L'uccello dalle piume di cristallo

film del 1970 diretto da Dario Argento

L'uccello dalle piume di cristallo

Il quadro di Berto Consalvi

Titolo originale

L'uccello dalle piume di cristallo

Lingua originale inglese
Paese Italia, Germania Ovest
Anno 1970
Genere thriller, giallo
Regia Dario Argento
Soggetto Dario Argento
Sceneggiatura Dario Argento
Produttore Salvatore Argento
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note

L'uccello dalle piume di cristallo, film del 1970 con Tony Musante e Enrico Maria Salerno, regia di Dario Argento.

Sandra Roversi. 18 anni. Incontro tra via dei Mirti e via Belgraio. Ore 21. Proseguire ai giardinetti. Lì. (Testo di una lettera)

  • La prima cosa che faccio in America è di cercare un amico per ringraziarlo. Stavo passando una crisi, non scrivevo una riga da mesi. Vai in Italia, mi dice lui con voce sognante. Hai bisogno di pace, di tranquillità. È il tuo paese. Il paese della poesia. Non succede mai niente in Italia... possa arrostire all'Inferno! E io con lui che gli ho dato retta. Mi aveva convinto. Ho girato il paese. Ho visto ogni monumento, poi spaghetti, vino, l'aria di Roma. Magnifico! Solo che la crisi non l'ho superata e per giunta sono rimasto senza un soldo. Non avrei neanche potuto pagarmi il biglietto di ritorno se tu non mi avessi trovato questo lavoro. (Sam)
  • Forse lei non sa, Signor Dalmas, che nella nostra città in quest'ultimo mese sono stati commessi tre delitti inspiegabili, tre assassinii di donne. E, apparentemente, tutti senza nessuno scopo di lucro o altro. Per cui, siamo convinti della presenza in città di un pericoloso maniaco. Ma quello che rende particolarmente difficili le nostre indagini, ed è per questo che abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti, è che siamo quasi certi di trovarci di fronte ad un pazzo lucido. (Commissario Morosini)
  • A more', famme capirse. Io non so gnente. Non ho visto gnente. E non conosco nessuno. Che voi sape'? (Filagna)
  • Dieci anni fa, Monica Ranieri, un soggetto nato certamente con tendenze paranoiche, fu aggredita e, certamente in quell'occasione, subì un trauma. Ma la sua fu una follia fredda che rimase latente per dieci anni, fino al giorno in cui rivide l'orribile scena che aveva vissuto dipinta nel quadro di un pittore naïf. La sua pazzia si risvegliò ed esplose violenta, irrisistibile. Stranamente, lei si identificò non con se stessa vittima, ma con l'aggressore, forse per liberarsi inconsciamente del terrore di lui. Per spiegare invece il comportamento del marito, che per stornare i sospetti da sua moglie potenzialmente era divenuto un assassino, dobbiamo ritenere che egli soffrì di una psicosi indotta. Cioè, subì l'influenza nefasta della moglie paranoica a tal punto da divenire egli stesso uno psicotico omicida. (Professor Renoldi)

Dialoghi

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  • Giulia: È stato duro il lavoro oggi, tesoro?
    Sam: No, è che in poche ore ho assistito a un tentativo di omicidio, ho subito un terzo grado dalla polizia, mi hanno ritirato il passaporto e non partiamo più, e infine ci ha mancato poco che non mi decapitassero con una mannaia. Sai, il solito tran tran.
  • Sam: Non è questo il negozio dove lavorava quella povera ragazza?
    Antiquaro: Prego?
    Sam: Sì, quella poveretta assassinata.
    Antiquaro: Oh, povera figliuola. Che orribile fine ha fatto.
    Sam: Che tipo era?
    Antiquaro: Molto carina. Ma era un po' particolare. Mi capisce? La gente diceva che preferiva le donne. Non che me ne importasse. Non sono razzista io.
  • Commissario Morosini: Bene. Andiamo a farci sputtanare davanti a qualche milione di telespettatori.
    Sam: Che dirà?
    Commissario Morosini: Ah, non lo so. Qualche bugia spettacolare e alcuni saggi avvertimenti.
  • Filagna: L'ascensore, ma lo volete mette?
    Sam: Chi sei?
    Filagna: Er Filagna.
    Sam: Vieni avanti, entra!
    Filagna: Non se poteva veder al bar de soto, no? Cinque piani a piedi, me so' spolmonato.
  • Filagna: Lo voi manda' in galera?
    Sam: Questo no, ma gli voglio parlare.
    Filagna: Niente da fare... cento.
    Sam: Cento che?
    Filagna: Mila.
  • Berto: Chi t'ha detto di me?
    Sam: Nessuno. Ho visto un tuo quadro e mi è piaciuto.
    Berto: E che cos'era?
    Sam: Era un uomo che uccide una ragazza.
    Berto: Boh, non faccio più di quella roba. Sono entrato in un periodo mistico. Dipingo solo soggetti... "mistici".
    Sam: Perché?
    Berto: Perché? Perché?! Perché mi sento mistico! Hai qualcosa in contrario?
    Sam: No, niente, niente, certo. A che cosa ti sei ispirato per quel quadro?
    [...]
    Berto: È una storia vera, di tanti anni fa.
    [...]
    Sam: Quanti anni?
    Berto: Beh, dieci. Più o meno. In paese, un maniaco aggredì una ragazza e cercò di sventrarla. Lei la salvarono e lui finì in manicomio.
  • Sam: Di che si tratta?
    Carlo: È il grido dell'Hornitus nevalis. Un magnifico uccello dalle piume argentee che sembrano di cristallo.
    Sam: Che c'è di strano?
    Carlo: Be', è che l'unico posto al mondo che si trova è il Caucaso Meridionale.

E pensare che mi avevano detto: «Vai in Italia. È un paese tranquillo. Lì non succede mai niente». (Sam)

Citazioni su L'uccello dalle piume di cristallo

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  • Il famoso uccello del titolo, l'Hornitus Novalis, è una bufala (in verità si tratta di una comune gru), ma poco importa. Ha imposto molte figure e maniere – killer con impermeabile nero, guanti e cappello, soggettive dell'assassino, rantoli e ansimare nella colonna sonora, telefonate del maniaco con voce distora o falsetto, coltelli e rasoi – poi riprese da tutto il thriller italiano del decennio, e non solo. (Il Mereghetti)
  • L'uccello dalle piume di cristallo è un film che amo moltissimo e, rivedendolo oggi, lo trovo ancora una grande rivelazione: indubbiamente è il film più riuscito di Dario della sua prima parentesi. (Daria Nicolodi)
  • Lo trovai un film bellissimo e pensai che era finalmente il segnale di un cinema diverso, un cinema nuovo, e volli conoscere chi lo aveva fatto. (Luigi Cozzi)
  • Ha dato il via a tanto cinema: molti registi americani, orientali, europei dicono che sono stati influenzati da quel film.
  • [Su Tony Musante] I litigi con lui erano continui, sul set non ci parlavamo più.
  • Non voglio perdere tempo a spiegare alle controfigure cosa devono fare. Io non appaio, appare solamente la mano, ma io so come la mano deve colpire, come deve essere minacciosa. Penso che continuerò. In L'uccello dalle piume di cristallo avevano scelto una persona per queste scene, doveva infilarsi i guanti, colpire con il pugnale, eccetera. Appena ha cominciato mi sono accorto che andava male, non interpretava quelle mani come pensavo io. Allora l'ho fatto io, e da quel momento ho deciso di farlo sempre io.
  • Prima di iniziare le riprese il film fu proposto anche al regista inglese Terence Young, il quale rifiutò. Quando lo incontrai anni dopo gli chiesi di questo episodio, ma lui non ricordava nulla... però aggiunse di essere un ammiratore dei miei film.
  1. Accreditato come Raf Valenti

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