La bella addormentata (film 1942)

film del 1942 diretto da Luigi Chiarini

La bella addormentata

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Luisa Ferida in una scena del film

Titolo originale

La bella addormentata

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1942
Genere drammatico
Regia Luigi Chiarini
Soggetto Rosso di San Secondo
Sceneggiatura Luigi Chiarini, Umberto Barbaro, Vitaliano Brancati
Interpreti e personaggi

La bella addormentata, film italiano del 1942 con Luisa Ferida e Amedeo Nazzari, regia di Luigi Chiarini.

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Io sono come il muro basso, che ognuno ci si appoggia perché non so far valere le mie ragioni. Ma quello che fanno a me, lo fanno a Gesù Cristo che sta in croce. (Nunziata)
  • La vera canaglia è quella che si chiama galantuomo. (Salvatore)
  • Finiamola di parlar da galantuomi, parliamo da uomini. (Salvatore)

Citazioni su La bella addormentata modifica

  • "Avventura colorata" definì questa sua commedia Rosso di San Secondo; egli voleva riunire a un soggetto terriero foscamente dipinto [...] qualche accenno surrealistico derivato dal Verga, dal De Roberto, dal Capuana. [E Chiarini,] pittore meticoloso, raffinato, di ambienti, accortissimo conoscitore delle più recenti espressioni pittoriche, [...] ha puntato l'obbiettivo su due poli opposti: il villaggio siciliano [...] e la donna dalla treccia nera e dall'incedere di coefora. [...] Senza mostrarci una siepe di fichi d'India o un aranceto (aborrendo cioè dal [...] pittoresco), ha composto un "clima" siciliano perfetto: cattolico e geloso, arroventato e assoluto, nutrito di cibi pepati e di vini densi, di coralli e di cristalli. Dentro questo clima la "bella addormentata" passa come l'angelo dantesco sullo Stige "con le piante asciutte". Sotto la direzione di Chiarini la Ferida [...] è perfetta nei gesti, nell'impostazione della figura, negli sguardi, nella voce. (Raffaele Calzini)
  • L'esemplare sceneggiatura di Chiarini, di Umberto Barbaro e Vitaliano Brancati non rifà la vicenda ideata dal Rosso per la ribalta; ma serve – e negli episodi accolti, e negli episodi aggiunti – quella aura cupa e incandescente [...] l'originalità – e nel dramma di Rosso e nel film di Chiarini – è in quei personaggi, in quei colori, in quei fulgori, in quella frenesia, in quella veemenza di toni, in quella trasfigurante magia, che sorge dalla realtà isolana. Chiarini ha l'estro e lo stile per queste "interpretazioni" di paese, le quali si allacciano alla nostra splendida letteratura, dai siciliani a Di Giacomo, a Murolo, a Barbarani. E il film ha un arroventato vigore, una fiorita gentilezza, una sapida comicità di personaggi minori. (Eugenio Ferdinando Palmieri)
  • Una vera tragedia degli equivoci, forse il miglior film di Chiarini: l'esigenza di raffinatezza formale tipica del «calligrafismo» (di cui il regista era uno degli esponenti di punta) qui si combina con uno stile vigoroso evidente anche nei personaggi minori (l'acidissima zia del notaio interpretata da Teresa Franchini, piccolo capolavoro di battute e recitazione), capace di creare un'atmosfera incandescente e mortifera con cui alludere agli umori dell'epoca ben oltre la riduzione letteraria. Merito indubbio dell'operazione va alla sceneggiatura [...]. A Barbaro, in particolare, viene da attribuire la forte connotazione sociale che rende leggibile il film anche in chiave di dramma di classe. Notevole la presenza palpitante della Ferida, attrice di regime generalmente impiegata in ruoli aggressivi e sensuali, che attraversa il film come un fantasma introducendo un clima «fantastico» abbastanza insolito nel cinema del periodo. (Il Mereghetti)

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