Lo sbarco di Anzio

film del 1968 diretto da Edward Dmytryk

Lo sbarco di Anzio

Immagine Lo sbarco di Anzio - Robert Mitchum.png.
Titolo originale

Anzio

Lingua originale inglese
Paese Italia, Usa
Anno 1968
Genere guerra
Regia Duilio Coletti, Edward Dmytryk
Sceneggiatura H.A.L. Craig, Giuseppe Mangione
Produttore Dino De Laurentiis
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
Musiche: Riz Ortolani

Lo sbarco di Anzio, film italo-statunitense del 1968 con Robert Mitchum e Peter Falk, regia di Duilio Coletti e Edward Dmytryk.

Dialoghi modifica

  • [Dick Ennis il Generale Lesley uscendo dal posto di comando]
    Dick Ennis: Che succede adesso? Quali sono le previsioni?
    Generale Lesley: Oh vinceremo. Ci vorrà molto più tempo, molte più vite umane, ma Kesselring verrà respinto e il Generale Carlsom entrarà vittorioso a Roma.
    Dick Ennis: E poi?
    Generale Lesley: E poi sconfiggeremo il nemico, vinceremo la guerra!
    Dick Ennis: E dopo che succederà? Vuole dire che rimischieremo le carte e ricominceremo da capo??
    Generale Lesley: Lei pensa che questo sia un gioco!?
    Dick Ennis: Be', dopotutto Generale, non è forse un gioco all'ultimo sangue?
    Generale Lesley: Non una lotta per sopravvivere?
    Dick Ennis: No! Non per sopravvivere né per assicurare un tetto né per... calmare la fame.
    Generale Lesley: Ah... Ha trovato la risposta allora.
    Dick Ennis: Credo proprio di sì Generale: l'uomo uccide perché gli piace.
    Generale Lesley: Perché-gli-piace. Tutto qui?
    Dick Ennis: Tutto qui! Perché ad uccidere ci prova gusto. Le guerre non risolvono mai niente: è la storia che ce lo insegna. Se si affronta un uomo con le armi alla mano, si vive più intensamente in quel momento che in qualsiasi altro momento della propria vita, perché si ha una paura folle e bisogna uccidere.
    Generale Lesley: Ci uccidiamo l'un l'altro perché ci piace. È una condanna molto dura di tutta quanta l'umanità signor Ennis.
    Dick Ennis: Sì, purtroppo lo è Generale, ma forse se l'accettassimo e l'ammettessimo davanti a noi stessi impareremmo a vivere insieme.
    Generale Lesley: Speriamo.

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