La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler
La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler
Il Führerbunker, ambientazione principale del film
Titolo originale |
Der Untergang |
---|---|
Lingua originale | tedesco, russo e ungherese |
Paese | Germania |
Anno | 2004 |
Genere | biografico, guerra, storico |
Regia | Oliver Hirschbiegel |
Soggetto | Bernd Eichinger |
Sceneggiatura | Bernd Eichinger |
Produttore | Bernd Eichinger |
Interpreti e personaggi | |
|
|
Doppiatori italiani | |
|
La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler, film tedesco del 2004 con Bruno Ganz, regia di Oliver Hirschbiegel.
Io sento di... sì... di dover essere molto dura verso quella che ero allora – sprovveduta e infantile – e di non poterle perdonare di non aver realizzato quali orrori stava compiendo quel mostro e di non essersi resa conto di quello a cui andava incontro e soprattutto di aver detto sì in modo così sconsiderato, dal momento che io non ero una fervente nazionalsocialista. So bene che quando arrivai a Berlino avrei potuto dire "No, non lo voglio questo lavoro e non voglio far parte del quartier generale", ma non lo feci. Anche perché la curiosità era troppo grande. E anche perché allora non potevo lontanamente pensare che la sorte mi avrebbe condotta in un luogo in cui io vorrei tanto non aver mai messo piede. Nonostante ciò, di questa cosa non riesco ancora a perdonarmi. (Traudl Junge) [immagini di repertorio[1]]
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Voglio ringraziarvi, signorine, per essere venute qui in piena notte, ma in guerra purtroppo è così difficile restare padroni del proprio tempo. (Hitler) [dando il benvenuto alle aspiranti segretarie]
- Fegelein, secondo lei quando sarò di fronte ad Eisenhower dovrò fargli il saluto nazista o porgergli la mano? (Himmler)
- Prima o poi le potenze occidentali capiranno che solo noi possiamo bloccare i bolscevichi, che siamo l'ultimo baluardo contro le orde asiatiche. Dobbiamo tenere Berlino ancora qualche giorno per poter trattare con gli americani. (Goebbels)
- Non saprei nemmeno dove andare. La famiglia e anche gli amici me lo avevano detto che dovevo stare alla larga dal nazionalsocialismo. Come faccio a dire "Rieccomi qua. Mi ero sbagliata, però l'ho capito solo quando le cose si sono messe male"? (Traudl Junge)
- Quel parassita! Totalmente incapace! Quel parvenu! Quel fannullone! Come osa dichiararmi impossibilitato ad agire?! Forse domani dichiarerà che sono pazzo! [...] Che ne ha fatto della nostra aviazione?! Per quello che ha fatto dell'aviazione andrebbe messo al muro! È stato quel morfinomane a portare la corruzione in questo paese e a farla dilagare! E adesso questo tradimento verso la mia persona! Verso la mia persona! Voglio che Göring sia destituito subito. Gli si tolga ogni carica. E se non dovessi sopravvivere a questa guerra, che quell'uomo sia giustiziato all'istante. (Hitler)
- Heil Hitler! (Hermann Fegelein) [quando si accorge che lo stanno per fucilare si abbottona la giacca e fa il saluto nazista pronunciando le sue ultime parole]
- "Da quando nel 1914 impegnai le mie modeste forze come volontario nella prima guerra mondiale in cui il Reich si trovò coinvolto sono ormai trascorsi trent'anni. In questi tre decenni ho dedicato i miei pensieri, i miei sforzi e la mia vita unicamente al bene dell'amato popolo tedesco. [...] I secoli passeranno, ma dalle rovine delle nostre città e dei tanti monumenti continuerà a sgorgare con rinnovata forza l'odio per coloro che sono i responsabili di tali rovine, coloro che sono all'origine di tutto: gli esponenti e sostenitori del giudaismo internazionale." (Hitler) [dettando a Traudl Junge il proprio testamento politico]
- [...] le democrazie occidentali sono così decadenti che i popoli dell'est guidati dal loro forte capo le sottometteranno. (Hitler)
- Saluti per me la bella Baviera! (Eva Braun) [a Traudl Junge, prima di suicidarsi con Hitler]
- Camerati, ultime notizie da fuori! Hanno riaperto tutti i negozi di Berlino! ...li hanno riaperti a cannonate! [scoppiano tutti a ridere] (Soldato nazista)
- Ero dalla parte delle bestie rosse. (Cartello appeso al collo degli impiccati)
- Ich war auf der Seite der roten Bestien.
- Ho patteggiato con i bolscevichi! (Cartello appeso al collo degli impiccati)
- Ich habe mit den Bolschewiken paktiert!
- "Un giorno il castello di menzogne crollerà e la verità avrà il giusto trionfo su costoro. Sarà l'ora in cui sorgeremo al di sopra di tutti, puri e... immacolati." (Goebbels) [dettando il proprio testamento a Traudl Junge]
- "Il 30 aprile 1945 il Führer si è suicidato, abbandonando così nel peggiore dei momenti coloro che credevano in lui. Soldati tedeschi, voi eravate pronti ad obbedire agli ordini del Führer e a continuare a combattere per la difesa di Berlino, malgrado fossimo rimasti quasi senza munizioni e la situazione generale rendesse insensato continuare la lotta. Ordino perciò la immediata cessazione di qualunque resistenza al nemico. Qualunque tentativo di combattimento servirà solo a peggiorare la terribile situazione della popolazione civile di Berlino e dei nostri feriti. In rispetto a quanto stabilito con l'alto comando delle truppe sovietiche, vi ordino quindi di cessare immediatamente qualunque combattimento". (Weidling) [leggendo il comunicato con cui ordina ai cittadini di Berlino di interrompere le ostilità contro i russi]
- Non ho più bisogno di lei: les jeux sont faits. (Goebbels) [ultime parole, a Rochus Misch, uscendo dal bunker insieme alla moglie per suicidarsi con lei]
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Hitler: Che sta succedendo, da dove vengono questi colpi?
Burgdorf: Mein Führer, posso augurarle buon compleanno? Mein Führer, il centro di Berlino è sotto il fuoco dell'artiglieria, bersagliano con granate la porta di Brandeburgo, il Reichstag e la stazione di Friedrichstrasse.
Hitler: Ma da dove sparano i cannoni?!
Burgdorf: Mein Führer non si sa, ne parlavo con Koller.
Hitler: Koller? Dia a me Koller. [prende il telefono] Koller, lo sa che Berlino è sotto il fuoco dell'artiglieria?
Koller: No.
Hitler: Ma come? Non le sente le cannonate?
Koller: No, io mi trovo a Wildpark-Werder.
Hitler: La città è sotto attacco, i russi devono aver preso un ponte ferroviario sull'Oder.
Koller: Il nemico non ha batterie ferro-trasportate sull'Oder [controllando un foglio consegnatoli da un soldato] Non è fuoco di cannone a lunga gittata, il comando della batteria contra-aerea situata nello zoo comunica che a sparare sono cannoni che hanno al massimo un calibro di 10 o 12 centimetri, le batterie russe devono essere nei dintorni di Marzahn.
Hitler: A nemmeno 12 chilometri dal centro di Berlino, i russi sono già così vicini?! Dovrei far impiccare quelli che sono al comando della Luftwaffe! [chiude la telefonata con rabbia] Questo è inaudito, inaudito! Coi russi a 12 chilometri dal cuore della città, ma perché me lo dicano devo essere io a chiederlo!
Krebs: Mein Führer, forse sono davvero cannoni a lunga gittata, lei ha parlato di un ponte ferroviario sull'Oder.
Hitler: Sciocchezze!
- [Guardando i collaboratori di Hitler]
Traudl Junge: Non aspettano altro che di darsela a gambe...
Constanze Manziarly: Quello che urta di più è la loro doppiezza. Dicono "Mein Führer" ma pensano "Leccami il..." Hai capito?
- Himmler: Ormai è un uomo finito.
Fegelein: Che cosa ci si può aspettare da uno che oltre a non fumare, non bere, è anche vegetariano?
Himmler: Parliamo seriamente Fegelein, dovrò prendere io la situazione in mano. Berlino cadrà entro pochi giorni quando il Führer sarà morto. Con chi crede che vorranno trattare gli alleati?
Fegelein: Come può essere tanto sicuro che vorranno trattare con lei?
Himmler: Dopo la guerra avranno bisogno delle mie SS per ristabilire l'ordine. Mi basta un'ora di colloquio con Eisenhower e lo convincerò, ho già dei primi contatti.
Fegelein: Faccia attenzione, è alto tradimento.
Himmler [ridendo e non prendendo in considerazione l'affermazione di Fegelein]: Fegelein, sono altri i miei problemi. Secondo lei quando sarò davanti ad Eisenhower dovrò fargli il saluto nazista o porgergli la mano?
Fegelein [vedendo arrivare Speer]: Guardi chi c'è, i più attesi arrivano sempre per ultimi.
Speer: Signori, [rivolgendosi ad Himmler] siete già di partenza? Volevo parlare con lei, l'ordine del Führer di distruggere tutti gli impianti civili...
Himmler: Dolente, mio caro, ma devo andare, ora. Passi a trovarmi a Hohenlychen quando avrà occasione, io e il mio stato maggiore ci stiamo spostando nel nord del Reich per offrire un maggior contributo alla difesa di Berlino.
- Hitler [Osservando il plastico della Nuova Berlino]: Caro Speer, i bombardamenti sulle nostre città hanno un lato positivo: è molto più facile sgomberare le macerie che dover abbattere gli edifici. Una volta vinta la guerra potremo ricostruire le città molto più in fretta. Quante ore abbiamo trascorso insieme a studiare i piani della Nuova Berlino. Lei è un uomo di genio Speer. Davvero, solo io e lei siamo arrivati a capire che non sarebbe certo immaginabile un Terzo Reich di negozi e impianti industriali, solo grandi alberghi e grattacieli. Questo Terzo Reich diverrà uno scrigno per l'arte e per la cultura e dovrà restarlo per millenni: abbiamo davanti agli occhi le città antiche, le acropoli, vediamo le città del medioevo con i loro duomi e sappiamo che gli uomini hanno bisogno di un punto di riferimento. Eh già, Speer, questa era la mia grande visione e lo è ancora adesso.
Fegelein: Mein Führer, per poter realizzare i suoi progetti dovrà lasciare Berlino. Eva, diglielo anche tu.
Eva Braun: Ma è il Führer, sa cos'è giusto fare...
Traudl Junge: Lei deve lasciare Berlino, lo dicono tutti, i russi stanno per tagliarci fuori.
Hitler: Non posso farlo, bambina, mi vedrei come un monaco tibetano che dopo la preghiera se ne va con la ciotola delle offerte vuota. No, resterò a Berlino. Rovescerò la situazione o soccomberò. Speer, che cosa pensa lei?
Speer: Che dovrà restare in scena finché non calerà il sipario.
- Keitel: A rischio di ripetermi, la 9ª Armata deve ritirarsi o verrà circondata e annientata! Dobbiamo far presto, oppure...
Hitler: La 9ª Armata non arretrerà di un metro. Dica a Busse che deve mantenere la posizione.
Jodl: Mein Führer, perderemo la 9ª Armata.
Hitler: Dovremo respingere fuori dai nostri confini la soldataglia sovietica penetrata da Nord e da Oriente, sferrando una controffensiva di inaudita e inarrestabile violenza!
Jodl: Con quali forze, Mein Führer?
Hitler: La divisione di Steiner attaccherà qui, da Nord, e si congiungerà con la 9ª Armata.
Krebs: La 9ª Armata non è in grado di muovere verso Nord, le forze nemiche sovrastano le nostre unità di 10 a 1.
Hitler: Wenck! Dovrà dare il suo appoggio con la 12ª Armata!
Jodl: Mein Führer, la 12ª è diretta a Ovest verso l'Elbe.
Hitler [batte la mano sul tavolo]: E allora faccia subito dietro-front!
Jodl: Scoprendo il fronte occidentale...!
Hitler: Basta coi suoi dubbi, esegua i miei ordini! A me sembra di essere stato abbastanza chiaro, Jodl!
Goebbels: Prima o poi le potenze occidentali capiranno che solo noi possiamo bloccare i bolscevichi, che siamo l'ultimo baluardo contro le orde asiatiche. Dobbiamo tenere Berlino ancora qualche giorno per poter trattare con gli americani. [Arriva Mohnke]
Hitler: Ah, Mohnke! È arrivato.
Mohnke [eseguendo il saluto nazista]: Mein Führer!
Hitler: Ormai l'Operazione Clausewitz è iniziata. Berlino è una città al fronte, lei dovrà fornire adeguata protezione ai quartieri governativi.
Mohnke: Mein Führer, se attaccassero Berlino ci batteremo fino all'ultimo uomo, ma abbiamo tre milioni di civili in città: dovranno essere evacuati.
Hitler: Comprendo le sue preoccupazioni. Ma la situazione impone un'assoluta freddezza: non siamo in condizioni di farci scrupoli per i cosiddetti civili.
Mohnke: Mein Führer, con il dovuto rispetto, non si domanda cosa accadrà a donne e bambini, alle molte migliaia di feriti, e ai vecchi?
Hitler: In una guerra come questa non esistono civili. [Tutti sono già usciti dalla stanza]
Keitel: Il Führer ha perso ogni contatto con la realtà.
Jodl: Sposta sulle sue carte divisioni che non esistono più. L'unità di Steiner è allo sfascio, non è nemmeno in grado di difendersi, e vorrebbe che Steiner attaccasse, pura follia!
Fegelein: Che aspetta a dirglielo?
Keitel: Non dà ascolto a nessuna obiezione. Lo sa bene quanto me.
Fegelein: Qualcosa bisogna fare.
Keitel: Che cosa? Vuole che ci estrometta come Rundstedt e Guderian?
Fegelein: E con ciò?
Jodl: Noi siamo soldati e abbiamo fatto un giuramento al Führer!
Fegelein: Questo non ci impedisce di ragionare.
Burgdorf: E ha il coraggio di parlare lei? Opportunista e carrierista senza scrupoli?
Fegelein: Come, prego?
- Hitler: Dovunque il nemico riesca ad arrivare, dovrà trovare soltanto terra bruciata.
Speer: È una condanna a morte per il popolo tedesco. Senza elettricità, senza gas, acqua corrente, carbone, trasporti, senza ferrovie, canali, moli, dighe e locomotive. Perché vuole distruggere tutto? Il nostro Paese ritornerà nel Medioevo. Con questo ordine, toglie al popolo qualunque possibilità di sopravvivenza.
Hitler: Se perderemo la guerra avrà poca importanza che scompaia anche il popolo tedesco. Nel momento attuale non ha senso farsi scrupolo di non distruggere quello che serve ad assicurare la sopravvivenza alla popolazione civile; al contrario è giusto che noi stessi distruggiamo tutto. Questo popolo si è dimostrato un popolo debole ed è una precisa legge di natura che tutte le creature più deboli siano destinate a scomparire.
Speer: Ma è il suo popolo. Lei è il Führer.
Hitler: Quelli che sopravviveranno a questa guerra saranno gli individui peggiori poiché i migliori sono già tutti caduti.
- Krebs e Burgdorf [insieme, facendo il saluto nazista]: Heil Hitler!
Weidling [rispondendo al saluto]: Heil Hitler! Cos'è questa storia? Perché dovrei essere fucilato?
Krebs: Conosce l'ordine del Führer: qualunque arretramento verso ovest è categoricamente vietato. Tutti gli ufficiali che non si attengono a tale disposizione dovranno essere arrestati e immediatamente fucilati.
Weidling: Ma che dice?! Da giorni le mie unità respingono gli attacchi del nemico. Il mio comando operativo si trova a un chilometro dalla linea di combattimento!
Burgdorf: C'è altro?
Weidling [mostrandogli la Croce di Ferro nazista]: La vede questa? Non si permetta di usare quel tono con me!
- Keitel: Congratulazioni, il suo rapporto ha impressionato molto il Führer: l'ha nominata comandante della difesa di Berlino.
Weidling: Avrei preferito essere fucilato piuttosto che bere da questo amaro calice...
- Fegelein: Andatevene il prima possibile, non vi resta molto tempo.
Traudl Junge: Ma il Führer riuscirà ancora a rovesciare la situazione, è sicuro che... che l'attacco di Steiner ricaccerà i russi. L'ha detto tante volte che questo attacco muterà l'intero corso della guerra...
Fegelein: Chiunque sia vicino al Führer sa che sono farneticazioni, fantasie! A cui probabilmente nemmeno lui crede.
Traudl Junge: Andiamo, ma cosa dice? Perché dovrebbe far la commedia con noi?
Fegelein: Ormai cos'altro ha da perdere?
- Krebs: Il nemico è riuscito a sfondare su un'ampia linea del fronte. A sud della città ha preso Zossen, e sta avanzando verso Stahnsdorf. Al momento attacca la periferia nord, tra Frohnau e Pankow. E a est ormai il nemico è attestato sulla linea Lichtenberg-Karlshorst.
Hitler: Appena Steiner attaccherà, le cose torneranno a posto.
Krebs: Mein Führer... Steiner...
Jodl: Steiner manca di forze sufficienti per un attacco. Non ci sarà l'attacco di Steiner.
Hitler [dopo un lungo silenzio, con la mano tremante, si toglie gli occhiali]: Si trattengano soltanto Keitel, Jodl, Krebs e Burgdorf. [tutti i presenti, tranne i quattro che Hitler ha nominato, escono dalla sala riunioni] Avevo dato un ordine! Avevo ordinato a Steiner di attaccare! Voi pensate di poter disobbedire a un mio preciso ordine?! A questo punto siamo arrivati?! Le forze armate mi hanno mentito, tutti mi hanno mentito, perfino le SS! I nostri alti comandi militari sono composti da un'accozzaglia di vili, pavidi e infidi vigliacchi!
Burgdorf: Mein Führer, sono soldati che versano il proprio sangue per lei!
Hitler: Sono soltanto dei codardi! Dei traditori, degli incapaci!
Burgdorf: Mein Führer, quello che sta dicendo è inaudito!
Hitler: I nostri generali sono la feccia del popolo tedesco! [sbatte le sue matite sul tavolo] Sono uomini senza onore! Si fanno chiamare "generali" perché hanno trascorso anni all'accademia militare al solo scopo di imparare a usare correttamente cucchiaio, coltello e forchetta! Per anni le forze armate hanno intralciato le mie iniziative! Non hanno fatto che crearmi ostacoli in tutti i modi possibili per impedire le mie mosse! Se soltanto a suo tempo avessi anche io liquidato i generali e tutti gli ufficiali delle forze armate come Stalin! [si rimette al suo posto] Non ho mai frequentato le accademie militari... Ma sono riuscito da solo, da solo, io sono riuscito a conquistare l'intera Europa! Traditori! Fin dall'inizio i signori generali non hanno fatto altro che ingannarmi e tradirmi! Hanno commesso un mostruoso tradimento ai danni del popolo tedesco! Ma tutti questi traditori dovranno pagarla! Pagheranno il tradimento col loro stesso sangue! Pagheranno annegando nel loro stesso sangue!
Traudl Junge [fuori dalla sala riunioni, cerca di consolare Gerda]: Ti prego Gerda, non perdere il controllo.
Hitler: I miei ordini sono parole al vento. È impossibile... continuare a guidare la nazione in queste condizioni. Ormai è finita... La guerra è perduta... Ma se voi signori credete che io sia disposto a lasciare Berlino sappiate che vi sbagliate di grosso! Preferisco piantarmi una pallottola in testa! Fate quello che volete.
- Burgdorf: E adesso?
Fegelein: Siamo giunti alla fine dello spettacolo.
Keitel: Ma che sta dicendo?! Non vorrà che ci arrendiamo, è inconcepibile! Il Führer ha detto che non capitoleremo mai, non ci sarà un altro novembre 1918, mai più!
Fegelein: Lo ha sentito, ha detto che non vuole più guidarci. "Fate quello che volete", sue esatte parole.
Burgdorf: Nessuno potrà prendere il suo posto, il Führer è il Führer!
Krebs: Il Führer ha perso il controllo, ma lo ritroverà.
Fegelein: E quando lo avrà ritrovato che cosa si farà?
Krebs: Resisteremo, non possiamo arrenderci. Il Führer non ha mai parlato di resa e noi abbiamo il dovere di obbedirgli!
Fegelein: Basta con queste parole inutili! Dobbiamo trattare, o non ne avremo più la possibilità!
Burgdorf: Pensa solo a salvarsi il collo!
Fegelein: Non tollero certi toni!
- Schenck: Lasci stare quegli uomini! Che cosa volete fare?
Membro SS: Non la riguarda, colonnello. Li abbiamo trovati nascosti nelle loro case, hanno disertato. Dobbiamo fucilarli, sono traditori.
Schenck: Sono persone anziane, sono civili... Non può fucilarli.
Membro SS: No? [spara ai due anziani] E chi può impedirmelo? Lei, forse?
- Goebbels: Cosa posso fare per lei, generale?
Mohnke: I russi fanno strage degli uomini della sua milizia popolare: la milizia non ha esperienza di guerra cittadina né armi adeguate.
Goebbels: Ciò che manca a questi uomini in quanto ad armi ed esperienza lo compensi lei con la sua incrollabile fede nella vittoria finale.
Mohnke: Signor ministro, senza il giusto armamento quegli uomini non possono combattere: muoiono invano!
Goebbels: Non ne provo alcuna compassione. Glielo ripeto: non ne provo alcuna compassione! Il popolo ha scelto da solo il suo destino. Sì, potrà anche sembrare sorprendente, ma consideri la realtà per quella che è: non abbiamo forzato il popolo tedesco, ci ha detto sì senza condizioni. Adesso deve offrirsi al taglio della gola.
- Hitler: Ma se si vuole essere davvero sicuri la cosa migliore è spararsi in bocca. [mima il gesto] Così il cranio esplode.
Eva Braun [disgustata]: Iih!
Hitler: Non ci si accorge di niente, la morte è immediata.
Eva Braun: Voglio essere un bel cadavere. Prenderò il veleno. Se proprio devo fare una morte eroica che almeno sia una morte indolore.
- Eva Braun [voce fuori campo, scrivendo alla sorella Gretl]: "Berlino, 23 aprile 1945. Sorellina mia cara, quanto mi dispiace doverti scrivere quello che leggerai, ma così è. La nostra fine può giungere a qualunque ora di qualunque giorno. Ti premetto che Hermann [Fegelein, suo marito] non è qui con noi, ma sono assolutamente convinta che lo rivedrai presto. Riuscirà a lasciare Berlino e forse organizzerà la resistenza in Baviera, almeno per un po'. Il Führer stesso non crede più alla possibilità di una conclusione favorevole."
Magda Goebbels [voce fuori campo, scrivendo]: "Figlio mio caro, non so se riceverai mai questa lettera. Forse ci sarà qualche anima pia che provvederà a farti avere il mio ultimo saluto. Devi sapere che contro la volontà di tuo padre sono rimasta con lui. Domenica scorsa il Führer voleva aiutarmi ad allontanarmi da qui, ma tu conosci tua madre – abbiamo lo stesso sangue – non ho avuto esitazioni. Il nostro meraviglioso ideale è crollato e con esso tutto ciò che di bello, di nobile, di ammirevole ho conosciuto nella mia vita. Nel mondo che verrà, dopo il Führer e il nazionalsocialismo, non varrà più la pena di vivere. Per questo ho portato con me anche i bambini. Sono troppo preziosi per vivere la vita che si vivrà dopo di noi e un Dio misericordioso capirà perché io abbia deciso di dare anche a loro la liberazione."
Eva Braun [voce fuori campo, proseguendo la lettera]: "Voglio portare il braccialetto d'oro con la pietra verde fino al momento della fine. Dopo potrai prenderlo tu e dovrai portarlo sempre, come io l'ho sempre portato. Purtroppo ho appena mandato a riparare il mio orologio di brillanti. Ti scrivo sotto l'indirizzo. Forse con un po' di fortuna riuscirai a riaverlo. È giusto che sia tuo. Ti lascio anche il braccialetto di brillanti e il pendente di topazi che il Führer mi ha regalato per il mio ultimo compleanno. Devo ancora pagare alla ditta Heise il conto che ti allego. Potrebbero arrivare anche altri conti, ma non credo che possano superare i millecinquecento Reichsmark. Ti prego di bruciare subito tutte le lettere per me che trovi in casa e tutte le lettere del Führer. Insieme a questa mia ti farò portare cibo e sigarette. Per favore, da un po' di caffè ai Liener e ai Kaitel. Le sigarette sono per Mandy, il tabacco è per papà, la cioccolata per la mamma. Be', non so cos'altro scrivere. Per oggi può bastare. Aggiungo solo, sorellina mia cara, che ti auguro tanta fortuna e non dimenticare che rivedrai Hermann di sicuro. Un fortissimo abbraccio e un bacio. Da tua sorella, Eva."
- Magda Goebbels: Ci ho riflettuto a lungo. Non voglio che i miei figli crescano in un mondo in cui non c'è più il nazionalsocialismo.
Speer: Dovresti pensarci ancora. I bambini hanno diritto ad un futuro.
Magda Goebbels: Se gli ideali del nazionalsocialismo muoiono non ci sarà più un futuro.
- Hitler: Io avevo dei grandissimi progetti per il popolo tedesco e per il mondo. Nessuno ha voluto capirmi. Nemmeno i più vecchi compagni di lotta. Che grande occasione abbiamo avuto. Il totale dominio del mondo era alla nostra portata. Troppo tardi. L'unica cosa che sia andata a buon fine è l'attacco a viso scoperto che ho condotto contro il giudaismo, attacco che ha liberato lo spazio vitale tedesco dagli influssi del veleno ebraico. Adesso resta la parte più facile. C'è ancora quell'estremo istante... [ride sommessamente] poi avrò la pace eterna.
Speer: Ma voglia risparmiare il popolo, Mein Führer.
Hitler: Se il popolo tedesco soccombesse affrontando questa prova non potrei versare nemmeno una lacrima. Non avrebbe meritato altro. Sarebbe solo andato incontro al destino che lui stesso si è preparato.
Speer: Da alcuni mesi... devo togliermi questo peso... da mesi non eseguo i suoi ordini di distruggere tutto. Ci sono prove documentali che non solo ho ignorato i suoi ordini, ma anche... che li ho coscientemente trasgrediti. Dovevo farglielo sapere. [Hitler spezza una matita e la getta per terra] Però la mia assoluta lealtà nei suoi confronti non è mai venuta meno. [Speer si alza dalla poltrona]
Hitler: Si metta in viaggio. Allora, arrivederci.
Speer [porge la mano per salutare il Führer, ma quest'ultimo non lo fa]: Le auguro ogni bene.
- Hitler: Generale Von Greim, io la nomino ora comandante supremo della Luftwaffe e la promuovo anche generale feldmaresciallo. Sulle sue spalle graverà un'enorme responsabilità: dovrà ricostituire da zero le nostre forze aeree. Troppe persone hanno sbagliato, dovrà essere implacabile. La vita non perdona alcuna debolezza. Il cosiddetto senso di umanità è una chiacchiera dei luridi porci! Indulgere alla pietà è un peccato mortale! Io dico che chi mostra pietà verso i deboli tradisce le leggi di natura.
Goebbels: I forti possono trionfare solo dopo aver estirpato i deboli.
Hitler: Personalmente per obbedire a questa legge di natura mi sono sempre vietato di provare la minima compassione per chiunque. Ho affrontato ogni resistenza interna nel Reich con la brutale fredda decisione con cui ho stroncato ogni reazione dei popoli stranieri assoggettati. Non è possibile fare altrimenti. Le scimmie, ad esempio, colpiscono a morte qualunque altra scimmia sia estranea alla loro comunità. E quello che è giusto per le scimmie dev'essere giusto, in linea di massima, anche per gli uomini. [controlla un registro consegnatoli da un generale] Himmler ha presentato a Lubecca un'offerta di capitolazione alle potenze occidentali tramite il conte Bernadotte. È stata la radio inglese ad annunciarlo. Himmler! Dei tanti che potevano tradire doveva essere proprio Himmler! Il più fido dei miei fidi! Questo è il più vile di tutti i tradimenti! Göring sì, lui è il più corrotto dei corrotti! E Speer anche! Su quale artista si può fare affidamento?! E chiunque altro, di chiunque altro avrei potuto capirlo! Ma Himmler... deve avergli dato di volta il cervello per attribuirsi il potere deve aver dichiarato che sono malato o forse anche già morto!
- Günsche: Il comandante Fegelein non è stato trovato, non è all'interno del bunker.
Hitler: Che cosa vuol dire "Fegelein non è stato trovato"?! Continuate a cercarlo! Voglio vedere Fegelein, e subito anche! Se si fosse allontanato senza autorizzazione, sarebbe diserzione, tradimento! Mi porti qui subito Fegelein! [batte il pugno più volte sul tavolo] Fegelein! Fegelein! Fegelein!
- Weidling: Mein Führer, i russi compiono continue azioni di sfondamento, non abbiamo altre riserve, non giungono più rifornimenti per via aerea. Questo vuol dire che non possiamo aspettarci l'arrivo di munizioni.
Mohnke: A nord i russi sono quasi al ponte di Weidendammer, a est sono a Lustgarten, a sud a Potsdamer Platz, a ovest al Tiergarten, ovvero a tre o quattrocento metri dalla Cancelleria.
Hitler: Per quanto potete resistere?
Weidling: Uno o due giorni al massimo.
Hitler: Vale anche per il quartiere governativo?
Mohnke: Sì, Mein Führer.
Weidling: Mein Führer, come soldato consiglierei di cercare di uscire dalla sacca di Berlino. Consideri che nella battaglia per difendere la città abbiamo già perso dai quindici ai ventimila dei migliori effettivi di cui disponevamo.
Hitler: Ma possono ancora rimpiazzarli con i ragazzi.
Goebbels[a Weidling]: Quello che lei propone è pura fantasia, un piano assolutamente folle.
Weidling: Pensi alle migliaia di feriti per cui noi non possiamo fare più niente! Mein Führer, ho già preparato le disposizioni, le do la mia parola d'onore di ufficiale.
Goebbels: Il Führer non può lasciare la scena della storia mondiale come un qualsiasi fuggiasco!
Hitler: Anche se riuscissi a lasciare la sacca in cui mi trovo adesso l'unica cosa che otterrei sarebbe quella di passare da una sacca a un'altra. Mi troverei ad aspettare la fine stando all'addiaccio o nascosto in casa di un contadino! La cosa sarebbe inaccettabile! Wenck si sta avvicinando alla 12ª Armata, potrebbe congiungersi con la 9ª Armata di Busse e assestare ai russi un colpo così micidiale e definitivo da risolvere tutto. Wenck è un uomo estremamente capace. [si rivolge a Krebs] Telegrafi a Keitel e mi porti subito la risposta che avrà. Primo: dove sono le avanguardie di Wenck. Secondo: tra quanto tempo attaccherà. Terzo: dove si trova la 9ª Armata. Quarto: in quale quadrante sfonderà la 9ª Armata. [si alza dal suo posto e si dirige nella sua stanza] Come presto vedrete, signori, avevo previsto giusto. Wenck sarà qui tra poco... Wenck sta arrivando... [si chiude nella sua stanza]
Weidling: Voglio sapere subito se esiste realmente la possibilità che Wenck sia in grado di attaccare!
Krebs: Secondo me è inverosimile che con le sue poche forze possa attaccare i russi.
Goebbels: Come può ritenere inverosimile un attacco di Wenck?!
Krebs: Wenck non è in grado di affrontare l'armata russa!
Weidling: Se è cosi allora perché non lo dice al Führer?! Siete tutti impazziti qui?
Burgdorf: Non crederà che il Führer non lo sappia già?! Non è disposto a capitolare! E se vuoi saperlo nemmeno noi e io ci sono già passato una volta, mi è bastato!
Weidling [a Mohnke]: Venga, andiamo via.
- Traudl Junge: È successo qualcosa, signor Ministro?
Goebbels: È da non credere, signora: il Führer vuole che io lasci Berlino. Me lo ha appena ordinato personalmente. Finora non ho mai disobbedito a un ordine del Führer, mai! [piange] Ma... Ma quest'ordine io non posso eseguirlo: resterò qui, al fianco del Führer... Prego, signora Junge: io... è essenziale che io possa dettarle subito il mio testamento.
Traudl Junge: Ma adesso sto battendo il testamento del Führer.
Goebbels: Certo! Molto bene, allora ripasserò dopo.
- [Celebrazione del matrimonio tra Hitler ed Eva Braun]
Officiante: Mein Führer, io ne sono obbligato dalle leggi razziali. Sono tenuto a chiedere, Mein Führer... lei è di pura discendenza ariana?
Hitler: Sì.
Officiante: Mi può mostrare la carta d'identità?
Goebbels: Sta parlando con il Führer!
- Günsche: Un messaggio di Keitel.
Krebs [legge il telegramma del feldmaresciallo Keitel]: "Primo: Wenck bloccato a sud del lago Schwielow. Secondo: la 12a armata non può respingere l'attacco su Berlino. Terzo: il grosso della 9a armata è circondato".
Weidling: Mein Führer, occorrono disposizioni per quando avremo esaurito le nostre ultime riserve di munizioni.
Hitler: Non ci sarà mai una mia capitolazione, mai! Perciò proibisco a lei e a ogni mio altro comandante di arrendersi al nemico. [Esce dalla sala riunioni insieme a Günsche] Ascolti bene, Günsche. È già stabilito che io e la signorina Braun, cioè mia moglie, ci toglieremo la vita. Non voglio però che i russi possano esporre la mia salma in un grottesco museo. Non ho la minima intenzione di cadere nelle loro mani, né da vivo né da morto. Voglio che il mio corpo sia subito bruciato e che non possa mai essere identificato. Günsche, esigo questa solenne promessa. Lei farà quello che è necessario perché i miei resti mortali scompaiano per sempre?
Günsche: Mein Führer, è un terribile ordine, ma lo eseguirò.
- [Telefonata tra Otto Günsche ed Erich Kepka]
Kepka: Kepka!
Günsche: Erich, mi servono duecento litri di benzina.
Kepka: Cosa!? Sei matto! Dove la trovo tanta benzina?
Günsche: Se necessario prendila dalle auto parcheggiate, tanto non servono più.
Kepka: Che devi fare con tutta quella benzina?
Günsche: Non posso dirlo per telefono.
- Eva Braun: Io lo conosco bene. Mio marito. Da oltre quindici anni. Tuttavia ripensandoci non so niente di lui, malgrado parli molto. Sono venuta con gioia a Berlino, ma lui è cambiato rispetto a prima. Ora mi parla solo di cani e diete vegetariane. Sapesse come odio la sua Blondie. Ogni tanto le do dei calci quando è sotto il tavolo e Adolf si chiede perché la cagna si comporti in modo strano. [ridono]
Traudl Junge: A volte mi sembra che non voglia aprirsi con nessuno, aprirsi veramente. In privato lui è così pieno di premure e all'improvviso... dice cose così brutali.
Eva Braun: Intende quando è il Führer.
- Magda Goebbels [gettandosi ai piedi di Hitler, piangendo]: Oh, Mein Führer! Io la imploro di lasciare Berlino! Mein Führer, la prego, non può lasciarci soli! Che ne sarà di noi senza di lei?
Hitler: Già domani milioni di persone mi malediranno, ma è questo che ha voluto il destino.
- Goebbels: La capitolazione mai! Questo è oltraggioso! Io che sono stato per anni capo del partito a Berlino difenderò la città dall'aggressione delle orde sovietiche fino al mio ultimo respiro! Le poche ore che potrò vivere ancora nelle vesti di Cancelliere del Reich non ho intenzione di usarle sottoscrivendo un'infamante atto di resa senza condizioni!
Weidling: Dobbiamo risparmiare il peggio ai civili!
[...]
Goebbels: Questo è oltraggioso! Ve lo ripeto signori, non firmerò mai un atto di capitolazione!
- Walter Hewel: Non avrei mai dovuto lasciare il bunker. Avrei dovuto spararmi subito... ma non ho potuto.
Schenck: Adesso mangi qualcosa. Per morire c'è sempre tempo.
- Ufficiale SS: Non possiamo arrenderci senza combattere. Ce lo impone l'onore.
Schenck: E in che modo vorrebbe difendere il suo onore?
Ufficiale SS: Restiamo compatti qui e quando arrivano i russi gli scarichiamo addosso le nostre armi, ma tenendo l'ultimo colpo per noi.
Schenck: Che cosa diavolo dice? Quindi uccidere e suicidarsi per preservare il nostro prestigio sarebbe l'unica via d'uscita che abbiamo?
Ufficiale SS: Noi siamo ufficiali delle SS, non possiamo sopravvivere al Führer.
- Walter Hewel: Perché vuole continuare a vivere?
Schenck: E lei? Perché ci tiene tanto a morire?
Walter Hewel: Vede questa? [mostra la capsula di cianuro] Me l'ha data il Führer personalmente.
Schenck: Come ultima decorazione?
Walter Hewel: Forse.
La Germania si arrese ufficialmente il 7 maggio 1945. La cessazione di ogni ostilità avvenne a mezzanotte dell'8 maggio. Fino a quel momento la guerra era costata la vita a 50 milioni di persone. 6 milioni di ebrei erano stati assassinati nei campi di concentramento tedeschi.
Gerda Christian fuggì e evitò la prigionia. È morta a Düsseldorf il 14 aprile 1997.
Dott. Prof. Ernst-Günther Schenck. Uscito nel 1953 dai campo di prigionia sovietici. Morto ad Aachen il 21 dicembre 1998.
Generale Wilhelm Mohnke. Rilasciato dai sovietici nel 1955. Morto il 6 agosto 2001 a Damp, presso Eckernförde.
Generale Helmut Weidling. Morto in prigionia in Russia nel 1955.
Professor Werner Haase. Arrestato dai sovietici nel bunker ospedale. Morto in prigione nel 1945.
Otto Günsche. Catturato dai sovietici. Uscito dalla prigione di Bautzen nel maggio 1956. Morto nel 2003 a Bonn.
Hanna Reitsch. Sopravvissuta alla guerra, morta il 28 agosto 1979. Ha stabilito primati di volo con aerei a motore e alianti.
Generale Robert Von Greim. Suicidato il 28 maggio 1945 a Salisburgo.
Heinz Linge e Johannes Hentschel. Catturati dai sovietici. Linge fu rilasciato nel 1955. Morto a Brema nel 1980. Hentschel fu rilasciato nel 1949. Morto il 27 aprile 1982 ad Achern.
Constanze Manziarly. Scomparsa durante la fuga da Berlino.
Albert Speer. Arrestato a Flensburg nel 1945. Condannato a 20 anni nel processo di Norimberga. Rilasciato nel 1966, è morto a Londra nel 1981.
I generali Keitel e Jodl. Condannati a morte nel processo di Norimberga e giustiziati.
Hermann Goering. Condannato a morte. Si è suicidato prima che la sentenza fosse eseguita.
Heinrich Himmler. Ha cercato di nascondersi sotto falso nome in un gruppo di fuggitivi. Scoperto, si è suicidato.
Martin Bormann e il dottor Ludwig Stumpfegger. Si sono suicidati il 2 maggio 1945 presso la stazione di Lehrter.
Rochus Misch. Liberato dai russi nel 1955. Vive ancora oggi a Berlino.
Traudl Junge. Fu classificata dagli alleati come "collaboratrice giovanile". Ha continuato a lavorare come segretaria per diverse società. Ha vissuto a Monaco fino alla sua morte, nel 2002. (Testo in sovrimpressione)
Certamente quando con il processo di Norimberga sono venuta a sapere quelle cose orribili, dei sei milioni di ebrei, di ebrei e di persone di molte altre religioni o razze che erano state uccise, quando l'ho saputo mi sono sentita così sconvolta che non riuscivo a crederci. Ma non sono riuscita a trovare nessun collegamento tra quelle cose orribili e il mio lavoro di segretaria. So che mi sentivo così sollevata che non ci fosse stata alcuna mia responsabilità personale, e anche di non avere mai saputo niente. Non sapevo che fossero morte tante persone. Ma poi un giorno io sono passata davanti alla targa commemorativa che hanno messo per Sophie Scholl, la targa in Franz-Joseph-Straße, e guardandola ho visto che eravamo nate nello stesso anno, e che Sophie Scholl era stata uccisa proprio nell'anno in cui iniziai a lavorare per Hitler. Io... solo in quel momento mi sono resa conto che il fatto che allora fossi così giovane non era una buona giustificazione, perché avremmo dovuto accorgerci comunque di quello che stava succedendo. (Traudl Junge) [immagini di repertorio[1]]
Citazioni su La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler
modificaFrasi promozionali
modifica- Aprile 1945, una nazione aspetta la propria... caduta.
- April 1945, a nation awaits its... downfall.[2]
- Se la guerra è persa, non mi importa che il popolo muoia. Non verserò una sola lacrima per loro. Non meritano nulla di meglio. (Adolf Hitler)[3]
Note
modifica- ↑ a b Dal documentario del 2002 Im toten Winkel - Hitlers Sekretärin diretto da André Heller e Othmar Schmiderer.
- ↑ Dalla locandina in inglese. Cfr. (EN) Pictures & Photos from La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler (2004), IMDB.com
- ↑ Dalla locandina in italiano. Cfr. Foto Locandina La caduta. Gli ultimi giorni di Hitler, filmTV.it
Altri progetti
modifica- Wikipedia contiene una voce riguardante La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler
- Commons contiene immagini o altri file su La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler