territorio italiano. (Narratore) [voce fuori campo]

I episodio - Sicilia

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  • Siete tutti uguali! Voi, i tedeschi, i fascisti! Tutti c'avete un fucile in mano! (Carmela)
  • Look: "paisan", "spaghetti", "bambina", "mangiare", "Mussolini", "c'est la guerre" — that's it. Oh yes, "Carmela"! (Joe) [a Carmela, facendo una lista di parole europee che conosce]

II episodio - Napoli

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  • La guerra passò rapida attraverso le regioni dell'Italia meridionale. L'8 settembre i cannoni della flotta alleata erano puntati contro Napoli. Infranta la resistenza tedesca a Salerno, gli anglo-americani sbarcarono sulla costa amalfitana e, alcune settimane dopo, Napoli era liberata. Il porto di questa città diveniva il più importante centro logistico della guerra in Italia. (Narratore) [voce fuori campo]

III episodio - Roma

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  • Lunga, tragica sosta a Cassino. Il 22 febbraio 1944, sbarco alleato ad Anzio. Angosciosa attesa di Roma. Dopo una serie di battaglie durissime e sanguinose, lo schianto tedesco. Passano per le vie di Roma le truppe di Kesserling in fuga. Miracolosamente intatta, la città saluta i liberatori. 4 giugno 1944. (Narratore) [voce fuori campo]
  • Francesca: I love the americans and their language.
    Fred: Mi piacciono le italiane, loro lingua, occhi, capelli, loro corporatura...
  • How can I find that square and that church? [...] This damn town! I walked all day and every corner just look the same. Another fountain, and another church. All the squares are the same! (Fred)
  • Ci sono tante ragazze brave e buone che lavorano, che hanno lavorato, che hanno saputo difendersi dalla fame e dalla miseria. Lei è una di quelle. (Francesca)

IV episodio - Firenze

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  • Ma nei primi giorni d'agosto le truppe dell'Ottava Armata liberavano quella parte della città a sud dell'Arno. Al di là del fiume, i partigiani italiani insorti combattevano contro i tedeschi e i franchi tiratori fascisti. (Narratore) [voce fuori campo]
  • Massimo: But will they destroy all the town? Will they break up the bridges, all the building?
    Soldato inglese: Why should stop at Florence? They destroyed all Europe already.
  • Ditegli che mi mandino l'elmetto! [...] Lo prendo per il sole, eh. Perché io so dirvi al millimetro dove passano le pallottole. Ho fatto tutta l'altra guerra, io! Quella vera del '18! (Un fiorentino)
  • Marco, marco... Oggi ci è andato tutto male... Da che è morto Lupo... (Partigiano fiorentino) [ultime parole]

V episodio - Appennino emiliano

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  • La linea gotica è una muraglia naturale inespugnabile. Ogni più piccolo villaggio dev'essere aspramente conteso al nemico che difende con accanita disperazione. (Narratore) [voce fuori campo]
  • [Nel chiostro francescano]
    Capitano Jones: What? Five hundred years old, eh? Well, it doesn't show its age, bambino.
    Capitano Martin: You know, I can't help thinking by the time this monaster was built America haven't even been discovered yet, an immense wilderness. This walls, this olive trees, that church bell already here. This time, this time of the evening five hundred years ago... everything has the same soft color.
    Capitano Feldman: Is that from Shakespeare?
    Capitano Martin: No, they are all mine.
  • Capitano Jones: He is very young.
    Capitano Martin: He's twenty-five.
    Capitano Jones: Don't you think he's too young to be in here?
    Capitano Martin: No. He told me that he always wanted this location. That since he was ten he always wanted to enter this monastery.
    Capitano Jones: I think one can really be in peace with his Lord without relieving himself from the world. After all it was created for us. The world is our parish.
    Capitano Feldman: How can they judge us and life if they don't know what is all about?
  • Frate francescano: Ma perché non pregano?
    Capitano Martin: Loro due molto cattivi! Lui protestante. Lui ebreo. [il frate va via scioccato]

VI episodio - Porto Tolle

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  • Al di là delle linee i partigiani italiani e i soldati americani dell'OSS, fraternamente uniti, combattono una battaglia che i bollettini non registrano, ma forse più dura, più difficile, più disperata. (Narratore) [voce fuori campo]
  • We are building a new civilization that last a thousand years, but to do that it is necessary to destroy everything before it. The germans will do it. We will keep our promise to the world, at any cost. This is our mission. (Soldato tedesco)
  • No, fermatevi! No! (Dale)

Questo accadeva nell'inverno del 1944. All'inizio della primavera la guerra era finita. (Narratore) [voce fuori campo]

Citazioni su Paisà

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  • Grazie a Roma città aperta e più ancora a Paisà, la percezione di una possibile conquista di un'identità nazionale capace di rispettare il pluralismo ideologico e la varietà linguistica è un dato immediato. Il viaggio di risalita morale che si compie in Paisà serve a mostrare progressive riduzioni delle distanze, del riconoscimento dell'altro, inteso anche come persona diversa per lingua, religione, ideologia, nazionalità e, perché no, razza; di comunione, di sacrificio comune e di assoluzione da colpe commesse collettivamente, di purificazione. (Gian Piero Brunetta)
  • Paisà finisce tra gli spruzzi dei partigiani gettati nell'acqua con le mani legate dietro la schiena: non offre una visione eroica della guerra, né della Resistenza. I critici ne furono tutt'altro che entusiasti, ma a Parigi il film di Rossellini fece sensazione. Dalla tragedia, dalla morte e dalla distruzione, Rossellini e Fellini avevano creato poesia; e nel farlo, avevano anche reinventato il cinema. Una visione del passato tutt'altro che eroica: il futuro dell'Italia si sarebbe costruito intorno a queste storie di sofferenza e martirio della gente comune. (John Foot)

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